Glossario

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MAURY

 
(USA) - Virginia 1806, Lexington 1873. Oceanografo e meteorologo statunitense, fu Direttore del Deposito Cartografico della Marina Militare, dell'Ufficio Idrografico e dell'Osservatorio Nautico. Le sue opere forniscono una base scientifica alla navigazione moderna e sono tuttora utilissime.

MAWU

 
(Afr.) - Divinità suprema presso alcune tribù africane. Il termine, letteralmente, significa "colui che sta sopra ad ogni cosa". I discendenti di questa divinità sono il Bene ed il Male.

MAXTLAL

 
(Azt.) - Nome di un tipo di veste indossata dagli Aztechi.

MAXWELL Clerk

 
(Sco.) - Edimburgo 1831, Cambridge 1879. Fisico scozzese si occupò a fondo di fisica con particolare riferimento ad ottica, idromeccanica ed elettrostatica. Divenuto professore, studiò gli Anelli di Saturno e continuò i lavori di Joule e Clausius. Nel 1860 a Londra si occupò della misura delle unità elettriche ed enunciò la sua famosa legge sulla distribuzione delle velocità molecolari. Ammalatosi, si ritirò a Glenlair, dove attese alla pubblicazione delle sue opere. È famosa anche la sua Teoria Elettromagnetica sulla propagazione della luce.

MAYA

 
(San.) - Illusione magica, gioco mediante il quale il Brahman genera gli esseri ed i mondi e li signoreggia, il potere che rende fenomenica l'esistenza e possibili le percezioni. Nella filosofia Indù solo ciò che è senza mutamento ed eterno è chiamato realtà; tutto ciò che è soggetto a cambiamento attraverso la decadenza e la differenziazione, e che ha quindi un principio ed una fine, è considerato maya - illusione. Questa potenza viene talvolta attribuita a diversi Dei o Asceti. Nel Vedanta "non dualista", Maya è il Cosmo, concepito come illusione e pertanto identica alla natura, o prakriti. Il suo simbolo è la rete. Maya, o Illusione, è un elemento insito in tutte le cose finite, poiché tutto ciò che esiste ha solo una realtà relativa, non assoluta, dato che l'aspetto assunto dal noumeno celato dipende dal potere di percezione dell'osservatore. Nulla è permanente all'infuori dell'unica Esistenza celata ed assoluta, che contiene in sè il noumeno di tutta la realtà. Le esistenze appartenenti a qualsiasi piano dell'essere, fino ai più elevati Dhyan Chohan, sono comparativamente simili alle ombre proiettate da una lanterna magica su uno schermo incolore. I limiti di questo mondo sono i limiti di Maya, ed il mondo stesso è Maya, l'Universo oggettivo come illusione temporanea. Maya è l'apparenza illusoria del susseguirsi degli eventi e delle azioni su questa terra; essa cambia a seconda dei popoli e dei luoghi. Letteralmente il termine significa "ciò che può essere misurato" ed in filosofia viene assunto come ciò che è soggetto a cambiamento attraverso decomposizione e differenziazione. Poiché ciò è caratteristica del mondo, allora Maya è il Mondo. Ma fra gli Indù ha anche un altro significato: Maya è figlia di Brahma e, come Venere, simboleggia la fecondità della terra. Maya era anche il nome della madre di Mercurio e di una figlia di Atlante. Fra gli antichi Germani, Maya era una Divinità che presiedeva alla tutela dei parti. E Maya è anche il nome di un antico popolo vissuto nel Centro America, forse fin dal tempo di Atlantide. Piramidi, camere mortuarie, sepolcri, avvicinano questo popolo alla cultura Egizia, al punto che Le Plongeon tentò di dimostrare che la cultura egizia derivava da quella Maya. Di questo antichissimo popolo non si conoscono le origini, e si sa solo che era diviso in tre categorie, riguardanti il luogo di stanziamento della popolazione: Maya dello Yucatan, Maya delle Montagne, Maya del Guatemala. Si trattava di una popolazione indigenza che occupava una vasta area dell'America Centrale; il cuore delle civiltà Maya era nella regione del Peten. La loro era una cultura raffinata che, per il livello delle manifestazioni artistiche, le conoscenze matematiche ed astronomiche, rappresentava una delle forme più interessanti del nuovo Mondo. Vi erano moltissime città, adibite quasi esclusivamente ad uso cerimoniale ed abitate dalla classe sacerdotale; la popolazione viveva nei villaggi tutto attorno, salvo affluire in città per le feste ed i mercati. La classe dei sacerdoti-scienziati si dedicava quasi esclusivamente alle speculazioni e con l'aiuto di strumenti rudimentali era riuscita a stabilire la lunghezza del raggio terrestre, la durata dell'anno solare e quella delle rivoluzioni di Venere. I loro calcoli usavano solo tre segni: una conchiglia simbolizzava lo zero, un punto indicava l'uno, una barretta indicava il cinque, e si basavano sul sistema vigesimale. Avevano due calendari, uno solare, l'altro rituale, studiati in modo che un determinato giorno si trovasse nella stessa posizione in entrambi solo ogni 52 anni. Questa scadenza poteva coincidere con la fine del mondo. Per le datazioni avevano un mitico punto di partenza corrispondente al 3113 a.C. La loro scrittura era ideografica ed è a tutt'oggi non decifrata, ad eccezione di date e nomi propri. La religione era politeista, con supremazia di alcune divinità che ricevevano sacrifici a base di sangue umano. Il declino di questo popolo fu dovuto forse ad epidemie, oppure a guerre e rivolte nate per motivi economici ed anche religiosi. Scomparvero verso la metà del XVI secolo, dopo l'arrivo dei conquistatori spagnoli.

MAYA MOHA

 
(San.) - Una forma illusoria assunta da Vishnu (mendicante nudo con la testa rasata ) per trarre in inganno l'asceta Daityas che stava diventando troppo santo attraverso le macerazioni e, di conseguenza, come dice il Vishnu Purana, con un potere troppo pericoloso. I Cristiani non mancheranno di copiare l'episodio, trasformando Maya Moha in Serpente e Daitya in Eva.

MAYAHUEL

 
(Azt.) - Presso le popolazioni azteche era il nome di una divinità vegetale che, si diceva, fosse la personificazione dell'Agave. Da questa pianta si ricava una bevanda alcoolica che gli Aztechi usavano come nettare soprattutto durante i riti sacri. Questa divinità originariamente era venerata come Dea dell'agricoltura.

MAYAPAN

 
(Maya) - Antica città maya situata nella parte settentrionale dello Yucatan.

MAYAVI RUPA

 
(San.) - Letteralmente significa "Forma illusoria"; secondo la filosofia esoterica è il "doppio" o veicolo di proiezione; doppelganger in tedesco o perispirit in francese. Mayavi è la personalità falsa e transitoria, il Corpo Astrale, l'Anima umana animale, il corpo dei desideri egoistici e del volere personale.

MAYAVICO UPADHI

 
(San.) - Il rivestimento illusorio, l'apparizione fenomenica.
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