Glossario

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XILOMANZIA

 
(Occ.) - Termine che designa la divinazione a mezzo del legno, praticata specialmente in Schiavonia. Consisteva nel ricavare i presagi dalla posizione del legname secco che si incontrava camminando per la strada. Altri presagi, poi, potevano essere tratti da chi sapesse osservare la legna che bruciava sul fuoco.

XILONEN

 
(Ame.) - Nella mitologia dei popoli mesoamericani, con questo nome si venerava la Dea dei germogli di mais.

XIM

 
(Cina) - Nell'antica mitologia cinese, con questo nome si indicavano i Geni benefici.

XIPE TOTEC

 
(Tol.) - Divinità della mitologia tolteca, Dio della Terra e della Primavera, cui erano dedicati sacrifici umani crudelissimi: le vittime venivano spellate vive e la loro pelle veniva indossata dai sacerdoti. Questa divinità era il corrispondente maschile della Dea della fertilità Tlalolteotl, ed i sacrifici offerti avevano lo scopo di propiziare i raccolti nel periodo della semina.

XIQUIANI

 
(Gia.) - Nell'antica mitologia del Giappone, con questo nome si designavano i Geni benefici, che avevano il compito di tutelare le anime dei fanciulli.

XISUSTHRUS

 
(Cal.) - Il protagonista del Diluvio Caldeo, lo equivalente del Noè biblico, che sulle tavole Assire, è così descritto da Beroso (nella Storia dei Dieci Re), secondo Alessandro Polistore: "Dopo la morte del (nono) Ardates, suo figlio Xisusthrus regnò diciotto sari. In questo periodo avvenne un grande diluvio". Avvisato dalla sua divinità, in una visione, dell'incombente cataclisma, a Xisusthrus fu ordinato da quella divinità di costruire un'arca, e farvi salire i suoi familiari, insieme a tutti i diversi animali, uccelli, etc., affidandosi alle acque che si innalzavano. Obbedendo all'ammonizione divina, Xisusthrus è raffigurato mentre fa precisamente ciò che Noè farà molte migliaia di anni dopo di lui. Egli mandò degli uccelli fuori dal vascello, che ritornarono da lui; quindi, pochi giorni dopo, li inviò di nuovo, ed essi tornarono con le zampe coperte di fango; ma la terza volta non ritornarono più. Arenatosi su un'alta montagna dell'Armenia, Xisusthrus discende e costruisce un altare agli Dei. Solo qui sorge una divergenza tra le leggende politeistiche e quelle monoteistiche. Xisusthrus, avendo adorato e reso grazie agli Dei per la sua salvezza, scomparve, e i suoi compagni "non lo videro più". Xisusthrus e la sua famiglia furono rapiti "per vivere con gli Dei", come egli stesso disse ai superstiti (la stessa cosa accadde ad Enoc), e con loro salirono in cielo i Cabiri (o Titani) che lo affiancavano. Sebbene il suo corpo fosse scomparso, la sua voce fu udita nell'aria, e dopo averli informati dell'avvenimento, li esortò a tornare a Babilonia, e tenere in dovuta considerazione virtù, religione e dei. Questo è più meritorio che piantare vigne, ubriacarsi col succo dell'uva, e maledire il proprio figlio. Xisuthrus è anche l'equivalente dell'indù Vaivasvata e come Vishnu aveva quale avatara Matsya, egli ha Dagon: sono entrambi pesci. Egli, poi, non permette a Mulil di avvicinarsi al suo altare, perchè lo ritiene responsabile del Diluvio. Simbolicamente, Xisuthrus, Peirun, Vaivasvata, Noè, Deucalione e tutti gli altri eroi dei Diluvi, sono i salvatori della razza umana. La distruzione non avviene sempre a mezzo dell'acqua ma spesso essa avviene per fenomeni geologici, siderali, ecc. Il fenomeno, poi, può assumere dimensioni diverse: può essere parziale (o locale), planetario, solare, universale. Talvolta si tratta della registrazione storica di eventi accaduti non sul piano fisico del mondo manifestato, bensì di eventi morali avvenuti su altri piani superiori dell'essere umano. In chiave cosmologica, Xisuthrus rappresenterebbe la Terza Razza Madre, quella che subì la separazione dei sessi, mentre i suoi tre figli sarebbero le ultime tre sottorazze di quella Razza.

XIUHCOATL

 
(Xiu) - Presso l'antica dinastia Xiù, questo nome veniva probabilmente dato al Dio Quetzaleoatl.

XIUHPOHUALLI

 
(Azt.) - Con questo nome, gli Aztechi chiamavano il Dio del Sole Tonatiuh, ed anche il calendario solare.

XIUHTECUTLI

 
(Mes.) - Divinità Nahua (antico Messico) conosciuta anche come Huehueteotl; era il più vecchio degli Dei e la divinità dell'anno. Veniva raffigurato con il volto ed il corpo di colori diversi, con un serpente che lo indicava quale divinità dell'aria, ed uno specchio dorato per simboleggiare il sole. Il suo dominio si estendeva al fuoco, alle comete ed ai vegetali. Nella religione tolteca era venerato come Dio del Fuoco; molto probabilmente questa divinità venne assimilata al dio Tlaloc, in quanto la tradizione lo considera sposo di Chalchiuitlincue e signore della pioggia. I suoi aiutanti erano detti "tlalo-que".

XIUITL (Azt.)

 
Nome del calendario solare atzeco, che si suddivideva in diciotto mesi, consacrati alla divinità : Izcalli Atlcahualo Tlacaxipehualistli Tozoztotli Hueytozoztli Toxcatl Etzalcualiztli Tecuilhuitontli Hueytecuilhuitl Tlaxochimaco Socothuetzi Ochpaniztli Teotleco Tepeihuitl Quecholli Penquetzliztli Atemoztli Tititl Ciascun mese si suddivideva in venti giorni, ciascuno dei quali aveva un nome: Scelotl Cuauhtli Cozcacuenhtli Ollin Tecpatl Quiahuitl Xochitl Cipactli Checatl Calli Cuetzpallin Coatl Miquitzli Mazatl Tochtli Atli Itzcuintli Ozomatli Malinalli Acatl I rimanenti cinque giorni erano considerati a parte ed erano negativi.
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