Glossario

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ISATWA

 
(San.) - Il Potere Divino.

ISCARIOTI

 
(Eb.) - Seguaci di Giuda, il traditore di Gesù. Saqqar, o Sigrai, significa "ipocrita", "Traditore".

ISCHIN

 
(Cald.) - I bellissimi B'ne-Aleim, i "magnifici figli di dio", i viri spirituales, prototipi ed originali dei posteriori "Angeli Caduti". Appartengono alla decima suddivisione dei Troni e si mischiarono con i mortali perchè erano stati mandati sulla terra a questo scopo. Avevano un corpo gassoso ed etereo, erano comandati da Aazzel, aiutarono i Maghi a produrre, con la loro scienza, gli homunculi. Allegoricamente si dice che furono incatenati alla montagna, nel deserto; ciò significa che questi Spiriti furono incatenati alla Terra durante il ciclo dell'incarnazione.

ISFENDAR

 
(Pers.) - Divinità venerata dagli antichi Persiani che ne avevano fatto una specie di angelo tutelare della castità femminile e della pace in famiglia.

ISHMONIA

 
(Ar.) - La città vicino alla quale sta sepolta nel deserto quella che viene chiamata "la città pietrificata". La leggenda parla di immense aule, di camere sotterranee, di passaggi segreti e di biblioteche che vi sono nascoste. Gli Arabi temono di avvicinarvisi dopo il tramonto.

ISHTAR

 
(Cald.) - La Venere Babilonese chiamata "la primogenita del cielo e della terra", la figlia di Anu, il dio del cielo. È la dea dell'amore e della bellezza. Il pianeta Venere come stella della sera è identificato con Ishtar, come stella del mattino con Anunit, la dea degli Accadiani. Esiste una storia alquanto notevole della sua discesa nell'Ade incisa sulla sesta e settima tavoletta Assira di argilla, decifrate da G. Smith. Ogni Occultista che legge il racconto del suo amore per Tammuz assassinato da Izdubar, della disperazione della dea e la sua discesa attraverso le sette porte dell'Ade (ad ogni porta veniva privata dei gioielli o delle vesti), nel regno dei morti dove regnava sovrana la sorella Ereshkgal (durante tale periodo la vita sulla terra si era fermata), alla ricerca del bene amato e finalmente della liberazione di lui dal tetro soggiorno, vi riconosce la bella allegoria dell'Anima alla ricerca dello Spirito. Solo per intercessione del dio Ea, essa poté tornare sulla terra e riavere le sue vesti e le sue gioie. Dea madre, figlia del Dio sin, era la divinità suprema presso gli antichi Sumeri e Babilonesi. Divinità femminile principale, era la dea dell'amore, sia sacro che profano, e della guerra. Nel culto astrale si identificava con Venere. Fu presto assimilata dalla sumerica Inanna, dea della terra madre-feconda.

ISHVARA

 
(San.) - Vedi "Iswara".

ISIACHE

 
(Eg.) - Feste che si celebravano in Egitto, in onore della dea Iside. Nel corso di queste feste veniva eseguita la danza dei sette veli, nonché una processione chiamata il Vascello di Iside, che passò in Grecia e poi a Roma. La processione, come le feste, avveniva in primavera e serviva a chiedere alla dea il favore di una felice navigazione. Per la circostanza si allestiva una nave che non era stata ancora varata, tutta contrassegnata di geroglifici; la vela era bianca e su di essa, lungo il tragitto, venivano annotati tutti i voti fatti alla dea. Dopo alcune complicate cerimonie di carattere esotico, la nave rimaneva in mostra al popolo per qualche tempo, poi la si abbandonava in balia delle onde e del vento.

ISIDE

 
(Eg.) - In Egiziano è Issa, la dea Vergine-Madre; la natura personificata. L'Egiziana o Copta Uasi è il riflesso femminile di Uasar, o Osiride. È la "donna vestita di sole" della terra di Chemi. Iside Latona è la Iside Romana. La leggenda racconta che Io, perseguitata da Giunone, fuggì in Egitto ed assunse il nome di Iside. Qui fu raggiunta da Giove che le rese la forma di donna e la rese madre di Epafo, che divenne re d'Egitto e fondò la città di Menfi. In principio pare fosse la dea delle popolazioni che abitavano la parte paludosa del Delta. La tradizione racconta che sposò Osiride, ma generò il figlio Oro solo per virtù propria. Salì al trono quando Osiride divenne re di Egitto e, si racconta che fu lei ad inventare la medicina, ad inventare il matrimonio, ad insegnare la macina del grano e la preparazione del pane. Quando Osiride partì alla conquista dell'India, fu lei a gestire il regno; e quando Tifone uccise Osiride, si tagliò i capelli, stracciò le vesti, e partì alla ricerca del marito. Con il figlio Oro combattè Tifone e lo sconfisse, dopo di che andò a riprendere Osiride dall'oltretomba. Per la sua virtù di madre fu rappresentata come donna con la testa di vacca; con due cornetti di bue, fu assimilata alla Luna, con chiaro accostamento a IO. Altri la rappresentarono con molte mammelle, come simbolo della Natura, soggetta al Sole (Osiri). Era anche protettrice della navigazione e delle inondazioni del Nilo (il sistro nella mano destra). Famoso il sogno di Iside, fatto da Apuleio, nel quale essa viene identificata con la Luna. È importante rilevare che nell'antichità gli Dei più celebrati erano maschio-femmina. Ciò vale per Iside, talvolta scambiata con Osiride, assimilata a Latona come dea della terra. A lei era consacrato l'uovo, motivo per cui i suoi sacerdoti non ne mangiavano, ed anche il gatto, quale simbolo lunare. Come dea lunare è simile a Neftis, o Neith, Proserpina, Melitta, Cibele, Astarte, Venere, Ecate. Essa è figlia e madre di Osiride, ed anche moglie, come Vach è figlia e madre del Logos, Moot è moglie e madre di Ammon, Sephira è moglie e madre di Adamo Kadmon, ecc. Venere, Soma e Sin, come Iside e Diana, sono dee lunari, chiamate anche Madri della Terra. Iside, quale dea della vita e della guarigione, ha il Thermutis, una corona fatta con un'aspide. Gli Egiziani adoravano Iside-Osiride come Dei, ma li consideravano principi in forma umana. Iside, con Osiride e Thoth forma la più antica trinità dell'Egitto. Come Hathor ed altre dee madri, è chiamata Vergine, Regina del Cielo, ed a lei erano attribuiti il Tau ed il Cerchio del mondo. Successivamente assimilata a varie divinità greche, il suo culto si sparse per il Mediterraneo; tracce di questo culto si trovano in Italia, Germania, Gallia, Britannia. Notevole importanza hanno i suoi riti misterici, che raggiunsero il massimo sviluppo in epoca ellenistica e romanica. Nelle Gallie, Iside fu considerata la protettrice di Lutezia, la città poi diventata Parigi, e si vuole che quest'ultimo nome abbia il significato di "città vicina ad Iside". Il collegio dei sacerdoti che officiavano il suo culto sarebbe stato ad Issy, un villaggio nelle vicinanze di Parigi, che da lei avrebbe preso il nome. Per vari secoli, in un angolo di S.Germano, sarebbe stata tollerata una statua della dea, finchè un certo cardinal Brisonnet l'avrebbe fatta ridurre in pezzi perchè molte devote, scambiandola per una santa, le facevano ardere davanti candele benedette.

ISIDORO

 
(???) - È citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta. Molto probabilmente non si tratta di un santo, ma di uno gnostico del II secolo d.C., figlio e continuatore di Basilide. Potrebbe anche trattarsi di un filosofo neoplatonico, successore di Marino nello scolarcato della Scuola di Atene.
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