Glossario
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PORTATORE DI LUCE
(Eso.) - Uno dei sette pianeti sacri, Venere o Lucifero, oppure il suo Reggente.
SERPENTE
(Eso.) - Per gli antichi, l'Uno ed il Drago erano espressioni usate con riferimento ai Logoi, le Entità più elevate di ogni cosmogonia. Drago e Serpente sono sinonimi, ed entrambi i nomi possono esseri usati per designare la Luce Astrale, ossia la Saggezza del Caos. La filosofia arcaica, partendo dalla Perfezione Universale eterna, segue il processo dell'evoluzione naturale e perviene al concetto di Materia e di Male come necessità, aspetto di un mondo duale nel quale l'essere umano è costretto a vivere. La trasformazione di Serpente in Diavolo è merito di alcuni di quei Padri Cristiani ignoranti, o in male fede, che enfaticamente vengono chiamati Padri della Chiesa. All'origine, il Serpente rappresentava la Saggezza Divina e la Perfezione, fondamento della Rigenerazione psichica e dell'Immortalità. Per Ermete il serpente era il più spirituale di tutti gli esseri, per Mosè (allievo di Ermete) era altrettanto, per gli Gnostici era l'emblema delle Sette Gerarchie dei Creatori Settenari o Planetari. Per gli Indù, Shesha o Ananta, è l'Infinito, un nome di Vishnu ed il suo primo Vahan sulle Acque Primordiali. Questo "letto di Vishnu" è un'astrazione allegorica che simboleggia il Tempo infinito nello Spazio illimitato che contiene il Germe dell'Universo manifestato; l'Ofis gnostico contiene lo stesso triplice simbolismo delle sue sette vocali. Successivamente avvenne una distinzione fra il Serpente buono e quello cattivo, Agathodaemon e Cacodaemon; il primo è la personificazione della Saggezza divina in campo spirituale, il secondo è il Male sul piano della materia. Non dimentichiamo che la materia è spirito grossolano e lo spirito è materia sublimata; pertanto, la divisione di buono e cattivo, di bene e male, di serpente buono e cattivo, è solo funzionale alla dualità del mondo manifestato, ma essenzialmente le due cose sono una. Gesù disse: "Siate saggi come serpenti", ma è stato smentito dai Padri della Chiesa, che avevano forti interessi a creare la figura del diavolo. Lo spirito di Dio che si muoveva sulle acque era rappresentato dappertutto da un serpente fiammeggiante che alitava fuoco e luce sulle acque primordiali; la materia cosmica veniva rappresentata come un serpente che si mordeva la coda; l'Aitareya Brahmana chiama la Terra "Sarparajni", ovvero la Regina Serpente. Com'è noto, tutti i simboli almeno sette chiavi di lettura, ed essendo il serpente uno dei glifi più potenti, se ne potrebbe parlare per centinaia di pagine. In genere la chiave più elevata è in mano agli Iniziati, quella più bassa viene regalato al volgo. Ed il significato più basso che alla fine è stato dato al serpente è quello fallico, persino nell'episodio di Adamo ed Eva. Nell'alto Egitto, nel tempio di Philae, veniva creato un uovo con argilla ed altre sostanze: da esso usciva la "cerasta", o vipera cornuta. Qualcosa del genere avviene anche nei templi indù, dove a nascere dall'uovo è il cobra. Ma anche il Dio creatore esce dall'uovo (Kneph), mentre per gli Ebrei la Divinità si presenta come Serpenti volanti (Mosè nel deserto). Orphio-Christos è il Logos degli Gnostici, mentre per i Protestanti l'allegoria del Serpente di ottone e dei Serpenti di fuoco ha un rapporto diretto con il mistero di Cristo e della Crocifissione. Nella simbologia dell'Egitto, l'Uovo ed il Serpente erano inseparabili Secondo gli Ofiti, l'umanità dev'essere grata al serpente che, insegnando ad Adamo a mangiare i frutti dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, gli permise di innalzare il suo essere, contribuendo ad elevare il livello dell'umanità. Nella antichità, i Serpenti erano i Saggi, coloro che custodivano il Mistero dei Misteri che celava i segreti del Tempo e della Immortalità. Il cambio di pelle del serpente è l'immagine più immediata di ciò che deve avvenire in chi sceglie di lasciare la via del quotidiana per accedere a quella dei Misteri: si lascia una vita (si muore in quella vita) per intraprenderne una nuova (si nasce in una nuova vita). Albero e Serpente erano immagini divine; il primo, con il tronco rovesciato, i suoi rami, le sue foglie, le sua radici, stava a simboleggiare lo sviluppo seguito alla creazione; il secondo, collocato nell'Eternità, rappresentava il Logos nato dal Cielo. E c'è voluta tutta la perversa fantasia della Chiesa di Roma per degradare questi simboli fino al livello attuale. Draghi e Serpenti dell'antichità avevano tutti sette teste, una per ogni razza, e sette capelli per ogni testa, un capello per ogni sottorazza. Il Serpente akkadiano aveva sette teste, tante quanti sono in Principi in Natura e nell'Uomo. Il coccodrillo, equivalente del drago e del serpente presso gli Egizi, era simbolo bivalente del Cielo e della Terra, sacro ad Osiride ed Iside; esso trainava il vascello del Sole. Per gli Gnostici, Agathodaemon e Kakodaemon erano i due aspetti del Logos, la dualità del nostro mondo. Per gli Egizi, il "serpente vero e perfetto" era quello che portava le anime dei defunti credenti alla terra promessa, attraverso il Mar Rosso, proteggendole dai serpenti del deserto (i Reggenti delle Stelle). Per gli Ebrei, il serpente era il Dio dalle sette lettere (Jehowah) che poi troviamo nell'Apocalisse come Serpente dei Sette Tuoni, cui si deve la pronuncia delle sette vocali. E tutto può essere riportato all'India dei Naga. Nella magia siro-caldea Ophios ed Ophiomorphos costituivano un tutt'uno nello Zodiaco, in corrispondenza del segno androgino Vergine-Scorpione. Per gli Gnostici, Ophios-Christos è il Serpente prima della caduta, Ophiomorphos-Chrestos è il Serpente dopo la caduta. Jehowah si trasforma in Serpenti Ardenti per mordere coloro che lo offendono ed anima il Serpente di Rame per risanare quelli che ha morso. Samaele è il capo dei Demoni e nel Talmud è rappresentato come un serpente con dodici ali (i dodici mesi dell'anno). Il serpente è stato sempre il simbolo della Saggezza, e trovarlo associato ai demoni dovrebbe far riflettere molti "esperti". Nel Kalevala, Ahti (lo Stregone, il Male) lotta contro Lamminkainen (il Dragone, il Mago Bianco): entrambi sono serpenti. Tutte le divinità guaritrici, datrici di salute, sono raffigurate come serpenti. Nelle Upanishad, la Scienza della conoscenza occulta è trattata come Scienza dei Serpenti, mentre i Naga del Buddhismo exoterico sono "le creature favolose della natura dei serpenti". Il Serpente dell'Eternità e della Saggezza Assoluta abita sotto l'Albero Macrocosmico, il Serpente della Sapienza manifestata abita sotto l'Albero Microcosmico. Per la Chiesa di Roma, il serpente è simbolo della materia e del male ma, il che è peggio, è anche simbolo della donna, considerata il peggior male possibile. Quanto ha nociuto tutto ciò alla donna ? Quanti danni materiali e morali le ha procurato ? Presso gli Egizi, il Serpente con due gambe era un modo per rappresentare uno Ierofante, un Iniziato; il Serpente, l'Albero della Conoscenza, l'Albero della Vita, sono simboli che provengono dall'India antica. Gli Angeli caduti nella generazione sono chiamati Serpente; il Serpente del Genesi, il tentatore di Eva, è il Padre dell'umanità spirituale, il suo benefattore. È il Messaggero di Luce, brillante e radioso, Lucifero, che aprì gli occhi all'automa creato da Jehowah. Esso non ha nulla a che fare con il mondo fisico, ma solo con quello spirituale: è il simbolo della conoscenza del Bene e del Male. È solo attraverso l'idolatria che se ne è fatta una falsa divinità. Esso è il Serpente dell'Eternità e della Conoscenza, lo Spirito Manasico che è sopra e dentro l'uomo. Il Serpente è l'Iniziatore, e Serpenti sono chiamati coloro che "ridiscesero, insegnarono ed istruirono la Quinta Razza". Serpenti venivano chiamati i cicli siderali e tropici, il percorso del Sole ai tropici, la Via Lattea, la Luce Astrale e molte altre cose. Questa molteplice simbologia ha tratto in inganno molti studiosi, creando in loro grande confusione, impedendo loro di individuare il glifo esatto, corrispondente all'argomento trattato. Anche i Poli celesti sono talvolta presentati come Serpenti, mentre l'Universo manifestato è sempre rappresentato da un serpente che si morde la coda. Il Serpente è sempre stato il simbolo dell'Adepto, dei suoi poteri di immortalità, della sua sapienza divina. Esso è lo Spirito di Sapienza occulta sulla Terra, antagonista di tutte le illusioni mondane, passeggere, ivi comprese le religioni dogmatiche ed ecclesiastiche. L'antica cripta egizia era chiamata "la tana del serpente", identico nome con il quale, nell'antico Messico, si chiamava il passaggio sotterraneo che, si diceva, terminasse alle radici del cielo. Presso i Quetzo-Cohuatl, i sacerdoti chiamavano sè stessi Hivim e Serpenti; le caverne dei Rishi, le dimore di Tiresia e dei veggenti greci, erano modellate a guisa delle tane dei serpenti indù, quelle dei Naga. I Serpenti sconfitti dai loro uccisori sono il simbolo del principio turbolento che caratterizza il Caos e viene vinto dalla Luce. Quello che per gli Gnostici era Sophia, la Sapienza, per gli Ebrei diventa Azazel, il capro espiatorio del peccato di Israele. Nello Zohar, gli Uccelli che ispirarono Balaam sono in realtà Serpenti volanti, Saggi, Adepti, la cui scuola aveva insegnato i misteri della profezia. Nehhashim erano detti i lavori dei Serpenti, svolti dai maghi, circondati dalla Luce del Serpente Primordiale, la Luce Astrale. E per quanto riguarda la parabola sul lavoro, si parla dei Misteri del Serpente del Grande Mare. In tutte le metafore antiche, sia astronomiche che cosmiche, teogoniche o fisiologiche, il Simbolo fu sempre guardato come un simbolo divino. Nel Talmud è il Principe della Acque, che ha sotto di sè sette Spiriti subordinati; nel Siphra Dzenioutha, la Forza creatrice disegna la sua creazione a spirale, in forma di serpente, e tiene la coda in bocca con l'eterno significato del serpente che si morde la coda: il Circolo della Sapienza nella Infinità. Il seme dei Serpenti era il seme prodotto dal Karma e dalla Saggezza Divina. Nella mitologia greca, Zeus è rappresentato come un Serpente, il tentatore intellettuale dell'uomo che, nel corso della sua evoluzione ciclica, genera Bacco, il Dioniso solare, che sarà poi il Salvatore dell'uomo. Ed il simbolo viene trasferito nello Zodiaco, dove lo troviamo come costellazione dell'Idra. Negli U.S.A., Stato dell'Ohio, vi è il Tumulo del Grande Serpente, che non è una tomba, ma la rappresentazione simbolica del mondo: il Serpente (Ciclo del Tempo) che inghiotte l'Uovo (il Cosmo). Dovunque si trova il serpente e l'uovo, lì si insegna la dottrina della successione dei mondi, quella delle sette creazioni, della trasformazione della faccia della Terra, della successione di sette volte un giorno ed una notte, su ogni Globo. Per concludere, elenchiamo alcuni simboli sui quali si trova il serpente: Bacco, il Caduceo, la Medusa, il Carro di Cerere, Esculapio, Giunone, Laocoonte, Minerva, Medicina, Salute, Sapienza, Tempo, ecc.
SIGNORE DEL FOSFORO
(Eso.) - Satana, il Drago Rosso, Lucifero, il Portatore di Luce. Exotericamente è la nostra mente, il nostro Tentatore ed il nostro Salvatore, il nostro intelligente Liberatore dalla animalità.
STELLA DEL MATTINO
(Eso.) - Venere-Lucifero, la Maddina Nag dei Caldei, il pianeta Venere.
LUCIFERO
(Lat.) - Il Primo Arcangelo, sorto dalla profondità del Caos, colui che portava la luce, fu chiamato Lux-fero, il Luminoso Figlio del Mattino (dell'Universo), l'Aurora Manvantarica. Molto tempo dopo apparve Jehovah che, però, fu assunto dalla Chiesa come superiore a Lucifero; pertanto bisognava degradare quest'ultimo, e lo fece diventare Satana. E l'operazione continua ancor oggi, quando lo si identifica in senso spregiativo con Venere, interpretando in modo errato il più luminoso dei pianeti, il precursore dell'alba e del crepuscolo. Pitagora chiama Venere "l'altro Sole", mentre i Cabalisti pongono Lucifero-Venere come terzo dei Sette Palazzi del Sole. E siccome Venere viene associata all'egizia Iside, che ha le corna (o meglio, il crescente di luna), anche Lucifero-Venere ha le corna. Non solo si copia, ma si copia anche male ! Lucifero ' l'indù Ushanas, che a sua volta è anche Venere. Esso è la stella del mattino, l'Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita. È lo Spirito dell'Illuminazione intellettuale e della libertà di pensiero. L'allegoria del fuoco di Prometeo è un'altra versione della ribellione dell'orgoglioso Lucifero, precipitato nell'abisso senza fondo, ovvero mandato ad incarnarsi sulla Terra. Il suo equivalente indù, Mahasura, capeggiò gli Asura contro Brahma e per questo Shiva lo precipitò nel Patala, che poi è l'America. Il Diavolo è un peccatore che si pente ed attraverso la devozione dell'adeptato torna al suo Dio. Solo la Chiesa Cattolica poteva metterlo nell'eterna dannazione ! Jehovah aveva creato un uomo ebete, automa senza mente; fu Lucifero ad aprirgli gli occhi sussurrandogli : "il giorno che ne mangerete sarete come gli Elohim e conoscerete il bene ed il male". È lui il vero salvatore dell'uomo, che altrimenti dormirebbe ancora il suo sonno eterno, ed è anche il giusto avversario di un Jeohvah sicuramente cattivo (basta leggere le sue imprecazioni nella Bibbia). Lucifero è il messaggero sempre amante l'Angelo, il Serafino, il Cherubino che sapeva bene ed amava meglio, colui che ha conferito all'uomo l'Immortalità spirituale al posto di quella fisica (che è una immortalità statica). Lucifero è l'Energia attiva dell'universo, il fuoco, la luce, la lotta, lo sforzo, il pensiero, la coscienza, il progresso, la civiltà, la libertà, l'indipendenza. È dolore come reazione al piacere dell'azione, è morte come rivoluzione di vita. Egli è il Sole, la Fonte di vita del nostro Sistema, in cui gli esseri si disintegrano e resuscitano, si purificano in una catarsi attiva, invece di rimanere congelati in statue di ghiaccio. E troviamo Lucifero anche nella mitologia scandinava; esso è Loki, o Loke, o Logi, dio della luce e del fuoco, ovvero di ciò che dà la vita e la distrugge. Ma Loki è un dio benefico, generoso e potente, principe degli Dei, e non del male, come è stato costruito il Satana cristiano. Lucifero è la Luce Astrale, la forza del creato, la luce che vivifica ed uccide. È luce divina e terrestre, Spirito Santo e Satana, Causa ed Effetto della Vita e della Morte universali. Verbo e Lucifero sono la stessa cosa e sotto il loro aspetto doppio sono ciò che S.Paolo chiama il Principe dell'Aria, non un Dio di questo periodo, ma un principio eterno. Si legga Apocalisse (XXII, 16) : "Io Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni. Io sono la radice e la progenie di Davide, la luminosa stella del mattino". Questo nome dette fastidio ad uno dei primi Papi di Roma; e nel quarto secolo ci fu anche una setta Cristiana che fu chiamata Luciferiana. Ma tutto nasce dal fatto che ci voleva un diavolo per giustificare la presenza di un salvatore e per ottenere ciò non si è badato a nulla. È stato un vero "peccato" !
ASTARTE
(Gr.) - Femminile del nome Astar, o meglio Ashtar, proprio della divinità protosemitica forse in origine dio del cielo come sdoppiamento di El, la suprema divinità celeste. Astarte è in rapporto con la vita della vegetazione e della natura, la cui continuità essa assicura con la morte alterna delle figure rappresentanti la stagione umida e quella secca; dea della vita e della morte, dell'amore e della guerra. È la Signora dei Cieli, la Sovrana degli Dei, grandemente onorata assimilata ad Asherat, la paredra di El, l'Esse supremo celeste dei Semiti. In tutto l'antico oriente ebbe culto licenzioso, talvolta sanguinario, e fu diffusa nel mondo allora conosciuto dai Fenici. I Greci la adorarono come Afrodite, sposa di Ares, dandole le caratteristiche della bellezza che rapisce ed incanta e togliendo gli aspetti più crudi. I Romani la identificarono con Venere, principio universale di vita. È importante notare che il processo di umanizzazione e di idealizzazione mancò in Oriente, mentre fu abbastanza spinto in Occidente. Gli Ebrei la aborrivano al punto da storpiarne il nome per chiamare Astarotte il demone dell'impudicizia. Gilgamesh rimprovera ad Astarte di trasformare i suoi amanti in animali, come poi farà Circe, Hammurabi la invoca come 'signora della battaglia', mentre gli Assiri la onorano come dea della guerra, raffigurata armata a cavallo di un leone. Nel Medio Eufrate, Astarte dà le insegne del potere al Re, Altrove è sorella di Ereshkigal (regina dell'inferno), o sorella di Shamash, sole donatore di luce; a Uruk è dea dell'amore, paredra di Anu. Come Lucifero (Venere del mattino) è dio della guerra, come Venere della sera è dio dell'amore. I Fenici la adoravano come Vergine del mare, mentre in Siria era Ad-ar-gat, consorte di Ad-on. Esotericamente è la Luna, o una Dea lunare mentre come Venere-Afrodite è il potere generatore della Natura. È la forza d'amore che penetra tutto l'universo e lo feconda, o il principio del concepire e del partorire. Fra gli animali le erano consacrati piccioni, granchi ed anche leoni, fra i frutti, il melograno. La parte più singolare del suo culto, almeno nei primi tempi quando l'idealizzazione era scarsa, consisteva in orge oscene e sfrenate. I sacerdoti di Astarte erano eunuchi vestiti da donna e si chiamavano sacri, ovvero bagascioni, mentre le donne sacre erano delle prostitute che si offrivano pubblicamente per arricchire il tempio della propria Dea. I luoghi consacrati al suo culto erano in modo particolare giardini ricchi di alberi frondosi.
ASTREA
(Gr.) - Figlia di Astreo e dell'Aurora, è la Vergine, una delle costellazioni dello Zodiaco, la Dea della Giustizia. Nell'età dell'oro abitava sulla terra fra gli uomini onesti; nell'età dell'argento discendeva raramente dal cielo; nell'età del rame cominciò a fabbricare armi, abbandonò la terra e volò in cielo dove divenne il segno della Vergine. È rappresentata sotto forma di donna dallo sguardo severo, con la bilancia o una palma in una mano, e la spada o le spighe in un'altra. Quando tutti hanno lasciato la Terra essa è l'ultima ad essere ripresa in cielo da Giove. Quando questi la rimanda sulla Terra, essa vi ricade 'sulla testa'. Sotto altro aspetto è Venere-Lucifero, in opposizione a Ganimede (l'Acquario). L'una scende quando l'altro sale, e viceversa.
CHANDRA
-VANSA (San.) - La "Razza Lunare", contrapposta a Suryavansa, la "Razza Solare". Alcuni Orientalisti ritengono incompatibile che Krishna, un Chandravansa (del ceppo Yadu) sia stato proclamato un Avatar di Vishnu nel Rig Veda - un lavoro di insuperabile autorità presso i Brahmani - essendo Vishnu manifestazione dell'energia solare. Questo dimostra, comunque, il profondo significato occulto dell'Avatar; significato che solo la filosofia esoterica può spiegare. Un glossario non può dar posto a tali spiegazioni; ma può essere utile per ricordare a quelli che sanno, e per insegnare a quelli che ignorano, che, in Occultismo, l'uomo è definito un essere solare-lunare; solare nella sua triade superiore, e lunare nel suo quaternario inferiore. Comunque è il Sole che illumina la Luna, nello stesso modo in cui la Triade umana effonde la sua luce divina sul guscio mortale dell'uomo che pecca. La vita celeste vivifica la vita terrestre. Krishna, metafisicamente, rappresenta l'Ego fattosi uno con Atma-Buddhi e, misticamente, compie la stessa funzione del Christos degli Gnostici, essendo entrambi "il dio interiore nel tempio" - l'uomo. Lucifero è "la splendente stella mattutina", un simbolo ben conosciuto nella Rivelazione e, come pianeta, corrisponde all'EGO. Ora Lucifero (o il pianeta Venere) è il Sukra-Usanas degli Indù; e Usanas è il Daitya-guru, l'Istruttore spirituale dei Danava e dei Daitya. Questi ultimi, nei Purana, sono i demoni giganti e, nelle interpretazioni esoteriche, sono il simbolo archetipo dell'uomo di carne, il modello del corpo fisico. È detto anche che i Daitya possono elevarsi attraverso "conoscenza, austerità e devozione" al "livello degli dei e dell'ASSOLUTO". Tutto questo trapela esattamente nella leggenda di Krishna; e quello che ancor più trapela è proprio come Krishna, in India l'Avatar di un grande Dio, sia della razza degli Yadu; così è un'altra incarnazione, è "il dio che s'incarna da sè - o l'uomo-Dio Cristo", anche lui della razza Iadoo, che è il nome dei Giudei in tutta l'Asia. Tuttavia, come sua madre, rappresentata quale Regina dei Cieli in piedi sul quarto di luna crescente, è identificata nella filosofia gnostica ed anche nel sistema esoterico con la luna stessa e con tutte le altre dee lunari come Diana, Astarte ed altre madri di Logoi, così Cristo è ripetutamente chiamato dalla Chiesa Cattolica Romana il Sole-Cristo, il Cristo Solare, e così di seguito. Se quest'ultima è una metafora, anche la prima lo è.
CRISTO
- Il Purificato. (Vedi "Chrestos"). È lo Ishvara degli Indù, l'Avalokiteshvara dei Buddhisti, il Logos che si trova eternamente nel seno del Padre. Per gli Gnostici è il Capo degli Eoni, ed il suo valore numerico è 318, che è anche il valore del diametro di una circonferenza di valore 1, ed è molto usato nella compilazione dei calendari civili. Per i Cattolici, Cristo è al centro del Mondo, Satana è alla base e l'Anticristo all'apice. Cristo, il Logos, il Dio nello Spazio, il Salvatore sulla Terra, è solo un'eco dell'antichissima sapienza antidiluviana. Cristo e Satana sono le opposte forze del Bene e del Male. Se si toglie Satana, sparisce anche la figura del Salvatore. Il valore gnostico e cabalistico di Cristo, come anche di Jehoshua, Gehosue, Giosuè, è 888 (345+543, Mosè+Geova). Come Lucifero, Cristo è la Stella Brillante del Mattino.
DRAGO
(Occ.) -Animale favoloso, detto anche Dragone, dallo aspetto di serpente, o di rettile o di pesce immane, con la testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue ed ignivoma. È simbolo delle forze cosmiche avverse e precisamente l'aspetto indifferenziato, caotico, preformale del cosmo, che tende a trattenere e ad imprigionare il dispiegarsi delle forme differenziate. Il motivo della lotta fra il drago ed una divinità, o eroe, che finisce con il vincere, ha valenza chiaramente cosmogonica, nel senso che le forze caotiche primordiali vengono sconfitte in quanto tali, dopo di che può aver luogo la costituzione del cosmo. Nel Medioevo, il drago diventa la personificazione del male che l'eroe deve superare per raggiungere la perfezione. Per gli Egiziani era il coccodrillo, mentre il Grande Drago è simbolo del diluvio. In quasi tutte le religioni vi è traccia di un essere misterioso che ha natura fisica ed attributi spirituali. Si tratta del Drago mitico, simbolo dell'Adepto, storico e reale, il Maestro e Professore di Scienze Occulte dell'antichità. Il Caldea il Drago si scriveva con due monogrammi, gli stessi di Makara, un segno misterioso. Il simbolo del Drago ha un significato settuplice; il più alto è il Logos, il figlio della Trinità dei Naaseniani, il più basso è l'"uomo saggio". Il Drago Giallo, in Cina, è il Capo dei Draghi, esseri umani e divini che si nutrono di acqua (sapienza) pura e si divertono nell'acqua chiara (la Vita). Nel simbolismo occulto, l'Arcangelo è la Materia, il Drago è lo Spirito. I Draghi di Sapienza sono gli originali umani, i primi discepoli dei Dhyani, i primi adepti della Terza Razza. Il Drago Volante è il Capo degli Spiriti della Sapienza Attiva, che sono i figli di Hoangty, caduti nella Valle del Dolore. Si tratta di un'altra versione della tradizione degli Spiriti Caduti. Il Drago Rosso è il Signore del Fosforo, il Portatore di Luce, Lucifero, il nostro Tentatore e Redentore. Il Drago Azzurro, secondo i Cinesi, è uno dei quattro Geni dei punti cardinali. Il Drago Logos è il Drago Settenario, il Drago dalle sette teste. Il Drago Radice è il Logos Spirituale. I Draghi Occulti della Sapienza sono, per i Cinesi, i Geni preposti ai quattro punti cardinali. I Draghi della Divina Sapienza Esoterica sono i Draghi del Fuoco della Saggezza, i Dhyan Chohan, gli Agnishvatta, i Pitri, i Kumara, i Marut, i Rudra. Il drago è una delle creazioni più celebri della mitologia antica e del medio evo. L'importanza data a questo essere nella storia favolosa presenta uno dei fenomeni più singolari della mente umana, in quanto la sua esistenza venne fermamente creduta dagli antichi di ogni nazione. Lo si trova nelle allegorie sacre degli Ebrei, nelle leggende sia Cinesi che Giapponesi, dove aveva addirittura una specie di culto e venivano raffigurati un pò dappertutto, dai vestiti ai quadri. Qui i Draghi sono il principio della felicità, governano le stagioni ed i fenomeni meteorologici. Tutti i beni della terra sono affidati alla loro custodia ed essi li gestiscono dalle montagne, dove abitano. Il Drago è l'Arhat dalle quattro verità e dalle ventotto facoltà. Draghi sono i primi Iniziati ed Adepti, detti anche Serpenti di Saggezza. Il drago è il simbolo della Divinità manifestata e questo nome veniva dato anche agli eremiti iniziati sia perchè vivevano nelle caverne che per la loro grande Saggezza e Spiritualità. La cristianità lo identifica con Satana e lo fa uccidere da Michele e, per esserne più sicuri, anche da San Giorgio. Beroso racconta che per il Babilonesi il Drago fu ucciso da Bel. Il Drago dalle sette teste rappresenta i Cicli, ed i Greci lo avevano messo al servizio di Gerione. Le lotte contro il drago sono allegorie di fatti cosmici, astrologici e storici. La Cabala dice che la comprensione del Drago è possibile solo agli Iniziati. Non considera il drago quale simbolo del male ma, come Serpente, un simbolo divino. In Cina e nei paesi Buddhisti, Drago è spesso sinonimo di Sole. I Draconti erano templi dedicati al Drago. La favola di Rahu, letteralmente cosmica, esotericamente è legata all'Iniziazione. In Bretagna Drouk significa Diavolo; in Linguadoca, i fuochi meteorici, o fatui, si chiamano drac; in Irlanda, il Castello di Drogheda significa il Castello del Diavolo. Astronomicamente il Drago è talvolta simbolo della Luna; il Drago dalle sette teste è l'Orsa Minore : ogni stella una testa. Ma il termine è usato anche per individuare i nodi : testa del drago significa nodo ascendente, mentre coda del drago è il nodo discendente.