- Divinazione attraverso oracoli; da theos, un dio, e manteia, divinazione.

(Tur.) - Matematico e filosofo vissuto nel II secolo d.C., scrisse "Mathematica", un'opera pervenuta a noi quasi per intero, con la quale egli intende facilitare la lettura di Platone. In essa, secondo una ispirazione neopitagorica, egli presenta la matematica come propedeutica alla comprensione della filosofia e della teologia. Nella stessa opera vengono discussi i sistemi astronomici degli epicicli e degli eccentrici.

(Rel.) - Dottrina teologica che al Verbo incarnato, in quanto Dio, attribuisce la sofferenza e la morte. Accettata come teoria di comunicazione degli idiomi, è stata respinta dalla Chiesa di Roma nel suo significato letterale.

(Rel.) - Sofferenza per il proprio dio. Fanatismo religioso.

(Occ.) - L'arte magica di dotare figure inanimate, statue ed altri oggetti, di vita, parola e movimento.

(Rel.) - Rivelazione, qualcosa data o ispirata da un dio o un essere divino. Ispirazione divina.

(Gr.) - Retore e storico greco, vissuto nel IV secolo a.C., nacque a Chio da ricca famiglia; forse perchè filospartani, padre e figlio furono esiliati. Scolaro di Isocrate ad Atene, avvalendosi del notevole patrimonio ereditato dal padre, si diede ai viaggi per far conoscere il pensiero socratico, che egli sviluppò con speculazioni personali. Celebrò Filippo di Macedonia come uomo geniale ed energico e compose le Storie Elleniche in 12 libri, comprendenti gli avvenimenti che vanno dal 411 al 394, come continuazione delle Storie di Tucidide. Scrisse anche le Storie Filippiche in 58 libri, nei quali espose la storia di Filippo il Macedone. Delle sue opere rimangono solo frammenti.

(Ast.) - Una teoria sulla formazione del sistema solare che sostiene i pianeti essersi evoluti dalla massa centrale del Sole. La Dottrina Segreta la respinge.

(Ast.) - Fondamentalmente sono due: La prima, detta causa o causalistica, sostiene l'esistenza di un rapporto causa-effetto tra l'astro e l'evento, sia naturale che umano. L'astro, quindi, influisce direttamente sull'evento, ne è la causa. La seconda, detta semiologica o simbolica, sostiene che l'astro o la configurazione astrale segnala l'evento, ma non lo causa. In base a questa teoria si dice che l'astrologia, più che di cause e di eventi, tratta di qualità e di caratteri, di funzioni psichiche del soggetto. Spesso le due teorie vengono intrecciate fornendo risultati a dir poco sorprendenti, sostenendo o compromettendo concetti quali il libero arbitrio, il determinismo, il creazionismo, ecc.