Glossario

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VOLO MAGICO

 
(Occ.) - Si riferisce all'uomo che vola, un evento che può avvenire per cause soprannaturali, oppure sul piano concreto dei riti, delle cerimonie e delle esperienze iniziatiche, ove avviene in maniera simbolica, e talora anche fisica con il supporto degli stati di trance dei partecipanti. Spesso il fatto è legato a figure di rilievo o alla regalità sacra; esso sembra prerogativa di stregoni, adepti di religioni iniziatiche (Tao, Yoga), alchimisti, sapienti arcaici, sciamani. In qualche caso viene riferito a manifestazioni ascensionali dello spirito, quali l'estasi. Talvolta il volo magico viene effettuato per portare in cielo le offerte sacrificali, o per esercitare la funzione di psicopompo, ecc. Menzione a parte merita il fenomeno di levitazione.

VOLONTÀ

 
- Attività propria dello spirito, o della soggettività autocosciente; con l'intelletto, o ragione, occupa una posizione di assoluta preminenza fra le facoltà spirituali. Nel pensiero greco, la volontà è subordinata all'intelletto al punto che retto conoscere significa retto agire e viceversa. Il cristianesimo assegna alla volontà umana il compito di uniformarsi alla volontà di Dio, assegnando ad una colpa originaria della volontà la nascita del peccato. Nel pensiero moderno ritroviamo il dualismo fra volontà ed intelletto che genera solo posizioni emblematiche, ma non viene risolto. In qualche caso unificati, in altri contrapposti, è quasi prevalente la posizione di quanti mettono la volontà in posizione preminente. Gli antichi avevano avuto sentore del pericolo insito nella volontà, soprattutto quando essa non è educata al retto agire. La rappresentavano con una figura femminile, bella, giovane e lasciva, i cui artificiosi ornamenti lasciavano intravedere il suo vagare più verso le apparenze che verso la sostanza. Esotericamente, la Volontà è l'opera della Divinità in azione, e viene intesa come lo Spirito di Vita che permea la Materia per vitalizzarla. Il concetto è già presente in Schopenhauer che intende la volontà dell'uomo come la chiave che permette ad esso, uomo, di spiegare il suo proprio fenomeno, di manifestare il senso del suo essere. Gli atti fisici dell'uomo, infatti, altro non sono che l'aspetto visibile dei suoi atti volitivi. In metafisica e nella filosofia occulta, la Volontà è ciò che governa l'universo manifestato, per l'eternità. La Volontà è l'unico ed il solo principio del MOVIMENTO eterno ed astratto, o l'essenza che lo anima. "La volontà", dice Van Helmont, "è il primo di tutti i poteri ... essa è la proprietà di tutti gli esseri spirituali e si mostra in quelli che sono attivi e maggiormente liberi dalla materia". E Paracelso insegna che "una volontà determinata è l'inizio di tutte le operazioni magiche. Ciò perchè gli uomini non immaginano perfettamente e non credono nel risultato, ritengono le arti (occulte) incerte, mentre esse sono perfettamente certe". Come tutto il resto, la Volontà è settenaria nei suoi gradi di manifestazione. Emanata dall'unica, eterna, astratta e puramente quiescente Volontà (Atma in Layam), essa diventa Buddhi nel suo stato di Alaya, discende più in basso come Mahat (Manas) e corre giù lungo la scala dei gradi finchè il divino Eros diventa, nel suo stadio più basso, desiderio erotico. La Volontà, come principio eterno, non è spirito nè sostanza, ma ideazione eterna. Come bene si esprime Schopenhauer nei suoi Parerga: "nella realtà media non vi è materia nè spirito. La tendenza alla gravità in un sasso è inspiegabile tanto, quanto il cervello umano ... Se la materia - e nessuno conosce il motivo - cade per terra, è quindi possibile - e nessuno conosce il motivo - pensare ... Anche in meccanica, quando andiamo oltre ciò che è puramente matematico, quando raggiungiamo l'imperscrutabile coesione, la gravitazione, e così via, ci troviamo davanti a fenomeni che, per i nostri sensi, sono tanto misteriosi quanto la VOLONTÀ".

VOLONTARISMO

 
(Fil.) - Termine con il quale vengono designate le filosofie che sostengono il primato della volontà, e degli aspetti sentimentali ed emotivi, sull'intelletto e sulle capacità e verità razionali. È volontarista il pensiero cristiano, ma sotto altri aspetti lo è anche la filosofia di Schopenhauer, di Nietzsche e di Fichte. In epoca attuale, il modernismo ha ripreso i concetti del volontarismo, opponendosi all'intellettualismo di impronta scolastica. Ma il tentativo di un sincretismo a qualsiasi costo fra bergsonismo, pragmatismo, modernismo ed altre linee di pensiero, ha creato una tale confusione che è difficile ormai poter individuare una netta separazione fra la volontà e la fede.

VOLOS

 
(Sca.) - Nella mitologia dei popoli slavi, era il nome di una divinità venerata come Dio degli armenti, ma il suo dominio si estendeva anche al regno dei morti. Questa divinità è spesso associata a Perun, la si trova in parecchi canti e talvolta è citata come zio di Bojan. È possibile un suo accostamento sia con il Dio Velionis dei Lituani che con quello vedico Varuna.

VOLTAIRE

 
(Fr.) - Francois-Marie Arouet, detto Voltaire, nacque a Parigi nel 1694, ed ivi morì nel 1778. Letterato, filosofo e storico, fu anche poeta e polemista. Educato dai gesuiti del Collegio parigino Louis Le Grand, si formò alla cultura classica al gusto della competizione e del successo, in contrasto con le idee gianseniste dell'ambiente familiare. Fu fondamentale per la sua formazione anche il precoce contatto con l'ambiente libertino di alcuni circoli intellettuali parigini frequentati da liberi pensatori. Si fece subito notare per la sua precocità e la sua intelligenza, ma anche per la sua indisciplina e turbolenza. Sebbene fosse di origini borghese, il suo poetare libertino gli procurò la chiusura delle porte della nobiltà. Fu persino chiuso un anno alla Bastiglia, ma all'uscita pubblicò la prima opera teatrale che fu l'inizio dei suoi successi. Nel 1726 si recò in Inghilterra, dove visse tre anni, dove gustò la libertà di costumi e di idee. Acquisì qui una visione del sistema universale e della filosofia che lo maturarono definitivamente. Scrisse le Lettere Filosofiche, impostate sulla tolleranza religiosa, la libertà politica, la nuova scienza, il deismo. Quando tornò in patria, le sue Lettere erano state condannate e bruciate dal boia di Parigi. Vissuto per un pò in periferia per evitare le persecuzioni, si recò ospite di Madame de Chatelet, nel castello di Cirey, in Lorena, dove per una diecina di anni si dedicò a studi filosofici e letterari, ma anche scientifici. Scrisse il Trattato di Metafisica, nel quale accettò le teorie newtoniane in opposizione a Spinosa e Leibniz elaborando la concezione di un Dio "grande orologiaio del mondo". Riacquistata la stima della nobiltà, frequentò brevemente la corte, poi si recò a Berlino, da Federico II. Qui pubblicò diverse opere, fra cui il Dizionario Filosofico, ed impose una visione laica della storia perfino su grandi opere religiose come la Bibbia. Il suo orizzonte storico si dilata al di là del tempo e dello spazio: nega la cronologia biblica ed accetta la presenza dell'uomo sulla Terra fin dai tempi più remoti. Erige le massime di Confucio a simbolo della morale naturale, afferma che la divinità regola il mondo con leggi uniformi, universali ed eterne, prive di bontà e di vendetta. Il terremoto di Lisbona gli fa perdere definitivamente ogni ottimismo; sviluppa ora la meditazione sulla miseria dell'uomo e la critica dell'antropocentrismo. Nega la libertà dell'uomo che aveva affermato nel Trattato di Metafisica, muovendosi, attraverso la dimensione del dolore, verso un determinismo che, però, non gli fa perdere la visione dei problemi del suo tempo. Ormai è economicamente indipendente, vive del frutto delle sue opere, non ha più bisogno di regge e potenti; si stabilisce ai confini con la Svizzera, a Ferney, non lontano da Ginevra, dove forma una piccola corte di cui lui diventa il re. Patriarca delle nuove idee (libertà civile, stato di diritto contro il dispotismo, ecc.), ammirato e temuto dai sovrani, diventa il direttore dell'opinione europea e la sua casa diventa meta di pellegrinaggi di molti potenti. La morte lo colse a Parigi, durante un viaggio trionfale.

VOLTO INFERIORE o Aspetto Minore

 
(Cab.) - Un termine applicato al Microprosopus, come quello del "Volto Superiore" lo è al Macroprosopus. I due termini sono identici rispettivamente a Volto Breve e Volto Lungo.

VOLUSPA

 
(Sca.) - Un poema chiamato "Il Canto della Profetessa" o "Canto di Wala". Ne è autore Snorri, lo stesso delle Edda.

VOLUTTÀ

 
(Fil.) - Desiderio di continuazione, o di aumento, di uno stato piacevole; uno smodato diletto dei sensi. Per i Greci era la figlia di Amore e Psiche e veniva rappresentata come una donna che, quale regina, siede su un alto seggio, tenendo sotto i piedi la Virtù.

VOLVA

 
(Sca.) - Nell'antica religione dei Germani, con questo nome si indicavano le profetesse; il nome deriva dalla bacchetta (Vole) che esse tenevano in mano durante le cerimonie.

VON BUCH Leopold

 
(Ger.) - Stolpe (Pomerania) 1774, Berlino 1853. Geologo, fece le sue prime esplorazioni nelle montagne e nelle miniere di Boemia, della Turingia, della Slesia, traendo materiale per diverse opere. Nel 1798 studiò i Colli Euganei, i Monti Laziali ed il Vesuvio, di cui osservò l'eruzione assieme a Humbold e Gay Lussac. Viaggiò in Francia, soggiornando soprattutto in Alvernia; nel 1806 partì per una esplorazione geologica della Lapponia e della Scandinavia. Nel 1815 si recò nelle Isole Canarie. Nel 1832 pubblicò una carta geologica della Germania, veramente notevole per i suoi tempi.
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