Glossario

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MARTINISTI

 
- Una Società Francese fondata da un grande mistico chiamato il Marchese di St. Martin, discepolo di Martinez Pasqualis. Si costituì dapprima a Lione come una specie di Società massonica occulta; i suoi membri credevano nella possibilità di comunicare con gli Spiriti planetari, con gli Dei minori e con i geni delle sfere ultramondane. Louis Claude de St. Martin, nato nel 1734, iniziò la sua vita come brillante ufficiale dello esercito, ma lo lasciò per dedicarsi allo studio ed alle belle lettere, terminando la sua carriera come ardente Teosofo e discepolo di Jacob Boheme. Tanto di riportare la Massoneria al suo carattere primitivo di Occultismo e Teurgia, ma fallì. Istituì dapprima un "Rito rettificato" composto di dieci gradi che, dopo lo studio degli ordini massonici originali, furono portati a sette. I Massoni lamentano che egli abbia introdotto certe idee ed adottato rituali "in disaccordo con la storia archeologica della Massoneria"; ma così avevano fatto Cagliostro, e prima di lui St. Germain, e tutti quelli che conoscevano bene le origini della Massoneria. I Martinisti sono stati i primi a chiamare Luce Astrale la misteriosa forza ondulatoria che pervade l'universo, quella che i Cabalisti chiamano il Grande Agente Magico.

MARUT

 
(San.) - Per gli Orientalisti sono gli Dei della tempesta, ma nei Veda sono qualcosa di molto più mistico. Negli insegnamenti esoterici, poiché essi si incarnano in ogni Ronda, sono considerati, semplicemente, identici ad alcuni dei Pitri Agnihswatta, gli Ego umani intelligenti. Di qui l'allegoria di Shiva che trasforma gli ammassi di carne in ragazzi, e li chiama Marut per indicare gli uomini sprovvisti di sensi, trasformati per diventare i Veicoli dei Pitri, o i Marut del Fuoco, e quindi, esseri razionali. Essi scuotono l'albero del mondo (Ashvatta) per farne cadere i beni sui mortali. A queste divinità meteorologiche sono frequentemente associate le varie forme di prana: con tale funzione esse sono presiedute dal Soma. I Marut sono la guardia del corpo di Indra, detti anche Rudra; di loro si parla nei Veda, in un modo così misterioso che non si riesce a capire nemmeno quanti siano. Essi sono i più incomprensibili ed antichi fra tutti gli dei secondari, o inferiori. Sono detti figli di Rudra, che è anche Agni, mentre loro madre è Diti, una variante di Aditi. La leggenda narra che Indra squarcia il grembo di Diti in sette parti e ciascuna va a formare un Marut. Essi sono i Figli del Cielo e della Terra, le divinità scattanti, altro aspetto, o sviluppo, dei Kumara. Letti esotericamente, i Marut sono : a) le passioni che si agitano nel petto di ogni Candidato che si prepara alla via ascetica; b) i poteri occulti celati nei molteplici aspetti dei principi inferiori di Akasha. Marut è anche il nome dato agli Ego dei grandi Adepti che sono trapassati, chiamati anche Nirmanakaya. Per questo motivo essi sono i figli di Shiva-Rudra, il patrono degli yoghi, il cui terzo occhio dev'essere acquistato dall'asceta prima che diventi un Adepto; le quattro volte sette emancipazioni si riferiscono alle quattro Ronde ed alle quattro Razze che hanno preceduto la nostra. In ciascuna di esse, i Marut si sono incarnati come Monadi ed hanno sempre rinunciato al Nirvana per rimanere fra gli uomini e fare del bene all'umanità. Chi siano i Marut sulla terra è cosa che conoscono solo gli Iniziati.

MARUT JIVA

 
(San.) - Le Monadi degli Adepti che hanno raggiunto la liberazione finale, ma preferiscono reincarnarsi sulla terra per amore verso l'Umanità. Da non confondersi, comunque, con i Nirmanakaya, che sono molto più elevati.

MARX Karl

 
(Ger.) - Treviri 1818, Londra 1883. Filosofo, economista ed uomo politico tedesco, pensatore ed agitatore. Proveniente da famiglia piccolo borghese ebraica, si convertì al protestantesimo, iniziò a Bonn gli studi di legge che proseguì poi a Berlino. Si laureò nel 1841 con una tesi su Democrito ed Epicuro. Inizialmente Hegeliano, si spostò poi su Feuerbach, producendo scritti politici che rappresentano una documentazione fondamentale del periodo. Sposatosi nel 1843, si trasferì a Parigi dove venne in contatto con molti fuoriusciti tedeschi. Espulso dalla Francia nel 1845, si spostò a Bruxelles dove portò avanti la sua amicizia con Engels. Qui avvenne la maturazione del suo pensiero, che egli fissò in opere importanti. Nel 1847 aderì alla londinese Lega dei Giusti, che si trasformò poi in Lega dei Comunisti. Con Engels scrisse il famoso Manifesto. Nel 1848 venne arrestato ed espulso dal Belgio. Tornato in Germania, fu arrestato, processato ed espulso. Ormai in gravi condizioni economiche, si rifugiò a Londra, dove rimase fino alla morte. Qui scrisse la sua opera principale, il Capitale, compendio di tutte le sue teorie.

MARXISMO

 
(Fil.) - Insieme delle dottrine di Marx ed Engels, ma anche movimento di pensiero e di azione che a tali dottrine si richiama. Il termine ha assunto nel tempo diversi significati quali: socialismo scientifico, comunismo critico, materialismo storico. La periodizzazione del marxismo è connessa con la storia politica del movimento operaio internazionale e dei vari partiti socialisti e comunisti dell'Europa.

MARZANA

 
(Ori.) - Divinità sarmatica che ha molte affinità con la greca Afrodite e con l'italica Venere.

MARZO

 
(Ast.) - Mese dedicato al dio Marte, attualmente il terzo dell'anno. Una volta l'anno cominciava il 21 Marzo, con la costellazione dell'Ariete. È un mese dalla meteorologia incostante, come il carattere dei nati in questo mese. I Romani lo avevano consacrato a Mercurio e lo raffiguravano come un uomo vestito di pelle di lupo. Nel Medioevo lo si rappresentava come un giovinetto che pota le viti. Vasari, però, lo raffigurò come simbolo marziano: spada al fianco, scudo nella mano sinistra, lancia nella destra, arco e faretra agli omeri.

MASBEN

 
(Cald.) - Un termine Massonico che significa "il sole in putrefazione". Ha un diretto riferimento - forse dimenticato dai Massoni - alla loro "Parola senza suono".

MASCHERA

 
(Occ.) - Erano adoperate dagli attori greci e romani nelle rappresentazioni drammatiche; l'uso nacque senza dubbio dal tingersi il volto con mosto e colori e comparire travestiti durante le feste di Bacco. Alcune venivano appese nella vigna e, poiché erano mosse dal vento, si chiamavano oscillum. Diventava feconda la parte della vigna verso la quale si volgeva il volto. L'uso dei travestimenti e delle maschere risale alla più remota antichità. In Egitto, durante la processione di Iside, i sacerdoti portavano maschere che rappresentavano le figure delle costellazioni indicanti i quattro punti cardinali. Si trattava di figure animali, per cui la testa dei sacerdoti sembrava sostituita da quella dell'animale. Il toro indicava la primavera, il leone l'estate, un uomo l'autunno, lo sparviero l'inverno. La canicola era rappresentata da una testa di cane, la vendemmia dalla testa di un lupo, il ritiro del Nilo nel suo alveo da un ibis. Anche i Baccanali erano delle mascherate e le Baccanti correvano travestite in mille fogge. Ed altra mascherata era in Persia la festa al dio Mitra, con grande uso di immagini animali. Pare che l'uso della maschera risalga al Paleolitico superiore, sia come trucco sul volto che come sovrapposizione. Portare una maschera, in genere, è un tentativo di cancellare o nascondere temporaneamente l'individualità umana del soggetto, sostituendola con un personaggio diverso. I personaggi sono immaginari, talvolta mitologici, altri di animali; il portatore impersona l'essere raffigurato nella maschera e talvolta avviene una vera e propria identificazione. Nei procedimenti di Iniziazione, il personale cui il novizio è affidato, indossa le maschere degli Esseri Iniziatori, Dei e Spiriti, che debbono distruggere la persona infantile dell'iniziando. Gli sciamani usano le maschere per identificarsi con i loro spiriti familiari. In altre religioni i sacerdoti indossano le maschere della divinità con la quale vogliono identificarsi. Altro campo dove la maschera ha grande importanza è quello funerario, dove vengono usate prevalentemente nel tentativo di conservare l'aspetto fisico del defunto. Per concludere, diciamo che la parola "persona" deriva proprio dall'uso della maschera. Quando l'attore parla, infatti, il suono delle parole passa attraverso la maschera (sona per) e fornisce l'interpretazione di quel ruolo. Similmente la persona umana è solo un aspetto della individualità, quello corrente, diverso dal precedente e da quello che seguirà.

MASH

 
-MAK - Secondo la tradizione, è una parola della quarta Razza Atlantidea per indicare un misterioso fuoco Cosmico o, meglio, una Forza, che si diceva fosse capace di polverizzare intere città e di disintegrare il mondo. Si tratterebbe della Forza siderale che gli Ariani chiamavano Astra Vidya e che Bulwer Litton chiamerà Vril.
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