Glossario

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DISCO

 
(Culto del) - Era molto comune in Egitto, ma non nei tempi più antichi; esso cominciò, infatti, con Amenoph II, un Dravidiano, che lo portò dall'India Meridionale e da Ceylon. Era il culto del Sole sotto altra forma, l'Aten-Nephru, e poiché Aten-Ra era identico all'Adonai degli Ebrei, esso è il "Signore dei Cieli" o il Sole. Il disco alato era l'emblema dell'Anima. Il Sole era una volta il simbolo della Divinità Universale, che splende sul mondo intero e su tutte le creature; i Sabei consideravano il Sole come il Demiurgo ed una Divinità Universale, come facevano anche gli Indù e, fino ai giorni nostri, gli Zoroastriani. Il Sole è senza dubbio l'unico creatore della natura fisica. Lenormant, nonostante fosse un Cristiano ortodosso, fu costretto a dichiarare la somiglianza fra il disco ed il culto Ebraico. "Aten rappresenta l'Adonai o il Signore, il Tammuz Assiriano e l'Adonis Siriano ...". (Il grande mito di Dioniso).

DISCORDIA

 
(Mit.) - Malefica divinità, figlia della Notte e sorella di Nemesi, delle Parche e della Morte; madre della Miseria, della Fame, della Guerra, dell'Omicidio, della Contesa, ecc. Giove la scacciò dal cielo perchè, creando continui litigi, aveva creato una grande conflittualità fra gli Dei. Non essendo stata invitata alle nozze di Teti e Peleo, si offese al punto di gettare sul tavolo degli sposi una mela con sopra scritto "alla più bella". Nacque la famosa contesa che portò alla guerra di Troia. Virgilio la colloca con i mostri all'ingresso dell'Inferno, con serpenti per capelli, annodati con bende insanguinate. Talvolta è raffigurata con in mano una torcia, o un serpente, o un pugnale o una spada. Aristide la raffigura come una donna con il capo alto, labbra livide e smorte, occhi biechi, guasti e pieni di lagrime che rigano le pallide gote, le gambe torte, i piedi sottili, un coltello infisso nel petto, avvolta da una tenebrosa ed oscura nebbia. Molto bella anche la descrizione che ne fa Ludovico Ariosto.

DISES

 
(Scand.) - L'ultimo nome per le donne divine, chiamate nell'Edda Walkirie, Norne, ecc.

DISRAELI Benjamin

 
(Ing.) - Londra 1804-1881. Uomo politico e scrittore, nato da famiglia ebraica oriunda veneziana, convertitasi al protestantesimo, fu avviato agli studi di legge, ma preferì la vita elegante e la letteratura satirica. Lanciatosi nella vita politica, ebbe molti insuccessi e si indebitò. Nel 1837 fu eletto dai Tories e nel 1839 sposò la ricca vedova di un amico che lo aiutò a pagare i debiti. Fecondo scrittore ed abile politico, acquistò molto notorietà. Divenuto capo dei Tories, condusse grandi battaglie politiche; nel 1852 fu Cancelliere dello Scacchiere, nel 1858 Ministro delle Finanze, nel 1868 Capo del Governo. Nel 1870 scrisse Lothair, il romanzo più fortunato, satira delle dispute religiose del suo tempo. Nel 1874 tornò al Governo imponendo la sua visione imperiale, acquistando il controllo del canale di Suez e quello dell'essenziale via delle Indie. Combattendo i Russi, riuscì ad imporre la sovranità inglese in India e nel Mediterraneo. Per tale motivo la Regina Vittoria lo nominò Conte di Beaconsfield.

DISSOLUZIONE

 
(Eso.) - Atto o effetto del dissolversi, disfacimento, disgregazione. Vi sono tre tipi di dissoluzione : * FINALE, ogni cosa è riassorbita nel suo Elemento Unico Originale;* ACCIDENTALE, sonno mistico degli abitanti del Brahma-loka; * ELEMENTALE, tutti i mondi vengono essiccati dalla carestia e dal fuoco.

DITI

 
(San.) - La madre dei Marut, sorella, o complemento, e varietà di Aditi. Il Cielo Settuplo degli Egiziani. Akasha o Buddhi degli Indù, il sesto principio della Natura metafisica.

DITO

 
(Sim.) - I Romani avevano messo le dita sotto la protezione di Minerva. Quando un Romano moriva sul campo di battaglia o in un paese straniero, prima di abbandonare il cadavere gli si tagliava un dito e lo si portava al paese natale del defunto; qui si facevano i funerali al dito come se fosse presente l'intero corpo. Nella città di Roma, quando venivano messi i tributi al pubblico incanto, il maggior offerente alzava la mano chiusa con un sol dito disteso. Ancora i Romani, per chiamare i loro schiavi ad eseguire un qualche servizio, facevano un certo strepito con le dita (crepitare digitis). L'obbedienza al segnale delle dita divenne in tal modo l'espressione della servitù. Il dito nell'orecchio significa perdono, mentre il dito sulla bocca significa silenzio.

DITO IDAICO

 
- Un dito di ferro fortemente magnetizzato e usato nei templi per fini terapeutici. In questo senso produceva miracoli, e perciò si diceva che possedesse poteri magici.

DITTAMO

 
- Diktamnon in Greco e Dictamnus in Latino. Una strana pianta che possiede delle proprietà molto occulte e mistiche, ben conosciuta fin dai tempi antichi. Era consacrata alle Dee lunari, Luna, Astarte, Diana. Il nome cretese di Diana era Dictynna e come tale la dea portava una ghirlanda fatta con questa pianta magica. Il Dittamo è un arbusto sempreverde il cui contatto, si afferma in Occultismo, sviluppa e nello stesso tempo cura, il sonnambulismo. Mischiato alla Verbena produce chiaroveggenza ed estasi. La farmaceutica attribuisce al Dittamo delle proprietà fortemente sedative e tranquillanti. Cresce sul monte Dicte, a Creta, ed entra a far parte di molte manifestazioni magi che alle quali i Cretesi ricorrono perfino oggi. Le glandole del dittamo bianco, o frassinella, separano un olio volatile che, in estate e verso sera, creano attorno alla pianta un'atmosfera eterea. Se si avvicina un lume, l'atmosfera si accende, ardendo con luce viva, con tinte di rosso e di verde a seconda della varietà dei fiori. La tinta è verde se i fiori sono bianchi.

DIV

 
(San.) - Il Taradaitya che ha sede sul settimo stadio. Il Diavolo bianco ucciso dal Dio solare. Detto anche Dev-Sefid.
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