Glossario

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ISITWA

 
(San.) - Il Potere divino.

ISLAM

 
(Ar.) - "Rassegnazione al volere di Dio", è il nome che il profeta Maometto diede alla sua religione basata sull'annichilimento di sè stessi, e sulla propria cooperazione al trionfo della grande legge naturale che regola il mondo retto da Allah. "Allah akbar!", Dio è grande; tutto quello che egli manda agli uomini, fosse pure la morte ed anche peggio, è giusto, è buono, è il meglio. La base fondamentale dell'Islamismo è tutta qui, facile a dire, difficilissima da vivere. L'Islam nasce nel VII secolo d.C., religione fondata da Maometto. La parola è già presente nel Corano e vi sta a denotare la fede e la religione musulmana : muslim è interiore sottomissione a Dio ed anche esterna professione religiosa. Islam è fede, atto di conversione, religione perfetta. Accanto al Corano si ha la Sunna, insegnamenti o detti del profeta che regolano la vita quotidiana. L'esperienza fondamentale dell'Islam è la sovranità dello unico Dio, "signore dei mondi". L'Islam non ha originariamente colorazione ascetica o mistica ed esclude il monachesimo. Al pari del Cristianesimo, nel corso dei secoli ha conosciuto scismi, eresie, sette. Nel secolo VIII si hanno i mùtaziliti, sostenitori della teologia razionale; nel secolo XI gli ashariti sostengono il tradizionalismo (Avicenna, Averroè); segue il sufismo di al-Ghazali, che tenta una sintesi dei vari elementi. Notevole, invece, per tutto l'islamismo, è il movimento sciita, nato con scopi politici, successivamente sviluppatosi in modo autonomo anche sul piano dottrinale e culturale. Lo creò Ali, genero di Maometto, quarto Califfo dell'Islam, il quale sostiene l'interpretazione allegorica del Corano, con continuo adeguamento del testo a sempre nuove esigenze teologiche. L'islamismo di oggi cerca di comporre la razionalità moderna con i principi religiosi, mischiando elementi marxisti con altri indigeni, sfociando in un integralismo che ha determinato conflitti non solo ideologici.

ISMAILITI

 
(Ar.) - Comunità eretica musulmana sciita che ritiene legittimo imam, dopo il sesto califfo, il figlio primogenito Ismail, anziché il secondogenito Musa al-Kazim, dal quale derivano gli Himamiti. Poiché con Ismail essi ritengono chiuso l'imamato, sono detti anche "settimani". Recentemente il termine Ismailita ha assunto il significato di "sciita estremista". Gli Ismailiti credono in un significato esoterico del Corano cui si accede mediante un'interpretazione simbolica impartita da una gerarchia di maestri iniziatici. Erano un ramo dei batiniti ed occupavano stati in Persia, Siria, Arabia, Africa, quali lo stato dei Carmati ed il principato di Alamut; ad essi era collegata la setta degli assassini, ben noti ai crociati. Ancor oggi esistono musulmani eretici, discendenti e continuatori dell'antica setta; oltre ai Drusi della Siria e del Libano, il gruppo più numeroso è quello dei nizari (circa 300.000), facenti capo all'Agha Khan. Essi non hanno più l'antico carattere estremista e terrorista; il loro antico esoterismo tende a slittare verso una teosofia islamica, dove l'escatologia politico-religiosa viene sfumata in una lontana fine del mondo, molto meno pericolosa. Gli Ismailiti, infatti, considerano come loro imam nascosto, che riapparirà un giorno per far trionfare la vera fede, Isma, figlio di Giàfar as-Sadia.

ISOLA BIANCA

 
(Occ.) - Le isole dell'Atlantide che, dopo il peccato, divennero nere. È un nome simboliche che si riferisce all Shveta-dvipa della teogonia, oppure a Shaka-dvipa (Atlantide) dei primi tempi, o ad Atala. Ma Shveta-dvipa è la dimora di Vishnu, mentre Atala è un inferno (a parere di Wilford), il che dimostra la grande difficoltà che si incontra quando si cerca di interpretare gli scritti indù. I Purana vanno letti non solo geograficamente, ma anche, o soprattutto, metafisicamente. L'isola bianca è l'unica località che sfugge al fato generale delle altre Dvipa (isole); essa non può essere distrutta nè dal fuoco, nè dall'acqua, perchè è la "Terra Eterna".

ISOLA DEI FORTI

 
(Sca.) - Con questo nome gli antichi Galli chiamavano la Britannia.

ISOLE FORTUNATE

 
(Occ.) - Sono le isole dove, secondo la leggenda, all'inizio del mondo zampillava la Fontana della Vita. Erano situate in un mare sconosciuto, glaciale e triste, in una regione tetra.

ISOLE SACRE

 
(Occ.) - In prima approssimazione sono le sette isole che formavano Atlantide, ma in realtà si riferiscono a più cose. Uno dei riferimenti è la Catena Planetaria della Terra; altro riferimento è la Via Lattea e le sue nebulose.

ISPIRAZIONE

 
(Fil.) - Termine che designa l'azione di uno spirito divino nell'uomo, che si manifesta nella conoscenza e nella comunicazione di visioni o rivelazioni. Presuppone nella persona ispirata particolari attitudini e predisposizioni, variamente intesi a seconda del contesto culturale. In alcune religioni (ebraismo, cristianesimo, islamismo, induismo) essa è considerata all'origine dei libri sacri, dei quali fonda e garantisce il valore normativo.

ISRAELE

 
(Eb.) - I Cabalisti dell'Oriente fanno derivare il nome da Isaral o Asar, il Dio-Sole. "Israel" significa "lottando con dio": il "sole che si alza su Jacob-Israel" significa il Dio Sole Isaral (o Israel) che lotta con la materia , che la feconda, che possiede il potere con "Dio e con l'uomo" e che spesso trionfa su entrambi. Esaù, Aesaou, Asu, è anche il Sole. Esaù e Giacobbe, i gemelli allegorici, sono il simbolo del duplice principio della natura sempre in lotta - bene e male, tenebra e luce solare, ed il "Signore" (Jehovah) è il loro antetipo. Giacobbe-Israel è il principio femminile di Esaù, come Abele è il principio femminile di Caino, essendo entrambi, Caino ed Esaù, il principio maschile. Perciò, come Malach-Iho, il "Signore" Esaù combatte con Giacobbe ma non trionfa su di lui. In Genesi, XXXII, il Dio-Sole combatte prima con Giacobbe, gli rompe la coscia (simbolo fallico) ma viene sconfitto dal simbolo terrestre di lui - la materia; e il Dio-Sole si alza su Giacobbe e la sua coscia alleati. Tutti questi personaggi biblici, il loro "Signore Dio" incluso, sono simboli rappresentati in sequenze allegoriche. Sono simboli della Vita e della Morte, del Bene e del Male, della Luce e della Tenebra, della Materia e dello Spirito nella loro sintesi, essendo tutti presentati sotto i loro aspetti contrastanti.

ISSACHAR

 
(Eb.) - Uno dei figli di Giacobbe, capo dell'omonima tribù, associata alla costellazione del Toro.
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