Glossario
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MENTE
(Fil.) - Con questo termine si designa la somma degli stati di coscienza che vengono raggruppati sotto il nome di Pensiero, Volontà, Sentimento. Scientificamente, la mente è definita come complesso delle facoltà psichiche (intellettive, affettive, volitive, istintive) nella integrazione dinamica che si attua nell'uomo. Essa È nello stato di veglia, NON È durante il sonno profondo, e tutti gli altri stati di alterazione, quando l'ideazione cessa. Talvolta, con il termine mente (Nous) si indica Dio o il Pensiero Creatore. Nell'uomo, la mente è il Manas, il terzo principio a partire dall'alto il terzo componente (con Atman e Bodhi) della triade immortale. Essa fu data all'uomo nella Terza Razza dai Manasa, Rajasa, Kumara, ecc.; equivale al Nous, l'Ego Superiore che si reincarna. La Mente dell'Universo è Mahat l'Intelligenza Universale, il Terzo Logos. Il Manas è duale : una parte è sotto il sole (la ragione), un'altra è sotto la luna (la mente passionale). La prima è la mente superiore, o divina, l'Ego impersonale, la seconda è la mente inferiore, quella animale, l'Ego personale. Nella prima risiede l'Individualità, nella seconda la Personalità. È accettabile che per Anima si intenda la mente inferiore, psichica, ciò che si manifesta come intelletto nell'uomo e come istinto superiore nell'animale. La mente superiore, invece, è la Coscienza superiore, la Volontà dell'uomo, la sede del suo genio e delle sue facoltà.
SUKSHMA
(San.) - Sappiamo che la materia esiste in due condizioni fondamentali: sukshma (condizione latente ed indifferenziata) e sthula (condizione differenziata). Il Sistema Solare manifestato esiste nella sua forma sukshma nella luce, o energia, del Logos, dal quale l'energia è afferrata e trasferita alla materia cosmica.
TIKKUN
(Cal.) - L'Uomo Manifestato o Adam Kadmon, il primo raggio proveniente dal Logos manifestato. Detto anche il Protogono, il Primo Nato, la Forma ed Idea universale, non ancora riflessa nel Caos.
UOMO CELESTE
(Eso.) - Detto anche Uomo angelico, è il Logos il Figlio che si è incarnato nell'umanità, quello che i cabalisti chiamano Dyuknah (fantasma divino). È l'Adamo superiore androgino, combinazione eterea di Neshamah, la più alta Anima o Spirito, ed anche Adam Kadmon, lo insieme dei Sephirot (Kether escluso), il Secondo Logos dei Platonici. Ed ancora: il Tetragrammaton, la Tetractide, il Demiurgo, il Purusha del Rig Veda, il Microprosopo, il Triangolo nel quadrato.
MISTERI
- I teletai greci, o compimenti, celebrazioni della iniziazione, o Misteri. Erano riti, generalmente tenuti segreti al profano ed al non iniziato, durante i quali venivano insegnati, con rappresentazioni drammatiche ed altri metodi, l'origine delle cose, la natura dello spirito umano, la sua relazione con il corpo, il metodo della sua purificazione e della sua reintegrazione alla vita superiore. La scienza fisica, la medicina, le leggi della musica, della divinazione, erano tutte insegnate alla stessa maniera. Il giuramento di Ippocrate altro non era che un obbligo mistico. Ippocrate era un sacerdote di Asclepio, di cui modificò alcuni scritti onde poterli rendere pubblici. Gli Asclepiadi erano iniziati al culto del serpente Esculapio come le Baccanti lo erano a quello di Dioniso; alla fine, entrambi i riti vennero incorporati nei Misteri di Eleusi. I Misteri Sacri erano rappresentati negli antichi Templi dagli Ierofanti iniziati per il profitto e l'istruzione dei candidati. I Misteri più solenni ed occulti erano certamente quelli che venivano rappresentati in Egitto dalla "banda dei guardiani segreti", come Mr. Bonwick chiama gli Ierofanti. Maurice descrive la loro natura con poche righe molto incisive. Parlando dei Misteri rappresentati a Philae (l'isola del Nilo), dice che "era in queste oscure caverne che i grandi e mistici arcani della dea (Iside) venivano svelati allo aspirante in adorazione, mentre il solenne inno dell'Iniziazione risuonava attraverso la grande estensione di questi recessi di pietra". La parola "misteri" è derivata dal greco muo, "chiudere la bocca", ed ogni simbolo connesso con essi aveva un significato nascosto. Come affermano Platone e molti altri saggi dell'antichità, i Misteri erano altamente religiosi, morali e benefici in quanto erano una scuola di etica. I misteri Greci, quelli di Cerere e di Bacco, erano solo imitazioni di quelli Egiziani; e lo autore di Egyptian Belief and Modern Thought ci informa che la nostra "parola cappella o chapel deriva da Caph-El, o il collegio di El, la divinità Solare". I ben noti Kabiri sono collegati ai Misteri. In breve, in ogni paese i Misteri erano una serie di rappresentazioni drammatiche, nelle quali i segreti della cosmogonia e della natura, in generale, erano personificati dai sacerdoti e dai neofiti che rappresentavano la parte dei vari dei e dee, ripetendo scene immaginarie (allegoriche) delle loro rispettive vite. Queste erano spiegate al candidato all'iniziazione nel loro significato nascosto, ed incorporate nelle dottrine filosofiche. I misteri erano formazioni religiose particolari, diverse dalla religione pubblica, sia come partecipazione che come culto. Il loro patrimonio sacrale era destinato alla fruizione del singolo individuo. Se ne conoscono moltissimi, per la maggior parte con aree etniche ben delimitate. Ne citiamo alcuni : gli Eleusini di Demetra e Cora, dei Cabiri a Samotracia, di Agre in Attica, di Andania in Messenia, di Licosura in Arcadia, di Zeus Ideo a Creta di Ecate ad Egina, di Dioniso in varie località della Grecia, sfociati poi nell'Orfismo, di Attis in Frigia, di Mitra in Persia di Iside ed Osiride in Egitto, e molti altri minori. Fra i vari misteri si possono ritrovare interessanti analogie. Innanzitutto il segreto iniziatico che vincola l'iniziato al silenzio, la cui trasgressione poteva portare anche a morte. Le fasi preliminari di purificazione cui l'iniziando doveva sottostare prima della cerimonia vera e propria. L'iniziazione per gradi, con accesso allo stadio superiore solo dopo aver superato quello precedente. Il riferimento costante all'agricoltura, con il parallelismo con le vicende naturali di morte e rinnovamento. L'impiego di un pronunciato simbolismo sessuale, l'uso di maschere e travestimenti, l'esecuzione di danze e pantomine. Nel quadro d'insieme, i culti misterici del mondo antico, soprattutto in età ellenistico-romana, si presentano come formazioni soteriologiche ispirate da un concetto di "salvezza" analogo a quello proprio delle grandi religioni e della mistica tradizionale, sia orientale che occidentale; essi avevano la tendenza a trovare il contatto con l'assoluto, al di fuori ed al di sopra della realtà mondana e naturale. Nella teologia cattolica, il mistero è una verità soprannaturale che non può essere conosciuta mediante le forze della intelligenza umana o creata, la cui esistenza è tuttavia comunicata all'uomo per mezzo della rivelazione divina e proposta da credersi come oggetto di fede. La credibilità del mistero si fonda sull'autorità di Dio rivelante. Cosa dice la Teosofia sui Misteri ? Lasciamo la parola ad H.P.B. che, nel VII volume della Dottrina Segreta (Edizione della Società Teosofica Italiana), dedica ad essi la Sezione XXVIII. I Misteri furono impartiti agli Eletti della Quarta Razza Radice. Nelle Opere Segrete, la loro istituzione è attribuita ai Re iniziati delle dinastie divine. Quando l'umanità cadde nelle esagerazioni e nelle superstizioni, fu necessario limitare "coloro che sapevano", ed allora nacque l'Iniziazione. Ogni paese provvide ad un sistema religioso proprio, secondo la sua illuminazione e le sue necessità. Furono creati dei veli attorno alle verità in modo da proteggerle da sguardi indiscreti, e ciò condusse ai Misteri. A protezione della ristretta cerchia degli iniziati che operava all'interno dei santuari, si permetteva che al di fuori crescesse e proliferasse una marea di culti exoterici. L'osservazione logica e scientifica della Natura era la sola che poteva portare l'uomo alla conoscenza delle verità eterne, poiché le meraviglie dello Spirito di Verità, Divinità sempre celata ed inaccessibile, possono essere decifrate ed assimilate solo attraverso le sue manifestazioni, condotte dagli Dei secondari, le sue Forze Agenti. La molteplice azione della Causa Una può essere scorta solo attraverso i suoi effetti nella Natura. Quando sacerdoti senza scrupolo pretesero di sfruttare la credulità delle masse, la conoscenza delle verità primordiali rimase interamente nelle mani degli Iniziati. Più tardi gli Iniziati trasmisero la loro conoscenza ai Re umani, che erano in grado non solo di amministrare i loro sudditi ma anche di assisterli, guarirli, aiutarli. La medicina fu uno dei primi aspetti visibili dei poteri di questi Iniziati e pervenne all'Occidente attraverso i Re di Egitto mediante i geroglifici, registrazioni permanenti per conservare e commemorare i loro segreti. L'Iniziazione era la Scienza delle Scienze : esteriormente era una scuola nella quale si insegnavano tutte le arti mentre all'interno si davano le prove pratiche che permettevano di catturare i segreti dei fenomeni cosmici. Questi nobili precetti si trasmisero poi dappertutto, sempre in un ambito limitato riservato a possenti geni, i cui nomi sono ancor oggi ritenuti vanto dell'intera umanità. Il resto è storia molto vicina a noi anche se ancora quasi del tutto sconosciuta. Negli antichi Misteri non si andava per apprendere, ma per raggiungere, attraverso una impressione profonda, una esperienza sacra. Gli antichi, nel loro Kiriale, avevano sette Dei principali dei Misteri, il cui capo era exotericamente il Sole visibile, l'ottavo Dio, mentre esotericamente era il Secondo Logos. Questi Dei erano i Reggenti dei sette pianeti principali ed erano collegati con i segni zodiacali. Nel Rig Veda, Soma è il Dio dei Misteri e presiede alla natura mistica ed occulta sia dell'uomo che dell'universo. Nel Libro dei Morti egizio, i due occhi che si trovano al di sopra del serpente sono gli occhi di Ammon, il celato "dio del mistero". I Misteri, durante le loro procedure, usavano un linguaggio simbolico.
MERCURIO
(Gr.) - Corrispondente latino dell'Hermes greco, deriva il suo nome da merx che significa merce, essendo egli il Dio del mercato e del guadagno. Figlio di Giove e di Maia, messaggero degli Dei, protettore dei viandanti e dei pastori, ministro ed oratore presso l'Olimpo, condottiero delle anime all'inferno, Dio dei ladri e dei ciarlatani, patrono degli ingannatori. Appena nato rubò cinquanta giovenche ad Apollo, che dovette poi restituire, e mentre Apollo cercava la sua mandria, gli rubò faretra e frecce. La madre gli rimproverava le sue malefatte, ma egli rispondeva che pur di essere un Dio nell'Olimpo, accettava di esserlo anche dei ladri. Si avvicinava agli altri Dei solo per rubare qualcosa che era loro prezioso (il tridente a Nettuno, la spada a Marte, il cinto a Venere, gli arnesi a Vulcano, ecc.). Un giorno tentò di rubare il fulmine a Giove, ma si bruciò le mani e si limitò a rubargli lo scettro. Con il petaso in testa ed i talari ai piedi, quotidianamente portava in giro gli ordini di Giove. Aveva il potere di rendere gli uomini invisibili, di cambiar forma e di fare miracoli. Le sue funzioni andavano dalle più nobili (oratore, plenipotenziario) alle più triviali (spia, assassino). Inventò la lira, cui diede sette corde in onore delle sette figlie di Atlante, una delle quali era sua madre. La donò ad Apollo e ricevette in cambio la verga incantata; con essa pacificò due serpenti e le tre cose assieme formarono il caduceo. Oltre a condurre le anime dei morti all'inferno per il giudizio finale, aveva anche il compito di farle rientrare nei nuovi corpi, dopo aver fatto loro traversare il fiume Lete, affinchè dimenticassero la vita precedente. Nella lotta fra gli Dei ed i Giganti combattè a favore dei primi comportandosi in maniera eroica. Gran parte delle gesta ad egli attribuite, però, sono simboliche e si riferiscono a fenomeni naturali. A Mercurio è sacro il montone (da cui i cristiani derivarono il Buon Pastore), suo simbolo sono le ali ai piedi, la borsa, ecc. Gli animali a lui sacri sono il cane (per la vigilanza e la scaltrezza), la cicogna, il gallo. Ovviamente, altro simbolo ad esso associato è la lira, mentre è a lui consacrata la lingua quale organo preposto al parlare. Val la pena di evidenziare il fatto che la parola può essere intesa come Verbum, Logos. Fin qui il mito; passiamo ora all'esoterismo. Presso i Greci, Kurios, o Logos, era il Dio , la Mente. E Kurios è Mercurio, Mercurious, Markurios, la Sapienza Divina, il Sole, dal quale Thoth-Hermes ricevette la sua sapienza. Il cinocefalo, scimmia dalla testa di cane, era un glifo che serviva a simboleggiare a volte il Sole, a volte la Luna. Era un simbolo ermetico che veniva rappresentato con il caduceo quando era associato a Mercurio, con un papiro quando era associato ad Ermete. Nella mitologia antica, i pianeti erano le mani che indicavano sul quadrante del nostro Sistema Solare le ore di certi eventi periodici. Mercurio era il messaggero incaricato di computare la durata dei fenomeni quotidiani solari e lunari; perciò era in rapporto sia con il Dio che con la Dea della Luce. Come pianeta Mercurio ha una rotazione uguale ad 1/3 quella della Terra ed una densità quattro volte maggiore. Sul pianeta Mercurio luce e calore sono sette volte maggiori che sulla Terra, mentre l'atmosfera è densissima. La sua rivoluzione si compie in 88 giorni, precede il sorgere del Sole e lo segue al tramonto con uno scarto massimo di 2 ore e 15'. L'associazione Mercurio-Apollo deriva certamente dallo stretto legame esistente fra Mercurio ed il Sole. Mercurio dà il nome ad uno dei giorni della settimana: Mercoledì. Secondo Vossio, Mercurio ed il Sole sono una cosa sola, poiché esso è il più saggio degli Dei ed è tanto vicino a Dio da essere confuso con lui. La Quinta Razza nascerà sotto il segno di Budha, Mercurio, e sarà immortale per la sua saggezza. Il Caduceo di Mercurio è la stessa cosa della Bacchetta Pagana e del Serpente di Bronzo di Mosè. Mercurio, Esculapio, Asclepio, sono la stessa cosa. Il caduceo con il quale Mercurio guida le anime dei morti verso l'Ade rappresenta il doppio potere della Scienza Segreta: la Magia Bianca e la Magia Nera. Sirio, la stella che gli Egizi chiamavano la stella del Cane, è la stella di Mercurio, o Budha, il Grande Istruttore dell'umanità. Gli Ebrei lo chiamavano Kokab (il Signore Alto), i Greci Nabo, i Babilonesi Nebo, gli Indù Budha. La più antica trinità degli Egizi era formata da Sole-Luna-Thoth (Mercurio). In astronomia, Mercurio è figlio di Coelus e di Lux, ovvero del Cielo e del Sole, mentre in mitologia è la progenie di Giove e di Maia. Egli è il messaggero, o interprete (logos), di Giove, è nato sul Monte Cillene fra i pastori di cui è il patrono, guarisce i ciechi, ossia restituisce la vista sia fisica che mentale. Per gli Egizi, come Thoth, era il Dio della Sapienza; per tale motivo aveva la testa di un Ibis ed era considerato il Dio dell'insegnamento segreto, assistente del Sole-Osiride. Era considerato uguale al Mithra mazdeano ed era chiamato il Nunzio, il lupo del Sole, perchè al Sole era sempre presente. Egli era la guida e l'evocatore delle anime, il grande Mago e Ierofante. Mercurio governa sia il segno dei Gemelli che quello della Vergine; è considerato un pianeta neutro, che assume le caratteristiche del segno e del pianeta cui è associato. Il suo simbolo grafico è formato da una croce sormontata da una mezzaluna e sovrastante una croce. Il Mercurio dei Saggi ha il segno dell'Ariete al posto della mezzaluna, quello Filosofale ha due ali al posto della mezzaluna. In un certo senso, il simbolo di Mercurio congloba i simboli degli altri sei pianeti (leggere in proposito "La Monade Geroglifica" di John Dee). Riportiamo, per curiosità, i temperamenti che si associano ai nati sotto l'influsso di Mercurio. Sono esseri estremamente precoci, tendono a cogliere al volo le occasioni che si presentano loro, sono astuti, inventivi e dotati di grande abilità manuale. Hanno doti di sensibilità artistica, intuito', capacità divinatorie. Dotati di grande rapidità intellettuale, sono bugiardi, hanno propensione al commercio e doti di diplomazia e di mediazione. Loquaci, si avvalgono della loro parlantina per girare a loro favore qualsiasi situazione. Per certi versi sono anche amorali ed infantili, ma estremamente intelligenti.
VAJRADHARA
(San.) - Letteralmente "colui che detiene la folgore", il Buddha Supremo per i Buddhisti Settentrionali. Detto anche talvolta Vajirapani, è il Logos, il Primo, il Buddha supremo che in tibetano si chiama Dorjechang. È detto anche Dorje-sin, ossia "portatore di fulmini" o "portatore di diamanti". Come Signore di tutti i misteri, egli non può manifestarsi, perciò manda nel mondo della manifestazione Dorjesempa, che rappresenta il secondo Logos.
ZEROANA AKERNE
(Pahl.) - O Zervana Akarna. Come tradotto dal Vendidad, letteralmente "Senza limiti", o "Tempo senza limiti", o "Durata in Cerchio". Misticamente, Il Principio Uno in Natura, senza Inizio nè Fine; il Sat del Vedanta ed esotericamente, lo Spazio Universale Astratto, sinonimo della Divinità Inconoscibile. È l'Ain-Soph dei Cabalisti ripreso dagli Zoroastriani, da cui si irradia Ahura-Mazda, l'eterna Luce o Logos, dal quale, a sua volta, emana ogni cosa che abbia vita, esistenza e forma. È il Pensiero Divino, che è Luce e Vita, da cui nascono sia Ahura Mazda che Arimane; questo pensiero emana una luce radiante che è il Sole universale, Ormadz.
MELCHISEDEK
(Eb.) - Re di Salem (probabile forma abbreviata di Gerusalemme) e "sacerdote di Dio altissimo", Elyon, professava una religione pura. Offrì pane e vino ad Abramo e lo benedisse. Assunse un posto primario nel pensiero monoteistico e cristiano, con la tipologia di Gesù Cristo sacerdote. Nel Canone della messa cristiana è ricordato con Abele ed Abramo. Alcuni vedono in Melchisedek un essere sovrumano, un angelo, o addirittura una delle persone della Trinità apparsa in sembianza umana. Gli Gnostici ne fecero il principale Eone, da adorare più di Gesù Cristo, mentre Filone lo identificò con il Logos, intermediario fra Dio e l'uomo. Secondo altri, si tratta di un duplicato di Noè, identificato anche con Padre Sadik (la scomposizione del nome in Melchizedek ha fatto affermare che i Cabiri erano i suoi figli, i Figli di Zedek), o Crono-Saturno. Astronomicamente è il Signore della Eclittica, o Bilancia, o Linea di Equilibratura. Per tale motivo era detto il Giusto, ed anche il Retto, Signore dell'ottavo pianeta, Mater-Terra.
MARIA
(Rel.) - Nome di probabile origine egizia (Mryt = graziosa, beneamata), di sicura origine ebraica (Miryam, poi Maryam, infine Maria), ripreso dal latino e dall'italiano. Personaggi con questo nome se ne trovano a volontà : Maria sorella di Mosè e figlia di Amram; Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria di Magdala che accompagnarono Gesù al Calvario; ecc. La più famosa rimane Maria madre di Gesù. Nata una ventina di anni prima dell'era volgare, appartenente alla tribù di Giuda ed alla discendenza di David, era figlia di Gioacchino ed Anna. Fidanzata a Giuseppe, ricevette l'annuncio dell'angelo; si recò a confidarsi con Elisabetta poi sposò Giuseppe e vissero a Nazareth. La persecuzione di Erode li costrinse a fuggire in Egitto, ma poi tornarono a Nazareth, dove Gesù visse vita normale fino a 30 anni. Dopo la morte di Gesù, frequenta i discepoli, e quindi viene assunta in cielo. Questo il racconto dei Vangeli. Maria occupa un posto centrale nel cattolicesimo per l'intima connessione del dogma mariano con la teologia dell'incarnazione. Base della mariologia è il fatto che lei, madre di Gesù, è madre di Dio, appellativo riconosciuto nel concilio di Efeso, contro la teoria nestoriana che vedeva in Maria solo la madre di Cristo. Per questa somma dignità, la Chiesa cattolica riconosce Maria priva del peccato originale, ma anche di qualsiasi altra colpa. La sua immacolata concezione e la sua verginità sono al centro del dogma, anche se in parecchi punti delle sacre scritture si parla di fratelli e sorelle di Gesù. Ma Gesù è il primo-genito, quello che accadde dopo rientra nelle regole dei comuni mortali. La verginità di Maria è prima, durante e dopo il parto e ciò è magistero universale della Chiesa cattolica. Maria è corredentrice del genere umano e pertanto a lei è dedicata una festa particolare, ed un culto di iperdulia, ossia superiore a quello dei santi. Questo culto nasce al concilio di Efeso (431) e si moltiplica nel tempo fino a raggiungere ben 17 feste mariane. A lei è dedicato il mese di Maggio, ed è anche destinataria di due famose preghiere : Ave Maria e Salve Regina. Abbiamo già detto che la lettera M, quasi certamente, nasce dall'immagine della successione delle onde del mare dal grafico a forma di sinusoide, o di serpente, che le onde disegnano. Fissata la M, nasce il monosillabo Ma, radice usata per moltissime parole (Maitreya, Maya, Madhava, Mandala, Manas, Mahat, Mara, ecc.); una di esse è Miryam, poi Myrrha, Mariam, Maria, la madre del Logos cristiano. Esso è il Messia, il Pesce (Ikthos), collegato con l'acqua, il mare e quindi con Maria. Binah è la Madre Suprema, il Grande Mare, e Maria, che simboleggia il mare, è la madre di Gesù. Venere è la Stella del Mare, e Maria è la protettrice dei naviganti. Ma in greco significa nutrice, da cui poi Maia e Maggio. Maria è madre e nutrice, ed al lei è dedicato il mese di Maggio. Questa figura cosmica, di incommensurabile statura, viene abbassata dalla Chiesa cattolica a madre di Gesù, un mortale, un essere terrestre, concepito e partorito. I vari dogmi sono un modo per non rispondere, per sostenere tesi che non stanno nè in cielo nè in terra, anche perchè non ce n'è bisogno. Per gli Egizi, la Divina Madre e Signora, era la Regina dei Cieli, la Stella mattutina, la Luce del Mare. La sua rappresentazione sul crescente di luna o sul globo è un chiaro legame sia con la Luna che con la Terra, un chiaro riferimento al principio generatore e riproduttore. E la Maria dei cristiani è spesso raffigurata con i piedi su un crescente di luna, con il bambino in braccio, che regge un globo sormontato da una croce. I simboli ad essa associati sono molti. Il serpente, ad esempio, la associa ad Eva, la madre di tutti i mortali; le sette stelle che stanno attorno alla sua testa rappresentano i pianeti sacri; l'azzurro del cielo sullo sfondo è l'immagine del caos, le Acque Primordiali, Maria. Anche in questo caso i Cristiani hanno copiato e, come sempre, copiato male.