Glossario

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NADIR SHA

 
(Per.) - Sovrano di Persia (1688-1747), detto il Capo dei Vandali. Di umili origini, si distinse come guerriero e nel 1736 assunse la corona. Invase l'India e combattè contro gli Ottomani. Spietato ed antireligioso, morì assassinato.

NAEGELISMO

 
(Fil.) - Teoria dell'evoluzione dovuta a Nageli, la quale ammette che gli organismi obbediscano ad una "legge di progresso" per la quale essi devono, nel corso dei tempi, diventare sempre più complessi. Tale evoluzione è ramificata affinchè possa prendere varie direzioni, sotto l'influenza di una parte, almeno, dei fattori invocati da Lamarck. Con tali fattori il naegelismo spiega l'adattamento delle specie all'ambiente.

NAFTALI

 
(Eb.) - Una delle 12 tribù di Israele, associata al segno zodiacale del Capricorno, è detta "una cerva in libertà".

NAGA

 
(San.) - Letteralmente, "Serpente". Nel Pantheon Indù è il nome del Serpente, degli Spiriti dei Draghi e degli abitanti di Patala, l'inferno. Ma siccome Patala significa gli antipodi ed era il nome dato all'America dagli antichi che conoscevano e visitavano questo continente prima che l'Europa ne avesse sentito parlare, il termine è probabilmente affine al Messicano Nagal, gli uomini (ora) dediti alla stregoneria ed alla medicina magica. I Naga sono i Nat di Burma, gli dei-serpenti o "demoni dragoni". Nell'esoterismo, tuttavia, come già detto prima, questo è un soprannome per designare gli "uomini saggi" o gli adepti. In Cina e nel Tibet i "Dragoni" sono considerati le divinità tutelari del mondo e di svariati posti della terra, e la parola è spiegata con i significati di adepti, yogi e narjol. Il termine si riferisce semplicemente alla loro grande saggezza e conoscenza. Ciò è dimostrato anche negli antichi Sutra e nelle biografie di Buddha. Il Naga, sia nell'America Meridionale che in quella Centrale, in India come in Caldea, nonché nell'antico Egitto, è sempre un uomo saggio, dotato di poteri magici straordinari. In Cina, il "culto" dei Naga era molto diffuso, e lo divenne ancor più dopo che Nagarjuna (il "grande Naga", letteralmente il "grande adepto"), quattordicesimo patriarca Buddhista, la visitò. I "naga" erano considerati dai Celestiali "gli Spiriti tutelari o gli dei delle cinque regioni, o i quattro punti della bussola ed il suo centro, i guardiani dei cinque laghi e dei quattro oceani" (Eitel). Tracciando le origini di ciò e traducendolo esotericamente, questo significa che i cinque continenti e le loro cinque razze-radici sono sempre stati sotto la protezione delle "divinità terrestri", cioè, dei Saggi Adepti. La tradizione narra che i Naga lavarono Gautama Buddha alla sua nascita, lo protessero e, alla sua morte, conservarono le reliquie del suo corpo; questo dimostra il fatto che i Naga altro non sono che uomini saggi, degli Arhat e non dei mostri o Draghi. Ciò è avvalorato anche dagli innumerevoli racconti circa la conversione dei Naga al Buddhismo. Il Naga di un lago nella foresta vicino a Rajagriha, e molti altri "Dragoni", furono così convertiti da Buddha alla buona Legge. Il serpente, come l'albero, la caverna, l'uovo, ecc., è un simbolo ricchissimo di significati: Brahma, Shiva, Vishnu sono tutti incoronati e collegati con i Naga. L'egizio Osiride aveva per corona l'Uraeus, o serpente, o naja (j=g). Si tratta del serpente emblema del fuoco cosmico che, da sempre, è simbolo della saggezza e della conoscenza occulta. Le Naga del Buddhismo exoterico sono le protettrici della legge di Buddha e, poiché sono considerate superiori all'uomo, non possono certo essere dei rettili; ed allora si deve trattare di Esseri Saggi, che interpretano correttamente i principi metafisici del Buddhismo. Kashyapa, il saggio vedico, il più prolifico di tutti i creatori, divenne il padre dei Naga che, spesso, vengono raffigurati come esseri semidivini, con faccia umana e coda di serpente. Si racconta, anche, che sia esistita una razza speciale di Naga, composta di soli mille esemplari, usciti da Kadru, moglie di Kashyapa, che avevano il solo scopo di popolare Patala; da qui, forse, il Nagalismo, tanto diffuso in Messico (Nargal, Nagal). Arjuna scende in Patala e si sposa con Ulupi, figlia del re dei Naga, Kauravya. In Patala, i Naga erano considerati degli Iniziati. I primi Naga furono i "Figli della Volontà e dello Yoga", nati prima della completa separazione dei sessi. Drago è sinonimo di Naga e fin dalla più remota antichità esistono templi dedicati al serpente sacro, o al drago, cui era dedicato un culto, dei sacerdoti, ecc. Dal punto di vista astronomico, i Naga, come i Rishi, le Apsaras, ed altri, erano gli assistenti del Sole durante i dodici mesi solari. In teogonia sono Dei ed Uomini, quando si incarnano nel mondo inferiore. Potrebbero essere identici ai Serafini ebraici, il cui singolare è "saraph", ossia fuoco ardente. Gli eremiti iniziati venivano chiamati Naga, sia per la loro saggezza, sia perchè vivevano in grotte sotterranee, come i serpenti. Naga, il serpente, è simbolo di immortalità, oltre che di saggezza, ed il termine si addice così anche agli Arhat buddhisti, come Nagarjuna.

NAGA CELESTI

 
(Eso.) - I quattro Geni dei quattro Punti cardinali. I cinesi li chiamavano Guerriero Nero, Tigre Bianca, Uccello Rosso, Drago Azzurro; nei Libri Segreti erano chiamati i "Quattro Draghi Occulti della Sapienza".

NAGAL

 
(Mes.) - Il nome del capo Stregone o "uomo di scienza medica" in alcune tribù di Indiani del Messico. Essi tengono sempre un daimon, o dio, sotto forma di un serpente - e a volte qualche altro animale sacro - che si dice li ispiri. Può trattarsi di un animale selvaggio, ma anche di un animale domestico, e viene tenuto dove possibile : in casa, in un bosco vicino, in un lago, ecc. Da questo termine deriva il Nagualismo, insieme di immagini e comportamenti che nelle culture indigene centroamericane si riferiscono alla nozione di un'anima individuale "esterna" alla persona fisica e fissata in un animale (nagual), termine derivato dalla lingua azteca). Tra l'individuo ed il suo nagual si istituisce un rapporto di reciproca dipendenza che accomuna la sorte dell'uno e dell'altro. La conoscenza e l'identificazione del proprio nagual (sperimentato come spirito ausiliario e protettore) avviene in sogno, nel corso di esperienze iniziatiche, al momento della pubertà. Questa unità fra un animale ed un singolo individuo ha indotto gli studiosi a ridurre il nagual nella categoria del totemismo, con carattere individuale anziché di gruppo.

NAGALI

 
(Ind.) - Presso gli Indù, con questo termine si designano gli uomini dediti alla magia.

NAGARAJAS

 
(San.) - Il nome abituale dato ai supposti "Spiriti guardiani" dei laghi e dei fiumi, che letteralmente significa "Re Dragoni". Nelle cronache Buddhiste sono mostrati come esseri che sono stati convertiti alla vita monastica, cioè esseri che, da Yogi, quali erano prima, sono diventati Arhat.

NAGARJUNA

 
(San.) - Celebre filosofo ed apostolo indù del Buddhismo, visse nel II secolo a.C., e fu il fondatore del sistema filosofico sul quale si basa la corrente mahayanica. Nato nell'India meridionale, di casta brahmanica, studiò i Veda ed apprese tutte le scienze, compresa la magia, grazie alla quale sapeva rendersi invisibile. La leggenda racconta che, approfittando di quest'arte, penetrò nell'harem del re; scoperto, riuscì a fuggire e si fece monaco buddhista. Diffuse il Buddhismo nella India meridionale e creò la scuola del S'unya-vadin, la quale afferma la vanità di tutte le cose. La sua opera principale è "Madhyamakakarika", ossia "Aforismi dell'originaria dottrina mediana" ed anche "Mahaprajnaparamitashastra". Ricevette il libro "Paramartha", o Avatamsaka, dai Naga, favolose creature raffigurate con la testa umana ed il corpo di serpente, simbolo di grandi Saggi. Altri raccontano di lui come di un Arhat, un eremita (nativo dell'India Occidentale) convertito al Buddhismo da Kapimala, 14^ Patriarca, considerato ora come un Bodhisattva-Nirmanakaya. Era famoso per la sua sottile dialettica nelle discussioni metafisiche; fu il primo istruttore delle dottrine Amitabha ed era un tipico rappresentante della Scuola Mahayana. Considerato come il più grande filosofo dei Buddhisti, ci si riferiva a lui come ad "uno dei quattro soli che illuminano il mondo". Nacque nel 223 a.C.; dopo la sua conversione andò in Cina dove, a sua volta, convertì l'intero paese al Buddhismo.

NAGDAWIPA

 
(San.) - Letteralmente, "l'isola dei Dragoni"; secondo i Purana, una delle Sette Divisioni di Bharatavarsha, o l'India moderna. Non rimangono prove di chi fossero i Naga ( un popolo storico, in ogni caso); la teoria favorita è che fosse una razza Scyta. Ma di ciò non esiste prova alcuna. Quando i Brahmani invasero l'India, "trovarono una razza di uomini saggi, metà dei e metà demoni", dice la leggenda, uomini che erano gli istruttori di altre razze e che divennero istruttori anche degli Indù e degli stessi Brahmani. Nagpur è giustamente ritenuta la sopravvissuta reliquia di Nagadwipa. Attualmente Nagpur è nel Rajputana, vicino ad Oodeypore, ad Ajmere, ecc. E non è forse noto che ci fu un tempo in cui i Brahmani andavano ad istruirsi nella Saggezza Segreta dai Rajputi ? Inoltre, una tradizione riporta che Apollonio da Tiana fu istruito alla magia dai Naga del Kashmir.
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