Glossario

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TEODORO DI CIRENE

 
(Gr.) - Filosofo greco, eminente esponente della scuola cirenaica, non disdegnò posizioni ciniche come il cosmopolitismo, la svalutazione dell'amicizia, la libertà sessuale. Polemico contro la religione, fu soprannominato "Ateo", ma pare lui negasse più gli Dei che Dio. Nel campo della morale, considerò scopo finale ed elemento essenziale dell'eudemonia non il piacere momentaneo, bensì il sentimento interiore della gioia e della serenità, al quale il saggio può approdare attraverso l'attività dell'intelletto e la pratica della giustizia.

TEODOSIO

 
(Lat.) - Detto Il Grande, visse nel IV secolo; fu dapprima guerriero con il padre, poi per conto suo agli ordini dell'imperatore Graziano; divenne Augusto ed ebbe il governo dell'Oriente. Combattè diverse guerre fra le quali quella interna contro la burocrazia. Difese strenuamente la sovranità dell'imperatore e l'esistenza di una sola religione; si oppose all'ingerenza della Chiesa sullo Stato.

TEOFAGIA

 
(Rel.) - Consumazione di una vittima sacrificale identificata con la divinità stessa. Già nelle religioni politeistiche, parte delle vittime sacrificate al Dio veniva poi consumata dai sacrificanti. Nel sacrificio totemico, il cannibalismo rituale prevedeva il pasto comune dell'uomo sacrificato, identificato con una divinità, come comunione sacramentale con il totem. Oggi lo si trova ancora nel Soma vedico e nell'agnello cristiano.

TEOFANIA

 
(Rel.) - Apparizione della divinità, Epifania. Nell'antichità greca, la festa delle Teofanie culminava con la ostensione del simulacro di Apollo. Nella patrologia greca, la parola si trova applicata anche alla nascita di Gesù. Nell'uso moderno, il termine presuppone una divinità personale, mentre per la manifestazione di forze soprannaturali si parla di Ierofania. A rigore presupporrebbe anche una forma visibile della divinità (antropomorfismo o teriomorfismo). Teofanie sono le varie apparizioni di Jehovah nel Vecchio Testamento ed anche la voce di Dio al battesimo di Gesù.

TEOFILANTROPISMO

 
- L'Amore verso Dio e verso l'uomo o, meglio, in senso filosofico, l'Amore di Dio attraverso l'amore dell'Umanità. Certe persone che, in Francia, durante la prima rivoluzione, cercarono di sostituire la Cristianità con la filantropia e con la ragione pura, ai autodefinirono theofilantropisti.

TEOFILO

 
(Rel.) - Vi sono diversi Teofilo nell'ambiente religioso cristiano dei primi secoli. Il riferimento di H.P.B., probabilmente, è a Teofilo di Alessandria, Patriarca dal 358 al 412 zio e predecessore di Cirillo. Gestì il potere con spregiudicatezza, lotto con tutti i mezzi contro il paganesimo, distrusse il Serapeo e la Biblioteca di Alessandria. Acerrimo avversario di Giovanni Crisostomo, lo perseguitò al punto di meritarsi la scomunica da parte di papa Innocenzo I.

TEOFILOSOFIA

 
- Una combinazione di Teismo e filosofia.

TEOFRASTO

 
(Gr.) - Ereso 371, Atene 286. Filosofo e scienziato greco, figlio di un ricco fabbricante di stoffe, si recò assai giovane ad Atene, dove frequentò l'Accademia quando Platone era ormai vecchio. Alla morte di Platone seguì Aristotele al Liceo, divenne il suo allievo preferito ed alla morte del maestro gli succedette nella direzione della scuola. Scrisse opere di carattere storico-filosofico, di logica, morali, di fisica. Rielaborò la teoria aristotelica dei quattro elementi ed inaugurò la ricerca scientifica in biologia. Rilevante il suo criterio metodologico teso ad affermare la superiorità della conoscenza analitica ed a bandire in biologia sterili parallelismi, sia morfologici che funzionali, tra organi animali e vegetali. Respinse la teoria del primo motore quale origine del moto universale, sostenuta da Aristotele, ed anche l'universalità del principio teleologico operante in Natura. Non eccelse per originalità di pensiero, ma è di grande importanza storica e sistematica. Apportò un notevole contributo alle scienze naturali.

TEOGONIA

 
(Rel.) - Processo di formazione del mondo divino, generalmente ispirato ad un principio genealogico; la genesi degli dei; quella branca delle teologie non Cristiane che insegna la genealogia delle varie divinità. Nelle tradizioni mitologiche delle diverse religioni politeistiche, il discorso teogonico si articola in due modi diversi. Uno parte dall'Essere Supremo, che ha creato il mondo, la vita, gli uomini; successivamente si pone come una divinità in cielo, separato dagli uomini, lasciando a contatto con loro altre divinità, più concrete e dinamiche. Mentre esso si allontana sempre più, i suoi figli, inviati, emissari, operano per conservare e perfezionare la sua opera. Le diverse divinità diventano funzionali e presiedono alla varie sfere dell'agire umano. Figura diversa è quella del Demiurgo, che non è un creatore di base, ma un creatore in sottordine che crea il mondo trasformandolo e modificandolo in base a criteri che sfuggono agli uomini. Questa figura si presta bene, poi, al tema etico della lotta fra le potenze del bene e quelle del male, dal momento che la sua opera potrebbe essere in qualche modo macchiata dall'azione maligno di un qualche essere pseudo-divino. Nel primo caso si parla di teoria cosmogonica, nella quale il processo di creazione si dispiega come un ordinarsi dell'indistinto caos originario; nel secondo caso si parla di teoria anti-cosmogonica che vede il processo divino originario macchiato da un atto demiurgicamente malvagio. Fra le teorie cosmogoniche si possono comprendere quelle delle grandi religioni monoteistiche, mentre fra le altre debbono essere incluse la speculazione indù del Vedanta e delle Upanishad, l'Orfismo greco, il Dualismo mazdeo, la negazione buddistica dell'essere.

TEOLOGIA

 
(Rel.) - Originariamente il termine designava la conoscenza relativa agli Dei, poi assunse il significato di scienza di Dio e delle cose divine. Aristotele usa il termine nel significato di considerazione metafisica dell'essere dal punto di vista della causa prima, ma il termine acquista un valore particolare in ambito cristiano, con i Padri della Chiesa, che lo usano come "conoscenza vera di DIo; la scolastica lo riterrà "scienza delle verità rivelate", ed oggi il termine mantiene entrambi i significati. Ma dove vi è scienza vi è ragione, e ragione e fede sono in contrasto; per sfuggire alla contraddizione, si tentò di dividere la teologia in varie branche, mantenendo costante l'oggetto della ricerca, ma cambiando il metodo. Fanno parte del ramo storico e positivo l'esegesi, la teologia biblica, la patrologia, la storia del dogma; appartengono al ramo speculativo e sistematico la teologia dogmatica, quella morale e la mistica. Oggi queste differenziazioni sono meno sentite, mentre si avverte la necessità di procedere nell'indagine storica e positiva, accostando discipline come la psicologia, la sociologia, ecc. Si riconosce, altresì, che esistono elaborazioni teologiche operanti sin dall'inizio della storia del cristianesimo, dotate di consistenza autonoma e destinate a sussistere anche indipendentemente dal cristianesimo stesso. Si è creata, in altre parole, una specie di interdisciplinarità, che vede l'indagine esegetica sconfinare nell'ebraismo e nell'islam per cercare sistemazioni speculative essenziali.
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