Glossario

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MANUSHI

 
(San.) - I Saggi della Terza Razza radice. I Manushi-Buddha sono i Buddha umani, cioè i Bodhisattva, o i Dhyan Chohan incarnati, che si avviano a diventare Anupadaka e Mahatma. Manushi è anche il nome che si danno gli zingari dell'India assumendo con tale nome quello originario di "uomini". Da notare che una delle tribù nomadi europee si chiama Rom, che significa "uomo".

MANUSHYA

 
(San.) - Un termine usato talvolta con il significato di uomini, ma più frequentemente per designare i Pitri, gli antenati degli esseri umani. Manushya Buddha è un Buddha umano, un Guardiano o Custode della Razza Radice.

MANVANTARA

 
(San.) - Un periodo di manifestazione opposto al Pralaya (dissoluzione o riposo) applicato a vari cicli, specialmente ad un Giorno di Brahma (un manvantara completo, composto di quattordici manvantara semplici) - 4.320.000.000 anni solari - ed al regno di un solo Manu - 308.448.000 anni solari. (Vedi Dottrina Segreta, vol. IV, pag. 85-89). Letteralmente Manvantara significa "fra due Manu", e si può scrivere Manuantara. Un manvantara umano è uguale a 18.618.728 anni solari. I dati di corrispondenza cronologica provengono dal Calendario Tamil chiamato "Tirukkanda Panchanga", e sono leggermente diversi da quelli della scuola Arya Samaj. In quest'ultima il Giorno di Brahma ha la stessa durata, ma i 14 Manu coprono 994 Mahayuga, ovvero 4.294.080.000 anni solari, circa 24.000 anni in meno. La cronologia indù, tuttavia, è molto complessa e non del tutto nota: bisogna accontentarsi di quel che ci sa e sperare di non sbagliare. Un manvantara comprende sette periodi. Alla base di tutti i calcoli interni al manvantara vi è sempre il numero sette. Come si spiega allora che un Manvantara comprende 71 Mahayuga ? Il Manvantara maggiore è il periodo di una Ronda umana lungo la catena planetaria. Il Manvantara minore è la durata delle sette Razze su ogni particolare pianeta, o globo. Talvolta questo termine viene usato come sinonimo di Mahakalpa, ed anche di Creazione. Quando finisce un Manvantara, dopo 49 Manu, il 50^ è un Sabato !

MAOMETTANI

 
(Ara.) - Seguaci di Maometto, fedeli al Corano, la cui fede impone di pregare cinque volte al giorno, su invito del Muezzin, con la faccia rivolta verso la Mecca. Questa loro osservanza ha un precedente. I Sabeani andavano in pellegrinaggio cantando preghiere sette volte al giorno, voltandosi verso il Nord.

MAOMETTO

 
(Ara.) - La Mecca 570 d.C., Medina 632 d.C. Il fondatore dell'Islam, il cui nome deriva da hamada (glorificare) e significa "il molto glorificato". Della sua vita non si conosce molto; nato dalla tribù dei Banu Hashim, orfani di madre a sei anni, sposò una ricca vedova dalla quale ebbe cinque figli. La sua missione ebbe origine all'età di circa quarant'anni, dopo un periodo di incubazione in cui credette di avere una visione rivelatrice da parte dell'Arcangelo Gabriele, messaggero di Dio, sul monte Hira. Così ispirato, si diede a compiere la sua missione cominciando la predicazione. Il suo credo si rifaceva molto al cristianesimo nestoriano e monofisita, ma anche ad altre sette giudeo-cristiane. Predicava il Dio unico nella tribù dei Coreisciti che, dapprima lo derisero, poi cominciarono a temerlo, infine lo cacciarono. Nel 622 emigrò (Egira) a Yathrib, poi chiamata "Città del profeta", ossia Medina. Organizzò il partito dei Muslim e quando si sentì pronto tentò la prima operazione con un attacco ai Maccani. Fra successi ed insuccessi, distruggendo molte tribù ebraiche, puntò su La Mecca, che conquistò nel 630, dopo esservi penetrato come spia. Purgò il santuario dal culto idolatrico, operò per la sottomissione delle tribù ribelli, poi si accinse ad uscire dall'Arabia. L'islamismo, da lui creato, ebbe come prima conseguenza positiva una grande unità politica degli arabi, prima inesistente come popolo. Il Corano gli fu rivelato direttamente dall'arcangelo Gabriele, con il compito specifico di recitarlo. Inizialmente la rivelazione aveva il carattere ed il tono escatologico tipico anche della profezia biblica, come invito alla conversione ed al pentimento , nella prossimità del giudizio finale. Quindi, in contrapposizione al cristianesimo ed all'ebraismo, prese carattere di legislazione atta ad affrontare i problemi connessi alla vita della nuova comunità, che si veniva espandendo ed affermando in maniera inaudita ed inattesa. Si pensi che quando Maometto morì, l'Islam era pronto a conquistare il vicino Oriente ed a minacciare l'Europa. La singolare forza della personalità di Maometto consiste nella combinazione dell'elemento religioso, forse è più esatto dire mistico, con quello politico-organizzativo. Le sue esperienze mistiche non costituiscono momenti di esperienza solitaria, di fruizione individualistica della divinità, ma sono proiettate all'esterno, verso la predicazione dei capisaldi del monoteismo biblico e verso la convocazione e l'organizzazione della comunità. Dotato di grande vitalità e di passionalità egli fu generoso, liberale, equilibrato e non mirò assolutamente ad arricchirsi.

MAORI

 
(N.Z.) - Uno dei popoli più antichi, non definitivamente sparito, ma fortemente decimato. Si tratta di individui di razza polinesiana della Nuova Zelanda che si distinguono dalle altre razze per la forma dolicomorfa della testa (allungata). Sono robusti, di alta statura e popolarono quelle isole a partire dal X secolo, con l'invasione guidata da Kupe. La loro cultura ha una fase arcaica in cui erano cacciatori di moa (pollo), un gigantesco uccello corridore che estinsero, ed una più recente e moderna, di carattere agricolo. Praticano la pesca ed una rudimentale tessitura. Si suddividono in tribù (iwi), che a loro volta si suddividono in clan (hapu). Hanno un capo (Ariki) per diritto di primigenitura, come livello più elevato; seguono i nobili, poi il popolo, gli schiavi, i prigionieri. Praticano ancora il cannibalismo ed hanno una religione politeistica alla quale rivolgono sacrifici umani. L'Essere Supremo è IO, origine di tutte le cose e padre degli Dei.

MAPONOS MANOB

 
(Sca.) - Dio anglosassone della caccia e protettore della giovinezza.

MAQLU

 
(Acc.) - Termine accadico che indica la raccolta neoassira (ma risalente ad originali babilonesi più antichi), di scongiuri ed atti magici, nei quali ha una parte importante la combustione di un oggetto simboleggiante l'individuo contro il quale è diretto lo scongiuro. Consta di otto tavole con oltre ottanta formule scongiuratorie da recitare contro il fattucchiere o la strega. Vi sono invocate specialmente le divinità del fuoco e della luce: Gibil, Nusku, il Sole e talvolta pure Marduk. Il Maqlu è affine alla raccolta di scongiuri Shurpu.

MAQOM

 
(Cald.) - Nella fraseologia dello Zohar, "un luogo segreto", un punto celato se riferito ad un reliquario sacro in un tempio, al "Grembo del Mondo", o al grembo umano. È un termine Cabalistico, il cui probabile significato è lo Spazio, il simbolo rabbinico di Dio.

MARA

 
(San.) - Il Dio della Tentazione, il Seduttore che tentò di distogliere il Buddha dal suo SENTIERO. È chiamato il "Distruttore", l'Uno Maligno, la "Morte" (dell'Anima). Applicato simbolicamente alle tentazioni che l'uomo si porta dietro per tutta la vita, è la risultante dei suoi pensieri e delle sue azioni. È anche uno dei nomi di Kama, il Dio dell'amore, il primo Dio dei Veda, il Logos. Mara è il Dio delle tenebre, il Caduto, colui che spinge gli uomini a cadere nelle passioni. Da Mara deriva Kumara. Come Dio della Morte, nel Buddhismo è l'ente-brama insito nell'anima di ogni uomo, che lo conduce ad attaccarsi all'esistenza transeunte (samsara), quindi alla decadenza ed alla morte. Le Upanishad lo considerano una delle forze cosmiche primordiali generate dall'Atman-Brahman.
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