Glossario

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NGILLATUN

 
(Afr.) - Nome della cerimonia festiva nella quale si realizzava il culto pubblico che gli Araucani tributavano al Dio Ngenemapun. Nella fase conclusiva della festa, si augurava alla divinità lunga vita, tempo buono, prosperità e fertilità. Talora, alla festa presenziava anche la sciamana.

NI

 
-NI-FO (Cina) - Nell'antica religiosità cinese, questo Dio presiedeva all'amore sensuale.

NIBBIO

 
(Occ.) - Considerato l'uccello che ha dato all'uomo l'idea di applicare un timone alla nave per il modo in cui dirige il suo volo usando la coda, secondo Socrate era la reincarnazione di uomini avari, ladri e tiranni. Il nibbio che ha in mano una spada e trasporta un fardello è il simbolo della rapina. Ma vi è anche il lato positivo, come sempre, del simbolo: il nibbio che vola maestosamente rappresenta l'uomo ricco, padrone di grandi distese. Ma il nibbio è anche considerato in magia. Chi si pone sul petto la testa di un nibbio, sarà amato da tutti; se si unge con il suo sangue la cresta di un gallo, questi non canterà più; se si preleva la pietra che risiede nei polmoni del nibbio e la si divide nel cibo di due persone nemiche, i due faranno pace per sempre.

NIBELUNGHI

 
(Ger.) - Il termine è germanico e designa due cose diverse, anche se fra loro in qualche modo connesse: - Gli appartenenti alla stirpe regale dei Burgundi storici; - I demoniaci padroni del favoloso tesoro venuto da ultimo in possesso dei principi burgundi. È incerto quale dei due significati sia il più antico, ma il ciclo nibelungico è certamente il più ampio ed insigne fra i cicli leggendari germanici, e lo si trova nell'eddica Atlakvidha, il Carme di Attila.

NICEA

 
(Gr.) - Nome di una Naiade, figlia del fiume Sangario e di Cibele, amante della caccia, che aveva in spregio l'amore. È collegata alle vicende di Dioniso.

NICEFORIE

 
(Gr.) - Feste in onore di Atena Nikephoros, apportatrice di vittorie, istituite da Eumene II, re di Pergamo, nel II secolo a.C. Si celebravano ad anni alterni presso Pergamo, con grande sfarzo e molti invitati da altre città greche.

NICHILISMO

 
(Fil.) - Questo termine comparve in Germania alla fine del XVIII secolo e designava la conclusione necessariamente assurda e distruttiva di ogni filosofia della pura dimostrazione, idealismo compreso. Un secolo dopo, il termine si spostò a designare la caduta dei valori e quindi l'attivarsi di un atteggiamento di disperazione e la conseguente rivolta totale. A differenza di altre correnti di idee che affermano o negano, il nichilismo evidenzia la corrosione dei valori, in modo lento, ma inesorabile, fino alla loro consunzione. Affermazioni classiche del nichilismo sono: mancanza assoluta di qualsiasi senso nella realtà; l'uomo rappresentato come inconsapevole marionetta nelle mani di un "creatore folle"; la metafisica del nulla di Schopenhauer; i paradossi di Max Stirner. In Russia il nichilismo si sviluppa anche in senso politico portando ai comportamenti anarco-rivoluzionari, mentre in Occidente è Nietzsche a porlo al centro della problematica filosofica. Per questo filosofo, il nichilismo nasce nel momento in cui l'uomo rifiuta la vita (aspetto dionisiaco) per adottare criteri razionali (aspetto apollineo) che chiama "valori". Si è trattato di una lunga decadenza che passa attraverso Platone, il cristianesimo, Kant, ecc.; questa tendenza potrà essere invertita quando si ridarà senso al concetto di superuomo, rivalutando la volontà di potenza, incoraggiando le attività di tipo estetico ed inventivo. Il collegamento con l'esistenzialismo sarà inevitabile, e la filosofia del nulla far' parte delle speculazioni di Jaspers, Heidegger e Sartre, alla ricerca della definizione delle possibilità e dei limiti dell'uomo.

NICOLAITI

 
(Rel.) - Seguaci del Nicolaismo (tendenza contraria al celibato ecclesiastico) censurati nell'Apocalisse. Non è certi si tratti di quei cristiani di Tiatira cui si attribuiva impudicizia e consumo di carne sacrificale agli idoli. E non è neanche certo che formassero una setta gnostizzante.

NIDANA

 
(San.) - Le 12 cause dell'esistenza, o la catena di causalità, "una concatenazione di cause e di effetti nell'intera estensione dell'esistenza, attraverso 12 anelli". Questo è il dogma fondamentale del pensiero Buddhista, "la comprensione del quale risolve l'enigma della vita, rivelando l'inanità dell'esistenza e preparando lo spirito per il Nirvana" (Sanscrit Chinese Dictionary di Eitel). I 12 anelli nella loro enumerazione si presentano così: (1) Jati, o nascita, secondo uno dei quattro modi di entrare nella corrente della vita e della reincarnazione - o Chatur Yoni , ognuno dei modi mettendo l'essere che nasce in uno dei sei Gati; (2) Jaramarana, o decrepitezza e morte, che seguono alla maturità degli Skandha; (3) Bhava, l'agente Karmico che porta ogni essere senziente a nascere in uno modo o nell'altro dell'esistenza nel Trailokya e nei Gati; (4) Upadana, la causa creatrice di Bhava che così diventa la causa di Jati, che è l'effetto; questa causa creatrice è l'attacca mento alla vita; (5) Trishna, amore, sia puro che impuro; (6) Vedana, o sensazione, la percezione attraverso i sensi, che è il 5^ Skandha; (7) Sparsa, il senso del tatto; (8) Chadayatana, gli organi della sensazione; (9) Namarupa, la personalità, ovvero una forma che ha un nome, il simbolo della irrealtà delle apparenze materiali fenomeniche; (10) Vijnana, la perfetta conoscenza di ogni cosa percettibile e di tutti gli oggetti, nella loro concatenazione e nella loro unità; (11) Samskara, l'azione sul piano dell'illusione; (12) Avidya, mancanza di vera percezione, o ignoranza. I Nidana fanno parte delle dottrine più indefinibili ed astruse del sistema metafisico Orientale, ed è impossibile inoltrarsi molto di più sull'argomento. In estrema sintesi potremmo dire che essi sono i cicli del divenire, corrispondenti alla legge della consequenzialità : ogni accadimento è dato dal precedente ed è cagione del successivo. Sono i legami che vincolano l'uomo alla vita, che lo costringono alla rinascita, che lo avvingono alla "ruota del mondo". La somma totale dei Nidana è basata sulle Quattro Verità, dottrina caratteristica del Sistema Hinayana. Appartengono alla teoria della corrente delle leggi concatenate, che producono merito e demerito, dando così piena azione al Karma. Il sistema si fonda sulla grande verità che la reincarnazione è da temersi, poiché l'esistenza in questo mondo reca solo sofferenza, miseria e dolore. Neanche la morte la libera, dal momento che questa è la porta attraverso la quale, dopo un breve periodo di riposo, si passa ad una nuova vita sulla terra. Letteralmente, Nidhana significa "conclusione", e viene usato talvolta per indicare il verso finale di un saman vedico.

NIDHI

 
(San.) - Un tesoro. Al dio Kuvera - il Satana Vedico - appartenevano nove tesori, ognuno dei quali era sotto la sorveglianza di un demone; questi tesori sono personificati e nel Tantrismo sono oggetto di culto.
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