Glossario

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GNOSI (Gr.)

 
Letteralmente, "conoscenza". Il termine tecnico era usato dalle scuole di religione filosofica, sia prima che durante i primi secoli cosiddetti della Cristianità, per denotare l'obiettivo della loro ricerca. Questa Conoscenza spirituale e sacra, la Gupta Vidya degli Indù, si poteva ottenere solo attraverso l'Iniziazione nei Misteri spirituali di cui i "Misteri" cerimoniali erano un abbozzo. Il termine "gnosi" viene usato per indicare la speciale "conoscenza" religiosa da cui fanno dipendere la salvezza i diversi sistemi gnostici. Secondo gli Gnostici Alessandrini, ad esempio, la Gnosi mistica si basa su un quadrato : __________________ SIGE ! ! ALETHEIA (Silenzio)! ! (Verità) ! ! ! ! ! ! ! ! BYTHOS !__________________! NOUS (Abisso) (Anima) Padre della gnosi eretica viene ritenuto Simon Mago. Gli Esseni avevano una loro gnosi, mentre la Scuola Gnostica più famosa è quella di Alessandria, ad indirizzo neoplatonico, guidata da Valentino, che avrà i suoi massimi rappresentanti in Porfirio e Plotino.

GNOSTICI

 
(Gr.) - I filosofi che formularono ed insegnarono la Gnosi, o Conoscenza. Fiorirono nei primi tre secoli dell'era Cristiana, e di essi i più eminenti furono Valentino, Basilide, Simon Mago ed altri. Avevano il culto del Sole e della Luna. Affermavano che la Terra ed il Mondo visibile erano stati creati dagli Angeli più bassi, gli Elohim inferiori. I loro Creatori occupavano i posti più bassi nella scala degli Esseri Spirituali. Il loro Christos, che non è Gesù nè Cristo, è il Chnouphis solare, o Agathodaemon, intimamente legato con i sette Figli di Sophia (la Sapienza) che sono uguali ai sette Figli di Aditi (la Sapienza universale degli Indù), di cui l'ottavo è il Sole, o Martanda. E sono anche i Sette Reggenti, o Geni Planetari. Gli Gnostici accettavano come principi Luce ed Ombra, e consideravano il Bene ed il Male come una cosa sola, sempre esistita. Chiamavano il Dio ebreo un Angelo della materia e lo indicavano come Saturno. Adoravano il Serpente, "buono e perfetto", che era anche il Messia dei Naaseni, il cui simbolo in cielo è il Drago, e che rappresenta sia la Saggezza che Ofiomorfo, Satana o il Male. Come primo Adamo consideravano Adamas Ofite, come secondo l'immagine del primo, come terzo l'Androgino, come quarto un mostro priapeo. Nella loro antropologia e genesi dell'uomo, essi spiegavano che una "certa compagnia di sette Angeli" formò i primi uomini, i quali erano nulla più che forme indistinte, gigantesche, senza sensi.

GNOSTICISMO

 
(Fil.) - Tendenza religiosa di tipo sincretistico, molto diffusa agli inizi del cristianesimo, le cui origini e diramazioni sono complesse e tuttora non chiare. Qualche cosa di più si sà attraverso le 44 opere scoperte in Egitto nel 1946. È opinione generale, comunque, che lo gnosticismo non sia una degenerazione interna al cristianesimo, bensì una dottrina preesistente, derivata da religioni misteriche, correnti magico-astrologiche, ermetismo, Cabala, Giudaismo alessandrino, filosofie ellenistiche. Il tutto, concentrato sulla figura di Gesù, ha portato ad un rifiorire delle dottrine nel corso del II secolo. La Gnosi dell'epoca si può dividere in due grandi correnti : la gnosi volgare, costituita da varie sette (ofiti, perati, cainiti, ecc.), caratterizzata da pratiche magiche e da elementi astrologici; la gnosi dotta, caratterizzata dall'elemento speculativo. Elemento comune alle varie tendenze gnostiche è l'insistenza sull'elemento "conoscitivo" inteso come illuminazione riservata a pochi iniziati, in virtù della quale essi pervengono alla visione del divino e del vero ed alla loro personale salvezza. Altro elemento comune è l'esasperato dualismo di spirito e materia, anima e corpo,ecc., che produce in sede etica atteggiamenti spiccatamente ascetici, il rifiuto di ogni legge morale, la libertà di ogni godimento, in specie sessuale. Le dottrine gnostiche di maggiore impegno speculativo fanno largo uso del concetto neoplatonico di "emanazione". Da Dio, Essere infinito, Eone perfetto ed anche Abisso, procedono vari Eoni inferiori che formano tutti insieme il Pleroma, o pienezza del divino. Da qui deriva, per degenerazione, il mondo materiale, il cui ordine è affidato ad un Demiurgo, Eone inferiore. L'uomo, la cui anima contiene una scintilla della luce divina, si trova sperduta nel corpo. Per la sua salvezza, Dio invia un Eone, Gesù il Salvatore, la cui incarnazione e morte sono da intendere in modo simbolico. Gli iniziati, illuminati dalla conoscenza recata da Gesù, potranno salvarsi, risalendo dopo la morte al Pleroma, attraverso un viaggio a ritroso cui corrisponde un progressivo abbandono degli aspetti materiali e corporei.

GNYPA

 
(Scand.) - La caverna vigilata dal cane Garm.

GOBI

 
(Occ.) - Vasto deserto asiatico che, una volta, si suppone sia rimasto sommerso dalle acque per un tempo incalcolabile. Si ritiene che vi dimorino, invisibili, gli ultimi Uomini immortali, sopravvissuti alla distruzione di Atlantide. Il deserto di Gobi è stato più volte trasformato in mare, l'ultima volta 10-12 mila anni fa. Da queste inondazioni potrebbe essere nata negli Ebrei l'idea del Diluvio Universale.

GOETHE Johann Wolfgang

 
(Ger.) - Francoforte 1749, Weimar 1832. Pensatore e scrittore tedesco, genio multiforme che ha spaziato dalla riflessione filosofica alla ricerca scientifica. Educato in famiglia, compì una parte di studi universitari a Lipsia occupandosi di giurisprudenza e di letteratura. Successivamente si infiammò per l'antichità e l'arte classica. Durante una grave malattia, fu iniziato alle pratiche dei Pietisti. Finì gli studi a Strasburgo, dove si innamorò di Federica Brion. Nel 1771 tornò a casa avvocato, ma non praticò la professione. Innamorato di Charlotte Buff, si ricorderà di questi sentimenti quando scriverà il Werther. Cominciò a viaggiare ed a scrivere. Nel 1775 è Ministro a Weimar, rivelando insospettate doti di amministratore. Si innamora, quindi, di Carlotta von Stein e si interessa di mineralogia e di botanica. Si avvicina alla natura, di cui ammira l'unità e l'armonia. Dal 1786 al 1788 viaggia in lungo ed in largo per l'Italia; subisce il fascino di Roma e prende la via della poesia e dell'arte. Conosce Schiller e Napoleone, si sposa con Cristian Vulpius, ma la perde presto assieme al figlio August. La sua opera più famosa è il Faust, ma non sono da meno le liriche, le poesie, i drammi, nonché i molti lavori filosofici e scientifici. Goethe fu una personalità complessa, un artista che seppe saturare la sua arte di interiorità, di umanità e fu capace di accedere alle regioni della fantasia, senza abbandonare la solida e sicura terra. In lui non esistono distinzioni e categorie di tempo e di epoche : classico e romantico, tedesco ed universale, scompaiono in una armonica totalità, in una vita vissuta con convinzione come esperienza nella quale male e bene si identificano, con aspirazione costante alla perfezione, alla quale si tende sempre, ma che non si raggiunge mai.

GOG

 
(Eb.) - Un re il cui letto era lungo nove cubiti (365 cm.) e largo quattro (180 cm.). Ne parla Mosè nel Deuteronomio.

GOGARD

 
(Zend) - Nella Avesta, è l'Albero della Vita. Esso ospita gli "spiriti che amano la scienza, i "serpenti", come lo Yggdrasil, l'Ashvatta, il tibetano Zampun, l'Albero dell'Eden, l'Albero Sefirotico, ecc.

GOIBNIU

 
(Sca.) - Dio delle lavorazioni metalliche; per tale motivo la tradizione lo pone come il corrispondente celtico del greco Vulcano. Egli costruisce le armi per i Tuatha Dè Dannan. Suoi aiutanti sono : Luchain, che lavora il legno, Cunde, che prepara i chiodi.

GOLDSTUCKER Theodor

 
(Ger.) - Konigsberg 1821, Londra 1872. Indianologo tedesco, si dedicò a studi sull'Oriente presso la Università di Bonn, sotto von Schlegel e Lassen. Nel 1842 si recò a Parigi, dove visse tre anni, assistendo Burnouf nei suoi scritti. Fortemente influenzato da H.H.Wilson, si recò in Inghilterra, esule anche per motivi politici (era figlio di genitori ebrei), dove nel 1852 fu incaricato dell'insegnamento di sanscrito nell'University College di Londra. La sua opera principale è una vasta storia della grammatica e dei grammatici indiani, il Dizionario Sanscrito, che tratta di Panini e del suo posto nella letteratura sanscrita.
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