Glossario

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FARVARSHI

 
(Mazd.) - Lo stesso che Ferouer, o l'opposto duplice (come contrario). La controparte spirituale dell'originale, ancor più spirituale. Così, Arimane è il Ferouer o il Farvarshi di Ormudz - "demon est deus inversus", Satana lo è di Dio. L'Arcangelo Michele, il "simile a Dio", è un Ferouer di quel Dio. Un Farvarshi è invece il lato oscuro di una divinità - ossia il suo rivestimento tenebroso.

FASI LUNARI

 
(Ast.) - Sono gli aspetti dell'illuminazione del disco lunare dipendenti dalla posizione della Terra, della Luna e del Sole. Si ha Luna nuova ( o Novilunio) quando la Luna si trova fra il Sole e la Terra e mostra alla Terra la sua faccia in ombra e, quindi, oscura. Corrisponde alla congiunzione Luna-Sole. Segue il Crescente di Luna, poi il Primo Quarto, la Luna Gibbosa ( 3/4 di Luna) ed infine la Luna Piena che corrisponde all'opposizione Sole-Luna e vede il Sole frapposto fra la Terra e la Luna, condizione nella quale la Luna mostra alla Terra la sua faccia illuminata. Da questo punto in poi la fase lunare entra in decrescenza. Prima si ha la Luna Gibbosa, poi l'Ultimo Quarto, quindi il Decrescente e poi, di nuovo, il Novilunio.

FATE

 
(Eso.) - Esseri sovrumani che si rappresentavano sotto la forma di donne, e che erano ritenuti in possesso di un certo potere magico. Le fate del Medioevo appartengono a quel genere di divinità secondarie pagane (le Ninfe dei Greci, gli Elfi dei Germani) che sopravvissero al paganesimo e che il popolo mescolò con le credenze del cristianesimo. Come le Ninfe genetillidi, esse presiedevano al giorno della nascita degli uomini, assistevano i neonati nella culla, e talvolta li nutrivano con il proprio latte. Come le Ninfe, abitavano all'interno di verdeggianti colline o sulle isole dei laghi di montagna, in palazzi incantati. Avevano il potere di rendersi invisibili, invulnerabili, di interpretare il linguaggio profetico degli uccelli, di scoprire i tesori nascosti, di spostarsi in un baleno da un luogo ad un altro, anche molto distante. Il Medioevo distingueva due specie di fate : le Fate dei Castelli e le Fate della Natura. Le prime erano incantatrici (Morgana, Melusina, Viviana, Alcina), sia buone che cattive, a somiglianza delle Medee e delle Circi pagane. Erano le protettrici delle stirpi illustri. Le altre abitavano i boschi, le caverne, le fontane; apparivano talvolta ai mortali come vecchie brutte e deformi, altre volte come ragazze bellissime. Danzavano di notte al chiarore della luna sulle colline e nei prati. Venivano convocate una volta l'anno dal loro capo, una vergine, che puniva quelle che avevano abusato del loro potere e ricompensava quelle che avevano aiutato l'innocenza e la virtù. Legge regolare per tutte era la trasformazione annuale in un qualche animale per un certo numero di giorni, periodo durante il quale vivevano per intero le sorti dell'animale, nel bene e nel male. Il potere delle Fate risiedeva principalmente nella loro magica bacchetta.

FATO

 
(Occ.) - Potere occulto che regola i casi degli uomini senza che questi possano ribellarsi. Veniva talvolta rappresentato con il filo, il fuso e la rocca, i tre strumenti delle Parche. Gli Egiziani lo simboleggiavano con una stella, mentre per Platone le Parche erano un simbolo del lento moto del pianeta Saturno, mediante il quale si completano e si perfezionano tutte le cose. È sinonimo di Destino, Nemesi. La dea del fato è Moira, una divinità che come Aisa, conferisce a tutte le sue parti del buono e del cattivo. I Greci lo personificavano nelle Moire, i Latini nelle Parche, i Celti nelle Fatae. In latino si scrive "fatum", da "far, fari" che significa "dire". Ed allora fatum è ciò che è stato detto, stabilito, e che non si può più cambiare. Per derivazione si ha anche il significato di oracolo, vaticinio, premonizione, ed anche di "fine fatale" dell'universo, irrevocabilmente stabilito dalla legge della Natura. Si tratta, ovviamente, di un concetto meccanicistico, una catena di causazioni meccaniche cui nulla e nessuno può sfuggire. Le religioni di salvezza si opporranno a questo concetto, indicando la strada per liberarsi dall'oppressivo potere del fato. La Teosofia, come è noto, rifiuta il fato e le vie liberatrici, mentre afferma il concetto di karma, dove i legami sono di ben altro genere e si sciolgono in positivo e non in negativo.

FATTURA

 
(Occ.) - Malia, stregoneria, atto del fare sacrifici agli Dei, attendere alle cose sacre. Nella tradizione popolare ha il significato particolare di comporre filtri, fare incantesimi.

FAUNA

 
(Sc.) - Complesso degli animali di un paese e loro descrizione scientifica. Il termine deriva da faunus, antico dio mitologico protettore degli armenti e del gregge.

FAUNO

 
(Mit.) - Di etimologia non ben definita, indica una divinità che rappresenta la Natura ed è adorata in modo speciale dai pastori. Nel mito greco è Pan: ed erano i Fauni, divinità campestri, seguaci di Bacco, dai Greci chiamati Satiri, a cui i villani offrivano agnelli e capretti. I fauni sono rappresentati con corna di capra o di becco, con figura di capra dalla cintola in giù; talvolta anche con forma umana, ma con orecchie lunghe o caprine e la coda.

FAURE Camille

 
(Fr.) - Scienziato francese del XIX secolo, perfezionò nel 1881 l'accumulatore elettrico di G. Plante, ideando un particolare tipo di piastra ad alveoli, riempiti di ossido di piombo compresso.

FAVA

 
(Occ.) - Gli antichi ritenevano che la fava sia stata il primo legume di cui si siano cibati gli uomini; secondo gli scrittori latini, le fave erano tenute in grande venerazione. Gli Egiziani non le toccavano, non le seminavano, non le mangiavano : i sacerdoti si astenevano perfino dal guardarle. Pitagora, che proveniva da quella scuola, ne aveva interdetto l'uso ai suoi discepoli, ma in segreto le venerava e le usava per le sue operazioni magiche. Si dice che, bollite ed esposte per alcune notti alla luce della luna, si trasformavano in sangue; scrivendo con questo liquido la propria volontà su uno specchio convesso si poteva ottenere ciò che si voleva. La leggenda racconta che Pitagora, piuttosto che salvarsi in un campo di fave, si lasciò prendere ed uccidere dai suoi inseguitori.

FAVOLA

 
(Mit.) - Divinità allegorica, figlia del Sonno e della Notte. Il mito vuole che fosse sposata col Falso e che si occupasse continuamente di contraffare la storia. Viene rappresentata come una donna magnificamente vestita, con un dolce sorriso, una maschera in mano, nell'atto di avvolgersi con un velo sul quale sono disegnati tanti animali. Si tratta di un breve e vivace componimento narrativo, i cui attori sono esseri animati o cose inanimate, ed il fine è di far comprendere praticamente ed in modo facile e piano una verità morale. Si può anche definire come una narrazione inventata o finta, fittizia e piacevole.
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