Glossario

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MACROPROSOPO

 
(Gr.) - Un termine Cabalistico, ricavato da una parola Greca composta: significa la Vasta o Grande Faccia (vedi "Facce Cabalistiche"); è un appellativo di Kether, la Corona, il Sephira più elevato. È detto anche Ain, l'Antico, l'esistenza negativa. È il nome dell'Universo, chiamato Arikh-Anpin, la totalità di ciò di cui il Microprosopo, o Zauir-Anpin "la faccia minore", è la parte o l'antitesi. Nel suo significato metafisico più alto o astratto, il Macroprosopo è l'Adam Kadmon, il veicolo di Ain-Suph e la Corona dell'Albero Sefirotale, sebbene Sephira ed Adam Kadmon siano, di fatto, uno sotto due aspetti e rappresentino la stessa cosa. Le interpretazioni sono molte e differiscono l'una dall'altra. (Vedi "Microprosopo").

UOMO CELESTE

 
(Eso.) - Detto anche Uomo angelico, è il Logos il Figlio che si è incarnato nell'umanità, quello che i cabalisti chiamano Dyuknah (fantasma divino). È l'Adamo superiore androgino, combinazione eterea di Neshamah, la più alta Anima o Spirito, ed anche Adam Kadmon, lo insieme dei Sephirot (Kether escluso), il Secondo Logos dei Platonici. Ed ancora: il Tetragrammaton, la Tetractide, il Demiurgo, il Purusha del Rig Veda, il Microprosopo, il Triangolo nel quadrato.

VIE DELLA SAGGEZZA

 
(Cab.) - Lo Zohar dice che Chokmah, o Hokmah, genera tutte le cose "per mezzo di (questi) trentadue sentieri" (Zohar, III, 290a). Il racconto completo di ciò si trova nel Sepher Yezirah, dove lettere e numeri rappresentano come entità i Trentadue Sentieri della Saggezza, attraverso i quali l'Elohim costruì l'intero Universo. Come detto altrove, il cervello "di Zeir Anpin ebbe uno sbocco e quindi si sparse diramandosi in trentadue vie". Zeir Anpin, la "Faccia Piccola" o "Aspetto Minore" è Adamo Celeste, Adam Kadmon, o l'Uomo. Nello Zohar l'uomo è considerato come le ventidue lettere dell'alfabeto Ebraico più la decade; da qui, i trentadue simboli di queste facoltà o sentieri.

MANU

 
(San.) - Il grande legislatore Indiano. Il nome deriva dalla radice sanscrita man, "pensare" - l'umanità in realtà, ma sta per Swayambhuva, il primo dei Manu, che cominciarono con Swayambhu, l'"auto-esistente", quindi il Logos ed il progenitore dell'umanità. Il Grande Reggente dei Guardiani di un sistema planetario. Nei miti Brahmanici è l'equivalente di Adamo biblico. È il prototipo della razza umana "pensante", uno dei 14 creatori secondari e progenitori degli uomini. Nella mitologia indù è il Demiurgo, un Essere Divino, progenitore degli uomini, ed anche il primo grande Legislatore. A lui è attribuita la suddivisione degli uomini in caste. Il così detto codice di leggi che porta il suo nome (Le Ordinanze di Manu) è l'opera più autorevole e prestigiosa fra i testi che trattano del dharma, ossia dei diritti e dei doveri dell'uomo, in tutte le branche della sua attività. L'epoca di composizione del testo , che conserva brani molto antichi, è a cavallo dell'inizio dell'era volgare: II secolo a.C., II secolo d.C. Esso godeva larga fama già nel IV secolo d.C. e fu successivamente e ripetutamente commentato. Più che di un codice vero e proprio, si tratta di una raccolta di principi generali cui deve ispirarsi la società e sostiene chiaramente i privilegi della casta brahmanica, alla quale è riservata l'interpretazione autentica della tradizione. Sono in tutto 12 libri in versi, ciascuno dei quali tratta un particolare argomento. Per quanto concerne il collegamento fra i Manu e l'umanità, all'inizio di ognuna delle sette Ronde, od Onde di vita, di una Manifestazione, per ognuna delle sette Razze radice e per ognuna delle sette Sottorazze, vi è un Manu di quella umanità, che ne è il Progenitore. Considerando che noi viviamo nella Quarta Ronda, Quinta Razza radice, Quinta Sottorazza (4x7=28+5=33), dobbiamo considerarci sotto il 33^ Manu, numero che, per alcuni casualmente, rappresenta l'età di Gesù al momento della crocifissione. Ogni Razza ed ogni Sottorazza ha un Manu Radice che apre la sua umanità come Progenitore, ed un Manu Seme che chiude il periodo, raccoglie il karma e lo riporta alla sottorazza successiva. Manu procede da Mahat, come il pensiero procede dalla mente. I Purana raccontano che la stirpe dei Manu è stata generata da Vaivasvata Manu, figlio di Surya, il Sole, il Salvatore della nostra razza. Manvantara è equivalente a Manu-antara e significa periodo di tempo fa due Manu. Un giorno di Brahma comprende sette Ronde, ogni Ronda ha sette Razze, ogni Razza sette Sottorazze, pertanto ogni Ronda ha 49 Manu ed un Giorno di Brahma 343 Manu. Ma 343 è un numero dai mille significati. 3+4+3 sono i Regni della Natura, 343 è la durata di un anno lunare (8 mesi di 28 giorni + 4 mesi di 29), e 343 è il raggio reale del sistema indù di quadratura del cerchio. Poiché il cerchio è il simbolo primo della manifestazione ed il quadrato il simbolo della caduta nella materia, esiste un rapporto fra l'astronomia e l'umanità ? Nei Vishnu Purana si dice che il regno di un Manu dura 71 periodi di 4 età; ciò corrisponde ad un Mahayuga, ovvero 4.320.000 anni solari. La suddivisione settenaria dei Manu e delle umanità (che poi sono la stessa cosa, risponde all'unità fondamentale dei grandi periodi che è la settimana (Sette Manu) composta di sette giorni. I sette Rishi ed i 14 Manu dei sette Manvantara, usciti dalla mente di Brahma, sono i Figli nati dalla Mente, quelli con cui ha inizio l'umanità divisa in Razze, l'uomo Celeste, il Logos, ecc. L'Uomo Celeste è Adamo Kadmon, la sintesi dei Sephiroti, come Manu Svayambhuva è la sintesi dei Prajapati. Nell'allegoria Vaivasvata Manu, il nostro Progenitore, è un Uomo Deva che salva nell'Arca (il principio femminile) i germi dell'umanità ed anche i sette Rishi che qui stanno come simboli dei sette principi umani. Nel Rig Veda, Manu è considerato come colui che istituì ed insegnò il sacrificio ed ogni altra cerimonia religiosa, Questo nome, poi, è stato applicato ai progenitori e sovrani della Terra, che la governano per un lungo periodo. Il primo Manu è Svayambhuva, l'Autoesistente, l'Autogenerato, Creatore secondario dopo Brahma. Sembrerebbe che a questo Manu sia attribuito il famoso codice di leggi

KETHER

 
(Eb.) - La Corona, il più alto dei dieci Sephiroth; il primo Sephiroth dei tre che compongono la Triade Superna. Corrisponde al Macroprosopus, l'ampio aspetto, o Arikh Anpin che si differenzia in Chokmah ed in Binah. Kether è il primo Sephirot, posto in cima al Pilastro mediano dell'Equilibrio, dal quale dipendono i Veli Negativi della Esistenza. Il Primo manifesto che sorge dall'Inconoscibile, assolutamente privo di forma e di opposti, l'Uno preesistente a tutto. Il suo stato è quello di pura inerzia, dal momento che l'attività avrà inizio solo quando da esso verrà emanato Chokmah. Esso è la Corona, non la Testa; ciò lo rende simile al Sahamsara Chakra, il Loto dai Mille Petali, ma lo pone anche al di fuori del nostro mondo. È Parabrahman, l'Oceano primordiale, l'Abisso da cui tutto nasce ed a cui tutto ritorna. Nel Sepher Yetzirah, Kether è l'Intelligenza occulta, l'Occulto dell'Occulto, l'Altezza imperscrutabile. Come l'uomo si proietta nel suo lavoro, così Kether si proietta nella manifestazione. Esso è l'Antico degli Antichi, l'Antico dei Giorni. La sua immagine magica è quella di un antico re barbuto visto di profilo. È il Punto primordiale, il Punto al centro del Circolo, il Grande Volto, la Testa Bianca. Come nome di Dio è Eheieh, il suo arcangelo è Metatron, suoi angeli sono gli Chaioth ha Qadesh e corrisponde, nel corpo umano, al cranio. Suoi simboli sono il punto, la corona, la svastica; nei Tarocchi è collegato agli Assi, il suo colore è la brillantezza, o bianco assoluto. Kether è la Monade impenetrabile, origine di ogni cosa, la Causa prima, il Demiurgo. Corrisponde all'egizio Ptah e ad Amon-Ra, al greco Zeus, al romano Giove (Jupiter), all'indù Brahma. La sua pietra preziosa è il Diamante, l'animale sacro il Cigno, ma talvolta anche il Falco, il suo profumo è l'Ambra grigia. Sephira, il Potere attivo, la Corona, Kether, nasce all'interno di Ain Suf, l'essenza eterna quando giunge il periodo attivo. Essa dà forma concreta al Potere astratto e la sua lettera simbolica è lo jod. Da Kether emanano sette splendide luci che, sommate alle due emanazioni dirette (Chokmah e Binah) portano a 10, il valore numerico della lettera jod, i Sephiroti dell'Albero della Vita, Adam Kadmon. Opera allo stesso modo anche Brahma Prajapati, emanando i sette Rishi, o Prajapati. La trattazione di questo nome, cabalisticamente infinito, potrebbe continuare ancora a lungo, ma non è questa la sede per farlo. Chi vuole approfondire l'argomento ha un'intera letteratura a disposizione; quanti, invece, considerano fandonie per pochi accoliti gli attributi di Kether, sappiano che da questo nome derivano due nomi prestigiosi : Cesare e Kaiser. Riflettere!

ISIDE

 
(Eg.) - In Egiziano è Issa, la dea Vergine-Madre; la natura personificata. L'Egiziana o Copta Uasi è il riflesso femminile di Uasar, o Osiride. È la "donna vestita di sole" della terra di Chemi. Iside Latona è la Iside Romana. La leggenda racconta che Io, perseguitata da Giunone, fuggì in Egitto ed assunse il nome di Iside. Qui fu raggiunta da Giove che le rese la forma di donna e la rese madre di Epafo, che divenne re d'Egitto e fondò la città di Menfi. In principio pare fosse la dea delle popolazioni che abitavano la parte paludosa del Delta. La tradizione racconta che sposò Osiride, ma generò il figlio Oro solo per virtù propria. Salì al trono quando Osiride divenne re di Egitto e, si racconta che fu lei ad inventare la medicina, ad inventare il matrimonio, ad insegnare la macina del grano e la preparazione del pane. Quando Osiride partì alla conquista dell'India, fu lei a gestire il regno; e quando Tifone uccise Osiride, si tagliò i capelli, stracciò le vesti, e partì alla ricerca del marito. Con il figlio Oro combattè Tifone e lo sconfisse, dopo di che andò a riprendere Osiride dall'oltretomba. Per la sua virtù di madre fu rappresentata come donna con la testa di vacca; con due cornetti di bue, fu assimilata alla Luna, con chiaro accostamento a IO. Altri la rappresentarono con molte mammelle, come simbolo della Natura, soggetta al Sole (Osiri). Era anche protettrice della navigazione e delle inondazioni del Nilo (il sistro nella mano destra). Famoso il sogno di Iside, fatto da Apuleio, nel quale essa viene identificata con la Luna. È importante rilevare che nell'antichità gli Dei più celebrati erano maschio-femmina. Ciò vale per Iside, talvolta scambiata con Osiride, assimilata a Latona come dea della terra. A lei era consacrato l'uovo, motivo per cui i suoi sacerdoti non ne mangiavano, ed anche il gatto, quale simbolo lunare. Come dea lunare è simile a Neftis, o Neith, Proserpina, Melitta, Cibele, Astarte, Venere, Ecate. Essa è figlia e madre di Osiride, ed anche moglie, come Vach è figlia e madre del Logos, Moot è moglie e madre di Ammon, Sephira è moglie e madre di Adamo Kadmon, ecc. Venere, Soma e Sin, come Iside e Diana, sono dee lunari, chiamate anche Madri della Terra. Iside, quale dea della vita e della guarigione, ha il Thermutis, una corona fatta con un'aspide. Gli Egiziani adoravano Iside-Osiride come Dei, ma li consideravano principi in forma umana. Iside, con Osiride e Thoth forma la più antica trinità dell'Egitto. Come Hathor ed altre dee madri, è chiamata Vergine, Regina del Cielo, ed a lei erano attribuiti il Tau ed il Cerchio del mondo. Successivamente assimilata a varie divinità greche, il suo culto si sparse per il Mediterraneo; tracce di questo culto si trovano in Italia, Germania, Gallia, Britannia. Notevole importanza hanno i suoi riti misterici, che raggiunsero il massimo sviluppo in epoca ellenistica e romanica. Nelle Gallie, Iside fu considerata la protettrice di Lutezia, la città poi diventata Parigi, e si vuole che quest'ultimo nome abbia il significato di "città vicina ad Iside". Il collegio dei sacerdoti che officiavano il suo culto sarebbe stato ad Issy, un villaggio nelle vicinanze di Parigi, che da lei avrebbe preso il nome. Per vari secoli, in un angolo di S.Germano, sarebbe stata tollerata una statua della dea, finchè un certo cardinal Brisonnet l'avrebbe fatta ridurre in pezzi perchè molte devote, scambiandola per una santa, le facevano ardere davanti candele benedette.

HAMSA

 
(San.) - O Hansa. Secondo gli Orientalisti, "cigno" o "oca"; in Occultismo, è un uccello mistico simile al Pellicano dei Rosacroce. È il mistico nome sacro che, quando è preceduto da KALA (tempo infinito), cioè Kalahansa, è un nome di Parabrahman e significa "l'Uccello fuori dal tempo e dallo spazio". Perciò Brahma (maschile) è chiamato Hansa Vahana, il "Veicolo di Hansa" (l'UCCELLO). Troviamo la stessa idea nello Zohar, dove è detto che Ain Suph (l'eterno ed infinito), per gli scopi della manifestazione, scende nell'universo usando Adamo Kadmon (l'Umanità) come un cocchio, o veicolo. È anche il nome del fondatore della setta mistica dei Druzi del Monte Lebanon. (Vedi "Druzi").

GEOVA

 
(Eb.) - La spiegazione completa di questo nome è possibile solo in ambito cabalistico, che non è quello in cui si colloca il presente glossario. Tuttavia, onde rifuggire l'accusa di voler nascondere qualcosa, vengono qui di seguito elencati gli elementi fondamentali per la comprensione. Geova deriva da YHVH, il Tetragrammaton, che completato con le vocali forma Yah-Hovah, il cui significato è Maschio-Femmina, ossia l'Androgino. Jod-He-Vau-He hanno valore numerico 10+5+6 (la quarta lettera non è compresa), ossia 1056 = 21 = 7+7+7. Basta ! Geova è il Microprosopo, il Logos manifestato, il Terzo Logos, il Demiurgo cui è affidato il compito di costruire il mondo sulla base delle idee archetipiche, ma soprattutto di produrre figli. La sua parte maschile è Caino, Abele quella femminile : Jah-Heva è la prima forma di umanità, Adamo ed Eva. Per gli Ebrei è il Dio della generazione, il Serpente di Bronzo, il capo dei Serpenti di Fuoco. Per i Cristiani è il povero serpente che incautamente offrì una mela ad Eva e perciò fu condannato a strisciare per sempre sulla terra ( forse prima si muoveva in posizione eretta !). La vera lettura di questo nome, sul piano exoterico, è puramente fallica. Geova può essere scritto JEVE che, senza vocali è JV; ma J in V è il Santo dei Santi, una pietra fallica. Lo stesso risultato si raggiunge assumendo JEVE e prendendo solo le prime due lettere : JE. Qui leggiamo : lo Jod nella He, ovvero il lingham nello yoni. Bisogna aprire bene gli occhi : il sacro ed il profano non sono, come si ritiene, due cose completamente distinte. Esse sono profondamente interconnesse ed è soprattutto nella religione che "quelli che sanno" gabbano "quelli che non sanno". Il Geova biblico ha i seguenti significati reconditi : Il Settenario Inferiore; Adam Kadmon, o l'Albero della Vita; Il Noè di questo Manvantara. Nelle altre religioni si trovano coppie di divinità per molti aspetti simili a Geova. Citiamo : Osiride-Iside, Giove-Giunone, Brahma-Vach, ecc. Un parallelo interessante fra la religione ebraica e quella indù è dato dalle trinità Geova-Binah-Elohim ed Agni-Vishnu-Surya.

GESÙ

 
(Cr.) - Il fondatore del Cristianesimo e della Chiesa, secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concili ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, vero Dio e vero Uomo. Il suo nome è Gesù, corrispondente all'ebraico Yeshua, che in forma piena è Yehoshua, ossia Giosuè. Ma Giosuè in greco è Iesous, ovvero "Yahweh salvezza". Questo nome viene usato in modo familiare ed affettuoso, nell'insegnamento religioso ai bambini, nella preghiera, in esclamazione di dolore, in invocazioni di aiuto, ecc. L'appellativo più comune è "Cristo". Questo termine, che è diverso da "Chrestos", significa "unto", da qualcuno tradotto liberamente "Messia". L'appellativo assume un significato solenne; esso indica in Gesù il Re consacrato dall'unzione sacra. Altro appellativo è "Nazareno", con evidente riferimento a Nazareth, il presunto paese dove Gesù è nato. L'appellativo Nazoreo, invece, ha altro significato. I Vangeli canonici, il cui metodo di scelta fra i tanti testi disponibili lascia ancor oggi perplessi, costituiscono praticamente la sola fonte storica per una possibile biografia di Gesù. Sui testi degli scrittori si trovano rarissimi cenni che è molto difficile riportare al Gesù dei Cristiani. Ciò nonostante nessun "serio studioso" ha diritto di dubitare sulla vicenda narrata dai Vangeli e, pertanto, ogni altra interpretazione è da considerare eresia. Ma anche i Vangeli non sono d'accordo su alcune questioni fondamentali. Innanzitutto non si riesce a sapere in che anno è nato Gesù, nonostante alla sua nascita siano avvenuti fenomeni unici nella storia dell'umanità (la stella in cielo) e siano accaduti fatti civili (la strage dei bambini ad opera di Erode) che, per la loro dimensione non possono esser stati trascurati dagli storici. Nessuno sa dire se ha predicato per un anno o tre, prima di essere messo a morte, e tanto meno è in grado di raccontarci la vita del Figlio di Dio per i primi trent'anni. Da duemila anni sono in corso complesse controversie dottrinali, interne alla Chiesa di Roma, in relazione alla Verginità di Maria ed alla doppia natura di Gesù, quella umana e quella divina. Tutti i dogma che ne sono derivati, più che risolvere i problemi, ne hanno aperti degli altri. Eppure è vietato a chiunque dubitare della realtà storica di Gesù. Nè l'analisi della traduzione dei testi ci aiuta a capire meglio. Negli ultimi trent'anni sono state fatte quattro traduzioni ufficiali delle Lettere di San Paolo. In esse la figura del Salvatore è citata dalle 591 volte (prima traduzione) alle 625 (seconda traduzione). Il nome Christos è citato dalle 134 alle 220 volte (una differenza ingiustificabile fra le diverse traduzioni), mentre dalle 371 alle 400 volte vengono usati altri nomi. Nel Messale Romano del 1965, Gesù Cristo è citato 512 volte, in quello del 1983 ben 876 volte; Gesù è citato 23 volte nel primo e ben 138 nel secondo; Cristo si trova 75 volte nel primo, 1545 volte nell'ultimo. Poiché l'originale si presume non sia cambiato nel tempo, si deve pensare ad una manipolazione della traduzione. È un vizietto che ha avuto inizio con i lavori dei Padri della Chiesa sui testi biblici. L'avvento delle tendenze razionalistiche nel XVII secolo e la nascita della filologia nel XVIII secolo, portarono ad un esame critico dei testi sacri, sia per ricostruire l'ambiente in cui il Cristianesimo era nato, sia per ricercare e valutare le fonti dei Vangeli. La scuole esegetica tedesca conseguì certamente i migliori risultati, ma la ricostruzione storica fu influenzata spesso dalle concezioni dell'autore o dalla dottrina prevalente nella scuola. La vita di Gesù scritta da Strauss è molto diversa da quella che sarà scritta da . Il conflitto fra la erudizione critica e la cosiddetta scienza cattolica è tuttora in corso ed è assolutamente impossibile intravedere uno sbocco. D'altra parte la fede non troverà mai una risposta nella scienza come quest'ultima non potrà dare mai risposta ai problemi di fede. Bisogna accontentarsi : ognuno coltivi il proprio orticello ! Vale la pena, comunque, di dire qualcosa di più in relazione a questa grande figura di maestro, che altre correnti religiose del tempo vedevano in modo diverso. Per gli Gnostici, Christos non era Gesù, ma il Principio impersonale, l'Atman dell'Universo esotericamente asessuato, exotericamente maschio-femmina. Il nome di Gesù (Jehoshua) è formato di sette lettere, come quello di Jehovah. Dal punto di vista mistico, Gesù era considerato uomo-donna; nella sua biografia non vi è alcun cenno di sessualità. Gesù era chiamato "il Pesce", come Vishnu e Bacco; il monogramma di Bacco, infatti, è IHS, ed anche IKTYS, che significa "Pesce". Gli episodi della nascita di Gesù sembrano copiati per intero da quelli della nascita di Krishna. Come Adepto della Buona Legge, Gesù è chiamato "Albero della Vita", ma lo stesso nome è dato ad Adam Kadmon, l'albero sefirotico della Cabala. Il numero che si ottiene dal suo nome, secondo il calcolo cabalistico, è 888, che è uguale alla somma di 543 (Geova) + 345 (Mosè). Gesù crocifisso è uguale alla figura dell'indù Vithoba, fatta salva la croce che è un simbolo molto più vecchio del Cristianesimo. Con tutto il rispetto dovuto al Cristianesimo ed a quanti lo praticano con fede (il che significa vivere il Cristo e non solo andare a messa una volta la settimana), riconosciamo che esistono posizioni serie e razionali anche fra quanti si permettono di dubitare del Gesù storico.

GENESI

 
- L'intero libro della Genesi fino alla morte di Giuseppe, risulta una versione appena modificata della Cosmogonia dei Caldei, come oggi ripetutamente provato dalle tavolette Assire. I primi tre capitoli sono trascritti dalle narrazioni allegoriche degli inizi, comuni a tutte le nazioni. I capitoli 4 e 5 sono un nuovo adattamento dello stesso racconto nel segreto Libro dei Numeri; il capitolo 6 è un trattato astronomico dell'anno solare e dei sette creatori cosmici, tratto dall'originale Egizio del Pimandro e delle visioni simboliche di una serie di Enoichioi (Veggenti), da cui deriva anche il Libro di Enoch. L'inizio dello Esodo, e la storia di Mosè, è quella del Sargon Babilonese che avendo prosperato nel 3750 a.C. (come ci racconta perfino quella autorità mal disposta che è il Dott. Sayce), precedette di quasi 2300 anni il legislatore Ebraico. (Vedi Dottrina Segreta, Vol. II, pag, 691 e seg.). Tuttavia, la Genesi è innegabilmente una opera esoterica. Non ha plagiato nè ha sfigurato i simboli universali e gli insegnamenti sulle cui linee è stata scritta, ma ha semplicemente adattato al proprio spirito nazionale le verità eterne, rivestendole con astute allegorie, comprensibili solo ai suoi Cabalisti ed Iniziati. Gli Gnostici hanno fatto lo stesso, ed ogni setta lo fa secondo la propria linea, così come fecero migliaia di anni fa l'India, l'Egitto, la Caldea e la Grecia, che rivestirono col proprio abbigliamento nazionale le stesse verità incomunicabili. La chiave e la soluzione di tutti i racconti del genere si possono trovare solo negli insegnamenti esoterici. Si tratta di un libro esoterico, scritto a più mani, pieno di ripetizioni, contraddizioni, idee antiscientifiche. Il secondo capitolo (Jehovista) è la ripetizione del primo (Elohista), e vi si tratta l'ordine in cui apparvero le cose create : dapprima il Fuoco (la Luce), poi l'Aria, l'Acqua, ed infine la Terra e l'Uomo. I misteri sui quali questo libro venne compilato provengono certamente dall'Egitto; la sua somiglianza con i frammenti caldei di cosmogonia e con le iscrizioni cuneiformi, è stupefacente. Adamo Kadmon non è un uomo fisico, ma la legione degli Elohim; gli animali non sono ciò che oggi si intende con questa parola, bensì i segni zodiacali ed altri corpi celesti. Molto probabilmente è una reminiscenza di quanto gli Ebrei udirono ed impararono durante la lunga cattività in Babilonia. Il contenuto della Genesi può essere diviso in tre parti : 1)
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