Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

TOLEDOTH

 
(Eb.) - Il Libro delle Generazioni di Adamo.

TOLLERANZA

 
(Rel.) - Il significato originario del termine è "mancata repressione (con violenza fisica o con altri mezzi) di opinioni ritenute false, o di comportamenti ritenuti dannosi". La definizione lascerebbe pensare che solo l'autorità politica sia interessata a questo comportamento; in realtà la non-tolleranza è stata la caratteristica costante della religione cristiana-cattolica, dal quarto secolo in poi, anche con provvedimenti che hanno reso questa religione la più sanguinaria nella storia dell'umanità. Forse per reazione a questo pessimo ricordo, ma anche per le infinite forme di intolleranza che tormentano l'uomo di oggi, il termine ha assunto un nuovo significato: "astenersi dal penalizzare, anche solo con un giudizio sfavorevole, opinioni e comportamenti difformi dai propri". L'intolleranza è stata quasi sempre un problema di natura religiosa: Socrate fu costretto a suicidarsi perchè definito ateo, i Romani perseguitavano chiunque non la pensasse come loro (ed i cristiani ne sanno qualcosa, anche se si sono rifatti con gli interessi); non si ritiene di dover parlare dell'intolleranza politica, poiché il discorso si farebbe infinito. La tolleranza assunse importanza in Europa all'epoca della riforma, quando proliferarono molte confessioni religiose e si creò il problema della convivenza, anche sotto l'aspetto civile e politico. I sovrani non esitarono a praticare lo sport loro congeniale, ed i deboli ne fecero le spese; l'opposizione si difese avanzando motivi etici, dimostrando che la persecuzione è violenza e non ha a che fare con la carità cristiana. Inoltre, la differenza religiosa non è di per sè dimostrazione di corruzione della parte avversa, anzi, talvolta è vero il contrario. La separazione fra Stato e Chiesa ha ridotto gli spazi per la pratica della persecuzione in nome dell'intolleranza, ma le cose non sono cambiate perchè, anche se in forme più subdole, i più forti hanno sempre continuato a perseguitare i più deboli. Locke disse: "La verità in nome della quale si perseguita il dissenso è sempre la verità di qualcuno: come non si è in grado di giustificare la verità assoluta delle proprie credenze, così non si è autorizzati a bollare come errori le opinioni diverse dalla propria". Ma sono in molti, ancora, a non esserne convinti !

TOLOMEO Claudio

 
(Eg.) - Grande astronomo, matematico, astrologo, geografo, egizio, nato verso la fine del I secolo, ma affermatosi nel II secolo. Della sua vita si sa molto poco e si ignora perfino la città dove è nato: Tolemaide, Alessandria, Pelusio ? L'epoca in cui operò accettava in pieno la teoria geocentrica di Ipparco ed egli, che non ne era molto convinto, si preoccupò solo di migliorarlo. La teoria eliocentrica, che egli certamente conosceva, non rispondeva a determinati requisiti astrologici, e forse era ancora troppo presto affinchè l'umanità potesse accettarla. Tolomeo descrisse un vero e proprio sistema cosmologico in un'opera chiamata "Sistema Matematico" e poi "Massimo Sistema". Fondamento del sistema è la teoria degli eccentrici e degli epicicli, già elaborata da Apollonio ed Ipparco, che egli collega con la Luna e crea la prima valida teoria dei cinque pianeti. L'opera, chiamata anche Almagesto con termine arabo, è rimasta come un canone per almeno un millennio, dominando le teorie astronomiche bizantine ed islamiche. Tolomeo studiò anche le Fasi delle Stelle Fisse, calcolandone i tempi di levata e di tramonto; mise per iscritto le teorie relative alle Ipotesi sui Pianeti; pubblicò l'Iscrizione del Canopo, elenco di costanti astronomiche; elaborò il Planisfero, ossia la proiezione stereografica della sfera celeste, dal suo polo sud sul piano dell'equatore; e scrisse anche l'Analemma, le soluzioni ai problemi di geometria sferica. Altra sua opera celeberrima è il "Tetrabiblos", o Apotelesmatika, che da sempre ha esercitato un grande influsso nel campo dell'astrologia. Tolomeo scrisse anche di musica, di ottica, di geografia e mantenne una posizione prevalente fino a quando la Teoria Copernicana, venduta come una grande scoperta, ne offuscò la fama. Egli, tuttavia, rimase una figura fondamentale in astrologia, dove le sue teorie costituiscono ancora un valido fondamento.

TOLTECHI

 
(Mes.) - Popolazione di lingua chichimeca, della famiglia linguistica uto-azteca, che dominò le regioni centrali del Messico tra il X ed il XII secolo. Gli annali di Quauhtitlan sono la fonte più importante per conoscere questo popolo; in leggende successive, questo popolo venne considerato composto di esseri straordinari, progenitori dell'umanità, vissuti nell'età dell'oro. Adoravano il Dio Tlaloc. Furono il primo popolo a dare vita al primo impero cicimeco di lingua nahua in Mesoamerica, realizzando una delle civiltà più prestigiose che si siano mai stanziate nell'antico Messico. Giunsero dal Nord, attraverso la regione dell'Anahuac, e non si hanno notizie della loro storia precedente. Si conosce in parte la loro storia in Messico attraverso le tradizioni che ci sono pervenute e le opere d'arte sopravvissute al tempo. Popolo notevolmente colto, intelligente, in possesso di una raffinatissima tecnica agraria, praticava un'arte meccanica abbastanza progredita. L'impero durò quattro secoli e scomparve quando su di esso si abbatterono epidemie di vario genere ed una serie ininterrotta di guerre.

TOM

 
(Eg.) - Divinità primordiale egizia, creatrice dei corpi celesti e degli esseri viventi, che fa nascere nella quinta creazione, i cinque coccodrilli del Nilo Celeste.

TOMISMO

 
(Fil.) - Sistema filosofico-teologico descritto da Tommaso d'Aquino e seguito dai suoi discepoli. I punti più salienti sono: realismo critico in gnoseologia, analogia dell'ente, distinzione reale fra essenza ed esistenza, necessità di dimostrare a posteriori l'esistenza di Dio, unicità della forma sostanziale nei composti corporei. In campo teologico, accanto alla affermata conciliabilità di natura e grazia, il tomismo sostiene la possibilità di applicare il metodo scientifico alla teologia. Grandi oppositori del tomismo furono i francescani che, allo aristotelismo del tomismo opponevano l'agostinismo. E ciò metteva anche i domenicani contro i francescani, in una disputa per il sopravvento che poco o nulla aveva a che fare con Dio e la religione. La canonizzazione mise fine a tale disputa, ed anche alle condanne pronunciate contro Tommaso.

TOMMASO D'AQUINO

 
(Ita.) - Roccasecca 1221, Fossanova 1274. Filosofo, teologo e santo italiano, la cui vita leggendaria va di molto riveduta, nacque da nobile famiglia, padre longobardo e madre normanna, e ricevette la prima educazione a Montecassino, come oblato formatosi intellettualmente all'università di Napoli, dove studiò grammatica e logica, passò allo studio della filosofia ed entrò poi, contro la volontà dei genitori, nei frati domenicani. I parenti, contrariati, lo rapirono e lo rinchiusero ne castello di Roccasecca, dove era nato; qui si immerse nello studio della Sacra Scrittura e della logica aristotelica. Riacquistata la libertà, studiò teologia con Alberto Magno a Parigi, soggiornò quattro anni a Colonia e nel 1252 tornò a Parigi dove intraprese la carriera universitaria. Prima baccelliere lettore, poi maestro reggente di teologia, cominciò a scrivere le sue opere: De ente ed essentia, Sentenze, De Trinitate, De Hebdomadibus, De divinis nominibus. Già in queste opere Tommaso lascia intravedere una propria personale posizione in tema di teologia, con un occhio di riguardo alle nuove problematiche culturali che si stanno elaborando in ambiente europeo. Dopo il 1259, Tommaso gira in lungo ed in largo l'Italia, prima come professore, poi come teologo. Scrive alcuni commentari alle opere aristoteliche, usando la grande parafrasi di Alberto Magno; lo studio attento e dettagliato dei padri della chiesa e dei maestri di scuola peripatetica lo spinge a progettare una nuova sintesi del pensiero cristiano che cerchi di contemperare la millenaria tradizione teologica con il metodo di indagine proprio della speculazione aristotelica. Nascono così i sue due capolavori: Summa contra gentiles e Summa theologiae. Alla teologia Tommaso rivendica il carattere di scienza, subalternata però alla scienza divina; essa, infatti, ha per oggetto il rivelabile e possiede un'unità intrinseca perchè considera tutto in rapporto a Dio, principio e fine dell'universo. Teologia e filosofia sono due vie d'accesso all'unica verità, il loro punto di incontro è la teologia razionale. Circa la dimostrazione dell'esistenza di Dio, egli respinge la prova ontologica di Anselmo di Aosta, basata sulla deduzione, e sostiene la dimostrazione a posteriori: (1^ via) il divenire dell'universo sensibile risale verso Dio, suo motore immobile; (2^ via) Dio è la causa efficiente ed incausata; (3^ via) Dio è l'Essere necessario; (4^ via) Dio è l'Essere perfettissimo; (5^ via) Dio è il supremo ordinatore dell'universo. Dio è l'Essere sussistente, una sintesi fra il biblico "Io sono" ed il concetto di sussistenza. Ad una attenta osservazione si scopre che i concetti espressi da Tommaso erano già presenti nella filosofia indù, persiana, egizia, greca ed araba : nihil sub sole novum ! In antropologia, Tommaso concepisce l'uomo alla maniera aristotelica: sinolo di materia (corpo) e di forma (anima). L'anima è autonoma rispetto al corpo, conosce l'universale ed ha autocoscienza; essa, pertanto, non muore quando il corpo si corrompe. Tommaso nega l'intelletto unico e sostiene il mondo della conoscenza individuale costruita attraverso i concetti. In cosmologia, egli sostiene il geocentrismo aristotelico: il movimento delle sfere celesti, la regolazione spirituale della materia eterea (quintessenza), la distribuzione dei corpi sublunari. La struttura gerarchizzata dell'universo fisico trova corrispondenza con quella, altrettanto gerarchizzata, dell'universo spirituale, al vertice del quale vi è Dio. Secondo Tommaso, lo uomo è il punto di incontro fra il naturalismo aristotelico e lo spiritualismo cristiano. Tommaso morì mentre si recava al Concilio di Lione al quale doveva prendere parte come membro effettivo. Le sue spoglie furono portate a Tolosa e nel 1323 fu fatto santo. Nel 1567 fu nominato Dottore della Chiesa. Tommaso riconobbe che gli astri esercitano un'influenza sul mondo sublunare, attraverso gli agenti materiali, ma non hanno alcun potere diretto sull'anima razionale, e quindi sulla libera volontà dell'uomo. Egli precisa: "L'influenza dei corpi celesti può giungere direttamente ed accidentalmente all'intelletto ed alla volontà per qual tanto che essi possono trarre dalle potenze inferiori, legate ad organi corporei". Un linguaggio non poi tanto ermetico che fece arricciare il naso a molte "potenze superiori" della gerarchia ecclesiastica.

TONACACIHUATLI

 
(Tol.) - Nella religione tolteca, con questo nome si identificava la Dea Totan; il nome, letteralmente, significa "Signora della nostra carne"; più che un altro nome della divinità, può essere considerato un attributo.

TONACATECUTLI

 
(Tol.) - Nella religione dei Toltechi, questo era un altro nome per identificare il Dio Tota, quello che accoglieva nel suo regno i morti caduti in battaglia.

TONALPOHUALLI

 
(Azt.) - Il calendario lunare azteco, formato da 260 giorni, basato sul calendario Maya, rispetto al quale vennero cambiati solo i nomi dei giorni.
Vai alla Bibliografia