Glossario

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APIS PACIS

 
(Lat.) - Interpretazione della voce divina.

APOCALISSE

 
(Gr.) - Anche Apocalissi, significa 'Rivelazione' ed indica un tipi di scritture contenenti rivelazioni sul destino ultimo dell'uomo e del mondo. Si tratta di un genere letterario che fiorì nella letteratura Giudaica dal 200 a.C. al 100 d.C. Viene ritenuto un genere visionario, tutto simboli, senza didascalie, dal tono messianico chiaramente escatologico. Si tende al giudizio finale, al trionfo dei buoni sui cattivi, ma anche della propria nazione sulle altre. La letteratura apocalittica comprende scritti precristiani ed altri posteriori alla venuta di Gesù. L'opera di S.Giovanni, che porta questo nome, è stata ricevuta nel canone cattolico; si tratta di un'opera grandiosa che può essere considerata una versione riedita del Libro di Enoch. È un capolavoro di Scienza Occulta.

APOCATASTASI

 
(Gr.) - In Greco significa 'ristabilire' ed il termine è inteso come 'ristabilimento dell'ordine primitivo'. È usato in astronomia per indicare il ritorno di un astro al punto di partenza ed anche in teologia, riferito alla teoria ereticale di Origene ed altri secondo cui, dopo un lungo periodo di prova, tutte le anime ritornano al loro stato di primitiva felicità, nella contemplazione di Dio.

APOCRIFO

 
(Gr.) - Spiegato in maniera molto erronea ed adottato con il significato di dubbioso o oscuro. La parola significa semplicemente segreto, esoterico, nascosto.

APOFIS

 
(Eg.) - Tifone, il Drago ucciso da Horus. Ha la funzione di accusatore nel Libro dei Morti, e, come Apap, viene neutralizzato dal Sole incatenato al Tau.

APOLLO

 
(Gr.) - Dio Greco, figlio di Zeus e di Latona, nacque nell'isola di Delo. Più di ogni altro personifica la realtà della divinità nei suoi rapporti con gli uomini e con il cosmo. Tutte le vicende mitiche connesse con la sua figura lo presentano al di sopra o al di là del mitologizzare umano. Ha un oracolo a Delfi, nome che significa anche 'utero'. Le sue epifanie evocano la maternità della terra e del mare dando ai fenomeni simbolici una dimensione cosmica, degna di un grande Dio che è al di sopra e al di fuori della realtà. È il più grande spargitore di morbi, ma anche il più grande guaritore; sia nel colpire che nel guarire, la sua arma è il fuoco. Quando giunge all'Olimpo e tende l'arco, tutti gli Dei si levano in piedi innanzi a lui. È lui il logos che proviene da Zeus, è lui a portare agli uomini la parola profetica, la conoscenza del passato e del futuro, ma anche la rivelazione delle leggi morali di origine divina. La sua vittoria sul caos e sulle passioni non solo porta agli uomini la serenità, ma porta anche il riflesso delle divinità sull'umanità. Originariamente era bisessuale, come Brahma, Osiride, ecc. È spesso associato ai cigni, emblemi dell'acqua e del fuoco, ma anche alla luce del sole. Come molti altri Dei, anche di altre religioni, Apollo fonda in una sola funzione quelle di Padre, Marito e Figlio. Come ermafrodito è Soteira, il cui attributo è la lira a sette corde. L'Iperboreo è il luogo dove Apollo si recava ogni anno. Ciò lo identifica, astronomicamente, con il Sole che, nel suo movimento annuale, visita i paesi più lontani. Sempre astronomicamente, troviamo la leggenda di Apollo Licio che come servo-pastore di Admeto rappresenta la stagione invernale ( il Sole schiavo ), mentre al ritorno della primavera il Dio trionfa sul lupo, l'animale dei paesi freddi che domina in inverno. Apollo Karneios è certamente una trasformazione Greca del Krishna-Kirana Indù. Kirana significa 'radiante' e Karneios significa 'nato dal sole'. Apollo era il Sole o il Fuoco della Vita. Secondo Aristofane, Zeus divise in due la Terza Razza ( maschio e femmina ) e Apollo ne rinchiuse la pelle. Durante l'assedio di Troia si dice abbia ucciso un gigante. Apollo e Pitone sono sempre uno, anche se hanno nome diverso, ma corrisponde anche ad Indra, Karttikeya, Kashyapa, Aditya, Michele. È Helios, il Sole, Phoibos, la Luce della Vita e del Mondo. È il dio umano, il dio del ritualismo fastoso, teatrale, con luci e musica. Uccise i Ciclopi per vendicare la morte del figlio Asclepio; ciò significa che, essendo il dio dei Veggenti, ha il dovere di punire le profanazioni. Le sue qualità sono impossibili da spiegare senza risalire a sorgenti che si trovano oltre il limite delle tradizioni. È il patrono del numero sette : è nato nel settimo giorno del mese, i cigni nuotarono sette volte attorno all'isola dove nacque cantando l'evento della sua nascita, ha una lira con sette corde, rappresenta i sette raggi del Sole, le sette forze della Natura. È la personificazione della chiaroveggenza, il più splendente degli Dei in cielo, il Dio delle cose nascoste, apparso quattro volte come Dio e sei volte in forma umana. Troppo lungo tentare di spiegarne il significato.

APOLLO BELVEDERE

 
- Fra tutte le antiche statue di Apollo, il figlio di Giove e Latona, chiamato Febo, Elio, il Radioso e il Sole, la migliore e la più perfetta è quella conosciuta con questo nome, che si trova nella Galleria del Belvedere del Vaticano a Roma. Essa è chiamata l'Apollo Pitone, dato che il dio è rappresentato nell'attimo della sua vittoria sul serpente Pitone. La statua fu rinvenuta nel 1503 fra le rovine di Anzio.

APOLLODORO di Atene

 
(Gr.) - Poeta e filosofo del II secolo a.C. Discepolo di Aristarco, compose una Storia Universale in tre libri :- Storia della mitologia e della religione greca; - Opera filologica sul catalogo omerico delle navi; - Geografia. Tutte le opere sono in versi. Scrisse anche saggi su Sofrone ed Epicarmo.

APOLLONIO DA TIANA

 
(Gr.) - Un meraviglioso filosofo nato in Cappadocia verso l'inizio del primo secolo; un ardente pitagorico che studiò le scienze fenicie sotto Eutidemo, e la filosofia pitagorica ed altre discipline sotto Euseno di Eraclea. Secondo i principi basilari di questa scuola, egli rimase vegetariano per tutta la sua lunga vita, cibandosi solo di frutta e di erbe, non bevendo vino, indossando solo abiti fatti esclusivamente di fibre vegetali, camminando scalzo e lasciando crescere completamente capelli e barba, come tutti gli Iniziati prima e dopo di lui. Fu iniziato dai sacerdoti del tempio di Esculapio (Asclepio) in Egeo ed apprese molti 'miracoli' per curare il malato tramite il dio della medicina. Essendosi preparato per una iniziazione superiore con un silenzio di cinque anni e viaggiando, visitando Antiochia, Efeso, Pamfilia ed altri luoghi, egli si recò in India passando per Babilonia, abbandonato da tutti i suoi discepoli intimi che temevano di andare nel paese degli 'incantesimi'. Comunque, un discepolo occasionale, Damis, che egli incontrò sulla sua via, lo accompagnò nei suoi viaggi. In Babilonia, fu iniziato dai Caldei e dai Magi, secondo quanto dice Damis, il cui racconto fu copiato da un certo Filostrato, un centinaio di anni dopo. Dopo il suo ritorno dall'India, mostrò di essere un vero Iniziato, in quanto pestilenze, terremoti, morti di sovrani ed altri eventi, si verificarono esattamente come lui li aveva profetizzati. A Lesbo, i sacerdoti di Orfeo, gelosi di lui, si rifiutarono di iniziarlo nei Misteri particolari, sebbene lo abbiano poi fatto anni dopo. Predicò al popolo di Atene e di altre città le più pure e nobili etiche, e i fenomeni che produsse furono meravigliosi e numerosi, come è documentato. 'Come mai' - si chiede sgomento Giustino Martire - 'come mai i talismani (telesmata) di Apollonio hanno il potere, giacchè impediscono, come noi vediamo, la furia delle acque, la violenza dei venti e gli attacchi delle bestie feroci; e, mentre i miracoli del nostro Signore sono custoditi solo dalla tradizione, quelli di Apollonio sono più numerosi e si manifestano attualmente nei fatti presenti ?.... (Quaest, XXIV). Ma si trova facilmente una risposta a ciò, nel fatto che, dopo aver attraversato l'Hindu Kush, Apollonio era stato guidato da un re alla dimora dei Saggi, luogo che forse esiste anche oggi, e in cui fu istruito dalla loro conoscenza insuperata. I suoi dialoghi con il Corinzio Menippo ci forniscono in effetti un catechismo esoterico e rivelano (se compresi) molti importanti misteri della Natura. Apollonio fu amico, corrispondente ed ospite di re e regine, e nessun potere magico o fenomeno meraviglioso ebbe una testimonianza migliore della sua. Alla fine della sua lunga e meravigliosa vita aprì una scuola esoterica ad Efeso, e morì all'età di circa cento anni.

APOLLONIO RODIO

 
(Gr.) - Alessandria, III secolo a.C. Unico poeta epico degno di nota della letteratura alessandrina. Bibliotecario di Alessandria dal 260 al 230, si racconta venne a contesa con Callimaco circa l'opportunità di comporre un grande poema. Lasciò allora Alessandria e si trasferì a Rodi. Riconciliatosi con Callimaco, ritornò ad Alessandria. Poeta erudito, studiò le opere di tutti i grandi che lo avevano preceduto. Si occupò di grammatica, di storia e di geografia. Tutte le sue opere sono andate perdute, tranne Le Argonautiche.
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