Glossario

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GUSCI

 
- Un nome Cabalistico per i fantasmi dei morti, gli "spiriti" degli Spiritisti che compaiono nei fenomeni fisici; sono chiamati così a cause delle loro forme illusorie, prive dei loro principi superiori. Sono i contrari delle Entità essenziali ed abitano il quarto mondo abitabile, l'Asiatico. Sono i Kliphot, i Demoni, che abitano le sette dimore chiamate Sheba Hachalot (le sette zone del nostro globo). Il loro principe è Samaele, l'Angelo della Morte.

POLI

 
(Occ.) - I due poli terrestri sono chiamati "estremità destra" ed "estremità sinistra" del nostro Globo, o "il capo ed i piedi" della Terra. La destra è il polo nord, la sinistra il polo sud. Ogni azione benefica (astrale e cosmica) viene dal polo boreale, ogni influenza letale viene dal polo australe. I due poli sono strettamente legati alla magia della "mano destra" e della "mani sinistra", e la influenzano.

RAMI

 
(Cab.) - In antropologia, il Ramo è un raggruppamento inferiore della specie, composto di uno o più ceppi, fra loro affini. Attualmente si contano quattro rami nella specie umana: Australoidi, Negroidi, Mongoloidi ed Europoidi. I sei rami del Microprosopo sono le sei Terre al di sopra di quella in cui viviamo. Sono le sei sfere superiori al nostro globo, nella Catena planetaria, che si trovano sui tre piani superiori.

ASTRALE

 
(Luce) (Occ.) - La regione invisibile che circonda il nostro globo, come ogni altro, e che corrisponde al secondo Principio del Cosmo (il terzo principio essendo la Vita, di cui essa è il veicolo) al Linga Sharira o Doppio Astrale dell'uomo. Un'Essenza sottile visibile solo all'occhio chiaroveggente, ed il più basso tranne uno (la terra) dei Sette Principi Cosmici o Acasici. Eliphas Levi lo definisce il grande Serpente e il Drago dal quale s'irradia sull'Umanità ogni influenza malefica. È così; ma perchè non aggiungere che la Luce Astrale non emana null'altro che ciò che ha ricevuto; questo è il grande crogiolo terrestre, in cui le basse emanazioni della terra (sia morali che fisiche) con le quali la Luce Astrale è alimentata, sono tutte trasformate nella loro essenza più sottile e irradiate di ritorno intensificate, così da divenire epidemiche - moralmente, psichicamente e fisicamente. Infine, la Luce Astrale è la stessa cosa che la Luce Siderale di Paracelso e di altri filosofi Ermetici. 'Dal punto di vista fisico, è l'etere della scienza moderna. In senso metafisico, spirituale, o occulto, l'etere è molto di più di quanto spesso si immagini. Nella fisica occulta e in alchimia è ben dimostrato che non racchiude solamente nelle sue onde infinite la 'promessa e potenza di ogni qualità di vita, di cui parla Mr. Tyndall, bensì anche la realizzazione della potenza di ogni qualità dello spirito. Gli Alchimisti e gli Ermetici credono che il loro astrale, o etere siderale, oltre la suddetta proprietà di zolfo, e magnesio bianco e rosso, o magnes, sia l'anima mundi, l'officina della Natura e di tutto il Cosmo, sia dal punto di vista spirituale che da quello fisico. Il 'grande magistero' si afferma nel fenomeno del mesmerismo, nella 'levitazione' delle cose umane e inanimate, e può essere definito lo etere nel suo aspetto spirituale. Il termine astrale è antico e fu usato da alcuni neoplatonici, sebbene i Martinisti sono ritenuti da alcuni coloro che coniarono tale parola. Porfirio descrive il corpo celeste che è sempre congiunto con l'anima 'immortale, luminoso e simile ad una stella'. La radice di tale parola si può forse rinvenire nella Aist - Aer Scita - che significa stella o nell'Assiro Ister, che secondo Burnouf ha lo stesso significato (Iside Svelata).

RUOTA

 
(Eso.) - Simbolicamente esprime un mondo, un globo. La Grande Ruota è un intero Ciclo di Esistenza, un Mahakalpa, l'intera rivoluzione della nostra Catena planetaria, fatta di sette Pianeti, o Sfere. Le piccole ruote sono le Ronde, ed anche esse sono sette. Le Ruote sono chiamate Rotae quando il loro significato si riferisce al principio animatore delle stelle e dei pianeti (Auphanim, Angeli delle Sfere, ecc.).

SERPENTE

 
(Eso.) - Per gli antichi, l'Uno ed il Drago erano espressioni usate con riferimento ai Logoi, le Entità più elevate di ogni cosmogonia. Drago e Serpente sono sinonimi, ed entrambi i nomi possono esseri usati per designare la Luce Astrale, ossia la Saggezza del Caos. La filosofia arcaica, partendo dalla Perfezione Universale eterna, segue il processo dell'evoluzione naturale e perviene al concetto di Materia e di Male come necessità, aspetto di un mondo duale nel quale l'essere umano è costretto a vivere. La trasformazione di Serpente in Diavolo è merito di alcuni di quei Padri Cristiani ignoranti, o in male fede, che enfaticamente vengono chiamati Padri della Chiesa. All'origine, il Serpente rappresentava la Saggezza Divina e la Perfezione, fondamento della Rigenerazione psichica e dell'Immortalità. Per Ermete il serpente era il più spirituale di tutti gli esseri, per Mosè (allievo di Ermete) era altrettanto, per gli Gnostici era l'emblema delle Sette Gerarchie dei Creatori Settenari o Planetari. Per gli Indù, Shesha o Ananta, è l'Infinito, un nome di Vishnu ed il suo primo Vahan sulle Acque Primordiali. Questo "letto di Vishnu" è un'astrazione allegorica che simboleggia il Tempo infinito nello Spazio illimitato che contiene il Germe dell'Universo manifestato; l'Ofis gnostico contiene lo stesso triplice simbolismo delle sue sette vocali. Successivamente avvenne una distinzione fra il Serpente buono e quello cattivo, Agathodaemon e Cacodaemon; il primo è la personificazione della Saggezza divina in campo spirituale, il secondo è il Male sul piano della materia. Non dimentichiamo che la materia è spirito grossolano e lo spirito è materia sublimata; pertanto, la divisione di buono e cattivo, di bene e male, di serpente buono e cattivo, è solo funzionale alla dualità del mondo manifestato, ma essenzialmente le due cose sono una. Gesù disse: "Siate saggi come serpenti", ma è stato smentito dai Padri della Chiesa, che avevano forti interessi a creare la figura del diavolo. Lo spirito di Dio che si muoveva sulle acque era rappresentato dappertutto da un serpente fiammeggiante che alitava fuoco e luce sulle acque primordiali; la materia cosmica veniva rappresentata come un serpente che si mordeva la coda; l'Aitareya Brahmana chiama la Terra "Sarparajni", ovvero la Regina Serpente. Com'è noto, tutti i simboli almeno sette chiavi di lettura, ed essendo il serpente uno dei glifi più potenti, se ne potrebbe parlare per centinaia di pagine. In genere la chiave più elevata è in mano agli Iniziati, quella più bassa viene regalato al volgo. Ed il significato più basso che alla fine è stato dato al serpente è quello fallico, persino nell'episodio di Adamo ed Eva. Nell'alto Egitto, nel tempio di Philae, veniva creato un uovo con argilla ed altre sostanze: da esso usciva la "cerasta", o vipera cornuta. Qualcosa del genere avviene anche nei templi indù, dove a nascere dall'uovo è il cobra. Ma anche il Dio creatore esce dall'uovo (Kneph), mentre per gli Ebrei la Divinità si presenta come Serpenti volanti (Mosè nel deserto). Orphio-Christos è il Logos degli Gnostici, mentre per i Protestanti l'allegoria del Serpente di ottone e dei Serpenti di fuoco ha un rapporto diretto con il mistero di Cristo e della Crocifissione. Nella simbologia dell'Egitto, l'Uovo ed il Serpente erano inseparabili Secondo gli Ofiti, l'umanità dev'essere grata al serpente che, insegnando ad Adamo a mangiare i frutti dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, gli permise di innalzare il suo essere, contribuendo ad elevare il livello dell'umanità. Nella antichità, i Serpenti erano i Saggi, coloro che custodivano il Mistero dei Misteri che celava i segreti del Tempo e della Immortalità. Il cambio di pelle del serpente è l'immagine più immediata di ciò che deve avvenire in chi sceglie di lasciare la via del quotidiana per accedere a quella dei Misteri: si lascia una vita (si muore in quella vita) per intraprenderne una nuova (si nasce in una nuova vita). Albero e Serpente erano immagini divine; il primo, con il tronco rovesciato, i suoi rami, le sue foglie, le sua radici, stava a simboleggiare lo sviluppo seguito alla creazione; il secondo, collocato nell'Eternità, rappresentava il Logos nato dal Cielo. E c'è voluta tutta la perversa fantasia della Chiesa di Roma per degradare questi simboli fino al livello attuale. Draghi e Serpenti dell'antichità avevano tutti sette teste, una per ogni razza, e sette capelli per ogni testa, un capello per ogni sottorazza. Il Serpente akkadiano aveva sette teste, tante quanti sono in Principi in Natura e nell'Uomo. Il coccodrillo, equivalente del drago e del serpente presso gli Egizi, era simbolo bivalente del Cielo e della Terra, sacro ad Osiride ed Iside; esso trainava il vascello del Sole. Per gli Gnostici, Agathodaemon e Kakodaemon erano i due aspetti del Logos, la dualità del nostro mondo. Per gli Egizi, il "serpente vero e perfetto" era quello che portava le anime dei defunti credenti alla terra promessa, attraverso il Mar Rosso, proteggendole dai serpenti del deserto (i Reggenti delle Stelle). Per gli Ebrei, il serpente era il Dio dalle sette lettere (Jehowah) che poi troviamo nell'Apocalisse come Serpente dei Sette Tuoni, cui si deve la pronuncia delle sette vocali. E tutto può essere riportato all'India dei Naga. Nella magia siro-caldea Ophios ed Ophiomorphos costituivano un tutt'uno nello Zodiaco, in corrispondenza del segno androgino Vergine-Scorpione. Per gli Gnostici, Ophios-Christos è il Serpente prima della caduta, Ophiomorphos-Chrestos è il Serpente dopo la caduta. Jehowah si trasforma in Serpenti Ardenti per mordere coloro che lo offendono ed anima il Serpente di Rame per risanare quelli che ha morso. Samaele è il capo dei Demoni e nel Talmud è rappresentato come un serpente con dodici ali (i dodici mesi dell'anno). Il serpente è stato sempre il simbolo della Saggezza, e trovarlo associato ai demoni dovrebbe far riflettere molti "esperti". Nel Kalevala, Ahti (lo Stregone, il Male) lotta contro Lamminkainen (il Dragone, il Mago Bianco): entrambi sono serpenti. Tutte le divinità guaritrici, datrici di salute, sono raffigurate come serpenti. Nelle Upanishad, la Scienza della conoscenza occulta è trattata come Scienza dei Serpenti, mentre i Naga del Buddhismo exoterico sono "le creature favolose della natura dei serpenti". Il Serpente dell'Eternità e della Saggezza Assoluta abita sotto l'Albero Macrocosmico, il Serpente della Sapienza manifestata abita sotto l'Albero Microcosmico. Per la Chiesa di Roma, il serpente è simbolo della materia e del male ma, il che è peggio, è anche simbolo della donna, considerata il peggior male possibile. Quanto ha nociuto tutto ciò alla donna ? Quanti danni materiali e morali le ha procurato ? Presso gli Egizi, il Serpente con due gambe era un modo per rappresentare uno Ierofante, un Iniziato; il Serpente, l'Albero della Conoscenza, l'Albero della Vita, sono simboli che provengono dall'India antica. Gli Angeli caduti nella generazione sono chiamati Serpente; il Serpente del Genesi, il tentatore di Eva, è il Padre dell'umanità spirituale, il suo benefattore. È il Messaggero di Luce, brillante e radioso, Lucifero, che aprì gli occhi all'automa creato da Jehowah. Esso non ha nulla a che fare con il mondo fisico, ma solo con quello spirituale: è il simbolo della conoscenza del Bene e del Male. È solo attraverso l'idolatria che se ne è fatta una falsa divinità. Esso è il Serpente dell'Eternità e della Conoscenza, lo Spirito Manasico che è sopra e dentro l'uomo. Il Serpente è l'Iniziatore, e Serpenti sono chiamati coloro che "ridiscesero, insegnarono ed istruirono la Quinta Razza". Serpenti venivano chiamati i cicli siderali e tropici, il percorso del Sole ai tropici, la Via Lattea, la Luce Astrale e molte altre cose. Questa molteplice simbologia ha tratto in inganno molti studiosi, creando in loro grande confusione, impedendo loro di individuare il glifo esatto, corrispondente all'argomento trattato. Anche i Poli celesti sono talvolta presentati come Serpenti, mentre l'Universo manifestato è sempre rappresentato da un serpente che si morde la coda. Il Serpente è sempre stato il simbolo dell'Adepto, dei suoi poteri di immortalità, della sua sapienza divina. Esso è lo Spirito di Sapienza occulta sulla Terra, antagonista di tutte le illusioni mondane, passeggere, ivi comprese le religioni dogmatiche ed ecclesiastiche. L'antica cripta egizia era chiamata "la tana del serpente", identico nome con il quale, nell'antico Messico, si chiamava il passaggio sotterraneo che, si diceva, terminasse alle radici del cielo. Presso i Quetzo-Cohuatl, i sacerdoti chiamavano sè stessi Hivim e Serpenti; le caverne dei Rishi, le dimore di Tiresia e dei veggenti greci, erano modellate a guisa delle tane dei serpenti indù, quelle dei Naga. I Serpenti sconfitti dai loro uccisori sono il simbolo del principio turbolento che caratterizza il Caos e viene vinto dalla Luce. Quello che per gli Gnostici era Sophia, la Sapienza, per gli Ebrei diventa Azazel, il capro espiatorio del peccato di Israele. Nello Zohar, gli Uccelli che ispirarono Balaam sono in realtà Serpenti volanti, Saggi, Adepti, la cui scuola aveva insegnato i misteri della profezia. Nehhashim erano detti i lavori dei Serpenti, svolti dai maghi, circondati dalla Luce del Serpente Primordiale, la Luce Astrale. E per quanto riguarda la parabola sul lavoro, si parla dei Misteri del Serpente del Grande Mare. In tutte le metafore antiche, sia astronomiche che cosmiche, teogoniche o fisiologiche, il Simbolo fu sempre guardato come un simbolo divino. Nel Talmud è il Principe della Acque, che ha sotto di sè sette Spiriti subordinati; nel Siphra Dzenioutha, la Forza creatrice disegna la sua creazione a spirale, in forma di serpente, e tiene la coda in bocca con l'eterno significato del serpente che si morde la coda: il Circolo della Sapienza nella Infinità. Il seme dei Serpenti era il seme prodotto dal Karma e dalla Saggezza Divina. Nella mitologia greca, Zeus è rappresentato come un Serpente, il tentatore intellettuale dell'uomo che, nel corso della sua evoluzione ciclica, genera Bacco, il Dioniso solare, che sarà poi il Salvatore dell'uomo. Ed il simbolo viene trasferito nello Zodiaco, dove lo troviamo come costellazione dell'Idra. Negli U.S.A., Stato dell'Ohio, vi è il Tumulo del Grande Serpente, che non è una tomba, ma la rappresentazione simbolica del mondo: il Serpente (Ciclo del Tempo) che inghiotte l'Uovo (il Cosmo). Dovunque si trova il serpente e l'uovo, lì si insegna la dottrina della successione dei mondi, quella delle sette creazioni, della trasformazione della faccia della Terra, della successione di sette volte un giorno ed una notte, su ogni Globo. Per concludere, elenchiamo alcuni simboli sui quali si trova il serpente: Bacco, il Caduceo, la Medusa, il Carro di Cerere, Esculapio, Giunone, Laocoonte, Minerva, Medicina, Salute, Sapienza, Tempo, ecc.

SHALMALA

 
(San.) - Una delle sette Dvipa, appartenente alle sei periferiche (la seconda?), circondata come le altre da un "mare di acqua salata". Come simbolo della catena planetaria terrestre si riferisce probabilmente al secondo globo.

SHEBA HACHALOT

 
(Cab.) - Con questo nome, nello Zohar, si chiamano le dimore dei Kliphot, i Gusci. In realtà sono le sette zone del nostro globo. In ebraico, sheba significa giuramento (la Tetractide pitagorica) ed è identico al numero 7.

SISHTA

 
(San.) - I grandi eletti, o i Saggi, perduti dopo ogni Pralaya minore (chiamati "oscuramenti" nel Buddhismo Esoterico di Sinnet), quando il globo va nella sua notte o riposo, per diventare al suo risveglio il seme della futura umanità. Letteralmente, "rimanenza", ovvero i divini mortali che rimangono indietro quando l'onda di vita dell'umanità passa da un globo ad un altro nella Catena planetaria della Terra. In questo modo essi diventano i semi dell'umanità nella quale si inseriranno le monadi che ritornano.

BHADRAKALPA

 
(San.) - Letteralmente "Il Kalpa dei Saggi". Il nostro periodo presente è un Bhadra Kalpa, e l'insegnamento exoterico gli dà una durata di 236 milioni di anni. È chiamato così "perchè 1000 Buddha o saggi appaiono nel corso di questo periodo" (Sanskrit Chinese Dict.). "Quattro Buddha sono già apparsi"; egli aggiunge, ma siccome di 236 milioni di anni ne sono già passati 151 milioni, questa distribuzione dei Buddha sembra piuttosto irregolare. In questo modo le religioni exoteriche confondono tutto. La filosofia esoterica insegna che ogni Razza Madre ha il suo Buddha o Riformatore principale, che appare anche nelle sette Sotto-Razze come Bodhisattva. Gautama Sakyamuni fu il quarto ed anche il quinto Buddha: il quinto, perchè siamo nella quinta Razza Madre; il quarto, come il Buddha principale in questa quarta Ronda. Il Bhadra Kalpa, o il "periodo di stabilità", è il nome della presente Ronda; esotericamente la sua durata si applica naturalmente solo al nostro globo (D), e così in realtà i "1000" Buddha si limitano soltanto a 49.
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