Glossario

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PERMIANO

 
(Geo.) - Periodo più recente dell'Era Primaria, o Paleozoica. Si colloca da 350 milioni a 300 milioni di anni or sono e prende il nome da Perm, regione della Russia dove, in gran quantità, si trova un certo tipo di terreno calcareo magnesiaco. Questo periodo è caratterizzato dall'emersione di nuove terre, per effetto di orogenesi, e da importanti cambiamenti nelle condizioni climatiche. Prevalente il clima caldo-arido, rispetto al subtropicale umido del precedente periodo carbonifero. Si ebbe un forte impoverimento di flora e di fauna, mentre prosperarono i rettili.

PERNICE

 
(Occ.) - Uccello dell'ordine dei gallinacei, che vive in branchi nei climi temperati ed ama i campi solitari. Gli Egizi, per indicare il massimo della lussuria, disegnavano due pernici femmine; ritenevano, infatti, che in assenza del maschio, si accoppiassero fra di loro. I Romani indicavano con una pernice l'uomo che si era macchiato di incesto con la madre. Gli antichi simboleggiavano l'astuzia con una pernice, perchè, dicevano, essa era particolarmente abile nel burlarsi dei cacciatori. Ma questo animale era anche simbolo della precocità, dato che i pulcini lasciano l'uovo molto presto, ed anche dello amore familiare, poiché i genitori difendono il nido in modo strenuo da ogni attacco. Nella Bibbia, in Davide, la pernice viene usata per simboleggiare quanti, dapprima convertiti dal demonio, lasciano poi questo per ritornare alla sacra casa di Dio.

PERONNE

 
(Fr.) - Un abate, citato nella "Dottrina Segreta" per due sue opere : Lezioni di Teologia e Controversie su B'ne Aleim.

PERPETUITÀ

 
(Eso.) - Le dimensioni del tempo, come si sa sono un'invenzione dell'uomo: senza spazio e tempo l'uomo non potrebbe vivere, o meglio, organizzare la sua vita. Non vi sono difficoltà per cogliere la dimensione "minuto", "ora", "giorno", "settimana". Già il mese diventa più difficile: non è a tutti chiaro il motivo per cui vi sono mesi di 30 giorni, altri di 31, uno di 28 che ogni 4 anni ne ha 29. Man mano che si sale, diventa sempre più difficile, per raggiungere la dimensione inconcepibile di "infinità", "perpetuità", "eternità". Spesso questi termini vengono colti come sinonimi, ma non è così. Dice H.P.B., nella sua introduzione alla Qabbalah di Isaac Myer: "L'eternità non è composta di passato, presente e futuro; questo è il Tempo. Eternità può essere come concepita solo come assoluta negazione del mondo e del pensiero del mondo". Come dire che eternità è non-tempo, mentre il tempo infinito potrebbe essere considerato come l'estensione del presente all'indietro ed in avanti: due proiezioni senza limiti noti. La perpetuità è cosa ancora diversa. Perpetuo, infatti, deriva dal latino "per" che sta per continuazione e da "petuus" che deriva da "peto" = "vado verso". Il significato che se ne può dare è "che dura sempre, che non cessa mai", ma tale significato ha un preciso punto di partenza ed una sola direzione, il futuro. Gli antichi la rappresentavano con il cipresso, il cui legno è resistente ed incorruttibile, ma che nasce inevitabilmente con la pianta cui appartiene; per i Romani, la perpetuità era rappresentata dalla pietra, ed in particolare dal Campidoglio, le cui pietre non sarebbero mai crollate (non potevano mai immaginare che l'uomo avrebbe inventato l'automobile!); Gli Egiziani vedevano nella sedia il simbolo della perpetuità (concetto ereditato dai parlamentari italiani di fine secolo) e della quiete.

PERSEFONE

 
(Mit.) - Nome della divinità greca che poi i Latini ribattezzarono in Proserpina.

PERSEO

 
(Mit.) - Figlio di Giove e di Danae, esposto assieme alla madre alle onde su una barca logora, fu gettato sulle coste dell'isola di Serifo. Polidette, re dell'isola, lo salvò e lo educò, fino a quando si innamorò della madre. Per non avere disturbo, mandò Perseo a combattere le Gorgoni, con il compito di portargli la testa della Medusa. Perseo ricevette dagli Dei tutto il necessario, compì la missione vittoriosamente e tornò con la testa della Medusa. In Etiopia, con l'aiuto di Pegaso, salvò Andromeda dal mostro, e la sposò. Con la testa della Medusa pietrificò il re e salvò la madre. Durante i funerali, uccise per caso un suo avo; abbandonò Argo e fondò una nuova città, Micene. Fatto perire da Megaponte, fu assunto in cielo come costellazione. Secondo Erodoto, Perseo era il figlio di un demone assiro. Egli, tuttavia, è considerato il capostipite degli Achemenidi, stirpe di re Persiani.

PERSIA

 
(Arc.) - Paese fondato dai Peri, Pars o Parsi, che si possono considerare gli antenati del suo antico popolo. I primi sette re di questo paese sembra siano stati: Kaimurath, Siamec, Hushenk, Tahmurath, Zohac, Feridan, Kaikobad. La storia dei Persiani è abbastanza nota, meno nota, forse, la religione. I più antichi documenti della religione persiana sono contenuti nell'Avesta, scrittura sacra del zoroastrismo e del mazdeismo. I temi della religione precedente Zarathustra non sono noti, ma si possono in gran parte derivare dai temi della polemica che Zoroastro portò avanti (contro il politeismo, il sacrificio cruento, la spremitura dell'haoma, ecc.) e dalla sopravvivenza di alcune tradizioni; aiutano anche alcune affinità con la religione vedica: Mitra, haoma, soma, ecc. Nella controversia ebbero un ruolo importanti i Magi. Zoroastro e Zarathustra sono la stessa persona: i due nomi sono diversi perchè espressi in due lingue diverse. Tuttavia, poiché le opere ad esso attribuite spaziano in un arco di tempo di alcuni secoli, sembra improbabile che egli abbia vissuto tanto a lungo. Da qualche parte si è propensi ad ipotizzare che sotto tale nome si celi una scuola che, con il contributo di diversi pensatori anonimi, abbia sviluppato il tema religioso in un arco piuttosto lungo di tempo. La stessa ipotesi è stata fatta per Ermete Trismegisto in Egitto.

PERSONA

 
(Eso.) - I Latini chiamavano "persona" (persona= suona attraverso) la maschera di legno portata sempre sulla scena dagli attori, nei teatri dell'antica Grecia e dell'Italia, nella quale i tratti del viso erano esagerati, affinchè meglio potessero esseri rilevati dagli spettatori; la bocca era fatta in modo da rafforzare il suono della voce, dal momento che all'epoca non esistevano gli impianti di amplificazione, ed i teatri erano immensamente grandi. Solo in un secondo momento il termine fu usato per indicare sulla scena quello che oggi noi chiamiamo Personaggio. Infine, il termine passò a designare un essere che recita la sua parte nella commedia della vita, un uomo qualsiasi, la sua conformazione fisica, il complesso delle sue qualità. Un essere umano di sesso non identificato. Per gli stoici era l'essere umano che svolge nel mondo il ruolo assegnatogli dal destino. Per Boezio, la persona è una "sostanza individuale razionale"; per Maritain, l'individuo è la materialità, mentre la persona rappresenta la spiritualità; per Scheler, la persona è solo un "rapporto al mondo". Sono stati i Romani ad usare per primi il termine in senso giuridico, opponendolo a schiavo, mentre è successiva la distinzione fra persone e cose. Locke identifica la persona con l'Io, la coscienza mentre per Kant l'uomo è persona in quanto portatore di legge morale e capace di autonomia. Per Hegel la persona è un semplice portatore di diritti nell'ambito del privato, mentre la Chiesa cattolica ha usato il termine nello ambito del dogma della Trinità, creando quei conflitti dottrinali che non ha ancora finito di pagare. "Personificazione" è l'attribuzione di caratteri della persona umana ad oggetti inanimati, forze e fenomeni naturali, idee astratte, ecc., con particolare frequenza nelle religioni. Essa, forse, fu la forma primitiva dell'idea della divinità, quando si adoravano le singole manifestazioni di una forza impersonale. In epoca successiva, quando l'uomo perdette la sua fiducia nel pantheon, essa potrebbe aver rappresentato un modo di rifugiarsi nelle cose, rese divine per bisogno occulto. Interpretare le divinità come personificazioni, però, implica un presupposto errato, quello cioè che il concetto astratto e razionale dell'oggetto "personificato" sia necessariamente anteriore al complesso di esperienze religiose che si formano intorno all'oggetto. In realtà si tratta di due forme di concezione sostanzialmente e qualitativamente differenti e non necessariamente successivi nel tempo. Se, ad esempio, si venera una divinità Sole, non è perchè si personifichi l'astro precedentemente concepito come tale, ma perchè l'esperienza di fenomeni connessi con il Sole provoca una reazione di natura religiosa che si concreta nell'idea di una divinità.

PERSONALISMO

 
(Fil.) - Dottrina filosofica che considera la persona come principio ontologico fondamentale. Renouvier fu il primo ad usare questo termine, come difesa contro il panteismo assolutistico della filosofia tedesca ed il positivismo naturalistico della filosofia francese; il suo intendimento era quello di difendere la dignità ed il valore della persona umana. Per i personalisti pluralisti, la realtà è da considerare come un complesso di personalità correlate ed autonome, che hanno il loro fondamento in un Dio trascendente e personale, impegnato come loro nella lotta contro il male. Anche qui potremmo fare dei distinguo fra personalisti sociali e personalisti ontologici, ma si preferisce non complicare le cose. Per i romantici tedeschi, il personalismo è la dottrina teologica che afferma la personalità di Dio e la sua distinzione reale dal mondo.

PERSONALITÀ

 
- Organizzazione dinamica degli aspetti cognitivi, affettivi, motivazionali, volitivi dell'individuo. Tutte queste cose servono a creare un nucleo individuale irriducibile alla molteplicità e diversità dei comportamenti e delle situazioni ambientali. La personalità costituisce uno degli oggetti più ardui della ricerca psicologica, a causa del suo carattere complesso e difficilmente analizzabile sul piano sperimentale. La lettura dell'oroscopo può dare indicazioni sulla personalità del soggetto; ad esempio, la stessa suddivisione della umanità in dodici tipi zodiacali costituisce una prima classificazione dei tipi psicologici. È la posizione del Sole rispetto al segno che indica la personalità del soggetto, ma anche lo Ascendente assume notevole importanza. Recentemente è stata fatta una distinzione: il Sole indica l'individualità (Ego che permane immutabile attraverso le varie reincarnazioni), mentre la Luna indica la personalità (tratti personali del carattere espressi mediante sensazioni, emozioni, sentimenti. Generalmente, per "personalità" si intende il complesso delle disposizioni psico-fisiche dell'uomo, che si riflette nel suo modo di reagire all'ambiente, nei suoi interessi e bisogni, nei suoi scopi, nel suo comportamento. Si ipotizza che essa sia composta di vari strati sovrapposti; nei più bassi vi sono le funzioni vegetative ed istintive, oltre che il temperamento, mentre negli strati più alti vi sono le funzioni caratteriologiche, o psichiche superiori. Personalità è il sentire "io sono me stesso e nessun altro", una sensazione legata all'Io, al corpo astrale, che sparisce con la morte del corpo fisico. Rappresenta una limitazione, una separazione della persona da tutto il resto. Coleridge definisce la personalità come "individualità che esiste in sè stessa, ma basata sulla natura". La personalità è transitoria, è legata all'incarnazione e rappresenta un momento nella lunga serie di esistenze che l'Individualità vive. L'Occultismo divide l'uomo in sette principi, considerandolo sotto tre aspetti quali (1) l'uomo divino, (2) lo uomo pensante o razionale, e (3) l'uomo animale, il quaternario inferiore, o l'essere puramente astrofisico. (Quest'ultimo viene inteso per personalità). Per Individualità, invece, si intende la Triade Superiore, considerata come unità. Così la Personalità include tutte le caratteristiche e le memorie di una sola vita fisica, mentre l'Individualità è l'Ego imperituro che si reincarna e si riveste di una personalità dopo l'altra.
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