Glossario
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MARISHA
(San.) - La figlia del Saggio Kandu e di Pramlocha, il demone Apsara proveniente dal cielo di Indra. Una allegoria che si riferisce al Mistero della Seconda e Terza Razza umana. La leggenda racconta che la madre, Pramlocha, per ordine di Indra sedusse il grande yoghi Kandu; quando questi la scacciò, ella fuggì volando. Nel frattempo, dai porti della sua pelle uscirono delle gocce che si posarono sulle foglie degli alberi: il vento le raccolse in una massa unica, formando in tal modo il bellissimo corpo di Marisha. Pramlocha è la Lilith indù, la prima razza umana; Marisha è la seconda razza umana, quella che "nasce dal sudore". Marisha diverrà la moglie di Prachetas e da loro nascerà Daksha, padre dei primi progenitori di aspetto umano. In tal modo arriviamo alla terza razza umana : i Prachetasa, i Saggi, i Rishi della Razza Ariana.
MARISTINE
(Gia.) - Nell'antico Giappone, con questo nome si designava il Dio della guerra.
MARONITI
(Lib.) - Mambri della comunità cattolica del Libano, che traggono il nome da Marone, anacoreta sepolto ad Apamea, dove è sorto un Monastero, divenuto centro di vita religiosa. Il rito maronita è quello di Antiochia, comune ai monofisiti.
MARSH James
(Ing.) - Londra 1789, Woolwich 1846. Chimico inglese noto per diverse ricerche di chimica analitica e particolarmente per aver inventato l'apparecchio che permette di rilevare piccole quantità di arsenico nelle analisi tossicologiche.
MARSIA
(Mit.) - Figlio di Iagnide, contadino per alcuni pastore per altri. Si racconta che Minerva, mentre suonava il flauto, avendo visto nell'acqua le sue fattezze contorte, gettò sdegnata lo strumento. Marsia lo raccolse quando ancora era pieno del fiato della Dea, e ne ricavò musica dolcissima. Inorgoglito, sfidò Apollo a gara musicale, con la condizione che il vincitore avrebbe fatto del vinto ciò che avesse voluto. Le Muse, o i Nisei, furono testimoni e giudici della gara. Apollo suonò la cetra e Marsia il flauto; il primo fu dichiarato vincitore perchè alla musica aveva aggiunto il canto. Apollo, allora, legò Marsia ad un albero e lo scorticò vivo. Il suo sangue divenne la sorgente del fiume omonimo e la sua pelle fu appesa nella grotta dalla quale il fiume scaturisce. Come si può ben dedurre, anche agli dei non piace perdere e non si fanno scrupolo di ricorrere all'inganno !
MARTA
(Ebr.) - Nome aramaico, che significa "signora", della sorella di Lazzaro e di Maria. Avendo offerto ospitalità a Gesù è diventata padrona degli ospizi per pellegrini e bisognosi. È accompagnata dal Dragone ed ha come attributi il mazzo di chiavi e gli arnesi da cucina. I suoi simboli sono la croce, perchè fu crocefissa, e la spada, con cui fu trafitta mentre era sulla croce.
MARTE
(Mit.) - Nome di un personaggio mitologico e di un pianeta. Marte, antica divinità italica, corrisponde al greco Ares, ed ebbe più onori in Italia che in Ares in Grecia. A lui è dedicato il mese di Marzo ed alcuni popoli hanno preso il suo nome: Marsi, Mamertini, ecc. Particolare culto aveva a Roma, in Campo Marzio, fuori dal pomerio, dove si trovava un ara, centro sacrale delle cerimonie del lustrum. Ma luoghi di culto erano anche Porta Capena e l'Ara Martis in campo. Ai tempi dei Romani, l'anno aveva inizio con il mese di Marzo, ed in questo mese avevano luogo le feste in onore del dio: ferie Martis, Equirria, Agonium martiale, Tubilustrium. Lo stretto rapporto di Marte con la stagione primaverile è dovuto al fatto che il dio era legato all'ambiente contadino e quindi al rinnovo della natura. Ma anche al fatto che in primavera si allestivano le spedizioni militare, e Marte era il dio della guerra. Ciò è confermato dal fatto che a Marte era dedicato anche il mese di Ottobre, quando si deponevano le armi; questo era il momento per ringraziare il dio sia per i buoni raccolti che per i successi militari. I più importanti sacerdoti di Marte erano i Salii, che nelle cerimonie di marzo e di ottobre portavano in processione gli ancili sacri al dio ed il flamine marziale. Roma arricchì Marte di molti attributi che in Grecia ornavano Ares, ma lo legò anche alla nascita della città (Romolo e Remo sono suoi figli) ed ai rapporti con Anna Perenna. Augusto, poi, istituì il culto di Mars Ultor, destinato a vendicare la morte di Cesare. Giunone, gelosa di Giove che aveva fatto Minerva da solo, senza di lei, si propose di fare altrettanto. Per virtù di certi fiori suggeriti da Flora, rimase incinta di Marte e lo partorì in Tracia, terra di uomini forti e di guerrieri. Nacque così il dio feroce e terribile nell'aspetto, armato da capo a piedi, con la lancia e la sferza in mano, che si muoveva su un carro tirato da due lupi: Terrore e Paura. Il suo elmo era così lucido che sembrava ardere ed avere l'infuocato fulmine per cimiero. Ci siamo prolungati nel descrivere Marte mitologico ed exoterico per meglio introdurre il discorso esoterico dove la simbologia del dio acquista pieni significati. Marte è il simbolo del potere generatore primitivo ed originario, destinato alla procreazione umana; perciò può essere considerato simile a Jehovah ed a Brahma. Egli è rosso come Adamo e Brahma-Viraj, ed è identico a Karttikeya, il dio indù della guerra, nato dal sudore di Shiva, che è detto anche Lohita, il Rosso; e come lui è orfano di un genitore. Essere il dio della guerra e lo spargitore di sangue è solo un'idea secondaria, derivata da quella primordiale dello spargimento di sangue che si al primo rapporto sessuale, il concepimento per la prima volta. È lo stesso significato di Caino che sparge il sangue di Abele (la controparte femminile), "il cui sangue gridò dalla terra", ossia la Terra aprì la sua bocca per ricevere il sangue. Ma Karttikeya è simile al Michele cristiano, ed ecco allora Marte diventare una copia di Michele, o viceversa. Marte simbolizza il principio primo che si separa nell'aspetto di due opposti ai fini della produzione. Come segno zodiacale Ariete, è il punto di origine del giorno e dell'anno; come nascita, era la luce ed il bene, come morte, era la notte ed il male. Il suo lato buono era quello maschile, il suo lato cattivo era quello femminile. Era il signore dell'Eclittica, e quindi il Giusto. Si sa che il suo nome eolico era Areus, e quello greco Ares, ma nessuno conosce l'esatta etimologia. Con Mercurio e Venere fa parte della Triade superiore. Il nome latino deriva dalla radice sanscrita "mar", la stessa dei Marut e di molti altri nomi. Artes era il Marte egiziano; da qui, Arets, la Terra secondo i Caldei. Gli alessandrini lo chiamavano Pyroeis (Fiammeggiante) ed i Sumeri Mul Dir (Stella rossa). A Marte è sacro il settenario, mentre Pitagora aveva scelto la distanza fra Marte ed il Sole per stabilire, nella musica delle sfere, la lunghezza di un tono. Astronomicamente, Marte è il primo dei pianeti superiori, ed è sempre visibile a qualsiasi ora della notte. La sua distanza media dal Sole è di 228 milioni di chilometri, il suo diametro misura 6750 Km. Ha colore rosso arancio, l'atmosfera assai rarefatta, costituita prevalentemente da biossido di carbonio. La sua temperatura varia fra +20 e -70, mentre frequenti tempeste sollevano la polvere che forma la sua superficie. Astrologicamente, il temperamento marziano è aggressivo ed impulsivo. È sempre pronto ad agire ed è anche imprudente, la inattività non esiste per lui. Sfrontato, arrogante, provocatore non accetta subordinazione ed è sempre pronto a ricominciare daccapo. Rapido ed impaziente, non è raro abbandoni l'impresa a metà. In compenso è concreto, coerente, sincero, onesto. Dal punto di vista erotico è travolgente con il suo bruciante ardore.
MARTELLO DI THOR
(Sca.) - L'arma forgiata dai Nani per combattere i Giganti. È simile al Martello dell'Operaio del Libro dei Numeri Caldeo ed al Martello citato nel Libro del Mistero Celato. È il Martello del Tuono e, in un certo senso, la Svastica.
MARTHANDA
(San.) - Il Sole, figlio di Aditi (Sapienza Universale), primo di otto fratelli; esso è legato ai fratelli come il Logos degli Gnostici è legato ai Sette Figli di Sophia (anche essa la Sapienza). Come Chnouphis era per gli Egizi il Sole spirituale della Illuminazione e della Saggezza, lo stesso Bel-Merodach era per i Caldei, mentre Marthanda ha questo significato nei confronti dei suoi sette fratelli, che sono i Reggenti o Geni Planetari.
MARTIN Theodore
(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta