Glossario

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DIOGENE LAERZIO

 
(Gr.) - III sec. d.C. - Scrittore e storico della filosofia greca, era di indirizzo epicureo, ma nulla si conosce della sua biografia. Perfino il soprannome è un mistero. Scrisse la "Raccolta delle vite e delle dottrine dei filosofi" in 10 libri, ricca di aneddoti e di motti spiritosi, di dati e di esposizioni dottrinali. In essa si esaminano 84 figure di pensatori, la materia è disposta per singole scuole filosofiche e l'ordine rispetta la successione degli scolarchi. Il primo è relativo ai Sette Sapienti, l'ultimo ad Epicuro. L'opera ha scarso valore dal punto di vista speculativo ed anche come sintesi del pensiero dei personaggi trattati; per converso ha un valore inestimabile perchè ci fornisce dati biografici e dottrinali su pensatori greci che non esistono da alcun'altra parte. Scrisse anche una raccolta di Epigrammi per la morte di grandi personaggi del passato.

DIONIGI L'AEROPAGITA

 
(???) - Autore ignoto, vissuto nel V sec., filosofo e teologo, scrisse una serie di trattati di ispirazione neoplatonica che ebbero grande influenza sul pensiero medioevale. Assunse lo stesso nome del vescovo di Atene convertito da San Paolo quasi certamente per dare importanza alle sue opere e permetterne una più facile diffusione. Qualcuno lo identifica con il Patriarca Severo di Antiochia, altri con un egiziano di nome Dionigi di Rhinocolura, altri con un senatore ateniese, e poi con Dionigi il Grande di Alessandria, con Dionigi di Gaza, e così via. I suoi scritti consistono di 10 lettere e 4 trattati dogmatici. Le lettere sono tutte indirizzate a personaggi dell'età apostolica, i quattro trattati sono dedicati ad un certo Timoteo e si dicono ispirati alle dottrine di un non meglio identificato Hierotheos. Le sue fonti, in realtà, sono le opere dei neoplatonici, Proclo in particolare. Essi costituiscono il più audace tentativo di cristianizzazione del neoplatonismo : UNO, processione di tutte le cose da LUI, ritorno di tutte le cose a LUI. Da Proclo deriva il sistema triadico e la dottrina dell'emanazione. Il trattato fondamentale è De Divinis Nominibus, dove Dionigi afferma che la Scrittura è l'unica fonte della nostra conoscenza di Dio, ed espone la teoria del male e quella della estetica. Esso è anche il trattato della teologia positiva, o catafatica, in opposizione a quella negativa o apofatica. Dionigi è per la seconda, poiché afferma che il modo più corretto di nominare Dio non è quello di dire positivamente ciò che Egli è bensì di dire negativamente ciò che Egli non è, negando progressivamente ogni determinatezza concettuale ed ogni attributo, sino a pervenire alla conclusione che il suo essere è nulla, ovvero nessuna delle cose finite. Il culmine della teologia negativa è il "silenzio mistico". Nel De Coelesti Hierarchia espone l'ordinamento degli Angeli : 1^ - Serafini, Cherubini, Troni 2^ - Dominazioni, Virtù, Potestà 3^ - Principati, Arcangeli, Angeli Nel De Ecclesiastica Hierarchia, Dionigi tenta di creare una corrispondenza fra la gerarchia celeste e quella terrestre, ma con scarsi risultati. Gli scritti di Dionigi ebbero molta risonanza, furono tradotti in diverse lingue dell'epoca, ed ebbero moltissimi commentatori e scolastici.

DIONISIO

 
(San.) - Il Demiurgo che, come Osiride, fu ucciso dai Titani e smembrato in 14 parti. Era il Sole personificato o, come dice l'autore del Grande Mito Dionisiaco: "Egli è Phanes, lo spirito della Visibilità materiale, il Ciclope gigante dello Universo, con un luminoso occhio solare, il potere del divenire del mondo, l'animismo onnipervadente delle cose, figlio di Semele ..." Dionisio nacque a Nysa o Nissa, il nome dato dagli Ebrei al Monte Sinai (Esodo,XVII,15), il luogo natale di Osiride, il che identifica entrambi, con giusto sospetto, con "Jehovah Nissi". Come personificazione della vite e dell'ebbrezza che producono i suoi grappoli, è identico a Bacco. Il suo culto gioioso, caratterizzato da danze sfrenate, musiche squillanti, eccessi avvinazzati, sembra sia nato in Tracia. L'analogia fra la sua storia ed i suoi riti con la storia ed i riti di Osiride, hanno indotto gli studiosi a sostenere che il Dioniso greco è l'equivalente di Osiride egizio. Dioniso era anche il dio degli alberi e viene spesso raffigurato con una bacchetta in mano, sormontata da una pigna. Era considerato anche dio del grano e dell'agricoltura; in proposito si racconta che egli sia stato il primo contadino ed abbia insegnato l'agricoltura agli uomini. Secondo la leggenda morì di morte violenta, per poi rinascere. Nei sacri riti a lui dedicati si racconta la sua sofferenza, la sua morte e la sua resurrezione. A lui sono consacrati il toro ed il capretto. Le sue feste erano celebrate dalle Baccanti. Una trattazione dettagliata del mito di Osiride e di quello di Dioniso si trova nel "Ramo d'oro" di Frazier. Il Dioniso Solare è Bacco, Dioniso Chthonius è Dioniso Sotterraneo, Dioniso Sabasio è Epafo Negro.

DIOSCURI

 
(Gr.) - Il nome speciale di Castore e Polluce, i figli di Giove generati con Elena dall'uovo di Leda. La loro festa, la Dioscura, era celebrata solennemente dai Lacedemoni. Castore, domatore di cavalli, e Polluce, valente nel pugilato, ebbero culto nel Peloponneso. Protettori dei naviganti nelle burrasche, parteciparono a varie e famose imprese. Morto Castore, Polluce chiese a Zeus di morire anche lui. Ma Zeus, impietosito, diede loro la possibilità di vivere un giorno per uno : quando uno era nell'Olimpo, l'altro si trovava nel regno dei morti, e viceversa. Furono ripresi anche in ambiente romano e venivano festeggiati il 15 luglio, anniversario della battaglia del lago Regillo nella quale i Dioscuri guidarono i Romani alla vittoria contro i Tuscolani. Esotericamente, Castore è l'uomo mortale e Polluce l'uomo immortale; personalità ed individualità, separate dalla morte. Ma l'individualità, quando è resa vivente, dona l'immortalità alla personalità : questo è il significato dell'amore di Polluce per Castore. Talvolta i Dioscuri vengono assimilati ai Cabiri, ma ciò sembra improprio.

DIPAMKARA

 
(San.) - Letteralmente, "il Buddha di immutabile luce"; un predecessore di Gautama, il Buddha.

DIPLOTERATOLOGIA

 
(Gr.) - Produzione di un miscuglio di Mostri; abbreviando il termine, teratologia.

DIS

 
(Gr.) - Nella Teogonia di Damascio è lo stesso che Protogonos, la "luce nata per prima", chiamato dallo stesso autore, "il dispensatore di tutte le cose". Per i Greci era Giove di Dodona, mentre per i Romani era Plutone.

DIS PATER

 
(Sca.) - Secondo la tradizione è il progenitore dei Calti, ed anche il dio dei morti. La continuità della stirpe induceva a pensare che i morti si reincarnassero nei nuovi nati, creando una continuità tra il regno dei vivi e quello dei defunti. Egli possedeva 12 nomi : Dio padre, Signore degli Eserciti, Signore delle Spade, Devastatore Onnisciente, Colui che adempie i desideri, Colui cui si parla da empi, Screditore, Distruttore, Protettore, l'Evirato. Viveva nel, e attraverso, il tempo, governando il suo regno con potere assoluto. Il suo dominio si estendeva su tutte le cose, grandi e piccole.

DISARI

 
(Ar.) - Divinità araba, cui si riferivano alcune delle attribuzioni del Dioniso greco e di Apollo solare.

DISCEPOLATO

 
(Eso.) - Discepolo è colui che apprende da altri. Ha significato più solenne che scolaro, ed indica il legame spirituale ed intellettuale che lega una persona che insegna ad una persone che apprende. Discepolato è l'attività di chi segue le dottrine e le opinioni di una persona che considera e venera come Maestro, al quale conforma principi, giudizi e perfino la propria vita. Gli Apostoli, ad esempio, sono i discepoli del Signore. Il discepolato è caratterizzato da un modo di vivere austero, fatto di celibato e di castità, dove la mortificazione dei sensi tende a diminuire la materialità ed a sviluppare la spiritualità.
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