Glossario

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DHATU

 
(Pal.) - Reliquie del Buddha raccolte dopo la sua cremazione. È anche il nome della sostanza principale del corpo umano; ce ne sono sette.

DHIMAT

 
(San.) - La divinità onnisciente.

DHRITI

 
(San.) - La pazienza, un appellativo di Devaki.

DHRUVA

 
(San.) - Un Saggio Ariano, uno Kshatriya (un appartenente alla casta guerriera) che attraverso austere pratiche religiose divenne un Rishi e fu, per questa ragione, elevato da Vishnu nei cieli a tanta celebrità. È chiamato anche Grah-Adhar, ossia "il cardine dei pianeti". Il termine sanscrito significa "fisso, costante", ed in questo senso è stato usato per indicare la stella polare, personificata nella mitologia indù come figlia di Uttanapada. La leggenda esalta la virtù e la modestia di Dhruva che, umiliato insieme alla propria madre dall'altra consorte e favorita di Uttanapada, si ritirò a vita silvestre e mediante austere penitenze si propiziò il dio Vishnu che lo collocò in cielo come stella. La stella polare aveva questo nome all'epoca in cui furono costruite le piramidi. Gli antichi sostenevano che al carro di Dhruva erano attaccati altri nove carri (i pianeti ?) con corde aeree. Nei Purana si dice che, guardare di notte Dhruva o le Focene, fa espiare qualsiasi peccato commesso durante il giorno. È noto agli iniziati, infatti, che i raggi delle stelle "nel cerchio della perpetua visibilità", focalizzati in un certo modo e su un determinato oggetto, producono risultati straordinari.

DHVANI

 
(San.) - Il "suono" concreto, il suono articolato, proferito ed udibile, in opposizione alla parola interiore, portatrice del significato. In poetica è l'elemento suggerito, la fonte dell'emozione in opposizione al senso espresso.

DHYAN

 
(San.) - La Saggezza.

DHYAN CHOHAN

 
(San.) - Letteralmente, "I Signori di Luce". I più alti Dei, che corrispondono agli Arcangeli della Chiesa Cattolica Romana. Le Intelligenze divine cui è affidata la sorveglianza del Cosmo. Letteralmente significa "i signori della meditazione" ed il termine si applica in linea generale a tutti gli esseri che si sono elevati dal Regno degli Umani. Sono gli Uomini Primordiali, i Dhyani Buddha, i Rishi-Prajapati, gli Elohim, gli Spiriti Planetari, i Deva, i Poteri Coscienti ed Intelligenti della Natura, i "Soffi" che mai riposano, gli Angeli. Hanno un duplice carattere, poiché sono composti dall'energia bruta insita nella materia e dall'anima intelligente (riflessione dell'Ideazione della Mente Universale), o Coscienza Cosmica, che dirige e guida l'Energia della Natura. Sono Spiriti, uomini disincarnati, vissuti in altri Manvantara, o uomini che si incarneranno. La loro intelligenza è il risultato della conoscenza conseguita durante il ciclo umano. Sono Elevati Spiriti Planetari il cui aggregato collettivo forma il VERBUM manifestato del Logos immanifestato e, nello stesso tempo, costituisce la Mente dell'Universo e la sua Legge immutabile. L'aggregato dei Dhyan Chohan e delle altre Forze forma il Demiurgo. La sostanza corporea dei Dhyan Chohan appartiene alla quinta divisione del Settimo Principio della Sostanza Madre, ed è quindi di quattro gradi più elevata della sostanza solare riflessa. Essi sono le prime forze che emanano dalla Forza Unica, quella che nel Genesi esegue gli ordini del Logos. Gli Elementi di San Paolo sono la sintesi velata dei Dhyan Chohan, i Sephiroti, gli Amshaspend, gli Arcangeli. Gli Occultisti li chiamano le Intelligenze Superiori. Sono i "Brahmandika", i Pitri lunari e solari che prendono possesso delle loro rispettive sfere (terre e pianeti) fino alla fine del Kalpa e le fanno ruotare. Appaiono durante la Seconda Generazione, come seconda gerarchia, e rappresentano l'origine della Forma, i Rishi che diventano le anime ispiratrici delle stelle dell'Orsa Maggiore. Sono i Primogeniti dell'Etere e si dividono in sette gruppi principali; sono i Sette Governatori, i Poteri Costruttori, gli Dei Superni, i Geni dei Pianeti. Rappresentano il primo dei Quattro Ordini di Esseri esistenti, seguiti dai Demoni, i Pitri e gli Uomini. Procedono direttamente dalla Causa Prima, e l'Uomo astrale è il loro riflesso. Sono Entità progredite di un Periodo planetario precedente e vengono considerati anche la Razza Immortale. Vengono individuati con molti nomi quali Aditya, Agnisvatta, Asura, Gandharva, Kumara, Marut, Pitri, Rudra. Alcuni di loro si incaricarono di creare, altri si rifiutarono; da qui la leggenda degli Angeli Caduti. Anche il più elevato Dhyan Chohan non è in grado di capire completamente le condizioni della precedente Evoluzione Cosmica. Essi non sanno che cosa c'è oltre i Sistemi Planetari visibili perchè la loro essenza non può assimilarsi a quella dei mondi esterni al nostro sistema solare.

DHYANA

 
(San.) - Nel Buddhismo è una delle sei Paramita di perfezione, uno stato di astrazione che trasporta l'asceta che le pratica al di sopra di questo piano di percezione sensoriale e fuori dal mondo della materia. Letteralmente, "contemplazione". I sei stati di Dhyana differiscono solo nei gradi dell'astrazione dell'Ego personale dalla vita sensoriale. Praticamente si tratta di una meditazione astratta, di una contemplazione, di una attenzione fissata su un oggetto particolare, interiore od esteriore, e mantenuta sullo stesso punto. Il termine deriva dal verbo dhyai che significa "meditare" ed è il settimo degli otto stadi dello yoga.

DHYANI

 
(San.) - Sono i Deva che si incarnarono nelle Ombre dando origine all'umanità. Si incarnarono come Ego nelle Monadi quando gli uomini della Terza Razza furono fisiologicamente e fisicamente pronti, ovvero dopo la separazione dei sessi. I Dhyani dei Sette Cieli - i Sette Piani dell'Essere - sono i Noumeni degli Elementi presenti e futuri. Sono gli Uomini Celesti, i futuri Ego incaricati di guidare l'umanità, suddivisi in 12 gerarchie. Ogni più piccola divisione del tempo ha il suo Dhyani come patrono o reggente. Il genere umano, dal punto di vista psichico, si divide in vari gruppi, ciascuno connesso con uno dei gruppi di Dhyani che per primi hanno formato l'uomo psichico. I Dhyani sono coloro che hanno evoluto il loro Butha da sè stessi. All'origine non erano completi ed erano sprovvisti di senno.

DHYANI BODHISATTVA

 
(San.) - Nel Buddhismo, i cinque figli dei Dhyani-Buddha. Nella Filosofia Esoterica hanno un significato mistico. Letteralmente significa "coloro che meditano e la cui essenza è la saggezza". Sono i membri di una gerarchia celeste definita come una dei Sette Reggenti o Custodi dei globi della Catena Terrestre.
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