- Uno dei nomi dati in Teosofia ed in Occultismo all'Ego Superiore Umano. Noi facciamo una distinzione fra l'Ego immortale e divino, e l'Ego mortale umano che perisce. Quest'ultimo, ossia la "personalità" (Ego personale), sopravvive alla morte del corpo, solo per un certo periodo, nel Kama-Loka; l'Individualità permane per sempre. In termini filosofici, l'individualità è la nota, o complesso di note proprie ed esclusive, che caratterizzano l'individuo e lo distinguono dagli altri individui della stessa specie, o dagli altri membri della stessa società.

(Fil.) - In filosofia corrisponde etimologicamente al greco atomos. Per Platone è l'idea, per Aristotele il singolo.

(Ind.) - Fiume della regione indiana che Alessandro Magno scambiò per il Nilo. È un fiume sacro per gli Indù, ed anticamente, in sanscrito, era chiamato "Sindhu", poi Hindu dai Persiani. Da qui il nome del popolo Indù.

(San.) - Dio del Firmamento, il Re degli dei siderali, arbitro dei venti, delle piogge e delle tempeste, ed anche del bel tempo. È una divinità Vedica, che assunse questo ruolo dopo aver ucciso il padre ed aver assunto il ruolo di signore della forza e della guerra. Molti furono gli epiteti a lui attribuiti : divenne Vetrahan dopo aver ucciso Vitra, il signore della siccità, ed aver liberato i corsi d'acqua riportando così la fertilità sulla terra. Letteralmente, in sanscrito, il suo nome significa "colui che piove". È chiamato anche Machavan il ricco in tesori, e Ca-kra, il potente. Viene rappresentato seduto sull'elefante Airavat con il fulmine come arma ed il tuono come voce. Nemico dei demoni delle tenebre, benefattore dell'umanità, è il dio più invocato nei Rig Veda. Nella mitologia post-vedica, la sua maestà si attenua. È il Dio supremo dell'antica India, assieme a Varuna e ad Agni. È il vincitore dei "nemici degli Dei", i Daitya, i Naga (Serpenti), gli Asura. È il San Michele del pantheon indù, il capo della legione militante. Suo padre è Kashyapa.

(San.) - Aindri, sposa di Indra, personificazione di Aindriyaka, l'evoluzione dell'elemento dei sensi. Viene considerata, anche, l'aspetto femminile di Indra.

(San.) - O Deha Sanyama. Il controllo dei sensi nella pratica Yoga. Sono i dieci agenti esteriori; i cinque sensi utilizzati per la percezione sono chiamati Jnana-indriya mentre i cinque sensi adoperati per l'azione sono detti Karma-indriya. Pancha-indryani significa letteralmente e nel suo senso occulto, "le cinque radici che producono la vita" (eterna). Per i Buddhisti, sono i cinque agenti positivi che producono le cinque qualità celesti.

(Rel.) - Religione dell'India che, attraverso un arco temporale di oltre 3500 anni, comprende il vedismo, il brahmanesimo e l'induismo vero e proprio. Il vedismo, o religione vedica, è la fase più antica. Alla sua base sta la rivelazione, o sruti; ha una mitologia ricca e complessa, di carattere composito, comparabile a quella dei popoli indoeuropei. Era molto diffusa la preghiera ed il sacrificio, officiato dai sacerdoti, ma esistevano anche pratiche ascetiche e culti magici che riemergeranno nello yoga e nel tantrismo. I testi fondamentali sono i Veda, nelle quali la speculazione mistico filosofica comincia a svilupparsi. Il periodo brahmanico ha inizio nel 1000 a.C. circa, con la invasione Ariana delle regioni del Gange. La vita viene regolata dai brahmana, testi molto dettagliati e rigorosi, che accrescono enormemente il potere sacerdotale. Le Upanishad sviluppano la speculazione mistico-religiosa, compare la stratificazione in caste, la Trimurti occupa il posto centrale nel pantheon, con le persone di Brahma, Vishnu e Shiva. Segue il periodo che va fino al giorno d'oggi, che segna le alterne vicende con il Buddhismo e la forte penetrazione dello Islamismo. Per una conoscenza più approfondita, si rimanda il lettore ad un testo specifico.

(San.) - Anche Somavansa, o razza (dinastia) lunare; viene da Indu, la luna. (Vedi "Suryavansa").

(Rel.) - Che non si può esprimere o manifestare con parole. Aggettivo che si adopera spesso per gli attributi divini.