Glossario

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SHEKINAH

 
(Eb.) - Un appellativo applicato dai Kabbalisti a Malkuth, la decima Sephira; ma, per gli Ebrei, è una nuvola di gloria che rimane sul seggio della Misericordia, nel Santo dei Santi. Tuttavia, come insegnavano tutti i Rabbini dell'Asia Minore, la sua natura è di un genere più elevato, essendo Shekinah il velo di Ain-Soph, l'Eterno e l'Assoluto; quindi, una specie di Mulaprakriti Cabalistica. Shekinah è li Spirito sintetizzante di Chockmah e Binah, lo equivalente della Grazia dei cristiani. Come Shakti, exotericamente, è la controparte femminile di ogni Dio indù, così Shekinah è lo Spirito Santo dei cristiani (controparte del Figlio), la Sophia Achamoth degli Gnostici. Per i Caldei era asessuata, una pura astrazione, uno stato simile al Nirvana, una assoluta presenza. Sotto l'aspetto di Mulaprakriti, Shekinah è quel velo al di là del quale ed attraverso il quale vibra il suono del Verbo, da cui evolvono le innumerevoli gerarchie di Ego intelligenti, di Esseri coscienti e semicoscienti, appercettivi e percettivi, la cui Essenza è la Forza spirituale, la cui sostanza sono gli elementi, i cui Corpi sono gli Atomi. Questo velo dell'Ignoto, che si può identificare con Aditi e con Bythos, è la profondità insondabile da cui emerge Tipheret, nel cui seno giace il Serpente dell'Eternità. Essa, come velo di Ain Soph, , è il Logos, l'Albero della Conoscenza, il possessore della Divina Sapienza creatrice. È la Grazia divina, la sposa di Metatron, la via verso il Grande Albero della Vita,, che raggiunge la valle celeste ed è nascosto fra le montagne (la Triade superiore dell'Uomo). Questo albero si erge verso l'alto (la conoscenza dell'Adepto aspira al Cielo) e quindi ridiscende verso il basso (nell'Ego dell'Adepto sulla Terra); si rivela di giorno (nella mente illuminata) ed è nascosto di notte (la mente degli ignoranti). Shekinah è inseparabilmente legata all'anima umana, secondo lo Zohar, che è per essa come un nido dal quale prende il volo come Uccello Eterno. Essa è la Luce Eterna, la Madre degli Dei, Arani, la Signora della Razza, il Grande Abisso oltre il quale giace l'Inconoscibile. Per la Cabala, il mistero della Shekinah è uno dei più profondi. La Shekinah è il tramite che trasforma lo splendore interno di Ain Soph nello splendore esterno del Nome indicibile. Essa esprime la Luce di Gloria che separa l'Uomo da Dio e permette all'Uomo di riunirsi in Dio. Il suo splendore è l'onnipresenza di Dio, la Sua immanenza nel creato, la dimora di Dio nel mondo. Essa penetra ogni cosa e si manifesta come Vita. Le scintille della Shekinah sono sparse in tutto l'universo; essa, a seguito della rottura dei vasi, si è separata da Dio e si è mescolata con le forze amorfe; ritornerà alla sua origine nell'Età della Redenzione. Nell'uomo essa è uno stato di coscienza, la consapevolezza della presenza dello Spirito, un Fuoco che consuma; risiede in colui che è Saggio conferendogli perfezione spirituale, perfezione morale e perfezione fisica.

SHELLEY Percy

 
(Ing.) - Field Place 1792, Lerici 1822. Poeta inglese, educato fin da bambino alle idee di libertà e di ribellione ad ogni forma di autorità convenzionale. Studiò ad Eaton chimica e fisica, con brillanti risultati; durante il periodo di frequenza ad Oxford scrisse delle opere esoteriche mentre nasceva in lui un profondo senso di ateismo. Espulso da Oxford proprio a causa di un'opera sull'ateismo, visse problematicamente a Londra, dove sposò una sedicenne, dalla quale si separò nel 1813. Si recò in Irlanda per combattere a fianco del popolo, poi in Galles, quindi ritornò a Londra. Legatosi a Mary Godwin, con lei va in Francia; cambia partner, e con Jane Clairmont va in Svizzera. Ritorna in patria povero e deluso. Nel 1816 conosce Byron in Svizzera e torna in patria. Sposa Mary Godwin ed apprende il suicidio della sua prima moglie. Nel 1817 va a dimorare in Italia dove scrive tutti i suoi capolavori. Nel 1821, sempre fedele ai suoi ideali di libertà, si schiera con gli italiani nei moti di indipendenza. Nel 1822, di ritorno da una visita fatta a Byron, il battello su cui viaggiava affondò a causa di una tempesta nei pressi di Lerici. Il suo corpo fu trovato sulla spiaggia il 18 luglio, ed a cura di Byron e di alcuni amici, fu arso su una pira, secondo un rito paganeggiante.

SHEMÀ

 
(Eb.) - Preghiera ebraica che prende il nome dalle prime parole dei tre passi biblici che la compongono. Viene recitata durante il servizio serale dei giorni festivi ed anche presso gli agonizzanti.

SHEMAL

 
(Cal.) - Samael, lo spirito della terra, il suo governatore capo ed il suo genio.

SHEMESH

 
(Sem.) - Fra le razze semitiche, il Sole fu per molto tempo di sesso femminile e la Luna maschile. Quest'ultima era chiamata il "Signore del Sole", Bel-Shemesh, prima ancora del culto di Shemesh. Questo Dio, presso i Moabiti, era lo stesso che Baal presso gli Israeliti, Moloch fra gli Ammoniti, ecc. In altre parole, Shemesh era Jehowah-Sole, il Re delle Legioni del Cielo.

SHEMHAMPHORASH (Eb.)

 
Un nome scomponibile. Il nome mirifico derivato dalla sostanza della divinità, che mostra la sua essenza auto-esistente. Gesù fu accusato dagli Ebrei di aver rubato questo nome dal Tempio con arti magiche e di averlo usato per la produzione dei suoi miracoli. Si tratta del Tetragrammaton scritto in modo particolare: O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O Il nome sacro è scritto con 24 palline, tante quanti sono i vecchi dell'Apocalisse. Se ad ogni pallina mettiamo una corona con tre fioroni, otteniamo 72 fioroni, tanti quanti sono i nomi divini.

SHEOL

 
(Eb.) - L'inferno del Pantheon Ebraico; una regione di immobilità e di inattività, da non confondere con la Gehenna. È il nome ebraico della dimora sotterranea dei defunti, corrispondente all'Arallu dei Babilonesi e degli Assiri, all'Ade dei Greci. È luogo di silenzio e tenebre, dimora delle ombre, paese di oblio e di morte. Ivi i defunti si raccolgono per famiglie e tribù, e di lì possono essere evocati.

SHESHA

 
(San.) - Ananta (quegli che non ha fine), il grande serpente dell'Eternità, il giaciglio di Vishnu durante i Pralaya; il simbolo del Tempo infinito nello Spazio. Nelle fedi exoteriche, Shesha è rappresentato come un cobra dalle mille e dalle sette teste; il primo è il re del mondo inferiore, chiamato Patala, il secondo ' il portatore, o il sostegno, di Vishnu nell'Oceano dello Spazio. In qualche caso è presentato come colui che sostiene il mondo, a similitudine di Atlante, ed i suoi sbadigli causano i terremoti. Alla fine di ogni periodo cosmico, vomita fuoco velenoso che distrugge ogni cosa creata. Ananta-Shesha è propriamente il tempo infinito, mentre Shesha è il ciclo quasi infinito del Manvantara. Nei Purana è scritto: "Ananta-Shesha è una forma di Vishnu, lo Spirito Santo della Conservazione, un simbolo dell'Universo che si sostiene sulle sue sette teste".

SHIEN

 
-SIEN (Cin.) - Uno stato di felicità e di libertà dell'anima durante il quale un uomo può viaggiare in spirito dove lui vuole.

SHIKSA

 
(San.) - Letteralmente significa "insegnamento", con particolare riferimento all'insegnamento della fonetica.
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