Glossario

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MUKHYA

 
-PRANA (San.) - Letteralmente significa "soffio vitale della bocca" ed allude al soffio vitale principale, corrispondente macrocosmicamente ad Agni.

MUKTA o MUKTI

 
(San.) - La liberazione dalla vita dei sensi; un essere beatificato o liberato; un candidato a Moksha, la liberazione dalla carne e dalla materia, cioè dalla vita su questa terra. Sinonimo di Nirvana. Con questo termine si indica colui che, dopo morto, ascende alla sfera solare per la Via degli Dei.

MULADHARA

 
(San.) - Nel tantrismo, è il più basso dei chakra, o centri sottili, situato alla base della spina dorsale. Esso emana quattro condotti a cui figurativamente ci si riferisce come a quattro petali.

MULAPRAKRITI

 
(San.) - La radice Parabrahmica, il deifico principio astratto femminile - la sostanza indifferenziata. Letteralmente, "la radice della natura" (Mula-Prakriti), Noumeno della Materia primordiale, esistente prima della manifestazione, il velo che copre Parabrahman, eterna sorgente delle proprietà sottili ed invisibili della materia visibile. Essa è l'anima dello Spirito Unico Infinito, la base del Veicolo di ogni fenomeno fisico, psichico o mentale. È la sorgente da cui irradia Akasha ed è materia per Parabrahman come un qualsiasi oggetto è materia per l'essere umano. L'aspetto primario di Mulaprakriti è il Caos indifferenziato, la cui prima differenziazione è individuata in tre principi e simbolizzata dal Triangolo di Pitagora (Tetractis). Con riferimento al Cerchio, che simbolizza la manifestazione, Parabrahman è ciò che sta all'esterno, mentre Mulaprakriti è ciò che sta all'interno. Essa è la Presenza, ancora inconoscibile ma comprensibile, al di là della quale ed attraverso la quale, vibra il suono del Verbo ed al cui interno evolvono le innumerevoli Gerarchie ed Ego intelligenti, di Esseri coscienti e semicoscienti, appercettivi e percettivi, la cui Essenza è la Forza Spirituale, la cui Sostanza sono gli Elementi, il cui corpo sono gli Atomi. La Forza segue Mulaprakriti, ma senza di essa Mulaprakriti è assolutamente inerte, una pura astrazione, di cui si può quasi dire inesistente. Se con Prakriti designiamo la Natura, Mulaprakriti è la sua radice, il suo Noumeno.

MULAVIDYA

 
(San.) - Letteralmente significa "ignoranza radicale" che nasce, come antitesi, dalla Gnosi medesima quale sonno-seme.

MULIL

 
(Cald.) - Un nome del dio Bel Caldeo; è il padre di Sin, la Luna, che ha fatto cadere dal cielo sulla terra le acque del Diluvio. Per gli Accadiani, Dinger e Mulil erano gli Dei creatori, gli "Dei del mondo degli Spiriti".

MULLER Max

 
(Ger.) - Dessau 1823, Oxford 1900. Indologo, glottologo, mitologo tedesco, studiò e si laureò a Lipsia, dove Brockhaus lo avviò allo studio del sanscrito. Nel 1845, a Parigi studiò i Veda con Burnouf e concepì il progetto di un'edizione completa del RigVeda che, l'anno dopo a Londra, potè iniziare su incarico della Compagnia delle Indie. Nel 1850 fu nominato ad Oxford professore straordinario di lingue moderne e nel 1868 fondò la cattedra di filologia comparata. Si ritirò dall'insegnamento nel 1875 e continuò la sua attività nel campo dell'indologia, uno studio che portò avanti per oltre 50 anni. Al centro della sua riflessione sta il linguaggio che, per lui, nasce dall'esperienza dei fenomeni naturali. Dal linguaggio e da altri fattori ambientali si sviluppa il mito, attraverso un processo di personalizzazione (nomina = numina). Di grado in grado si giunge ad una vera e propria religione, dapprima politeistica, poi enoteistica, infine monoteistica. Così, dalla fondamentale unità linguistica indoeuropea, egli tentò di dimostrare la parallele unità di un'originale religione indoeuropea. Le sue opere più famose sono : I Sacri Libri dell'Oriente, Frammenti di un Laboratorio Tedesco, Storia dell'Antica Letteratura Sanscrita, Introduzione alla Scienza delle Religioni.

MULUK

 
-TAOOS (Ar.) - Da Maluh, "Legislatore". Una forma più recente di Moloch, Melek, Malayak e Malachim, "messaggeri", angeli. È la divinità adorata dagli Yezidi, una setta Persiana, chiamata gentilmente dalla teologia Cristiana "adoratori del diavolo" sotto forma di pavone. Il Signore "Pavone" non è Satana, nè il diavolo; è semplicemente il simbolo della Saggezza dai cento occhi; è l'uccello di Saraswati, dea della Saggezza, di Karttikeya, il Kumara, Vergine celibe dei Misteri di Giunone e di tutti gli altri dei e dee connessi con la conoscenza esoterica.

MULUNGA

 
(Ori.) - In Tanzania è la Divinità artefice del Creato. Essa si manifesta al suo popolo attraverso il lampo ed il tuono.

MUMBO

 
-IUMBO (Afr.) - Nome di un Idolo, o Feticcio, di cui si servivano i Negri della Guinea per spaventare le loro donne, facendo loro credere che il Dio le sorvegliava e poteva rendere pubblica ogni infedeltà coniugale.
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