Glossario

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ASTRA

 
(San.) - In Sanscrito significa 'arma', 'missile'.

ASTRA VIDYA

 
(San.) - O Ashtar Vidya, significa 'il più alto sapere magico'.

ASTRAEA

 
(Gr.) - L'antica dea della giustizia, che la cattiveria degli uomini fece trasferire dalla terra al cielo, dove ora regna come la costellazione della Vergine. Vedi 'Astrea'.

ASTRALE

 
(Corpo) - O 'Doppio' Astrale. La controparte eterea o l'ombra dell'uomo o dell'animale. Il Linga Sharira o 'Doppelganger'. Il lettore non deve confonderlo con ANIMA ASTRALE, altro nome del Manas inferiore, detto Kama-Manas, il riflesso dell'EGO SUPERIORE.

ASTRALE

 
(Luce) (Occ.) - La regione invisibile che circonda il nostro globo, come ogni altro, e che corrisponde al secondo Principio del Cosmo (il terzo principio essendo la Vita, di cui essa è il veicolo) al Linga Sharira o Doppio Astrale dell'uomo. Un'Essenza sottile visibile solo all'occhio chiaroveggente, ed il più basso tranne uno (la terra) dei Sette Principi Cosmici o Acasici. Eliphas Levi lo definisce il grande Serpente e il Drago dal quale s'irradia sull'Umanità ogni influenza malefica. È così; ma perchè non aggiungere che la Luce Astrale non emana null'altro che ciò che ha ricevuto; questo è il grande crogiolo terrestre, in cui le basse emanazioni della terra (sia morali che fisiche) con le quali la Luce Astrale è alimentata, sono tutte trasformate nella loro essenza più sottile e irradiate di ritorno intensificate, così da divenire epidemiche - moralmente, psichicamente e fisicamente. Infine, la Luce Astrale è la stessa cosa che la Luce Siderale di Paracelso e di altri filosofi Ermetici. 'Dal punto di vista fisico, è l'etere della scienza moderna. In senso metafisico, spirituale, o occulto, l'etere è molto di più di quanto spesso si immagini. Nella fisica occulta e in alchimia è ben dimostrato che non racchiude solamente nelle sue onde infinite la 'promessa e potenza di ogni qualità di vita, di cui parla Mr. Tyndall, bensì anche la realizzazione della potenza di ogni qualità dello spirito. Gli Alchimisti e gli Ermetici credono che il loro astrale, o etere siderale, oltre la suddetta proprietà di zolfo, e magnesio bianco e rosso, o magnes, sia l'anima mundi, l'officina della Natura e di tutto il Cosmo, sia dal punto di vista spirituale che da quello fisico. Il 'grande magistero' si afferma nel fenomeno del mesmerismo, nella 'levitazione' delle cose umane e inanimate, e può essere definito lo etere nel suo aspetto spirituale. Il termine astrale è antico e fu usato da alcuni neoplatonici, sebbene i Martinisti sono ritenuti da alcuni coloro che coniarono tale parola. Porfirio descrive il corpo celeste che è sempre congiunto con l'anima 'immortale, luminoso e simile ad una stella'. La radice di tale parola si può forse rinvenire nella Aist - Aer Scita - che significa stella o nell'Assiro Ister, che secondo Burnouf ha lo stesso significato (Iside Svelata).

ASTREA

 
(Gr.) - Figlia di Astreo e dell'Aurora, è la Vergine, una delle costellazioni dello Zodiaco, la Dea della Giustizia. Nell'età dell'oro abitava sulla terra fra gli uomini onesti; nell'età dell'argento discendeva raramente dal cielo; nell'età del rame cominciò a fabbricare armi, abbandonò la terra e volò in cielo dove divenne il segno della Vergine. È rappresentata sotto forma di donna dallo sguardo severo, con la bilancia o una palma in una mano, e la spada o le spighe in un'altra. Quando tutti hanno lasciato la Terra essa è l'ultima ad essere ripresa in cielo da Giove. Quando questi la rimanda sulla Terra, essa vi ricade 'sulla testa'. Sotto altro aspetto è Venere-Lucifero, in opposizione a Ganimede (l'Acquario). L'una scende quando l'altro sale, e viceversa.

ASTROLATRI

 
(Eb.) - Con questo termine vengono spesso indicati i Nabhateani.

ASTROLATRIA

 
(Gr.) - Adorazione degli astri, culto dei corpi celesti, dal greco aster e latreia. È stato attribuito all'antichità con superficialità e generalizzazioni, almeno fino a quando, nel secolo scorso, attraverso studi seri, furono limitati rigorosamente le identificazioni di autentiche componenti astrali nella simbologia religiosa. È certo che nell'antichità la percezione dell'esistenza degli astri ha partecipato alla genesi emotiva di numerosissime esperienze mitiche. Il simbolismo meteorico, quello solare e quello lunare non era superstizione, ma un collegamento primordiale attraverso il quale l'Essere Supremo uranico andava a collegarsi con l'istituto monarchico, quale depositario ed elargitore delle forze vitali di natura astrale e vegetale. La formula Dio-Re-Albero di Vita, molto ben descritta da Frazer, rappresenta il congiungimento della componente astrale con quella vegetale nella figura del sovrano, e prelude alla accentuazione degli aspetti inferi dell'astro solare (il cui tramonto non è una morte, ma una discesa nel regno dei morti). Il Sole è un'immagine inalterata, uniforme, perennemente identica; la Luna è il simbolo stesso del ritmo, della mutazione e del trascorrere del tempo, e quindi del destino. Per questo motivo le epifanie lunari si sono ben armonizzate con la natura ciclica delle esperienze religiose agrarie. Gli astri talvolta sono eroi, altra fecondatori e demiurghi, altra ancora antenati, capi, re. Le divinità collocate negli astri sono spesso anche divinità delle acque, della vegetazione, della vita e della morte, ecc. con preciso legame all'esistenza umana.

ASTROLOGIA

 
(Gr.) - La scienza che definisce l'azione dei corpi celesti sulle vicende del mondo e sostiene di predire il futuro dalla posizione delle stelle. La sua antichità è tale da porla fra i primi ricordi del sapere umano. In Oriente è rimasta per molto tempo una scienza segreta, e la sua estrema espressione rimane tale fino ai nostri giorni, la sua applicazione exoterica è stata portata in Occidente ad un grado di perfezione solo durante quel lasso di tempo dacché Varaha Muhira scrisse il suo libro sull'Astrologia circa 1400 anni fa. Claudio Tolomeo, il famoso geografo matematico, scrisse il suo trattato Tetrabiblos, che è ancor oggi il fondamento della moderna astrologia, verso il 135 d.C. La scienza degli Oroscopi è attualmente studiata principalmente sotto quattro aspetti : (1) Mondano, nella sua applicazione alla meteorologia, sismologia, agricoltura, etc.; (2) Statale o Civico, in funzione al destino delle nazioni, re e governanti; (3) Orario, con riferimento alla soluzione di dubbi che sorgono nella mente sopra ogni soggetto; (4) Genetliaco, nella sua applicazione per quanto concerne il destino di ogni individuo dal momento della nascita a quello della morte. Gli Egiziani e i Caldei erano fra i più antichi seguaci dell'Astrologia, sebbene i loro sistemi di interpretare le stelle differiscano notevolmente dalle pratiche attuali. I primi sostennero che Belus, il Bel o Elu dei Caldei, un discendente della Dinastia divina, o la Dinastia dei re-dei, appartenesse alla terra di Chemi, e l'avesse abbandonata per fondare una colonia Egiziana sulle sponde dell'Eufrate, dove fu eretto un tempio amministrato dai sacerdoti dei 'signori delle stelle' e i suddetti sacerdoti presero il nome di Caldei. Si conoscono due cose : (a) che Tebe (Egitto) reclamò l'onore dell'invenzione dell'Astrologia; e (b) che furono i Caldei ad insegnare quella scienza alle altre nazioni. Ora Tebe precedette notevolmente non solo 'Ur dei Caldei', ma anche Nipur, dove Bel fu adorato per primo - Sin suo figlio (la luna) essendo la maggior divinità di Ur, la terra natale di Terah, il Sabeano ed Astrolatra, e di Abramo, suo figlio, il grande Astrologo della tradizione biblica. Tutto tende, perciò, a corroborare la tesi Egiziana. Se in seguito il termine di Astrologo cadde in discredito a Roma e ovunque, è dovuto all'inganno di coloro che volevano arricchirsi con ciò che era parte assoluta della sacra Scienza dei Misteri, e che, ignorando ciò, svilupparono un sistema basato interamente sulla matematica, invece che su una metafisica trascendentale che aveva i corpi fisici celesti come suo upadhi o base materiale. Eppure nonostante tutte le persecuzioni il numero di aderenti all'Astrologia fra le menti più intelligenti e scientifiche fu sempre molto grande. Se Cardano e Keplero furono fra i suoi ardenti sostenitori, allora questi ultimi seguaci non hanno per nulla da vergognarsi, anche nella sua forma attualmente imperfetta e corrotta. Come si è detto in Iside Svelata (vol. I, p. 259): 'L'astrologia è per l'astronomia ciò che per la fisiologia è la psicologia. Sia nell'astrologia che nella psicologia si deve procedere oltre il mondo visibile della materia ed entrare nel regno dello spirito trascendente'. (Vedi 'Astronomo').

ASTRONOMIA

 
(Ast.) - Tutti i popoli hanno studiato il Sole, la Luna, le stelle, ma le più antiche scoperte astronomiche vere e proprie sono da attribuire ai Babilonesi. Furono loro a dividere il giorno e la notte in 12 ore ciascuno, a distinguere le costellazioni principali, a scoprire il ciclo di 18 anni (saros) circa dopo il quale si rinnovano le eclissi del Sole e della Luna e, forse, anche il sistema sessagesimale, tuttora in uso per la misura del tempo, degli angoli, ecc. Gli Egiziani scoprirono che l'anno solare dura qualcosa di più di 365 giorni e, sembra, usarono i loro obelischi come meridiane giganti. A quell'epoca, circa, risale il raggruppamento dei giorni in settimane. Scarso il contributo degli Ebrei, forse per paura di diventare astrolatri. Molto di più fecero i Greci che poterono avvalersi della geometria e del loro istinto particolarmente versato per le speculazioni scientifiche. Notevole il contributo degli Arabi i quali introdussero termini oggi ancora in uso (Zenit, Nadir, acc.). Grande sviluppo dell'astronomia si registra in Europa durante il Medioevo, nonostante l'avversione della Chiesa di Roma che, nell'intento di imporre i propri dogma, ha sempre contrastato ogni forma di sapere nuovo. Copernico, Galilei, Brahe, Keplero Newton sono nomi che hanno segnato tappe importanti nel sapere umano. Gli antichi la personificarono con la Musa Urania, dandole per attributi principali la sfera, la corona di stelle ed alcuni strumenti matematici. Nel Medioevo fu rappresentata come una donna che aveva in mano una rosa dei venti, o una palla, o un moggio pieno d'acqua sotto al quale sono indicati alcuni astri.
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