Glossario

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VISHNUISMO

 
(Ind.) - Setta ortodossa fondamentale dell'Induismo, che venera Vishnu come Dio supremo. Trova nel Mahabharata i suoi lineamenti costitutivi, particolarmente nella Bhagavad Gita. Tutte le figure Divine sono avatar di Vishnu, ed il termine avatar esprime il movimento del Dio dall'alto verso il basso. L'attività degli avatara serve per la conservazione dell'ordine universale; i Veda considerano Vishnu come l'Asse del mondo. La successione degli avatara si realizza attraverso cinque manifestazioni primitive (tre animalesche, una uomo-leone, una nano-gigante), e tre manifestazioni in forma umana, di cui le ultime due sono Rama e Krishna. Queste due grandi figure sono quelle che hanno maggiormente contribuito al costituirsi della vera e propria religione a sè stante. La teologia vishnuita si è poi arricchita degli apporti di grandi filosofi (Ramanuja, Nimbarka, Caitanya, ecc.), ognuno dei quali ha avuto ed ha tuttora seguaci, organizzati in associazioni alle quali si appartiene più per tradizione di casta o per luogo di origine che per adesione personale. Il Vishnuismo, con lo shivaismo e lo shaktismo, costituisce una delle tre maggiori sette dell'Induismo.

VISHUDDA

 
(San.) - Il quinto chakra, a partire dal basso, collegato alla tiroide; centro della Grande Purezza, dove il visibile incontra l'invisibile, è situato alla base della gola ed ha sedici sottili raggi di color porpora. Rappresenta il punto di ingresso al piano dell'Eterna Saggezza. Controlla il senso dello udito, la pelle, la bocca, la respirazione.

VISHVA

 
(San.) - Letteralmente significa "il Tutto", considerato nella sua unità: l'Universo. Assieme a Prajapati, ipostasi dell'atman, è un epiteto di Brahman.

VISHVAKARMAN

 
(San.) - Il termine è composto da più parole che complessivamente hanno il significato di "fattore di ogni cosa"; tradotto esotericamente è "l'Omnificente, l'Omnicreatore". Compare nella mitologia indù dapprima come epiteto della più potente divinità, poi come figurazione concreta, concepita di per sè. Altro nome di Tvastar, l'architetto degli Dei, "il Grande Spirito che abita nel cuore degli uomini". Il più alto ed il più vecchio degli Dei indù, il loro Padre; è il Carpentiere, il Costruttore l'equivalente di San Giuseppe. È il Dio creatore, il grande Architetto del Mondo e degli Dei; è l'artificiere che forgia le armi degli Dei (Agnyastra) nella guerra contro gli Asura (equivalente di Tubal-cain o di Vulcano). È colui che crucifigge il proprio figlio, l'Iniziato-Sole, sul tornio a forma di croce: questo è il vero significato della crocifissione. Vishvakarman è figlio di Yoga-siddha, il santo potere dello yoga, colui che compie la grande cerimonia di Sarvamedhe e finisce con il sacrificare sè stesso. Rappresenta collettivamente la umanità divina. Un dio Vedico, una personificazione della Forza Creativa, descritto come l'Uno "dio che tutto vede ... il generatore, il dispositore, colui che ... è al di sopra della comprensione dei mortali (non-iniziati)". Nei due inni del Rig-Veda particolarmente dedicati a lui, si dice di lui che "sacrifica sè stesso a sè stesso". I nomi di sua madre, "l'amabile e virtuosa Yoga-Siddha" (Purana), e di sua figlia Sanjna (coscienza spirituale), mostrano il suo carattere mistico. Come artificiere degli dei e costruttore delle loro armi, è chiamato Karu, "operaio", Takshaka, "carpentiere", o "taglialegna", etc.,

VISHVAMITRA

 
(San.) - Personaggio della mitologia indù, al centro di molte vicende della mitologia vedica, poi anche nella epica e nei Purana. Nato dalla casta guerriera, riuscì ad elevarsi per mezzo di austera penitenza, fini alla casta brahmana. È il grande rivale di Vasishta.

VISHVANARA

 
(San.) - Non è semplicemente il mondo oggettivo manifestato, come alcuni ritengono, ma la base fisica unica, la linea orizzontale del triangolo, dalla quale tutto il mondo oggettivo viene in esistenza. Può essere considerato la Diade cosmica, la Sostanza androgina.

VISHVE DEVAH

 
(San.) - Termine con il quale nel Rig Veda si definisce il gruppo degli Dei nel suo complesso, con il significato di "tutti gli dei". Nonostante il nome abbraccia solo le seguenti divinità: Soma, Agni, Tvastar, Indra, Ruda, Pusan, i due Ashvin, Vishnu, Mitra-Varuna, gli Angiras.

VISHWATRYARCHAS

 
(San.) - Il quarto raggio solare (mistico) dei sette.

VISIONE

 
(Occ.) - Come funzione sensoria è l'atto del vedere attraverso gli occhi, ma il termine viene usato prevalentemente come vista, o apparizione, di cose soprannaturali, in sogno o in momenti di grande astrazione della mente. Visioni eccezionali si sono avute in tutte le civiltà ed in tutte le tradizioni religiose; in proposito vi è un'ampia letteratura detta, appunto "visionistica". Le visioni si presentano al soggetto come relative ad una realtà sovrasensibile, inaccessibile ai modi usuali di conoscenza, e l'esposizione delle circostanze all'interno delle quali si attuano, comprende per il protagonista una sospensione dello stato di coscienza vigile; può trattarsi di sogno, di catalessi, di estasi, o di altro. Nel mondo primitivo, gli stati onirici o le condizioni estatiche sono istituzionalizzati e rappresentano una funzione normale del sapere e dell'agire; nella nostra società tutto ciò non è possibile, ed allora ecco che il contatto con "l'al di là" è solo ciarlataneria, fatto metafisico inaccessibile alla normale esperienza. Tralasciamo le infinite visioni che la letteratura antica ci ha tramandato: Platone, Cicerone, ed altri autorevoli personaggi, sono considerati credibili quando i loro scritti sono in linea con la scienza ufficiale, in tutti gli altri casi sono solo dei creduloni ! Uno strano modo, davvero, di leggere la storia ed i suoi protagonisti. Le visioni possono essere spontanee o indotte. Le prime sono concepite come inviate da esseri soprannaturali (Dio, le Divinità, gli antenati, ecc.) che si servono di esse per comunicare o rivelare qualcosa al soggetto umano. Queste visioni hanno avuto una parte considerevole nel fenomeno delle conversioni, non solo di tipo religioso, ma anche di costumi di vita. Paolo diventa cristiano per una visione sulla via di Damasco, un individuo diviene sciamano da un giorno all'altro, un essere umano diventa profeta, ecc. Importante, infatti, nella visione spontanea è lo aspetto divinatorio, quale regalo soprannaturale. Le visioni indotte, invece, vengono ottenute mediante tecniche estatiche che variano dalla meditazione all'uso di allucinogeni. Stregoni, sciamani, iniziati in stato di incubazione, ecc. vivono in condizioni come di sogno durante le quali hanno visioni di ogni genere. La religione cattolica non è immune da questi fenomeni (che, ovviamente condanna negli altri); quando la visione capita ad un cattolico, allora si tratta di cognizione di Dio e delle cose divine, di illuminazione soprannaturale, di vita beatifica che il beato vive in unione con Dio. Amen !

VISTASPA

 
(Iran) - Personaggio della mitologia persiana, Re dell'Iran, ritenuto protettore di Zarathustra, di cui avrebbe adottato la riforma religiosa. Falsa la sua identificazione con Istaspe, padre di Dario.
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