Glossario

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PERUNNO

 
(Sca.) - Detto anche Percunno, è una delle principali divinità degli antichi Germani, che aveva alcuni degli attributi di Giove, fra i quali il lancio della folgore.

PESCE

 
(Occ.) - Fin dai tempi più remoti, i popoli che vivono di pesca ed abitano in riva al mare o ai fiumi, hanno considerato il pesce come vittima sacrificale per eccellenza e lo hanno inserito in tutti i loro riti. Esso, inoltre, assumeva carattere di sacralità perchè vive nell'acqua, l'elemento primordiale e caotico. Ma le acque sono anche il simbolo della Sapienza e degli Insegnamenti occulti, ed allora il pesce che vi nuota dentro non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Vishnu, Dagon, Oannes, Giosuè, Matsya, Gesù, Bacco, hanno tutti l'appellativo di "pesce", che è fallico in senso teologico, divino in senso metafisico, segreto in senso esoterico. Il Dio della Sapienza è il Pesce Sublime. I primi cristiani, nei loro Misteri sacri, chiamavano sè stessi "pisciculi" (piccoli pesci) e si ritenevano tutti pesci cresciuti nell'acqua e salvati da un grande Pesce. Il pesce era un tabù per gli antichi sacerdoti egizi e per alcuni popoli Bantù, mentre era sacro per i Fenici. Esso è alla base dell'ittiomorfismo, ovvero della rappresentazione di molte divinità in forma di pesce. Le acque degli inferi, in tutte le mitologie, creano una connessione fra pesce ed anima; in India il pesce è il cibo degli spiriti, mentre per alcune tribù indiane d'America, le anime dei morti hanno forma di pesce. Tutto ciò ha un grande significato: l'acqua è il simbolo della fecondità, ed allora ecco i morti antenati dei vivi, pesci che, anche in forma fallica, danno continuità all'umanità. Nelle religioni totemistiche, il pesce è un Totem.

PESCI

 
- Fosfato di ferro. Agisce contro le febbri.

PESCI

 
(Ast.) - Dodicesimo segno dello Zodiaco, segno di acqua, mobile e femminile, sotto il governo di Giove e di Nettuno. Il segno ha avuto inizio presso i Babilonesi, ma si trovano tracce anche in altri posti, soprattutto con riferimento al pesce-rondine. Nel cielo, la costellazione viene vista come due pesci uniti per la bocca da un laccio. Il Sole entra nel segno dei Pesci circa il 19 Febbraio e ne esce all'incirca il 20 di Marzo. La mitologia legata ai Pesci è vasta ed affascinante, con legami molto stretti anche alla nascita dell'umanità (Oannes, Dagon, ecc.): Matsya, l'avatar di Vishnu, che guida alla salvezza l'arca di Manu che galleggia sulle acque del diluvio; Ant ed Abtu che precedono e seguono la barca di Ra, il Sole, avvertendolo dell'arrivo di Apopi, il serpente divoratore; ed Ichthys era Gesù Cristo, detto Soter (salvatore) perchè la scomposizione in lettere del suo appellativo, e lo svolgimento in parola di ciascuna lettera, formavano la frase "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore". Pesce = Acqua, elemento molto sensibile a tutte le influenze esterne; i Pesci si pescano nell'abisso dell'inconscio, pauroso e tenebroso oceano sconosciuto, dal quale, però, può emergere la conoscenza. Nel mare si può nuotare od affogare, ci si può immergere nel Tutto, o sparire nel Nulla, altrettanto grande. Da qui il tremendo destino dei nati sotto i Pesci : dolcezza, tenerezza, espansività, sensualità, grande fantasia, immaginazione, creatività, ma anche tendenza al mistico, ricerca dell'occulto, facile influenzabilità, abbraccio immediato delle teorie strane, illusioni proiettate nelle utopie. I pesci non nuotano mai in orizzontale: o vanno verso il basso, oppure verso l'alto. È inutile chiedere loro la conformità, essi nascono per essere diversi, indipendenti, unici. Sfuggono la realtà per tuffarsi nello immaginario, facili al più grande entusiasmo, cadono poi nelle depressioni più profonde. Non stanno mai fermi, hanno i piedi per terra e la testa sopra le nuvole, soffrono in maniera forte tutti i sentimenti e le emozioni. Ma colui che riesce a trovare la via interiore assurge a vette ad altri irraggiungibili. Qui la dicotomia del mondo esteriore si fonde in un'armonia celeste che irradia verso l'esterno sotto le forme artistiche più elevate. Più che nella differenza fra temperamento gioviano e nettuniano, crediamo di individuare la differenziazione più netta fra quanti si realizzano al di fuori di sè e quanti, invece, trovano dentro di loro i grandi tesori che la natura fornisce a tutti, ma che solo pochi sanno scovare e ben spendere. A questa costellazione, che è l'ultima del ciclo zodiacale, è collegata la tribù di Zabulon, uno dei figli di Giacobbe. Essa è la costellazione nella quale sono collocati tutti i "salvatori" dell'umanità. Secondo alcuni simbologisti cristiani, il Messia doveva nascere quando il Sole entrava nei Pesci. Se Gesù è il Messia, quando è nato veramente ? La sua data di nascita è stata posizionata altrove per soddisfare altre esigenze ? Alla prima domanda ha già risposto Giovanni Paolo II : "non lo sappiamo"; alla seconda domanda non si può che rispondere affermativamente. Per conoscere il motivo leggere alla voce "Natale". Quando i Farisei cercavano un segno nel cielo, Gesù indicò loro quello di Giona, ossia di Oan, dei Pesci. Che cosa voleva dire con ciò ? I cabalisti ebrei chiamavano la costellazione dei Pesci "costellazione del Messia", e Keplero afferma che in questa costellazione si deve trovare la Stella dei Magi. Qualcuno sostiene che, quando avvenne l'incarnazione di Gesù, tutti i pianeti del sistema solare erano in congiunzione nel segno dei Pesci. Nello zodiaco indù questa costellazione è chiamata Mina.

PESH

 
-HUN (Tib.) - Dal Sanscrito pesuna, "spia"; un epiteto dato a Narada, il Rishi intrigante e fastidioso. Ma questo nome si riferisce ad un potere misterioso ed intelligente che guida e dà l'impulso ai Cicli, ai Kalpa ed a tutti gli eventi universali, regolandone l'impeto. Pesh-Hun è l'aggiustatore del Karma su scala universale, l'ispiratore e la guida dei più grandi eroi di questo Manvantara. Nelle opere exoteriche è chiamato in molti modi, spesso irriverenti: Kalikaraka, Kapivakta, Pishuna, Deva-Brahma. Paragonato ad Ermete ed a Mercurio, dagli Indù è considerato un Rishi; Kenealy pensa si tratti di uno dei dodici Messia. L'occultismo cis-himalayano pensa si tratti di Narada, un astronomo antidiluviano. In realtà, il significato letterale è "messaggero", quindi Anghelos, ed è una specie di Logos attivo sempre incarnato.

PESSIMISMO

 
(Psi.) - Attitudine psicologica a considerare la realtà nei suoi aspetti peggiori. In filosofia, è la giustificazione speculativa di un'esperienza negativa e dolorosa del mondo. Principalmente lo si può considerare sotto due aspetti: Pessimismo empirico, quando la svalutazione colpisce soltanto il mondo terreno e visibile, in antitesi di uno migliore che è nell'al di là (concetto medioevale); Pessimismo metafisico, quando la svalutazione si estende alla realtà universale (Schopenhauer). Il cristianesimo, ad esempio, è pessimistico nella sua esperienza di realtà terrena, mentre è ottimistico nella sua concezione universale della realtà. Il pessimismo, in linea di massima, vede nel mondo esistente il prevalere del male sul bene. L'esoterismo giudica pessimismo ed ottimismo due stati di animo errati, in quanto passivi ed unilaterali. La vera lettura del mondo non è positiva nè negativo, ed il vero agire non è conseguenza di partizioni morali, bensì dettato secondo il modello accuratamente descritto da Krishna ad Arjuna nella Bhagavad Gita.

PETAMUTI

 
(Ame.) - Presso i Taraschi, antica popolazione messicana, questo nome designava il Sommo Sacerdote.

PETASO

 
(Gr.) - Copricapo degli antichi Greci, usato generalmente dai viaggiatori e da coloro che vivevano all'aria aperta, talvolta anche dalle donne. Era per lo più fatto di cuoio, feltro o paglia, di forma piuttosto larga, sì da proteggere dal sole e dalla pioggia, fornito di un sottogola. I Greci lo attribuivano alato ad Ermete, Perseo, Edipo, Teseo, ecc.; per i Romani era un copricapo esotico. Gli artisti greci lo usavano nelle rappresentazioni proprio per indicare un "personaggio in viaggio".

PETRA

 
(Ori.) - Antica capitale del regno dei Nabatei, oggi grandioso complesso di rovine in Giordania. Il nome indigeno è sconosciuto, quello conosciuto deriva da selà che in ebraico significa "roccia". Nella Bibbia, Selà è la capitale del regno di Edom, poi assorbito dai Nabatei. Situata in terreno improduttivo, era grande crocevia di traffici commerciali. Fu abbandonata completamente durante l'età araba.

PETRARCA Francesco

 
(Ita.) - Arezzo 1304, Arquà 1374. Figlio di un notaio, che dovette lasciare Firenze dopo la sconfitta dei Bianchi, visse bambino all'Incisa, poi nel 311 a Pisa dove, forse incontrò Dante Alighieri. Nal 312 si trasferì ad Avignone con il padre, poi a Carpentras, dove studiò grammatica e retorica. Nel 318 perdette la madre e nel 1320 tornò a Bologna per motivi di studio. Fece brevi viaggi a Venezia ed a Rimini e nel 1326 tornò ad Avignone, dove rimase per almeno dieci anni. Qui avrebbe incontrato Laura che, alla stregua della Beatrice dantesca, molti critici ritengono si tratti solo di una figura letteraria. Nel 1330 va in Guascogna al seguito di Giacomo Colonna e visita i Pirenei. Al ritorno va al servizio del Cardinale Colonna che mantiene fino al 1347. Prende gli ordini minori e continua a viaggiare, mentre intensifica gli studi umanistici e coltiva anche lo studio delle lettere sacre. Nel 1336 visita il Monte Ventoso e l'anno dopo si reca a Roma. Dal 1337 al 1353 vive a Valchiusa, da dove si allontana per una breve visita a Napoli nel 1343, e per essere incoronato poeta a Roma nel 1341. Nel 1349 è a Padova, nel 1353 a Venezia, nel 1359 a Milano, e continua a viaggiare fin tanto che si ritira ad Arquà, dove muore ed è sepolto. Petrarca scrisse molte opere, il cui titolo è ancora nella lingua classica, il latino (Africa, Epistole Mirice, Bucolicum Carmen, De Viribus Illustribus, Rerum Memorandum, ecc). In volgare, invece, quelle che possono essere considerate le opere principali: Il Canzoniere ed I Trionfi. In esse l'autore canta l'amore platonico, la vacuità delle cose terrene, l'amor di Dio. Molto interessante la posizione del Petrarca in relazione all'astrologia. La sua posizione è abbastanza ambigua, poiché mentre da un lato fa riferimento al proprio oroscopo, cita gli anni climaterici, elogia Dionigi da Borgo di San Sepolcro (famoso astrologo), dall'altra rimprovera alcuni errori previsionali, dice che gli astrologi operano per fama di guadagno ed alla fine attacca direttamente l'astrologia quando incentra la sua concezione del mondo sull'umanità in opposizione all'altra concezione, che fa centro sulla natura e sulla eterna immutabilità fisica.
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