Glossario
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AGATHODAEMON
(Gr.) - Il benefico, Spirito buono come contrapposto al cattivo, Kakodaemon. Il primo, è il 'Serpente di Bronzo' della Bibbia; mentre i serpenti volanti di fuoco, sono un aspetto di Kakodaemon. Gli Ofiti chiamavano Agathodaemon il Logos e la Saggezza Divina, che nei Misteri Bacchici veniva rappresentato da un serpente eretto su di un palo. Il nome deriva dalla parola Greca che designava piccoli serpentelli ritenuti sacri e favorevoli all'uomo. Dagli antichi sono ricordati : (a) quelli Egizi, detti anche Kneph, che l'iconografia del tempo riprodusse con testa di avvoltoio, ai quali si attribuiva , in modo particolare, la conservazione dell'universo; (b) quelli onorati dagli Alessandrini con l'immolazione di gatti. Presso i Greci, si chiamava così lo 'Spirito buono' che proteggeva la campagna, gli individui, gli Stati. Era menzionato e rappresentato insieme con la Buona Fortuna. In suo onore, alla fine dei pasti, essi bevevano un pò di vino puro. La coppa che serviva a quest'uopo era chiamata la Coppa d'Agatodemone. Presso i Romani gli corrispondeva il Genius, o Bonus Eventus rappresentato come serpente, o come adolescente, recante nelle mani gli attributi del corno dell'abbondanza, dell'arco, di mazzi di spighe. In Egitto è il Serpente maligno o anche Erme dalla faccia d'oro, Anubi, il Serpente dell'Eternità, Kneph; un enorme serpente che si regge su gambe umane. Nella Cristianità è il più alto Arcangelo che, a seguito della guerra nei cieli, diventa l''Avversario', Satana. Per gli Gnostici è il Serpente delle sette vocali, ma ancora meglio è il Christos, il Chnouphis solare, legato con i sette figli di Sophia, o di Aditi, o della Saggezza, che sono i Sette Reggenti o Geni Planetari. L'ottavo figlio è Martanda, il Sole. Wake lo identifica con Set. Altri lo collegano ad Ermete o ne fanno il suo maestro, più rara la menzione come Re di Egitto. Cabalisticamente lo si può accostare al Serpente del Genesi. La leggenda dice : 'Io sono Chnumis, il Sole dell'Universo, 700'. Il numero di Gesù è 888, quella della Bestia, 666.
AGATHON
(Gr.) - La Divinità Suprema di Platone. Letteralmente significherebbe 'il Bene', la nostra ALAYA o 'Anima Universale'.
AGED
(Cab.) - Uno dei nomi Cabalistici per il Sefira Kether, detto anche la Corona.
AGIRTI
(Gal.) - Soprannome che gli antichi Galli davano ai sacerdoti della dea Cibele.
AGLA
(Eb.) - Questa parola Cabalistica è un talismano composto dalle iniziali di quattro parole 'Ateh Gibor Leolam Adonai' che significano 'Tu o Signore sei potente per sempre'. MacGregor Mathers spiega ciò nel modo seguente :'A, il primo; A, l'ultimo; G, la trinità nell'unità; L, il completamento del grande lavoro'.
AGNELLO
(Gr.) - Dal Greco agnos, casto, innocente. Lo troviamo come simbolo di Abele (vittima innocente), degli Apostoli (come dolcezza della fede novella), di Gesù (per la sua mitezza e la sua fine da innocente), di S.Giovanni Battista (di cui era il compagno), della Primavera (con il fanciullo e la cornucopia), del Vecchio e Nuovo Testamento (assieme al serpente : l'agnello simboleggia Gesù, il serpente Mosè ), ecc. È interessante notare che, mentre i Pagani adoravano i loro simboli, i Cristiani li mangiano !
AGNEYA
(San.) - Sinonimo di Krittika, nutrici di Karttikeya.
AGNEYASTRA
(San.) - I missili infiammati o le armi usate dagli Dei nei Purana exoterici e nel Mahabharata; le armi magiche che si dice siano state prodotte dalla razza-adepta (la quarta), gli Atlantidei. Questa 'arma da fuoco' fu data da Bharadwaja ad Agnivesa, il figlio di Agni, e da lui a Drona, sebbene il Vishnu Purana contraddica ciò, dicendo che fu data dal saggio Aurva al Re Sagara, suo chela. Esse sono spesso menzionate nel Mahabharata e nel Ramayana.
AGNI
(San.) - Il Dio del Fuoco nei Veda; il più antico ed il più adorato degli Dei in India. Egli è una delle tre grandi divinità: Agni, Vayu e Surya, ed anche tutte e tre; rappresenta il fuoco nel suo triplice aspetto : in cielo, come Sole; nella atmosfera o aria (Vayu), come Fulmine; sulla terra, come Fuoco ordinario. Agni apparteneva al primo Trimurti Vedico, prima che a Vishnu fosse dato un posto d'onore e prima che Brahma e Siva fossero inventati. Di evidente origine naturistica, spiritualizzato ed approfondito in senso etico, Agni, elemento sempre giovane e nuovo, è uno dei costituenti dell'universo e si trova dappertutto. Nemico delle tenebre, amico degli uomini, onnipresente, rimuove i contagi delle malattie, naturale intermediario fra la terra ed il mondo celeste dove porta le offerte degli uomini bruciate sull'altare del sacrificio. È il cappellano degli dei, il prototipo del sacerdote sacrificatore. Spesso viene rappresentato come un uomo di colore rosso, fornito di una sola gamba e di sette lingue, montato su un ariete. Figlio di Pramantha e di Arani (la Swastika), con Varuna ed Indra forma gli Asura. Equivale al latino Ignis. L'Atharva Veda lo identifica con Kama, dio creatore e supremo. Nel Rig Veda è chiamato Vaishvanara : Dio del Fuoco e/o del Sole. Presiede le Krittika, nutrici di Karttkeya. Agni, Ashvin e Aditya sono sinonimi dei 'Sacrificatori', o Padri, che forgiarono la razza umana dall'Acqua e dal Fuoco. Nel Rig Veda è chiamato anche Rudra ed i Marut sono detti suoi figli. Viene chiamato pure Pavaca, che in lingua Indù significa 'il purificatore'. Kenealy lo identifica con l'Agnus Dei, mentre in astronomia è una delle stelle dell'Orsa Maggiore.
AGNI
-RATHA (San.) - Letteralmente un 'Veicolo di Fuoco'. Un tipo di macchina volante di cui si parla negli antichi lavori di magia, in India e nei poemi epici. Il Vril è la Forza che, diretta contro un esercito da un Agniratha, fissato su un vascello volante, secondo le istruzioni trovate in Astra Vidya, ridurrebbe in cenere 100.000 uomini ed elefanti con la stessa facilità con cui si brucia un topo morto.