(San.) - Letteralmente "al di sopra di ogni cosa" ed anche "il più distante". È l'Uno Supremo, chiamato anche Guhya (Segreto) e Sarvatman (Super Anima).

(San.) - La "Suprema Identità" alla quale accede il Veggente "che ha da sè scrollato il bene ed il male".

(San.) - Vedi "Pramantha".

(San.) - Al di là della condizione dello Spirito, "più supremo" dello Spirito, confinante con l'Assoluto.

(San.) - Un luogo dove - secondo i Vedantini Visishtadwaita - coloro che ottengono Moksha (Beatitudine), godono la beatitudine. Questo "luogo" non è materiale ma, come dice il Catechismo di questa setta, consiste di "Suddhasatwa, l'essenza di cui è fatto il corpo di Iswara", il signore.

(San.) - Uno stato che è già un'esistenza condizionata.

(San.) - Composta di due parole: parama, il "supremo", e rishi, "i Rishi" supremi, i Santi.

(San.) - Artha significa "scopo", quindi "al di là di ogni scopo", ovvero Esistenza assoluta. Scomposto in Parama=al di sopra di ogni cosa e Artha=comprensione, diventa "la comprensione più alta". Come sinonimo di Svasamvedana (Sva=sè, Sam+Vid=conoscere), significa "riflessione che analizza sè stessa". Sotto un aspetto, quindi, è la completa conoscenza del Sè, sotto un altro è una conoscenza che dipende anche dal altre cose.

-SATYA (San.) - Parama+Artha+Satya=Svasamvedana ed è quindi sinonimo di Paramartha, l'Assoluta verità; il significato principale del termine è "autocoscienza". In tibetano si dice Don-dampai-denpa. L'opposto di questa verità assoluta è Samvritisatya (Samvriti=falsa concezione, Satya=essere vero ed assoluto), ossia verità unica relativa. Essa, in tibetano, è chiamata Kundzab-chi-denpa che significa "apparenza che crea illusione".