Glossario

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MICHELE

 
(Eso.) - Arcangelo, il cui nome in ebraico significa "chi è mai simile a Dio?". Nell'Apocalisse si legge che questo Arcangelo con i suoi Angeli, combattè contro il Dragone in quella che fu chiamata la Guerra in Cielo. La Guerra non fu vinta ma il Dragone (Satana, o il Diavolo), fu scacciato. Michele è il condottiero delle Legioni Celesti combattenti, la guardia del corpo di Jehovah secondo alcuni un Titano. Per i cattolici è l'Angelo della Faccia per gli Ebrei è Michael, colui che è simile a Dio. Per i Giudei è il rappresentante in terra del Dio celato, è quella faccia del Dio che ha preceduto, guidandoli, gli Ebrei nel loro rientro, sotto forma di una colonna di fuoco. Esotericamente, Michele è un dio solare, capo e sintesi dei Sette, come Ormadz, Brahma, Jeohovah, ed altri. La sua copia in terra è San Giorgio, vincitore del drago. Nel Talmud, Mikael è il Principe dell'Acqua, il Capo dei Sette Spiriti. La chiesa greca primitiva aveva identificato Michele con Ophiomorphos, lo spirito ribelle ed oppositore, non come simbolo del male, ma solo come altra faccia di Ophis, Christos, la Sapienza Divina. Questo arcangelo fu il primo a rifiutarsi di creare, ma, invece di essere condannato per questo, viene celebrato per essere riuscito a vincere ed assimilare il Drago della Sapienza, che poi è Satana. Come si può ben vedere, l'aver copiato simboli da altre religioni non ha giovato alla religione cattolica, dal momento che ciò ha creato solo una grande confusione. Le Legioni di Michele "in alto" sono quello che le Legioni di Satana sono "in basso". Il manifestato è copia del noumenico : nulla esiste in Terra senza il suo archetipo in Cielo. Secondo Hargrave Jennings, la figura di Michele è un modello che si ritrova in tutte le religioni e le mitologie. È l'idea di un campione onnipotente, simile ad un fanciullo nella sua "innocenza virginea", ma così potente da poter annichilare il mondo. Michele è l'Energia Celeste, asessuato, invincibile; Lucifero è la sua copia in terra, la Stella del Mattino che può brillare solo nel mondo manifesto. Nella religione indù, corrisponde ad Indra, il Capo della Legione militante, citato nei Purana. Nel Libro dei Numeri Caldeo troviamo che Samuele (Sapienza Celata ed Occulta) e Michele (la più alta Sapienza terrestre) nascono dalla stessa sorgente, ma divergono al momento di uscire dall'Anima del Mondo. Ciò perchè Michele rimane influenzato da Neshamah, mentre Samuele rimane inerte. Da ciò deriva che, se una identità va fatta, Satana dovrebbe essere Michele e non Samuele. Ma la lettura vera non è questa, rappresentando i due solo la dualità del Manas. Michele è Uno con Dio, ossia il suo Doppio per gli scopi terrestri; egli è uno degli Elohim, una permutazione di Jehovah. Per gli Gnostici è l'Angelo del Sole, il primo degli Eoni, il Salvatore. Ma per Enoc, Michele è uno spione, è colui che, assieme a Gabriele, Raffaele, Suryal ed Uriele, ha denunciato al Signore Iddio i fratelli, accusati di aver spiato i misteri divini ed averli poi insegnato agli uomini. Come si può vedere, allora, la vita degli uomini è sempre intrecciata con quella degli Dei: così in basso come in alto, sempre. E poiché Apollo è Elio, il Sole, Michele corrisponde ad Apollo, anche lui uccisore di un drago, Pitone; fra gli Egizi è Horus, che trafigge Tifone, o il drago Apophis. S.Tommaso accetta che Michele sia il ferouer di Cristo. Michele è quasi un dio, è colui che traduce il mondo invisibile in visibile ed oggettivo. Jehovah e Michele sono le guide di Israele, i Capi degli Eserciti del Signore, i giudici supremi delle anime ed anche i serafini. Michele è il Mercurio dei pagani, con tutte le implicazioni che ne derivano, ed è anche uguale a Karttikeya, il Capo delle Legioni Celesti indù, un Kumara vergine, Dio della guerra. Interessante l'interpretazione che Rudolph Steiner dà di Michele nelle sue "Massime Antroposofiche". Michele è la potenza dalla quale fluiscono i pensieri delle cose ed un tempo gli uomini ricevevano da Michele i loro pensieri delle cose : Michele amministrava l'intelligenza cosmica. A partire dal IX secolo, gli uomini sono sfuggiti a questa influenza e, trascurando il mondo spirituale, si sono affidati ai pensieri che nascevano dall'anima umana : la vita del pensiero si sviluppò in seno all'umanità. I nominalisti, convinti che l'anima fosse la sede dei pensieri, compirono il distacco da Michele. Ma verso la fine del XIX secolo Michele tornò, invece di far fluire i pensieri nelle anime umane decise di andare a vivere nelle anime umane; oggi Michele dimora nell'anima dell'uomo e gli insegna le giuste vie dell'anima. Sarebbe imperdonabile presunzione criticare Steiner, ma a giudicare dal fluire degli eventi sembra che Michele non abbia grande ascolto da parte degli uomini !

MANAS

 
(San.) - Il Principio della Mente, che diventa duale appena si manifesta nella costituzione umana. Esotericamente viene diviso in Manas Superiore e Manas inferiore, exotericamente si può dire che esso è l'organo interno, ma anche il senso comune, che assicura la relazione dell'atman con ogni dato empirico. Letteralmente, "la mente", la facoltà mentale che fa dell'uomo un essere intelligente e morale, e lo distingue dal semplice animale; è un sinonimo di Mahat. Quando non qualificato, esso significa l'EGO Superiore, o il Principio senziente che si reincarna nell'uomo. Quando è qualificato , viene chiamato dai Teosofi Buddhi-Manas o Anima Spirituale, in opposizione al suo riflesso umano - Kama-Manas. Il Manas umano procede dall'Akasha, il quinto principio cosmico universale (di cui l'Etere è la forma più grossolana), una materia radiante, fredda, diatermica, plastica, creatrice nella sua natura fisica, correlativa nelle sue parti e nei suoi aspetti più grossolani, immutabile nei suoi principi superiori. Nell'uomo è il quinto principio a partire dal basso, il terzo a partire dall'alto; si chiama Principio Mentale o Anima Umana. Eliphas Levi identifica il Manas con Nephesh, la terza anima, quella umana, nel suo aspetto più luminoso ed animale, il soffio della vita istintiva. In realtà le due cose non sono uguali, poiché Nephesh può essere assimilata a Prana, più che a Manas. Questi appartiene alla Triade superiore, quella immortale, fondamentalmente cerca di seguire la luce di Buddhi e raramente vi riesce. Manas è duplice, come è stato già detto : il Superiore è collegato a Buddhi e lo segue dopo la morte del corpo fisico, lo Inferiore è legato al quaternario fisico, di cui segue tutte le vicende. Dopo la morte del corpo, Manas segue Atma e Buddhi nel Devachan e fornisce il supporto per lo stato di percezione e di coscienza per la Monade disincarnata. Tale funzione avviene anche in vita, quando in sogno Manas (o il cervello per la scienza) diventa il teatro concreto nel quale i sogni stessi si svolgono. Manas e Kama sono i principi umani che legano la coppia superna (Atma e Buddhi) con i tre principi più bassi (Prana, Linga Sharira e Shtula Sharira). Il Manas Superiore è l'Ego umano, il collegamento fra l'Uomo Spirituale ed il cervello fisico. Esso è il Fuoco vivente che dà alla mente umana l'autocoscienza e l'autopercezione, è il principio cosciente della Monade umana. Il Manas è il principio che si reincarna, il Nous o Mente, che domina sull'ego animale e lo comanda, quando non si lascia da esso trascinare in basso. Il veicolo del Manas è il Kama-rupa, il corpo delle passioni e dei desideri, il quarto principio umano. I due, assieme, formano Ahamkara, l'Ego personale, che evolve la coscienza individualizzata. Il Manas è un raggio diretto che proviene da Mahat, l'Intelligenza universale; alcuni lo intendono quale sede del libero arbitrio dell'uomo. L'aspetto inferiore di Manas cade sotto l'influenza della Luna e diventa Lucifero nell'uomo, la luce di Mahat buona e cattiva, il Redentore ed il Tentatore: ogni uomo, quindi, è il Liberatore e Salvatore di sè stesso, sempre che lo voglia; ed ogni uomo è il Satana di sè stesso, se sceglie la strada dell'Ego animale. Manas è collegato al cinque attraverso il Pentagono, simbolo dell'uomo pensante. Il suo aspetto superiore cade sotto l'influenza del Sole: è la ragione umana che caratterizza l'Anima. Nelle Upanishad più antiche, manas ha il significato di "spirito" e assieme a Vach (parola) e Prana (respiro) costituisce una delle tre condizioni del Purusha; successivamente il suo significato si limita progressivamente a quello sankhya di "senso interno" che coordina l'attività dei sensi. L'assimilazione mitologica del manas al Soma, "mentale-luna", risale all'epoca vedica ed è presente in tutte le Upanishad.

MAHAT

 
(San.) - Letteralmente, "Il Grande", un termine della filosofia indù equivalente alla Intelligenza Divina, o Mente Cosmica. Nella Dottrina Segreta è l'aggregato delle intelligenze divina e spirituale del nostro cosmo. Esso è il primo principio dell'Intelligenza e della Coscienza Universali. Nella filosofia Puranica, il primo prodotto della natura-radice, o Pradhana (lo stesso che Mulaprakriti); il produttore di Manas il principio pensante, e di Ahankara, l'egotismo o il sentimento di "Io sono Io" (nel Manas inferiore). Mahat è il Terzo Logos, l'Intelligenza Cosmica, l'Ideazione Cosmica, l'Anima Universale del Mondo, il Noumeno Cosmico della Materia, la base delle operazioni intelligenti della Natura, il Maha Buddhi. È il primogenito di Jnana (o Gnosi), la Conoscenza, la Sapienza, il fantasma riflesso di Parabrahman, l'Assoluto Nirguna, l'Unica Realtà. Mahat è il Pensiero di Dio, la Conoscenza Universale, durante la Creazione primaria (Mahat-Tattva). Quando Mahat si trasforma nel Manas umano, diventa lo stato di Aham, Io sono, l'Egoismo. Nella Seconda Creazione (Mahat-Bhuta), Mahat diventa la sensazione di Sè, Ahamkara. Da Mahat emanano i Figli della Luce, poi i Dhyan Chohan, i Dhyani Buddha, i Bodhisattva, ecc. Mahat nell'uomo è la Mente, il Manas. Esso è il primo prodotto di Pradhana, la Materia primordiale, ed anche il primo aspetto cosmico di Parabrahman. Il Mahat collettivo (possibile riferimento a Jung) è la Mente Divina Universale. La saggezza umana è il riflesso di Mahat. I figli di Mahat sono gli attivatori della Pianta umana, la scintilla che vivifica l'animale umano. Essi sono i Divini Ribelli che, saltando i mondi intermedi, hanno dato all'uomo il pensiero autocosciente che, liberandolo dall'immobilità del puro spirito, ne hanno fatto un Dio, in potenza, nel bene e nel male. I Ribelli sono i nostri salvatori, sono gli avversari degli Dei che, incarnandosi negli uomini ancora senza intelligenza della Terza Razza, li resero coscientemente immortali. Essi rappresentano il Logos duale, il contrastante principio bifronte dello uomo. Satana, il Drago Rosso, il Signore del Fosforo, Lucifero, sono tutti nomi che stanno ad indicare la nostra mente, il nostro Redentore e Tentatore, l'intelligente Liberatore e Salvatore dalla pura animalità. E questo principio è un'emanazione di Mahat. L'indù Indra corrisponde al principio cosmico di Mahat, a Manas, nel suo duplice aspetto che si volge da un lato a Buddhi e dall'altro a Kama. Come Mahat, l'Intelligenza universale è la prima nata; ma essa si manifesta anche come Vishnu e poi, quando cade nella Materia, sviluppa l'autocoscienza e diventa egoismo. Allo stesso modo Manas è di natura duale, è soggetto al Sole ed alla Luna, ovvero alla Ragione ed alla Mente. Ragione e Mente sono le divinità degli organi umani, diceva Shankaracharya. L'Intelligenza, Buddhi, è il sesto principio umano, ma anche il settimo senso, che diventa l'Albero il cui frutto (l'emancipazione) distrugge l'Albero Ashvatta, simbolo della vita e dei suoi piaceri illusori.

LUCE ASTRALE

 
(Eso.) - La Grande ingannatrice dei sensi limitati dell'uomo. In essa vi è il prototipo di ogni cosa che si trova nell'Universo oggettivo; essa è il piano inferiore ed il mondo dell'Anima Mundi. Il Drago è l'antico glifo della Luce Astrale, il Principio primordiale che è la "Saggezza del caos". Essa è Spirito-Materia: parte dal più puro piano spirituale , scende gradualmente fino a divenire grossolana e, sul nostro piano, Maya, diventa il Serpente tentatore ed ingannatore. Per i Cabalisti, la Luce Astrale è Padre-Madre, l'Etere primordiale, l'aspetto inferiore di Akasha. Per i Caldei era Ana (da cui Anna), il Cielo; per gli Indù è Anaitia o Anapurna o Kania. Ma Kania è la Vergine di Luce, la Luce Astrale, in uno dei suoi molteplici aspetti. Su di essa i Lipika scrivono i pensieri e le azioni di ogni essere vivente. La luce Astrale è l'anima del mondo differenziato. Lucifero (la Luce Astrale), è una forza intermediaria esistente in tutto il creato; serve a creare ed a distruggere. Ogni passione sessuale che soverchia i sensi è un turbine di questa luce che cerca di trascinare l'essere vivente verso la morte. Pazzia, allucinazioni, visioni, estasi, sono tutte forme di pericolosissima eccitazione dovuta a questo fosforo interno. Essa è della natura del fuoco : un uso intelligente riscalda e vivifica, l'eccesso dissolve ed annichila. L'uomo deve imparare a controllarla per conquistare l'immortalità. Come agente divorante, vendicativo e fatale, essa è il fuoco dell'inferno, il serpente della leggenda, il Diavolo, Satana. La Luce Astrale è duale e bisessuale; la sua parte maschile (ideale) è puramente divina e spirituale: è la Saggezza, lo Spirito, Purusha. La parte femminile è contaminata con la materia, è già materia, ed è quindi "male". Essa è il principio vitale di ogni creatura vivente e fornisce all'uomo il perispirito fluidico, l'anima astrale, cose di cui sono dotati tutti gli esseri viventi. Per gli Gnostici, Sophia era la Saggezza Divina, mentre Sophia Achamoth personificava l'Etere, la Luce Astrale inferiore. Fra la Luce Astrale e l'Akasha (anima Mundi) esiste lo stesso rapporto che passa fra Satana e la Divinità. La Luce Astrale è il Grande Agente magico della Magia Nera, l'antica Luce Siderale di Paracelso. Essa non contiene tutte le cose, ma è ciò su cui tutte le cose si riflettono. Il Fuoco e l'Acqua sono i genitori della Materia Cosmica, la cui anima è l'Etere e la cui ombra è la Luce Astrale. Gli oracoli Caldei parlano del Dio del Mondo eterno, illimitato, giovane e vecchio, di forma serpeggiante; tale forma è un'immagine per esprimere il moto vibratorio della Luce Astrale, ben nota agli antichi, anche se il termine è stato inventato dai Martinisti. Eliphas Levi identifica la Luce Astrale con Lucifero. La Luce Astrale è il Karma dell'Umanità, un'entità personale ed impersonale che compendia la luce visibile e quella invisibile. Essa è nello stesso tempo creativa e distruttiva e può essere considerata come un aspetto del "Fuoco vivente". Talvolta i Cabalisti dell'Occultismo usano per essa l'allegoria dell'Uovo delle Tenebre. Nella mitologia scandinava la troviamo sotto forma di rugiada che cade durante la notte. L'anima della Luce Astrale è divina, ma il suo corpo è infernale. Nello Zohar viene rappresentata con la Testa Magica, mentre è comune il detto che la Luce Astrale è Daemon, o Deus Inversus. Se osserviamo la religione egizia, troviamo il suo corrispettivo nel più basso aspetto di Ptah, ma anche in Nahbkoon, "colui che unisce i doppi", un serpente con gambe umane, con o senza braccia, simbolo del duplice potere fisiologico e spirituale, l'Umano ed il Divino. Il corpo umano è carico di luce astrale, nella quale sono scritti i decreti del Fato. Nello Zohar si narra la pratica magica detta Nehhaschim (i lavori del serpente) : i maghi lavorano circondati dal Serpente primordiale (la Luce Astrale) che scorgono in cielo sotto forma di una zona luminosa composta di miriade di stelline. E ciò che S.Paolo chiama il "Principe dell'Aria" non è il Diavolo, ma gli effetti della Luce Astrale. Ci piace rimandare il lettore, per un completamento, alle pagine 91 e 92 del VI Volume della Dottrina Segreta, Edizione Società Teosofica Italiana, Trieste.
Regione invisibile che circonda il nostro globo, come ogni altro, e corrisponde al secondo Principio del cosmo (il terzo essendo la via, di cui ne è il veicolo). E' una essenza sottile, visibile soltanto all'occhio chiaroveggente ed è il più basso (salvo l'ultimo che è la Terra) dei sette principi akashici o cosmici. Eliphas Levi la chiama il Grande Serpente ed il Dragone dal quale irradia sulla umanità ogni maligna influenza. E' così, ma perché non soggiungere che la luce astrale non ci trasmette altro che quello che ha ricevuto? Questo è il grande crogiuolo del mondo in cui le emanazioni basse della Terra (fisiche e morali) con le quali la luce astrale viene nutrita, vengono trasformate nella sua essenza più sottile irradiate di nuovo, intensificate in modo da divenire epidemiche-morali, psichiche e fisiche.

LUCE

 
(Rel.) - In molte esperienze religiose ed in molte dottrine filosofiche, la luce è l'elemento simbolico fondamentale. La contrapposizione fra luce e tenebre, già presente nel Genesi, è posta dal cristianesimo in una visione di comodo : la luce è Cristo che, squarciate le tenebre del peccato, indica all'uomo la verità evangelica. In tal modo Cristo diventa "fotoforo", ossia "portatore di luce", che si dice anche Lucifero, piaccia o no ai cristiani. Se il Cristo è inteso quale Logos, siamo molto vicini alla verità; le Tenebre sono Padre-Madre e la Luce, il loro figlio. Le Tenebre nulla hanno a che vedere con il peccato dell'uomo; esse sono eterne, la Matrice dalla quale le Sorgenti di Luce appaiono e nella quale si immergono al loro scomparire. Sul piano mayavico temporaneo, luce e tenebre sono dipendenti l'una dall'altra, nell'ambito di quella dicotomia che rende possibile la vita dell'uomo. Ed anche nell'universo, la percezione della luce è diversa a seconda dell'occhio che la percepisce. Ma le Tenebre che riempiono lo Spazio illimitato sono la rappresentazione allegorica delle condizioni dell'Universo durante il Pralaya, o Riposo assoluto. E le Tenebre, a loro volta, nascono dalla Luce Assoluta. Secondo i Rosacroce, Luce e Tenebre sono la stessa cosa e diventano separabili solo nella mente umana. Le Tenebre sono puro spirito, base radicale e metafisica, unica realtà; la Luce è materia, effetto soggettivo, fulgore apparente, Illusione, Maya. Robert Fludd dice : "le Tenebre adottarono la Luce per rendersi visibili". La luce della coscienza è la luce del Logos, ed è questa luce che l'occultismo pratico adopera per rendere visibile il Logos, mediante figure geometriche. La luce del Logos è la radice del Sè mentale e del Sè fisico, la permutazione del mondo manifestato. L'aspetto noumenico della Luce è Aditi-Vach, o Sephira, che come Logoi femminili sono anche correlati al Suono ed all'Etere. Para è la luce ed il suono dell'Inconoscibile; quando è trasferita nell'ideazione del Logos, o nella sua luce latente, diventa pasyanti; quando diventa luce espressa è madhyama. Per la Cabala, Luce, Suono e Numero sono i tre fattori della Creazione. Per gli Occultisti, la Luce è Spirito e Materia allo stesso tempo. La vera Luce è quella dello Spirito, portata dai Figli della Luce emersi dall'Oceano di Luce. La scienza non sa cosa sia la luce. La definisce in molti modi, salvo a correggersi di volta in volta. Le molte ipotesi scientifiche sono state mode dalla effimera durata. In Iside Svelata, H.P.B. dice : "La Luce è la figlia primogenita e la prima emanazione del Supremo. La Luce è vita e principio vitale". Essa è il grande mago proteiforme che dà origine a tutte le forme ed agli esseri viventi. Nei suoi raggi si trova l'origine di tutte le azioni, sia fisiche che chimiche : essa dà la vita e la morte. Le Forze Creatrici, che nascono dalla luce del Logos, condensano la luce eterna sul piano oggettivo, facendola diventare materia grossolana. In Occultismo esistono tre tipi di Luce : Luce astratta ed assoluta - Sono le Tenebre. Luce del Manifestato-Immanifestato - La Luce del Logos. Luce riflessa nei Logoi - La luce dei Dhyan Chohan che la riversano nell'Universo oggettivo. Per la Cabala, la suddivisione è la seguente : Luce chiara e penetrante - Jehovah Luce riflessa - ........... Luce nell'astratto - Gli Elohim. Il libro scritto sulla Cabala si chiama Zohar (Luce) e spesso i Sephiroti vengono chiamati "Luci". Gli Gnostici consideravano il Serpente, l'Androgino, emblema di Sapienza e di Eternità. Esso era composto da Ennoia (la Mente divina, la Luce)) e da Agathodaemon (l'Ombra della luce); Luce ed Ombra, dunque, non esiste l'una senza l'altra, almeno nel mondo manifestato. Per gli Zoroastriani, Arimane è l'ombra manifestata di Ahura Mazda, che è la Luce. Male e Tenebre sono coeterni con il Bene e la Luce, mentre la Luce eterna è troppo forte per poter essere vista dallo intelletto umano. Nel Pimandro si dice : "Il Pensiero divino diventa Luce e Vita attraverso il Verbo". I Figli delle Tenebre sono superiori ai Figli della Luce, essendo le Tenebre la Luce Assoluta, quella più alta. Dio è Luce, Satana è l'Ombra; come può l'uomo vedere la luce senza la ombra ? Il termine Luce viene talvolta usato come sinonimo di Conoscenza e di Illuminazione. Il numero associato alla luce è il 3. In filosofia troviamo Aristotele che parla della luce come del quinto elemento, l'etere, composto di materia fluida e sottile. Per i Neoplatonici, la Luce è la manifestazione propria del Divino. San Tommaso, riprendendo il pensiero di Roberto Grossatesta, assume la luce come principio fisico originario da cui tutti gli enti derivano la corporeità. S.Agostino dice che l'uomo conosce i principi ideali per illuminazione, cioè attraverso lo aiuto di una particolare facoltà conoscitiva offerta da Dio. Per Maestro Eckart la luce è la scintilla dell'anima, l'elemento divino presente nell'interiorità di ciascun uomo.

PATALA

 
(San.) - Il mondo inferiore, gli antipodi. Da qui, nella superstizione popolare, le regioni infernali e, filosoficamente, le due Americhe che sono gli antipodi dell'India. Significa anche il Polo Sud che sta in opposizione a Meru, il Polo Nord. Meru è il Cielo, Patala è il sottoterra; Meru è la montagna, Patala l'abisso. Patala è il più basso dei sette talas. Era il regno dei morti destinato agli Asura, il Naraka, la regione inferiore, posta agli antipodi di Giambu-dvipa, una posizione geografica corrispondente all'attuale America. Qui si recò Arjuna, compagno e discepolo di Krishna, vi incontrò Ulupi, figlia del re dei Naga, Kauravya, e la sposò. I Naga, o Serpenti, erano degli iniziati. Patala è anche la regione dove Shiva precipitò Mahasura, il Lucifero indù che, invidioso della Luce risplendente del Creatore, alla testa degli Asura, si ribellò contro Brahma. Patala si divide in sette regioni, o loka inferiori, una delle quali è Atala. Esso corrisponde all'Ade dei Greci ed allo Amenti degli Egizi. Secondo alcuni è il nome di un'antica città dell'India, sita nel delta dell'Indo, da identificare con l'odierna Hyderabad o forse Tatta. Secondo altri indica l'intera regione del delta dell'Indo, dove Alessandro Magno creò una stazione navale.

PROMETEO

 
(Gr.) - Figlio di Giapete e di Climene, il suo nome significa "colui che prevede". Pare che a seguito di un suo scherzo a Giove, questi abbia sottratto il fuoco agli uomini. Prometeo, allora, si preoccupò di riportarlo sulla terra, destando l'ira di Giove che lo legò ad una roccia del Caucaso, dove un'aquila gli mangia quotidianamente il fegato. Un'altra leggenda racconta che Prometeo era un Titano, un Dio mortale, che salvò il genere umano dalla distruzione decisa da Giove, e gli fornì i primi insegnamenti. Per tale motivo fu condannato al supplizio eterno. E vi sono altri racconti che legano exotericamente Prometeo al genere umano, addirittura quale fattore del primo uomo. Prometeo è il Logos greco, colui che, portando sulla terra il fuoco divino (intelligenza e coscienza) dotò gli uomini di ragione e di mente. Prometeo è il tipo Ellenico dei nostri Kumara o Ego, coloro che, incarnandosi negli uomini, li resero Dei latenti invece che animali. Gli Dei (o Elohim) erano contrari a che gli uomini diventassero "come uno di noi" (Genesi, III, 22) e conoscessero "il bene ed il male". Per questo vediamo in ogni leggenda religiosa questi dei che puniscono l'uomo per il suo desiderio di conoscere. Prometeo è "colui che vede davanti a sè" ed è associato alla classe dei Deva coinvolti con la formazione dell'uomo spirituale, essendo colui che porta il Fuoco sulla Terra. Sotto un altro aspetto, l'allegoria del fuoco di Prometeo può essere letta come altra versione della ribellione dell'orgoglioso Lucifero, precipitato nell'Abisso senza fondo (Prometeo è stato precipitato sulla Terra), per vivere come uomo, crocifisso nel corpo fisico (Prometeo è crocifisso sul Monte Kajbee, il Caucaso nevoso). Prometeo ruba il fuoco divino per consentire agli uomini di progredire coscientemente sul Sentiero dell'Evoluzione Spirituale trasformando in tal modo il più perfetto degli animali sulla Terra in un Dio potenziale, rendendolo libero di "impadronirsi con la violenza del regno dei cieli". La maledizione di Zeus a Prometeo è lo stesso che la maledizione di Dio a Satana. Egli, come Titano, si ribellò al padre Zeus, e Lucifero, come diavolo, si ribellò a Dio; Prometeo è il "figlio irrispettoso", l'Uomo Celeste che, come lo scandinavo Loki, viene incatenato ad una dura roccia. Tutti questi ribelli divini, che tradiscono il Cielo per aiutare la Terra, sono esseri benefici, generosi e potenti, principi degli Dei e non del male. Sono le Entità benigne che portarono la luce al mondo e dotarono l'umanità di intelletto e ragione. In ogni teogonia essi sono i Sacri Fuochi Divini. Sotto certi aspetti, Prometeo è un Salvatore, poiché, per fare del bene all'umanità, paga la sua colpa con la miseria e l'infelicità. Egli, comunque, non va confuso con alcuno dei Salvatori ciclici apparsi periodicamente un pò dovunque, poiché è legato all'ultimo mistero delle trasformazioni cicliche, quello in cui l'umanità passò dallo stato etereo a quello fisico-solido, e dalla procreazione spirituale si passò a quella fisiologica. Qualche orientalista collega Prometeo al Pramantha indù; il paragone non regge del tutto, anche se uno dei significati di pramantha è "furto" e Prometeo "rubò" il fuoco al cielo. Prometeo è l'Anima divina, l'aspetto divino di Manas, proteso e fuso con Buddhi. In lui non vi può essere il male, dal momento che egli si pone prima che appaia il male fisico, alle soglie della vita fisica umana. Nel suo mito si può leggere Giove come Legione dei Progenitori primordiali, mentre egli, come Titano, rappresenta i Creatori Spirituali, quelli che posseggono il Fuoco intellettuale e spirituale. Prometeo, Foroneo, ed altri "portatori di fuoco", sono corrispondenti all'indù Agni Abhimanin, ai suoi tre figli ed ai loro 45 figli (1+3+45=49=7x7). Prometeo rappresenta l'umanità attiva ed industriosa, intelligente ed ambiziosa, che mira a raggiungere i poteri divini e per questo motivo viene punita dagli Dei. Egli è crocifisso sulla Croce dell'Amore, sulla roccia delle passioni umane.

SAMAEL

 
(Eb.) - L'appellativo Cabalistico del Principe di quegli spiriti del male che rappresentano le incarnazioni dei vizi umani; secondo i Rabbini è l'angelo della Morte. Per i Cabalisti è il Serpente seduttore, il Principe dei Gusci (Kliphot), o Demoni. Da ciò nasce l'idea cristiana di Satana, che è anche Lucifero, lo Splendente Angelo della Luce, il portatore di Luce e di Vita. Samaele-Lilith è l'uomo animale unito, l'Hayo Bischat (Bestia o Mala bestia) dello Zohar. Samaele è l'aspetto maschile e Lilith quello femminile. Nel Libro dei Numeri caldeo, Samaele è la sapienza celata (occulta), mentre Michele è la più alta sapienza terrestre. Entrambi emanano dalla stessa sorgente, ma divergono dopo essere usciti da Mahat, l'Anima del Mondo. Samaele è identico al Simun, il vento caldo del deserto, ed anche a Vritra, il demone vedico della siccità. La sede dei "Draghi alati del Male", di cui Samaele è il capo, è il Monte Hermon. Per certi aspetti, Samaele è identico ad Arimane, Tifone ed altri simili.

SAPIENZA

 
(Fil.) - Possesso di un bagaglio di conoscenze coordinate ad un fine, essenzialmente teoretico. È la perfezione intellettuale. Non va confusa con la Saggezza, che è l'arte di condursi nella vita, di pensare e di comportarsi, tale da conseguire ciò che ci si prefigge come ideale etico della vita stessa. La Saggezza è perfezione morale ed ha carattere eminentemente pratico. Sapienza è possesso di grande scienza e dottrina; può essere una sintesi di grandi doti intellettuali, spirituali e morali che si concretizzano in saggezza, prudenza, equilibrato giudizio, giusto operare. Nella religione cristiana è uno dei sette doni dello Spirito Santo, ed uno degli attributi di Dio, quello che si rispecchia nella persona del Figlio. Giustino Martire dice che il punto di partenza di tutte le religioni del mondo è una Divinità sconosciuta e passiva dalla quale emana un Potere attivo, o Virtù, un Mistero che di volta in volta viene chiamato Sapienza, Figlio, Dio, Angelo, Signore, Logos, ecc. Filone definisce questa Sapienza maschio e femmina, il che fa pensare ad una allusione al primo Logos. Le Acque sono il simbolo della sapienza e degli Insegnamenti occulti. Narayana è "colui che abita nell'abisso", ovvero è uno immerso nelle acque della Sapienza. Dagon, o Oannes, è l'uomo pesce caldeo, il Pesce Sublime, il Dio della Sapienza, che emerge dalle acque per insegnare agli uomini la Sapienza. Il Re Soma è il datore di Sapienza, mentre Budha è la Sapienza Esoterica, che in Grecia veniva rappresentata con Mercurio, o Ermes. Gli Asura sono gli Dei della Sapienza Segreta, in quanto alleati di Soma. I Draghi ed i Naga sono gli eremiti iniziati, i rappresentanti in terra della Saggezza e della Spiritualità. I dodici segni dello Zodiaco sono le dimore dei dodici Ierofanti, Maestri di Saggezza. Per Mosè, il fuoco del Monte Sinai è la Sapienza Spirituale; il popolo, che si trova in basso, vede solo il fumo, ovvero l'aspetto exoterico della Sapienza. I Purana dicono di Vishnu : "La Sapienza giace nascosta sotto il riparo di colui che poggia sul Loto d'Oro (Padma) che galleggia sull'acqua". Per gli Egizi, il Tau è l'Alfa e l'Omega della Sapienza Divina segreta, simbolizzata dalle lettere iniziale e finale di Thoth (Ermete). Per i Samaritani, il Tau significava la "fine", la "perfezione". La veggenza ispirata di Boheme viene considerata dai suoi seguaci come un veicolo attraverso il quale si manifesta la grande Sapienza che proviene dal passato. Nessuna opera religiosa oggi esistente può essere capita senza la Sapienza Arcaica che costituisce il fondamento primitivo sul quale tutte le religioni sono state costruite. La chiave della Sapienza, dice H.P.B., che schiude le pesanti porte che conducono all'arcano dei santuari più profondi, si può trovare solo nascosta nella Religione della Natura. Nell'Albero della Conoscenza, la Sapienza è rappresentata dalla seconda sephira, Chokmah. La Sapienza Divina, come antagonista dell'ignoranza, è Lucifero, Satana, il Portatore di Luce, che cade come folgore e risveglia gli intelletti di coloro che lottano contro l'ignoranza e la superstizione. Nel Libro della Sapienza di Salomone, che fa parte dell'Antico Testamento, vi è una riflessione sulla Sapienza, alla quale si attribuisce una funzione di mediazione sia cosmica che salvifica, che rappresenta quasi una premessa al Logos giovanneo. Nella mitologia, la Sapienza è rappresentata come una donna dal viso quasi virile, occhi celesti, una lunga asta in mano, uno scudo di cristallo al braccio, un elmo in teste coronato d'olivo, talvolta con un cimiero di serpente e le chiome alquanto lunghe. Nel petto ha un gioiello convesso ed il suo cuore è colpito da un raggio di luce che proviene da Dio. Simbolo di questa Sapienza sono: la barba (la portavano lunga i filosofi greci), le molte orecchie (è sapiente chi sa ascoltare), il quadrato (come sede ferma ed immobile), il sale, lo scudo, il tripode. Simbolo della Sapienza di Dio è la pietra da cui scaturisce l'acqua.

SATANA

 
(Rel.) - Uno dei più grandi misteri di tutte le religioni è la Guerra in Cielo e la Caduta degli Angeli. Da questa allegoria nasce il Satana cristiano e la sua schiera ribelle: essi saranno restituiti alla loro naturale grandezza quando si capirà che si rifiutarono di creare l'uomo fisico, a similitudine dei Kumara, per diventare i Salvatori ed i Creatori dello Uomo Divino. Satana è colui che libera l'uomo dal peccato dell'ignoranza (e quindi dalla morte eterna) per aprirgli la via del cielo (anche se attraverso la morte fisica). Egli fu il primo principe di questo mondo; non è mai stato in cielo e, a causa della sua ribellione, è rimasto su questa terra come Spirito disincarnato guidando l'umanità verso la liberazione. Anche la Legione di Satana è figlia di Dio come quella dei B'ne Alhim, i Figli di Dio. Satana ha assunto forma antropomorfa solo dopo che la Chiesa cattolica si concentrò sul Dio personale unico e vivente. Divenne il paravento degli errori, dell'ingiustizia, della crudeltà di colui al quale si attribuivano perfezione assoluta, misericordia e bontà. Presso tutti i popoli, il Diavolo è solo l'altra faccia del Creatore. Poiché in Natura tutto è duale, ciò si impone anche per spiegare in qualche modo al livello più basso quali siano le caratteristiche del Bene e del Male. Il Male è il rivestimento del Bene, come l'Ombra è il complemento della Luce. In una visione non manichea e non esiste il Male assoluto se sparisce anche il Bene, come se togliamo l'ombra sparisce anche la luce. Se cancelliamo Satana, non vi è più bisogno del Salvatore. In Natura, come insegna la fisica, ad ogni azione corrisponde una reazione di pari intensità e di segno opposto: il Bene è l'azione, il Male la reazione. L'antagonismo del Male conferisce al Bene una vitalità ed un'esistenza che altrimenti non avrebbe. Il male estremo è la Morte, ma cosa sarebbe la Vita senza la Morte ? Nulla: non può esservi rigenerazione e ricostruzione senza la distruzione. Satana è Venere, Lucifero; e la Terra è figlia adottiva e sorella minore di Venere, mentre Lucifero è "il portatore di luce". All'origine, Satana è l'Agathodaemon, il più alto Arcangelo, il più antico Logos benevolo; solo quando la teologia cristiana lo pone in posizione di Avversario di Dio, diventa un dannato. Satana è Samaele, l'Angelo della Morte, il Serpente seduttore, l'Angelo della Luce, il Portatore di Vita e di Luce spirituale. Per la Teosofia non esistono Diavoli completamente perversi, nè Angeli assolutamente perfetti: Lucifero, nel suo aspetto più elevato è il Logos, in quello più basso è l'Avversario; sono entrambi il riflesso del nostro Ego. Lucifero, Spirito dell'Illuminazione intellettuale e della Libertà di pensiero, è il faro che guida l'uomo a trovare la sua strada attraverso i tanti scogli della vita. Lattanzio, parlando della natura di Cristo, dice che il Logos, il Verbo, è il fratello primigenito di Satana e la prima di tutte le creature. Se Satana avesse un'esistenza oggettiva in questo mondo, sarebbe ossessionato dalla malvagità dell'umanità, le cui risorse negative sono in grado di annientare qualsiasi diavolo. Si suol dire che Satana è ottimista se pensa davvero di poter fare diventare l'uomo peggiore di quanto non sia ! Pember parla di Satana come del Principe del Mondo e della Potenze dell'Aria, perfetto in sapienza e bellezza, dotato delle insegne della regalità, sacerdote dell'Altissimo, ecc. Egli è il "cherubino unto" che Dio creò come la più bella e saggia di tutte le sue creature, in questa parte dell'universo, affidandogli la nostra Terra e forse anche il Sistema Solare. Scrive Anna Kingford: "E al settimo giorno uscì dalla presenza di Dio un Angelo Potente, pieno di collera e di furore distruttivo; Dio gli diede il dominio della sfera più esterna". Ed Ermete dice: "Satana è il Guardiano del Tempio del Re; egli sta sotto il portico di Salomone e tiene le chiavi del Santuario". E sempre la Kingford: "Satana è il magistrato della giustizia di Dio (il Karma); la gloria di Satana è l'ombra del Signore, il trono di Satana è lo sgabello di Adonai". Quando la Chiesa maledice Satana, maledice il riflesso cosmico di Dio. Satana, il Serpente del Genesi, è il Padre dell'Umanità Spirituale, colui che aperse gli occhi all'automa creato da Yeho-wah. Avversario di Geova, Salvatore dell'umanità, Satana rappresenta l'energia attiva, la forza centrifuga dell'Universo cosmico. Egli è Fuoco, Luce, Vita, Lotta, Sforzo, Pensiero, Coscienza, Progresso, Civiltà, Libertà, Indipendenza. Ma è anche dolore, come reazione al piacere dell'azione, e morte, come rivoluzione della vita. Egli brucia nell'Inferno, il mare di fuoco, ossia il Sole, che è fonte di vita nel nostro Sistema, principio attivo di ogni essere che vive su quella Terra che è la dimora e la sorgente del Satana terrestre. La forza centripeta è freddo e morte, la forza centrifuga è caldo e vita: non vi è vita dove non vi è calore. Nella Cabala, Samaele, che i cristiani chiamano Satana, appare identico a Michele, l'uccisore del drago. Entrambi procedono da Ruach ma, mentre Samaele è la sapienza celata, Michele è la sapienza terrestre ed è influenzato da Neshamah, mentre Samaele non lo è. In ebraico, Sàtan deriva da "shatana", che significa "essere avverso". Metafisicamente, Satana è semplicemente il contrario, l'opposto di ogni cosa che vi è in natura. Poiché ogni cosa nel nostro universo ha due facce, Satana è l'altra faccia di ogni cosa. E se l'ombra è il contrario della luce, la luce è il contrario dell'ombra. Per gli Gnostici, Geova era il creatore di Ofiomorfo, il Serpente, il Male, Satana. Arimane, Tifone, Satana e tutti gli altri aspetti oscuri delle divinità ritenute buone, spariranno tutti il giorno in cui l'umanità si libererà dalle passioni e dalla malvagità. Satana è un Dio, figlio di Dio, personificazione del Male astratto che è un'arma della Legge Karmika e del Karma stesso. Egli è la natura umana, anzi l'uomo stesso. Eliphas Levi così lo definisce "Abbastanza orgoglioso da credere sè stesso Dio; abbastanza coraggioso da acquistare l'indipendenza al prezzo di torture e sofferenze eterne; abbastanza forte da farsi un trono sul rogo inestinguibile; Satana è il principe dell'anarchia servito da una gerarchia di spiriti puri". Nonostante questa bella descrizione, Levi dovette fare molte concessioni alla Chiesa di Roma ! Ben altro è il discorso che Levi fa quando parla di Lucifero e della Luce Astrale: eppure sono la stessa cosa, almeno sotto alcuni punti di vista. Satana, il Drago rosso, il Signore del Fosforo, Lucifero, il Portatore di Luce, è dentro di noi, è la nostra Mente, il nostro Tentatore e Redentore, intelligente Liberatore e Salvatore dalla pura animalità. Senza questo principio non saremmo nulla più che animali ! Se gli Angeli Ribelli sono semplicemente gli Spiriti caduti nell'incarnazione e nella materia, anch'essi, comunque, sono figli di Dio.
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