Glossario
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VERTUNNO
(Lat.) - Divinità romana che presiedeva alle stagioni e vigilava alla vendemmia. Si racconta anche che questo dio presiedeva ai pensieri umani e si mutava in diversa forma con la stessa facilità con cui vagano i pensieri. Rappresentato con una corona di uva o di fieno in testa, assume la forgia della parte che rappresenta. Ha come attributo la cornucopia.
VESAK
(Ind.) - Nome con il quale vengono indicate le feste in onore di Buddha, che vengono celebrate in un solo giorno.
VESCOVO
(Rel.) - Nella religione cattolica, è un prelato che, sotto l'autorità del Sommo Pontefice, ha il governo ordinario di una diocesi, con autorità superiore a quella dei sacerdoti, conferitagli, insieme con la particolare giurisdizione, mediante l'ordinazione episcopale. In altre religioni, è il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico.
VESTA
(Lat.) - Divinità figlia di Saturno, adorata dai Romani soprattutto come protettrice dello Stato. Era la dea del fuoco, non di quello impuro che brucia e cagiona tutti i mali, ma di quello dolce, naturale e benefico, che conserva nell'uomo il principio fecondo della vita. Aveva per simbolo la fiamma che brucia sull'ara della famiglia; più tardi venne rappresentata in piedi, con atteggiamento maestoso, un velo sulle spalle, una fiaccola in una mano e lo scettro nell'altra. Viene rappresentata seduta perchè, quando gli Dei partirono per seguire il carro alato di Giove, solo lei rimase nell'Olimpo, e per lo stesso motivo le è consacrata la sedia; in una medaglia di Caligola, la si raffigura seduta su un trono di gemme, mentre porge una tazza con la mano destra e con la sinistra infigge una lancia nella terra. Vesta è la Dea della Terra, la divinità cui era strettamente associato il culto del focolare domestico e di quello pubblico. Si dice fosse di importazione greca (Festia ?), ed aveva in Roma un grande culto pubblico, mentre quello privato era inferiore al culto dei Lari, dei Penati e del Genio. Il culto pubblico avveniva presso il focolare dello Stato, nella rotonda "aedes Vestae" del Foro. Al suo culto attendevano le vergini sacerdotesse, dette Vestali. La sua festa durava dal 7 al 15 giugno, con culmine il 9; Vesta veniva invocata in caso di pubblica calamità e si attribuiva grande efficacia alle preghiere delle Vestali.
VESTALI
(Lat.) - Erano le sacerdotesse di Vesta, dovevano essere vergini, ed avevano la principale funzione di mantenere sempre accesso il fuoco sacro sull'altare della Dea. Se il fuoco si spegneva per loro negligenza, venivano assoggettate al supplizio degli schiavi: erano vergate dal pontefice massimo. All'origine le Vestali erano quattro, poi divennero sei. Per 30 anni esse erano consacrate al servizio della Dea e per tutto questo tempo esse facevano voto di castità. I primi dieci anni li passavano in una specie di noviziato e nello studio delle funzioni sacre che dovevano adempiere; nei dieci anni successivi adempivano alle loro funzioni nel tempio; negli ultimi dieci anni istruivano le novizie. Al termine dei 30 anni, potevano rinunciare al sacerdozio e sposarsi; durante il loro periodo di servizio, se violavano il giuramento di verginità, venivano seppellite vive. Le Vestali, come sacerdotesse del tempio di Vesta, preparavano anche da mangiare per il serpente sacro, con la stessa cura con la quale accudivano al fuoco sacro. Il loro collegio, forse, preesisteva allo stesso culto di Vesta; esse provenivano da famiglie patrizie, erano matrone e facevano parte del collegio dei pontefici. Venivano scelte dal pontefice massimo.
VESTE
(Rel.) - Come distintivo permanente della professione sacerdotale, la veste si trova già nelle religioni primitive e misteriche. Essa aveva la funzione di specificare i poteri magico sacrali di cui il sacerdote era in possesso, ed era diversa a seconda delle varie religioni. Particolare importanza rivestono le vesti liturgiche nelle varie fedi cristiane, anche se molte di esse traggono origine dall'abbigliamento profano del mondo greco-romano dell'età imperiale. La veste bianca è simbolo di libertà e di modestia, la veste di lino è simbolo di purezza, la veste nera è simbolo di avversità e della notte, la veste variegata è simbolo della adolescenza. La Veste di Gloria degli Gnostici è il Corpo di Libertà di San Paolo, che nel buddhismo mayanico trova la sua corrispondenza nel Nirmanakaya, ossia il Corpo di Trasformazione.
VETALA
(San.) - Un elementale, un fantasma che visita i cimiteri e anima i cadaveri.
VETALA SIDDHI
(San.) - Una pratica di stregoneria; significa ottenere potere sui viventi con la magia nera, incantesimi e cerimonie eseguite su un corpo umano morto, durante il cui svolgimento il cadavere è profanato. (Vedi "Vetala").
VETEROCATTOLICESIMO
(Rel.) - Un movimento ed una chiesa fondati da un gruppo di sacerdoti e di laici tedeschi e svizzeri, che respinsero il dogma dell'infallibilità papale ed il primato di giurisdizione del pontefice romano, ritenendoli in contrasto con la Sacra Scrittura e la vecchia tradizione della chiesa. Si chiamarono Vecchi Cattolici e tennero il loro primo congresso nel 1871 a Monaco. A Berna fu istituita una facoltà teologica che esiste ancor oggi. Essi ripudiarono anche il dogma della Immacolata Concezione, abolirono il celibato ecclesiastico, la confessione auricolare ed introdussero la lingua volgare nella messa. Nel 1889 confluirono nella Chiesa di Utrecht assieme ad altre Chiese sulla base dottrinale della Dichiarazione di Utrecht. Tale comunione oggi aderisce alla Chiesa anglicana.
VEU
-PACHA (Iran) - Nell'antica mitologia persiana, con questo nome si designava l'Inferno.