Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

VITA

 
(Eso.) - Viene ufficialmente definita come "stato di attività della sostanza organizzata, comune alle piante ed agli animali". Che cos'è uno stato di attività ? Che cos'è la sostanza organizzata ? Ed il sasso formato da atomi, i cui elettroni girano vorticosamente, è vivo o morto ? Le risposte della scienza ufficiale creerebbero un tale crescendo di domande che si ritiene più vantaggioso tentare di percorrere un'altra via. Esotericamente, la Vita è la Forma Unica dell'Esistenza, che si manifesta in ciò che viene chiamata Materia. La materia è il veicolo per la manifestazione dell'Anima su questo piano di esistenza; l'Anima è il veicolo per la manifestazione dello Spirito, su un piano più elevato; tutti e tre, sono una Trinità sintetizzata dalla Vita, che li pervade tutti. La Vita è l'Essenza primordiale, che in Natura si manifesta come Vitalità, che agisce secondo le condizioni che trova per esplicare la sua attività. Per quanto riguarda il nostro pianeta, il Sole è il Fuoco della Vita; geometricamente rappresentato il fenomeno, abbiamo che il cerchio è il Pensiero, il Diametro è il Verbo, la loro unione è la Vita. Nella Cabala, la vita è indicata con Nephesh, per lo zoroastrismo è Ormudz "il re della vita", nel Pimandro si dice: "Il Pensiero, il divino, che è Luce e Vita, attraverso il Verbo produsse il Pensiero operante". Nel Commentario sono i Sette Padri ed i Quarantanove figli ed essere chiamati luce e vita. Sette è il numero della vita, è il Padre-Madre, il triangolo sopra il quadrato. Nel corpo umano la vita è intesa come "prana", potere attivo che produce tutti fenomeni umani. Il cubo è materia (è composta di sei quadrati), la piramide è forma (è composta da quattro triangoli). Piramide e cubo, forma e materia, sono la manifestazione della vita. In Egitto, Ank stava a significare anima, vita e sangue. Lo uomo animato, vivente, era un settenario (il cubo disteso, la croce). La Vita Universale è la sorgente di ogni forma di vita, ed essa permea tutta la materia, compresa quella detta inorganica. Essa è la sorgente e la motrice di tutto. La vita esiste in tutti i corpi celesti, nelle forme più idonee allo stato del corpo stesso, ossia dello stadio evolutivo che esso ha raggiunto. È sbagliato pensare che il modello terrestre debba essere unico per tutto l'Universo. Il principio di vita può uccidere quando è troppo esuberante, come quando è troppo scarso. Questo principio, sul piano manifestato, è l'effetto ed ilo risultato dell'azione intelligente di una Legione, o Principio collettivo, costituito dalla Vita e dalla Luce in manifestazione. De Quatrefages scrive: " È verissimo che non sappiamo cos'è la vita; ma nemmeno sappiamo cos'è la forza che fa muovere le stelle ... gli esseri viventi sono pesanti, e quindi soggetti alla gravitazione; essi sono sede di parecchi e vari fenomeni fisico-chimici, indispensabili alla loro esistenza, e che dobbiamo attribuire ad un'azione eterodinamica: elettricità, calore, ecc. Questi fenomeni si manifestano sotto l'influenza di un'altra forza ... la vita non è antagonistica alle forze inanimate, ma governa e guida la loro azione secondo le sue leggi". Papus scrive: "Tutto è analogo, la legge che regge i mondi regge la vita dell'insetto ... conoscere il segreto della cellula è conoscere il segreto di Dio ... per gli uomini la Vita è la forza trasportata dai globuli sanguigni e che viene a rigenerare gli organi; ma questa, in realtà, è la vita umana, non è la Vita ... la vita è la forza solare trasformata". E Kremmerz, a sua volta, scrive: " La macchina animale sviluppa sensibilmente suono, calore, magnetismo, elettricità, ed insensibilmente la luce. Ora se queste forze esclusivamente fisiche si riducono nell'organismo umano al movimento del sangue ed al principio intelligente motore, si ha il mistero della vitalità, o vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l'astratto dell'unità delle forze meccaniche della natura visibile". E più avanti aggiunge: "La Forza unica è la Vita dell'universo ... Ogni fenomeno, di qualunque natura e specie, in alto come in basso, nella materia come nello spirito, nel visibile come nell'invisibile, nel sensibile come nel sovrasensibile, è prodotto da un Impulso regolatore e dalla Forza Unica, o Vita dell'Universo". Ritornando al nostro mondo, troviamo, in relazione ai fenomeni vitali, due opposte concezioni: il vitalismo ed il meccanicismo. Il vitalismo dichiara che l'essenza dei fenomeni vitali non può essere completamente espressa in termini fisici e chimici, anche se questi sono alla base delle funzioni biologiche; deve esistere una Forza che a tali fenomeni da sostegno. Il meccanicismo rifiuta qualsiasi spiegazione della vita che non rientri nell'ambito delle scienze fisiche e si propone di dare una interpretazione di tutti i fenomeni vitali su base esclusivamente fisico-chimica. Posizione intermedie fra vitalismo e meccanicismo possono essere considerate l'olismo e l'organicismo. Gli antichi rappresentavano la vita con un genio che portava in mano una fiaccola, la cui fiamma raggiungeva il cielo; i cristiani la paragonano ad una navigazione tempestosa i cui emblemi sono ancora, faro e nave; i Platonici ritenevano che le anime mandate per i corpi umani uscissero per il cancro, che chiamavano porta degli uomini, mentre per il capricorno passavano le anime degli Dei; i cristiani paragonavano la vita dei religiosi con una palma, il cui tronco è ruvido e scabroso all'inizio, armonioso e liscio alla sommità; il fuoco è ritenuto da sempre il simbolo fondamentale per la nascita della vita (forse perchè il calore è sempre associato alla vita e dove non vi è calore non vi è vita), e questo significato era certamente associato al fuoco di Vesta; per gli Egizi, il simbolo della vita era il Tau. L'occhio aperto è l'emblema della vita, l'occhio chiuso rappresenta la morte: si aprono gli occhi per nascere, si chiudono gli occhi per morire. I Romani chiudevano gli occhi al moribondo, con un rito quasi sacro, e gli riaprivano quando lo deponevano sul rogo per bruciarlo: ciò perchè era proibito guardare negli occhi una persone in agonia. Il Sole terso è risplendente è simbolo di vita serena e tranquilla, coperto da nubi rappresenta la vita travagliata e sofferente. Per gli antichi, sognare il sole coperto da nubi era presagio di morte sicura.

VITA UNA

 
(Eso.) - La Causa senza Causa dello Spirito e della Materia che, a loro volta, diventano causa del Cosmo. Spirito e Materia, infatti, sono i due stati dell'Uno, che non è Spirito nè Materia, ed entrambi rappresentano la Vita Assoluta latente. La Vita Una è "Quello", IT, il Soffio intracosmico. Essa è sempre invisibile, eterna, assoluta, distribuita su una scala discendente ed ascendente di gradi gerarchici, su gamma settenaria, con il Suono all'estremo superiore ed i Vidyadhara all'estremo inferiore. La Vita Una è la sorgente e la matrice di ogni cosa presente nell'universo.

VITALIPUTZLI

 
(Mes.) - Il più conosciuto degli Dei adorati nell'antico Messico. La tradizione racconta che fu sotto la sua guida che i Messicani conquistarono il paese. A questo Dio venivano dedicati molti sacrifici, anche umani.

VITALISMO

 
(Fil.) - Termine con il quale si designano le dottrine che sostengono la peculiare specificità della vita e quindi la loro irriducibilità ai fenomeni meccanici ed alla dinamica puramente fisico-chimica del mondo inorganico. Le funzioni vitali vengono considerate un principio intrinseco alla Natura ed alla forma del vivente. Il fenomeno "vita" ha un suo principio formativo, una forza che agisce come causa finale; il principio vitale viene considerato una forza inconsapevole che agisce quale principio organizzatore a livello molecolare. Nell'organismo vivente esiste una finalità primaria, irriducibile ai dati ed all'influsso dell'ambiente. L'entelechia è l'agente non meccanico, fuori dello spazio e del tempo, che può suscitare la vita, ma che non è descrivibile in termini naturali positivi.

VITATHA

 
(San.) - Il padre di Kapila, quello che il Baghavat Purana menzione come autore del sistema filosofico Sankya.

VITE

 
(Eso.) - La pianta che produce l'uva, menzionata più volte da Gesù, secondo i Vangeli, e che gli Egiziani ritenevano fosse nata dal sangue dei Giganti. La vite carica d'uva è un simbolo dell'autunno, stagione della vendemmia; in vite fu trasformata la ninfa Stafile, amata da Bacco, dio del vino e della viticoltura; secondo S.Ambrogio è il simbolo della plebe della Chiesa, con una simbologia annessa che ne evidenzia l'umiltà, l'uguaglianza, la dignità, ecc. È simbolo di eccitazione delle passioni, nell'Eucarestia sta a significare uno dei due sacrifici, è l'immagine della fatica, sia perchè i suoi tralci pendono versa terra, sia perchè richiede tanto lavoro.

VITE ARDENTI

 
(Eso.) - La settima e più elevata suddivisione della materia, invisibili costruttori e distruttori, che sono vita nell'individuo, mentre sono Vita Una nell'universo. La loro azione è distruttrice e costruttrice ed è destinata a provocare quel continua cambiamento di struttura dell'organismo umano che ogni sette anni diventa totale. Queste forze operano nei primi cinque periodi settenari della vita umana soprattutto nel verso costruttivo, mentre nella seconda metà della vita operano per la distruzione e la decadenza. Sia la prima che la seconda parte della loro attività avviene in modo graduale ed armonioso, salvo influenze negative di altra natura.

VITE SPIRITUALI

 
(Eso.) - Gli Autoesistenti, proiettati dalla Volontà e dalla Legge assoluta, all'Alba di ogni rinascita, sui mondi. Esse sono il divino Shishta, il Manu Semenza (i Pitri, i Prajapati).

VITELLO D'ORO

 
(Bib.) - Nella Bibbia (Esodo,32) si racconta che, mentre Mosè era sul Sinai a ricevere la Legge da Jehovah, Aronne raccolse gli oggetti d'oro dal popolo, li fuse e forgiò un vitello, offrendolo al popolo come un Dio da adorare. Al suo ritorno Mosè andò su tutte le furie, bruciò il vitello nel fuoco, lo stritolò fino a farlo diventare polvere e quindi lo sparse sulla superficie delle acque, che fece poi bere ai figli di Israele.

VITHOBA

 
(San.) - Una forma di Vishnu che viene presentata come Gesù crocifisso, con le ferite dei chiodi ai piedi, ma senza la croce. L'idolo porta il segno del chiodo sul piede sinistro.
Vai alla Bibliografia