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LOGOGRAMMA

 
(Lin.) - Segno grafico rappresentante una parola di una data lingua. È diverso dall'ideogramma, poiché esso rappresenta non solo il significato, ma anche il significante di una parola. Logogramma è il modo di scrivere un pensiero simbolico. Ogni lettera rappresenta una parola e, quindi, ogni parola, a sua volta, rappresenta un significato complesso, equivalente ad una frase.

LOGOI

 
(Eso.) - Sono gli Dei maschi che all'inizio, cosmicamente ed astronomicamente, diventano Figli del Sole e, quindi, Soli di Giustizia. Sono tutti simbolizzati dal Sole. Essi sono i Poteri creatori che fanno del loro meglio per fornire all'uomo puro uno Spirito immortale cosciente, riflesso del Manas. Essi falliscono, e vengono puniti per il loro insuccesso. I Logoi degli Ofiti erano due : Ennoia, la Mente Divina, ed Agathodaemon, il Serpente. Praticamente erano il Logos che si sdoppia nei due principi del Bene e del Male. Cabalisticamente i Logoi sono il Logos settuplice che si differenzia in sette Logoi, le Potenze creatrici. Sono i sette Raggi emanati dal Protogono, il Raggio Padre, il Logos manifestato, colui che sacrifica il suo Esse affinchè il mondo possa vivere. I sette pianeti sacri sono le case dei sette Logoi. Nel Cosmo vi sono sette tipi di Logoi; ciascuno di essi diventa la figura centrale di uno dei sette rami dell'Antica Religione Sapienza.

LOGOS

 
(Gr.) - Termine greco il cui significato letterale è "parola, discorso, ragione". Per i Greci era la ragione determinante il mondo e la legge in cui essa si esprime. Per lo stoicismo è la divina ragione che, completando di sè il mondo, lo anima e dirige secondo il suo perfetto destino. Per gli Ebrei è un mediatore fra Dio ed il Mondo, è la Sapienza, artefice di tutte le cose. Per Filone è l'ipostasi della parola di Dio, colui che colma l'abisso fra Dio e il Mondo. È l'archetipo del mondo sensibile, la forza vitale che regge gli elementi, la via che permette all'uomo di elevarsi alla contemplazione di Dio. Ora persona, ora forza cosmica, è verità, luce e vita. Nel cristianesimo lo troviamo all'inizio del IV Vangelo, quello di Giovanni, con riferimento a Cristo. Inizialmente il fatto non ebbe grande rilevanza, poiché Gesù era considerato uno dei tanti intermediari fra Dio e gli uomini, con funzione cosmologica e non redentrice. Il successivo concetto di incarnazione di Dio, di consustanzialità, di "unigenito non creato", complicò notevolmente le cose, provocando scissioni in serie ed uno stato confusionale tuttoggi non risolto. Platone dava del Logos tre accezioni : (1) manifestazione del pensiero attraverso i suoni articolati di una lingua; (2) il render conto di una cosa enumerandone gli elementi; (3) l'enunciazione della differenza, ovvero del segno distintivo che individua una cosa. Come è evidente, si tratta di accezioni che si riferiscono al termine filosofico, con espresso riferimento al discorso. Fu Eraclito a parlare di Logos come di una legge universale, attribuendo ad esso l'origine di tutte le cose (lo aveva già fatto Leucippo), di cui gli uomini restano inconsapevoli. Cleante identifica il Logos di Eraclito con il logos spermatikos della dottrina stoica, ossia con la ragione seminale, o principio attivo, del cosmo. Nell'Inno a Zeus egli dice : " il logos attraversa tutte le cose mescolandosi al grande come ai piccoli astri luminosi". È il Logos a garantire l'unità e la simpatia del cosmo ed in quanto legge naturale è il fondamento dell'etica stoica del "vivere secondo natura". Come principio fisico è identificato con il fuoco. Entrando nel campo della Teosofia, la trattazione del Logos si amplia enormemente assumendo una collocazione spazio-temporale che è tanto più facile da capire quanto maggiore è la capacità di immaginazione, o di astrazione, del lettore. Il Logos è la prima figura, per così dire, che appare all'inizio della Creazione. Ma la sua apparizione non è istantanea e definitiva, bensì progressiva e dinamica. Il Primo Logos è il punto al centro del cerchio; non è un punto fisico, ma il famoso punto matematico, adimensionale. Esso rappresenta l'Ideazione Cosmica, la Causa Prima che deriva direttamente dalla Causa senza Causa. Non è manifestato, ma porta in sè le "idee" di tutto ciò che si manifesterà. Viene detto anche Atman, Brahman, Pradhana, ma questi termini non sono esattamente sinonimi, anche se per certi aspetti sono identici. Il Secondo Logos è il diametro che attraversa orizzontalmente il cerchio, la natura passiva, Prakriti, la Vita latente. Esso è parzialmente manifestato, le Acque dell'Abisso sulle quali non vola ancora il Soffio. Il Terzo Logos è la linea verticale che interseca il diametro del cerchio, lo Spirito che feconda la materia, Mahat, l'Intelligenza, l'Anima Universale del Mondo, il Noumeno cosmico della Materia. È detto anche il Demiurgo poiché è il fattore di tutte le cose, e lavora sul mondo manifesto per mezzo di Fohat, la Forza in tutte le sue infinite differenziazioni. In tutte le cosmogonie, il Logos è una figura androgina, che possiede un aspetto maschile ed uno femminile. Ad esempio: Adamo Kadmon e Sephira, Osiride ed Iside, Adamo ed Eva, Brahma e Vach, ecc. Come aspetto maschile dell'Anima Mundi, il Logos è Alaya, il Soffio cristallizzato del Verbo settuplice di cui l'uomo sul piano terrestre è l'immagine. L'appellativo di Demiurgo lo ha in qualità di Costruttore collettivo dell'Universo; egli non fa nulla in prima persona, ma fornisce il progetto, prelevato dall'Ideazione Cosmica, e sorveglia i lavori dei Dhyani esecutori. Esso, infatti, non è una divinità personale, ma l'aggregato dei Dhyan Chohan e delle Forze ad essi aggregate. Il Logos procede dalla Mente, esso sta presso Dio, ma non è Dio, bensì il secondo Dio. In ebraico, il Logos è D(a)B(a)Rm ma diventa D(a)B(a)R(i)M quando assume la veste di Legione di Angeli, o Sephirot, pur rimanendo Uno. Per indicare il Logos, lo Ierofante tracciava un cerchio, o un triangolo equilatero, ed al centro della figura segnava un punto: quello era il Logos. Nella filosofia indù, Mulaprakriti (l'area del cerchio, il velo di Parabrahman, che è la parte esterna al cerchio), è considerata madre e figlia del Logos, che a sua volta è generatore generato, sua causa secondaria. Il Logos è la prima manifestazione di Parabrahman, il primo Ego che appare nel Cosmo, ed anche il fine ultimo di tutta l'evoluzione. Il Logos emette "la luce che dà energia", da cui nasce il quaternario, e questa luce è l'energia cosciente di Mulaprakriti, il suo Potere, la sua materia-forza, la radice unica del Sè. Nel cattolicesimo troviamo il Logos nella figura dell'Angelo della Faccia, in ebraico chiamato Michele, il simile a Dio, la sua rappresentazione manifestata. Il Logos è la "Luce che splende nelle Tenebre", l'Architetto dei Mondi; la sua qualità è il suono, la cui caratteristica è settenaria. Il Logos è il punto più alto della scala settenaria della Vita Una invisibile, eterna ed assoluta, mentre il punto più basso di questa scala è costituito dai Vidyadhara, i Pitri inferiori. È la Monade divina che, puro Adi-Buddhi, si manifesta come Buddhi universale, o Maha Buddhi, o Mahat, radice spirituale onnisciente ed onnipotente, Intelligenza divina, Suprema Anima Mundi, ovvero il Logos. Nel Genesi, il Dio del 1^ capitolo è il Logos, il Signore Iddio del 2^ capitolo sono gli Elohim, ossia i Poteri inferiori. Nel Buddhismo esoterico, il Logos è il raggio brillante dello UNO, che squarcia le Tenebre; il Primo, Vajradhara, il Buddha supremo che i Tibetani chiamano Dorjechang (rdo.rje.hdsin = portatore di fulmini). Come Signore di tutti i Misteri, egli non può manifestarsi, ed allora invia Vajrasattva (cuore di diamante), il Secondo Logos, che è chiamato Dorjesempa (rdi.rje.sems.dpah = essenza o principio di diamante). Da questi emanano i cinque Dhyani Buddha detti Anupadaka. Ishvara è il Logos, lo Spirito, l'Unità composta di spiriti viventi manifestati, il genitore originario, sorgente delle Monadi terrestri e del loro Riflesso divino, che da esso emanano e ad esso ritornano. Nel Zoroastrismo troviamo gli Amshaspend, che sono sei, ed Ormadz, il settimo, che è il loro capo. Ebbene, Ormadz è il Logos, il capo e gli Amshaspend nello stesso tempo. Ed è così anche nel Sistema solare. Dal punto di vista esoterico abbiamo i sette pianeti, uno dei quali è il Sole. Ma esso è il Capo dei Misteri principali, assieme ai pianeti rappresenta la potenza visibile ed attiva, mentre il Logos invisibile e le sue Gerarchie rappresentano la Potenza Assoluta. Nel triangolo di Pitagora, la Tetractis, il vertice è il Logos, lo specchio che riflette la Mente divina, mentre l'Universo è lo specchio in cui si riflette il Logos. E come il Logos riflette tutto nell'Universo di Pleroma, così l'Uomo riflette in sè stesso tutto ciò che vede e trova nel suo Universo. Il Tantrismo, parlando dell'uomo, dice : "tutto ciò che è qui è ovunque, ciò che non è quì non è in alcun luogo". Gli Egizi chiamavano il Sole "Occhio di Osiride" e lo concepivano come il Logos, il Primo nato, la Luce manifestata del mondo. Attraverso il settuplice raggio di questa luce noi possiamo diventare consci del Logos attraverso il Demiurgo. E come il Logos è settuplo nei suoi Logoi, così l'uomo ha sette piani di coscienza, sette stati di materia, sette forme di Forza; tutto ciò che riguarda la Terra è settuplo. Lucifero, nel suo aspetto più elevato, è il Logos, in quello più basso è l'Avversario, in entrambi i casi è il riflesso del nostro Ego : questa è la dicotomia del nostro mondo. Per Lattanzio, il Logos è il fratello primogenito di Satana, e la prima di tutte le creature. E se il Logos riflette nell'Universo la Mente divina, e l'Universo manifestato si riflette nella Monade, allora ogni Monade deve, nel ciclo delle sue incarnazioni riflettere in sè ogni forma di base di ogni regno dell'universo. Da qui il famoso assioma ermetico "Pietra, pianta, animale, uomo, spirito, Dio". Il Logos è la Sapienza passiva in cielo e la Sapienza attiva, cosciente, sulla Terra; è l'Uomo Celeste, il Figlio. Durante il riposo cosmico, il Logos dorme nel grembo di Quello che non dorme mai e non è mai sveglio, perchè è SAT, non un Essere, ma l'Essenza. Da CIÒ (SAT) nasce il Logos invisibile, da cui gli altri Logoi, il Manu primordiale, i Manu, l'Universo e tutto ciò che contiene. Nella filosofia indù troviamo Krishna, il Logos, ed i sette grandi Rishi, i Logoi. Il Logos è il "nato da sè", l'Aja degli Indù; l'Ego è l'immagine del Logos riflessa nel Karana Sharira. Esso, come sintesi delle Legioni e presidente dei Geni, fu il primo Pastore e Conduttore degli uomini. Fohat è la luce del Logos, mentre Vach, simbolo del potere generatore, è il Logos femminile; sono a lei simili Iside e Venere, la madre del prolifico Dio dell'amore. Ed è questo il motivo per cui in India la vacca è sacra : essa è il simbolo della natura creatrice. Il Logos Demiurgo è il Dio nello Spazio, Adamo Kadmon, l'Uomo Celeste, il Suono, l'Abisso e il Silenzio eterno degli Gnostici. Il Logos di Dio è il rivelatore dell'uomo ed il Logos dell'uomo è il rivelatore di Dio. Concludendo, possiamo dire che presso tutte le nazioni e tutti i popoli, il Logos è la divinità manifestata, l'espressione esteriore o l'effetto della causa che è sempre celata. Così, la parola è il Logos del pensiero; per cui "Logos" è opportunamente tradotto con "Verbo" e "Parola" nei loro significati metafisici.

LOHITA

 
(San.) - Letteralmente, "il rosso"; è un appellativo dato ad Adamo, fatto di terra rossa, ed anche a Marte, sia come Dio della guerra che sparge il sangue, sia come pianeta per la sua caratteristica colorazione. Con questo termine, talvolta, si indica anche Brahma, Jehovah, ed altri androgini, come simboli del potere generativo e creativo.

LOHITANGA

 
(San.) - Il pianeta Venere, dal "Corpo di Fuoco", sotto il cui segno, come dice il Commentario, è nata la Terza Razza Radice.

LOISY Alfred

 
(Fr.) - Ambrieres 1857, Ceffonds 1940. Biblista francese, esegeta, storico delle religioni, abbracciò la carriera ecclesiastica a 17 anni ed a 22 fu ordinato sacerdote. Studiò sotto Renan al Collegio di Francia e viene considerato uno dei promotori del modernismo francese. Nel 1881 fu chiamato a Parigi per assumere la cattedra di filologia ebraica e di Sacra Scrittura, incarico che mantenne per dodici anni. A seguito di una lenta crisi interiore, nel 1886 rigettò la credenza nel soprannaturalismo religioso. Accusato di liberismo in materia di esegesi, nel 1893 fu costretto a dimettersi, divenendo cappellano presso le suore di Neuilly. Nel 1903 fu condannato dalla Chiesa di Roma; il Sant'Uffizio mise all'indice tutte le sue opere. Nel 1908 fu definitivamente scomunicato. Loisy, dopo la condanna della Chiesa, si ritirò a vita privata, dando inizio ad un lavoro che tendeva a sostituire al soprannaturalismo religioso della tradizione, una spiegazione di tipo evoluzionistica. Ed intanto proseguiva il suo lavoro critico attorno ai documenti del Nuovo Testamento. Fin dai suoi primi studi, Loisy rivelò una grande preparazione, ed a partire dal 1886 il suo sforzo costante fu quello di costruire una nuova apologetica del cattolicesimo, basata sulla tradizione come giustificazione dell'evoluzione , a partire dal primitivo messaggio escatologico di salvezza. Lo scontro con l'ortodossia era inevitabile, come anche la definitiva rottura con la Chiesa. Loisy continuò ad insegnare al Collegio di Francia ed alla Scuola di Alti Studi, sviluppando le sue teorie sulle origini cristiane in senso sempre più radicale. Egli nega valore storico ad alcuni fatti essenziali della vita di Gesù, come la resurrezione, mettendo in evidenza il fatto che Gesù, convinto di una prossima fine dell'umanità, tendeva ad un fine escatologico e non alla costruzione di una chiesa. L'istituzione ecclesiastica nasce quando, venuta meno fra i credenti la tensione escatologica iniziale, un certo gruppo, in risposte alle esigenze storico-sociali del momento, edificò una struttura del tutto estranea allo originario annuncio di fede. Sarcasticamente afferma : "Cristo predicò l'avvento del Regno di Dio, ed invece arrivò la chiesa!". Le opere di Loisy sono tutte fondate su studi filologici ed esegetici. Ne citiamo alcune : Il Vangelo e la Chiesa, Le origini del Cristianesimo, L'odierna crisi morale e l'educazione umana.

LOKA

 
(San.) - Una regione dell'universo, un "mondo", un luogo circoscritto, contraddistinto da loro che vi risiedono o vi regnano. In metafisica, un mondo, una sfera, un piano. In India, i Purana parlano incessantemente di sette e di quattordici Loka, al di sopra ed al di sotto della nostra terra; di cieli e di inferni. Talvolta il termine viene usato in senso figurativo, come per i Loka-Talas, che non sono posti fisici o metafisici, bensì piani di coscienza. Altre volte il termine designa "anelli", "circoli", ed altre figure in senso geografico o astronomico.

LOKA CHAKSHUB

 
(San.) - L'"Occhio del Mondo"; un appellativo del Sole, Surya. È il servitore dei Lha dei Sette. E Loka potrebbe essere anche una forma di esistenza, quale risultato del Karma accumulato.

LOKA LOKA

 
(San.) - Da qualche autore viene identificato con il Monte Meru, ma il significato del termine rimane alquanto nebuloso. Potrebbe significare il "posto dove è situato il mondo".

LOKA PALA

 
(San.) - I reggitori, i governanti ed i custodi del mondo. Le divinità (dei planetari) che presiedono sugli otto punti cardinali negli interstizi dei quali sono i Tchatur (Quattro) Maharaja. Il Protettore del Mondo, le Forze cosmiche corrispondenti alle facoltà umane, generate nel Maha Purusha, tratto dalle Acque primordiali, dall'Atman medesimo. Nel pantheon exoterico indù, con questo termine si indicano anche gli otto punti della bussola (i quattro cardinali più i quattro intermedi), chiamati anche "Sostenitori o Guardiani del Mondo". I più importanti sono :
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