Glossario

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YAXCHÈ

 
(Maya) - Nella religione del popolo Maya, con questo nome si designava l'Albero della Vita, la cui funzione era quella di sostenere l'Olimpo degli Dei. I suoi rami avevano le estremità a forma di zampe di rettile mentre alla sua sommità era presente il volto del Dio celeste Itzamnà.

YAXCHILLAN

 
(Maya) - Antica città abitata dal popolo Maya, oggi ricordata per i suoi importanti templi dove sono raffigurati personaggi dalla fronte molto alta.

YAYEN KAMUI

 
(Gia.) - Presso alcune antiche popolazioni giapponesi, con questo nome si chiamavano gli spiriti naturali.

YAZATHAS

 
(Zend) - Letteralmente significa "gli adorati" e sta a designare dei puri spiriti celestiali degli elementi; ne esiste un gruppo per ciascuno degli elementi principali (Etere, Fuoco, Aria, Acqua, Terra). Con questi spiriti i Neo-Ariani conversavano quando si riunivano sulle sommità delle montagne prima del diluvio. Si dice anche che un tempo spartivano il loro cibo con i mortali, che così partecipavano alla loro esistenza, come mostra il Vendidad.

YECHIDA

 
(Cab.) - Secondo la Cabala, è il principio più elevato nello Tzelem di Neshamah.

YEHEEDAH

 
(Eb.) - Letteralmente significa "individualità"; esotericamente, l'individualità più elevata o Atma-Buddhi-Manas, quando sono uniti in uno. Questa dottrina è nel Libro Caldeo dei Numeri, che insegna una divisione settenaria di "principi" umani, così chiamati, come fa la Kabalah nello Zohar, secondo il Libro di Salomone (III,104a, tradotto nel libro di I.Myer: Qabbalah). Al tempo del concepimento, il Santo "invia un "d'yook-nah", il fantasma di un'immagine-ombra, simile alla faccia di un uomo. È disegnata e scolpita nella divina tzelem, cioè l'immagine ombra dell'Elohim. "Elohim creò l'uomo nella sua (loro) tzelem" o immagine, dice la Genesi (I,27). È la tzelem che attende il bambino e lo riceve al momento del suo concepimento, e questa tzelem è il nostro linga sharira. "Il Ruah forma con Nephesh l'attuale personalità dell'uomo", e anche la sua individualità, o, come espresso dai cabalisti, la combinazione dei due è chiamata, se egli (l'uomo) lo merita, Yeheedah. Questa combinazione è ciò che il Teosofo chiama il Manas duale, l'Ego Superiore e Inferiore, che unito ad Atma-Buddhi diventa uno. Poiché, come è spiegato nello Zohar (I,205b, 206a, edizione Brody): "Neshamah, l'anima (Buddhi), comprende tre gradi, ed ha quindi tre nomi, come il mistero di sopra: cioè Nephesh, Ruah, Neshamah", o il Manas Inferiore, l'Ego Superiore, e Buddhi, l'Anima Divina. "Va anche notato che il Neshamah ha tre divisioni" dice la Qabbalah di Myer, "la più elevata è l'Ye-hee-dah - o Atma-Buddhi-Manas, e questi ultimi ancora una volta come unità; il principio mediano è Hay-yah" - o Buddhi e il Manas duale; "e il terzo e ultimo, il Neshamah, propriamente parlando" - o Anima in generale. "Essi si manifestano in Màhshabah, pensiero, Tzelem, fantasma dell'immagine, Zurath, prototipi (forme mayaviche, o rupa), e il D'yooknah, ombre dell'immagine fantasma. Il D'mooth, apparenza o somiglianza (il corpo fisico), è una manifestazione inferiore" (p.392). Qui dunque, noi traiamo l'eco fiducioso della Scienza Esoterica nello Zohar e in altre opere Cabalistiche, una perfetta divisione settenaria esoterica. Ogni teosofo che ha studiato la dottrina tracciata prima nel Mondo Occulto e nel Buddhismo Esoterico di Mr.Sinnet, e successivamente nel Theosophist, in Lucifer, e in altri scritti, la riconoscerà nello Zohar. Paragonate ad esempio quanto è insegnato nelle opere teosofiche sugli stati pre e post-mortem dei principi umani, i tre superiori e i quattro inferiori, con il seguente brano dello Zohar: "Poiché questi tre sono un solo legame, come detto sopra, nel mistero di Nephesh, Ruah, Neshamah, essi sono uno solo, e legati in uno. Nephesh (Kama-Manas) non riceve luce dalla propria sostanza; e ciò perchè è associato al mistero del guff, il corpo, per procurare gioia e cibo e qualsiasi cosa di cui esso abbisogna ... Ruah (lo Spirito) è ciò che domina Nephesh (l'anima inferiore) e governa su di lei e la illumina (provvede) con qualsiasi cosa abbia bisogno (cioè con la luce della ragione), e il Nephesh è il trono (veicolo) di quel Ruah. Neshamah (Anima Divina) vive al di sopra di Ruah, e governa su Ruah, e risplende su di esso con quella Luce di Vita; e Ruah dipende da Neshamah (Anima Divina) e riceve luce da lei, che lo illumina ... Quando la Neshamah "superiore" ascende (dopo la morte del corpo) essa va ... all'Antico degli Antichi, il Celato di tutti i Celati, per ricevere l'Eternità. Il Ruah non va (ancora) al Gan Eden (Devachan) perchè è (mescolata a) Nephesh ... il Ruah sale all'Eden, ma non così in alto come l'anima, e Nephesh (il principio animale, l'anima inferiore) rimane nel sepolcro inferiore (o Kamaloka)". (Zohar, II, 142a, Ed. Cremona, II, foglio 63b, col. 252). È difficile non riconoscere in quanto detto sopra il nostro Atma (o la Neshamah "superiore"), Buddhi (Neshamah), Manas (Ruah), e Kama-Manas (Nephesh) o l'anima animale inferiore; il primo dei quali, dopo la morte dell'uomo, va a ricongiungersi al suo tutto integrale; il secondo e il terzo procedono verso il Devachan, e l'ultimo, o il Kamarupa, "rimane nel suo sepolcro", chiamato altrimenti Kamaloka o Ade.

YEHUDA Tibbon

 
(Spa.) - Granata 1120, Lunel 1190. Rabbino ebraico, appartenente a famiglia giudaico-spagnola di scienziati e traduttori medioevali, originari di Granata, scrisse un trattato di grammatica e di retorica, un testamento morale, tradusse opere filosofiche e linguistiche dall'arabo all'ebraico

YENE ANGANTA

 
- Il significato dell'Anganta Yene è conosciuto in tutta l'India. È l'azione di un elementale (bhut), che, attirato nel corpo sensitivo e passivo di un medium ne prende possesso. In altre parole anganta yene significa letteralmente "ossessione". Gli Indù temono una tale calamità così fortemente oggi come la temevano migliaia di anni fa. "Nessun Indù, Tibetano o Singalese, a meno che sia di casta e di intelligenza inferiori, può vedere, senza un brivido di orrore, i segni della medianità manifestarsi in un membro della sua famiglia, senza dire come farebbe ora un Cristiano, 'egli è posseduto dal diavolo'. Questo 'dono, questa benedizione e questa santa missione', così chiamata in Inghilterra e in America, è, fra i popoli più antichi, nella terra dell'infanzia della nostra razza, dove una esperienza maggiore della nostra ha insegnato loro una saggezza più spirituale, considerata come una terribile disgrazia".

YESIDI

 
(Iran) - Detti anche Yezidi e Iazidi, sono un gruppo di popolazioni di stirpe e lingua curda, con una propria religione sincretistica, secondo alcuni di origine iranica, secondo altri, invece, estrema propaggine di sette eterodosse musulmane. Abitano prevalentemente nella regione di Mossul. La loro fede pone al centro delle emanazioni divine l'Angelo Pavone, o Angelo caduto, chiamato Malek-Tau, simbolo dell'orgoglio e dell'Intelligenza dai cento occhi (e, quindi, anche della Iniziazione); per tale motivo sono detti "adoratori del diavolo". L'incarnazione terrestre di tale angelo è Yazid I, un loro re. Al centro del culto è il pellegrinaggio al santuario dello sceicco Adi. Hanno due libri sacri: il Libro Nero ed il Libro delle Rivelazioni. La loro religione ha un carattere entusiastico e passionale, iniziatico e mistico, di chiara impronta gnostica.

YESOD

 
(Cab.) - La nona Sephira, significa Base o Fondamento, ed è la risultante di Netzach ed Hod a completamento della terza Triade dell'Albero Sefirotico. Essa è la base sottile sulla quale si regge il mondo fisico, il piano astrale, passivo e lunare, che riflette le energie superiori come la Luna riflette la luce del Sole. In Yesod avviene il flusso ed il riflusso delle forze astrali che sono alla base del potere riproduttivo universale. In Yesod sono raccolti le energie, i semi, da cui poi si estrinseca ogni potenzialità. In Egitto, a Yesod corrispondeva il dio Shu, Dio dello Spazio, che sorreggeva Nuit, la Regina del Cielo, sul corpo di Seb, la Terra. Il suo equivalente indù è Ganesha, il dio elefante che regge l'universo in piedi su una tartaruga. Yesod rappresenta il mutamento nella stabilità e come tale può essere considerato l'Anima Mundi. A Yesod sono associati la mandragora e la damiana, piante afrodisiache, il gelsomino, il cui profumo è un eccitante sessuale, il color porpora, il numero 9 con i corrispondenti significati esoterici. Come centro di equilibrio armonico fra l'espansione fecondatrice di Netzah e la potenza e la forza di Hod, Yesod rappresenta la stabilità e la base di tutte le forze attive e generanti della Natura, è il Centro della Forza Generatrice della Creazione, la segreta Vita del Mondo, la Pietra cubica. La Triade inferiore rappresenta il canale attraverso il quale la coscienza individuata può esprimersi, dove Netzah è il sentimento, Hod la mente immaginativa e Yesod l'istinto. Il chakra ad esso corrispondente è Svadhisthana, il nome di Dio associato è Shaddai el Chai, l'arcangelo è Gabriele, l'ordine angelico i Kerubim, il chakra mondano Levanah. Raffigurato come un uomo nudo, bellissimo e fortissimo, esso rappresenta come virtù l'indipendenza e come vizio la pigrizia, nel microcosmo è associato agli organi sessuali ed ha come simboli i profumi. Nel testo yetziratico, a proposito di Yesod, si dice: "purifica le emanazioni, controlla e corregge il disegno delle loro rappresentazioni, dispone dell'unità con cui esse sono disegnate senza diminuzione o divisione". Come Sfera del Meccanismo dell'Universo, Yesod è l'area dell'Etere del Saggio, di quella sostanza peculiare che è partecipe sia della mente che della materia. Yesod è il ricettacolo delle emanazione di tutti gli altri Sephirot ed il suo compito più immediato è quello di trasmettere queste emanazioni a Malkuth, il piano fisico. Dal punto di vista della magia, questo sephirot è fondamentale, perchè in esso è la sfera funzionale del misticismo. Tipheret adombra Yesod come l'Io superiore adombra quello inferiore; Yesod rappresenta il primo gradino quando l'uomo lascia Malkuth ed incomincia a salire sui piani. Preso a sè stante, Yesod è la sfera dell'Illusione, il riflesso dell'Akasha, la Maya indù.
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