Glossario
Glossario
JUPITER
(Lat.) - Nome latino del dio greco Giove (Zeus), composto da dieu (Diu, poi Iu) che significa "giorno" e pater che significa "padre". Corrisponde al sanscrito "Dyaus pitar". Divinità suprema della religione romana, è il numen del cielo, privo di una personalità definita. Assumeva un significato a seconda delle manifestazioni cui era associato. Ad esempio : - Iupiter Lapis = Pietra di Iupiter, caduta dal cielo col fulmine - Iupiter Feretrius = Quercia di Iupiter (chiamata a testimone) - Iupiter Terminus = Segno di confine. Era collegato con le Idi, le "feriae Iovis", durante le quali, in Campidoglio, si sacrificava un agnello bianco. L'iconografia antropomorfica del dio ebbe inizio con la costruzione del suo nuovo tempio e da quel momento cominciò anche un processo di graduale identificazione con Zeus. Gli accostamenti di Jupiter ad altre figure sono numerosi. Egli è il figlio di Crono-Saturno, l'Albero della Conoscenza, rappresenta la catena settenaria e l'Uovo del Mondo, il Guardiano del Sole. Lo troviamo nel pantheon caldeo, in quello gnostico. È l'anno climaterico, Brihaspati, il simbolo dell'Età del Bronzo e del Ferro, oltre che delle razze umane, il Guru degli Dei, Metatron, il Titano, ecc.
MOVIMENTO
(Eso.) - Il movimento è una delle caratteristiche fondamentali della vita che, senza movimento, non esiste. Ogni fenomeno dell'Universo visibile ha la sue genesi nel movimento. Una forma particolare di movimento è quella che raggiunge i centri sensoriali determinando la percezione. Esso non scompare ma si trasforma in manifestazioni psichiche : pensiero, sentimento e coscienza. Ogni attività psichica, quindi, dalle sue manifestazioni più basse a quelle più alte, è "movimento". E movimento è anche il Grande Soffio, che rappresenta il substrato del Movimento Cosmico. Esso è senza principio e senza fine, è la vita eterna una, la base e la genesi dell'universo soggettivo ed oggettivo, perchè la Vita è fonte ed origine dell'esistenza e, quindi dell'essere. È Swara che ha dato forma alle prime accumulazioni delle divisioni dell'universo; Swara è la causa dell'evoluzione e dell'involuzione, Swara è Dio, è il Grande Potere; l'azione di questo potere è incessante, esso è il Movimento, il Soffio della Vita Universale. La corrente primitiva dell'onda di vita è identica a quella che assume nell'uomo la forma del movimento inspiratorio ed espiratorio dei polmoni, ed è lei la causa universale dell'evoluzione e dell'involuzione dell'universo. Dall'atomo visibile al corpo celeste perduto nello spazio, tutto è soggetto al movimento; mantenuti ad una distanza definita le une dalle altre, in proporzione al movimento che le anima, le molecole rimangono in dei rapporti costanti che perdono solo per l'aggiunta di una certa quantità di movimento. Questo dice la fisica esoterica sulla conservazione della magia, e la scienza si allinea.
PERSONA
(Eso.) - I Latini chiamavano "persona" (persona= suona attraverso) la maschera di legno portata sempre sulla scena dagli attori, nei teatri dell'antica Grecia e dell'Italia, nella quale i tratti del viso erano esagerati, affinchè meglio potessero esseri rilevati dagli spettatori; la bocca era fatta in modo da rafforzare il suono della voce, dal momento che all'epoca non esistevano gli impianti di amplificazione, ed i teatri erano immensamente grandi. Solo in un secondo momento il termine fu usato per indicare sulla scena quello che oggi noi chiamiamo Personaggio. Infine, il termine passò a designare un essere che recita la sua parte nella commedia della vita, un uomo qualsiasi, la sua conformazione fisica, il complesso delle sue qualità. Un essere umano di sesso non identificato. Per gli stoici era l'essere umano che svolge nel mondo il ruolo assegnatogli dal destino. Per Boezio, la persona è una "sostanza individuale razionale"; per Maritain, l'individuo è la materialità, mentre la persona rappresenta la spiritualità; per Scheler, la persona è solo un "rapporto al mondo". Sono stati i Romani ad usare per primi il termine in senso giuridico, opponendolo a schiavo, mentre è successiva la distinzione fra persone e cose. Locke identifica la persona con l'Io, la coscienza mentre per Kant l'uomo è persona in quanto portatore di legge morale e capace di autonomia. Per Hegel la persona è un semplice portatore di diritti nell'ambito del privato, mentre la Chiesa cattolica ha usato il termine nello ambito del dogma della Trinità, creando quei conflitti dottrinali che non ha ancora finito di pagare. "Personificazione" è l'attribuzione di caratteri della persona umana ad oggetti inanimati, forze e fenomeni naturali, idee astratte, ecc., con particolare frequenza nelle religioni. Essa, forse, fu la forma primitiva dell'idea della divinità, quando si adoravano le singole manifestazioni di una forza impersonale. In epoca successiva, quando l'uomo perdette la sua fiducia nel pantheon, essa potrebbe aver rappresentato un modo di rifugiarsi nelle cose, rese divine per bisogno occulto. Interpretare le divinità come personificazioni, però, implica un presupposto errato, quello cioè che il concetto astratto e razionale dell'oggetto "personificato" sia necessariamente anteriore al complesso di esperienze religiose che si formano intorno all'oggetto. In realtà si tratta di due forme di concezione sostanzialmente e qualitativamente differenti e non necessariamente successivi nel tempo. Se, ad esempio, si venera una divinità Sole, non è perchè si personifichi l'astro precedentemente concepito come tale, ma perchè l'esperienza di fenomeni connessi con il Sole provoca una reazione di natura religiosa che si concreta nell'idea di una divinità.
PIOGGIA
(Occ.) - Fenomeno legato al sacro celeste, ha sempre suscitato manifestazioni religiose. Essa è connessa alla fertilità ed ha culto maggiore nei paesi più aridi. Presso i popoli totemisti esiste anche il clan totemico dell'acqua che si prefigge di promuovere, con riti appositi, la caduta della pioggia. Presso le tribù, tocca allo stregone propiziare, quando necessario, la pioggia; talvolta il compito spetta personalmente al re. I riti per la pioggia hanno spesso carattere imitativo, sia che si tratti di magia simpatetica, sia di simbolismo rituale. Gli esseri sovrumani cui ci si rivolge per ottenere la pioggia variano a seconda dei tipi di religione, come diversi sono i riti per le preghiere. Talvolta, come simbolo della pioggia viene usato il ragno perchè, si dice, esso comincia a tessere la sua tela quando il cielo inizia ad annuvolarsi.
RAMANUJA
(Ind.) - Shriperumbudur 1017, Shrirangam 1137. Filosofo indù, di casta brahmanica, pellegrinò a lungo per l'India, trascorrendo l'ultima parte della sua lunghissima vita come sacerdote del tempio vishnuita di Shrirangam. È il maggior esponente della dottrina del Vedanta, detta anche del visishtadvaita (non-dualismo qualificato). La sua filosofia si caratterizza per il realismo, in opposizione all'illuminismo di Samkara; per lui, le varie sfere della realtà, dalla materia alle anime individuali, hanno le radici in Dio e ne costituiscono come il corpo. La creazione, che si svolge secondo ritmi ciclici, determina le successive manifestazioni della materia ed il congiungimento delle anime con i corpi in base alla legge del karma. Il suo monismo, detto differenziato (visishta-advaita), considerava l'anima umana separata e differente dal Supremo Spirito, dal quale pur dipende ed al quale alla fine dovrà ricongiungersi. Le anime raggiungono la liberazione allorché, eliminata l'ignoranza, attingono la visione divina mediante i mezzi di salvezza, il principale dei quali è la bhakti. La sua dottrina può essere considerata un monismo moderato, secondo cui le anime individuali e le cose fenomeniche, pur non potendo essere considerate parti del Brahman (perchè ciò ne distruggerebbe l'indivisibile unità) sono, tuttavia, elementi, o "modi" di esistenza, che il Brahman conterrebbe in sè, come facenti parte della sua realtà, non separati da lui, sebbene apparentemente individuali, allo stesso modo che le cellule del corpo umano hanno una certa individualità, pur rimanendo "del corpo" e non essendo parti separate di esso. Ramanuja ammette tre principi eterni: - L'anima individuale; - Il mondo irragionevole; - Lo Spirito Supremo (Vishnu). Scrisse parecchi commenti ai Brahma-Sutra ed alla Bhagavad-Gita, oltre a trattati vedantici.
VISHNUISMO
(Ind.) - Setta ortodossa fondamentale dell'Induismo, che venera Vishnu come Dio supremo. Trova nel Mahabharata i suoi lineamenti costitutivi, particolarmente nella Bhagavad Gita. Tutte le figure Divine sono avatar di Vishnu, ed il termine avatar esprime il movimento del Dio dall'alto verso il basso. L'attività degli avatara serve per la conservazione dell'ordine universale; i Veda considerano Vishnu come l'Asse del mondo. La successione degli avatara si realizza attraverso cinque manifestazioni primitive (tre animalesche, una uomo-leone, una nano-gigante), e tre manifestazioni in forma umana, di cui le ultime due sono Rama e Krishna. Queste due grandi figure sono quelle che hanno maggiormente contribuito al costituirsi della vera e propria religione a sè stante. La teologia vishnuita si è poi arricchita degli apporti di grandi filosofi (Ramanuja, Nimbarka, Caitanya, ecc.), ognuno dei quali ha avuto ed ha tuttora seguaci, organizzati in associazioni alle quali si appartiene più per tradizione di casta o per luogo di origine che per adesione personale. Il Vishnuismo, con lo shivaismo e lo shaktismo, costituisce una delle tre maggiori sette dell'Induismo.
YIN e YANG (Cina)
Denominazione delle due categorie che dominano tutta la filosofia cinese. La tradizione fa risalire questi due concetti ai primi astronomi, mentre altri li considerano frutto dell'arte divinatoria. Esse sono due energie primarie in opposizione: - Yin è l'energia femminile, tenebrosa, umida, negativa, ecc. - Yang è l'energia maschile, luminosa, secca, positiva, ecc. Tutte le sostanze, tutti gli oggetti, lo stesso ritmo dell'universo sono dominati da questa alternanza di polarità; l'ordine ciclico del mondo nasce da queste due manifestazioni opposte e complementari la cui congiunzione, o sintesi, sfocia nel Tao. Nella simbologia, Yin è disegnata come una linea spezzata (due trattini) mentre Yang è un segmento intero; i due principi sono disegnati simbolicamente con un cerchio diviso in due metà simmetriche da una linea curva: un semicerchio è nero l'altro è bianco. Le combinazioni di Yin e Yang danno luogo a 64 configurazioni diverse, a ciascuna delle quali è assegnato un preciso significato.
FANTASMA
(Occ.) - Immagine, apparenza di qualcosa generata dalla fantasia. Immagine vana, illusoria, per lo più falsa e paurosa che appare per effetto di fantasia alterata. Per Freud è la scena immaginaria in cui il soggetto è presente come protagonista, o come osservatore, ed in cui si realizza l'appagamento dei suoi desideri inconsci. I fantasmi sono una componente fondamentale della vita psichica, tanto normale quanto patologica, e possiedono le medesime caratteristiche sia quando sono consci, sia quando preconsci o inconsci. Lo scopo costante dell'analisi è quello di scoprire l'attività fantasmatica che sottende le condotte manifeste del soggetto, determinandone la vita reale al di là di qualsiasi aspettativa. Il fantasma è luogo di processi difensivi, per lo più primitivi, come la proiezione e la conversione nell'opposto. I "fantasmi originari" sono schemi inconsci trasmessi per via ereditaria in tutti gli uomini, trascendenti le loro esperienze individuali, presumibilmente connessi con eventi arcaici.
LEGGE
(Fil.) - Regola di condotta o norma di giustizia che, se violata, comporta la punizione del colpevole. I presocratici applicarono questa nozione al cosmo, altri capovolsero il rapporto sottomettendo l'uomo alla legge divina che regge l'universo. Il cristianesimo porta l'idea di una legge eterna, immutabile, universale coincidente con la retta ragione conforme a natura. La legge è una norma secondo la quale sono regolate le azioni umane, sia che essa si manifesti spontaneamente nel comportamento dell'uomo, dettata dalla coscienza e dalla ragione, sia che si concreti in un formale atto di volontà espresso in termini precisi da organi competenti a ciò delegati. Può essere orale o scritta, positiva o naturale, divina od umana, formale o giuridica, ecc. Per gli Ebrei, la Legge è costituita dal Talmud e dal Pentateuco. Aristotele affermava l'esistenza di leggi naturali con valore cogente su tutta l'umanità. Con i Romani compare la nozione di "diritto naturale", una specie di legge di natura coincidente con la morale. S.Tommaso pone l'accento sulla divisione fra le leggi umane, o positive, e quelle divine, con una impostazione nettamente razionalistica. Occam, Lutero e Calvino opporranno al razionalismo tomistico, il volontarismo, ovvero un Legislatore per ogni legge. Nel nostro secolo, al giusnaturalismo è stato è stato opposto il positivismo giuridico, ovvero il riconoscimento che l'unico diritto esistente sia quello "valido" di fatto. Esistono moltissime leggi : da quella deduttiva a quella induttiva, dalla universale alla ciclica, da quella dell'evoluzione a quella delle razze, nonché tutte le leggi specifiche in campo scientifico. Mitologicamente, la Legge è una divinità allegorica, figlia di Temi e di Giove, rappresentata sotto sembianza di una giovane donna con uno scettro in mano. Gli Egiziani rappresentavano le leggi con foglie di fico, indicando in tal modo che esse nascondevano e coprivano il frutto, ossia lo spirito. Simboli della legge sono : il giogo (peso cui si è sottoposti), il libro (sul quale è scritta), la siepe (ripiegature ed avvolgimenti spesso presenti). Nel Cantico dei Cantici, lo "zio bianco" è la vecchia legge, mentre lo "zio rosso" è la nuova.
AKASA
(San.) - La sottile essenza soprasensibile, spirituale, che pervade tutto lo spazio; la sostanza primordiale erroneamente identificata con l'Etere. Ma essa sta all'Etere come lo Spirito sta alla Materia, o l'Atma al Kama-rupa. È infatti lo Spazio Universale in cui giace strettamente congiunta l'eterna Ideazione dell'Universo nei suoi aspetti sempre mutanti sui piani della materia e dell'oggettività, e da cui si irradia il Primo Logos; o pensiero manifesto. È per tale motivo che si dice nei Purana che Akasa ha un unico attributo, cioè il suono, perchè il suono non è altro che il simbolo espresso nel Logos, cioè la 'Parola' nel suo senso mistico. Nello stesso sacrificio ( il Jyotishtoma Agnishtoma ) è chiamato il 'Dio Akasa'. In questi misteri sacrificali Akasa è il Deva onnipotente che tutto regola e che ricopre il ruolo di Sadasya, il sovraintendente agli effetti magici nelle cerimonie religiose e, nell'antichità, aveva il proprio Hotri (sacerdote) particolare, che ne assumeva il nome. Akasa è l'agente indispensabile in ogni Kritya (cerimonia magica) sia religiosa che profana. L'espressione 'suscitare il Brahma', significa suscitare il potere che giace latente al fondo di ogni operazione magica; infatti i sacrifici Vedici non sono altro che cerimoniali magici. Questo potere è l'Akasa, cioè, sotto un altro aspetto, è Kundalini, ovvero l'elettricità occulta; in un certo senso è l'alkahest degli alchimisti o il solvente universale, la stessa anima mundi sul piano più elevato così come, su quello più basso, è la luce astrale. 'Al momento del sacrificio il sacerdote viene pervaso dallo spirito di Brahma e, in quel momento, è Brahma stesso ' (Iside Svelata). L'Akasha può essere considerata la radiazione di Mulaprakriti, ed è il quinto Principio Cosmico Universale. Materia radiante, fredda, diatermica, plastica, creatrice nella sua natura fisica, correlativa nelle sue parti e nei suoi aspetti più grossolani, immutabile nei suoi principi superiori. Nella condizione creativa è chiamata Sotto-Radice ed in congiunzione con il calore radiante richiama 'i mondi morti alla vita'. Nel suo aspetto superiore è l'Anima del Mondo, nel suo aspetto inferiore è il Distruttore. Il suo involucro è l'Etere ed il suo prodotto è : i punti, le linee, le figure geometriche fino alla sfera, ossia tutte le forme in cui la Natura geometrizza. È la Madre del Cosmo, il noumeno di Prakriti sette volte differenziata, un'altra forma di Pradhana, madre di Mahat, l'Intelligenza Universale. Akasha è il Tempo, lo Spazio, l'Anima. È la causa materiale del suono sul piano psichico e spirituale, ma non su quello materiale. È la Sostanza primordiale, il Caos, il Vuoto primordiale, le Acque, l'Oceano primordiale dello Spazio sul quale si muoveva Narayana, lo Spirito autogenerato. È la Vergine Madre Celeste dell'Universo visibile, Aditi, la madre di Martanda, il Sole, essendo i Soli il Kama-rupa dell'Akasha. Essa è il primogenito dell'Uno (il Dio-Padre), ed ha una sola qualità : il Suono (Logos, Verbum, Figlio) che è settenario. Akasha è il Padre-Madre dei sette Primitivi e della Voce del Logos, la cui luce è Fohat. È la Matrice dell'Universo, il Mysterium Magnum da cui tutto nasce per differenziazione : lo Spazio. Da essa derivano tutte le coppie di opposti. Corrisponde anche al Cielo Settuplo degli Egizi.