Glossario

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VITIRIS

 
(Ing.) - Divinità britannica dai contorni incerti, rappresentata ora come maschile ora come femminile, concepita come divinità salvatrice; è accompagnata da animali diversi: cinghiale, serpente, uccello, ecc.

VITTIMA

 
(Occ.) - Essere vivente che, nei riti della religione pagana e non, viene consacrato alla divinità ed ucciso nel sacrificio. I criteri di scelta sono diversi: dev'essere priva di difetti fisici, non adibita a lavori profani, immune da contatti sessuali. Diverso il caso del "capro espiatorio" nel quale, invece, vengono accumulate tutte le impurità. Spesso gli animali destinati al sacrificio sono di tipo commestibile perchè, al termine del rito, vengono consumati dai sacrificanti nel cosiddetto "pasto sacro". Alle divinità ostili, o estranee al genere umano, si sacrificavano animali non commestibili, per motivi opposti ai precedenti. I Romani sacrificavano la vacca gravida come incentivo alla fertilità della terra; in India, per l'espiazione di un peccato di lussuria, si sacrifica un asino; talvolta l'animale sacrificato è quello consacrato alla divinità oppure che è più vicino all'immagine che si è fatta della divinità. Prima del sacrificio la vittima viene adornata, cosparsa di olii e profumi, offerta con formule rituali. A ciò fa eccezione l'animale totemico. Dopo il sacrificio, le parti interiori della vittima possono essere usate a scopi divinatori, il suo sangue può avere potere guaritore, o usato per firmare patti, oppure per compiere delle iniziazioni, ecc. Chi volesse saperne di più su sacrifici e vittime, legga "Il Ramo d'Oro" di Frazier.

VITTOLFE

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo termine si designavano delle figure femminili che avevano la funzione di profetesse.

VITTORIA

 
(Mit.) - Nell'antichità vi erano molte guerre (ed il vizio non è ancora andato perduto), ognuna delle quali, come è consuetudine, prevedeva vinti e vincitori. Poiché tutti volevano essere vincitori, la Vittoria era stata personificata e veniva adorata per accattivarsene i benefici, farsela amica. I Greci avevano Nike, figlia di Stige e della Terra, rappresentata senza ali, affinchè non volasse via; portava la celata ed aveva nella mano destra un melograno. Ma ve n'era anche una alata, vergine bellissima, che porgeva con la mano destra una corona di lauro o di olivo, mentre con la sinistra offriva una palma. Non era raro il caso in cui essa era circondata da trofei, gli odierni ex voto. Alla Vittoria era consacrata l'aquila, il più forte dei volatili, riprodotto anche sugli stendardi; il bue, perchè veniva sacrificato dopo ogni vittoria (era l'unico ad augurarsi la sconfitta !); se la vittoria era conseguita senza combattere, a rimetterci era la pecora. La civetta veniva ringraziata quando volava sugli eserciti nemici, mentre il gallo era considerato sempre vittorioso, per il suo canto sempre autorevole. Olivo e palma erano offerti ai vincitori l'uno in corona, l'altra come simbolo di energia e costanza. Bighe e trofei d'armi erano il logico complemento bellico, spesso conquista di guerra.

VIVANGHAT

 
(Iran) - Nel Vendidad, il figlio di Vivanghat è l'Uomo simbolico, il progenitore collettivo dell'umanità, il rappresentante esoterico delle prime Tre Razze umane. È l'equivalente di Yima, il figlio di Vaivasvata Manu.

VIVASWAT

 
(San.) - Letteralmente significa il "Luminoso", con riferimento al Sole; ma è anche un altro nome di Yama, il Dio della morte, ed anche del Manu del presente Kalpa. È Surya, il Sole, il padre di Vaivasvata Manu.

VIVEKANANDA

 
(Ind.) - Calcutta 1863, 1902. Mistico indù, allievo di Ramakrishna, attivo propagatore della dottrina Vedanta. Scrisse diverse opere.

VIVISEZIONE

 
(!!!) - Sporca attività condotta da pseudo-chirurghi, malati di mente, che dichiarano di macellare un numero sterminato di animali per scoprire cose che vanno a beneficio del genere umano. La stessa biologia afferma che nulla di più aberrante può essere affermato e fatto, ma questi esseri abietti, sommersi dal denaro delle case farmaceutiche, perseguono i loro fini nella più totale clandestinità. Insensibili al dolore delle loro vittime, sempre più accecati dalla loro ignoranza, spinti da un gusto dell'atroce che va oltre ogni possibile immaginazione, questi camici bianchi sporchi di sangue innocente, infangano il campo della ricerca medica e chirurgica, creando orrore e disgusto. Non vi è legge in grado di fermarli perchè, a loro dire, fino a quando la montagna di denaro che deriva dalla loro sporca attività è in grado di sommergere il grido degli anti-vivisezionisti, a questi ultimi non rimane che accettare la sconfitta.

VIWAN

 
(San.) - Un tipo di "mezzo aereo", come un pallone, menzionato ma non descritto nelle antiche opere Sanscrite, che gli Atlantidei e gli antichi Ariani sembra abbiano conosciuto e usato.

VIZIO

 
(Fil.) - Abitudine di fare cose contrari alla morale, imperfette sia sul piano fisico che etico.
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