Glossario

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SATANIANI

 
(Soc.) - Sono i seguaci del culto di Satana, che si riuniscono in gran segreto, praticano le messe nere ed adottano una liturgia che è l'esatto opposto di quella cristiana, essendo il demonio il contrario di Dio (Demon est Deus inversus). Adoratori del Diavolo, o Servi del Demonio (Shaitan-perest) sono detti gli Yezidi, un gruppo tribale curdo, che praticano una religione considerata eretica dal punto di vista islamico. Ma Yezidi deriva quasi certamente da ized che significa "angelo, divinità", per cui dovrebbero essere chiamati Adoratori della Divinità, Adoratori degli Angeli. La loro religione si rifà certamente allo Zoroastrismo, con motivi di dualismo di origine gnostica e manichea e, poiché non viene capita, viene considerata demoniaca. Come si può ben vedere i cattivi vezzi della religione cattolica sono contagiosi.

SATELLITE

 
(Ast.) - Derivato dalla radice sanscrita "sat", il suo significato originario è "seguace, guardia del principe". Ma i Romani odiavano il nome di Re, e pertanto il termine assunse il significato di malvagio, ministro di un signore prepotente. La parola ritornò in auge al tempo dei Franchi, ma attualmente ha ripreso il suo significato latino di ministro dell'altrui crudeltà, sgherro, sbirro. L'astronomia è stata più benigna ed ha adottato il termine (pare sia stato Keplero il primo ad impiegarlo) applicandolo al pianeti minori che girano attorno ad uno maggiore.

SATI

 
(Eg.) - La Dea che con Anouki ed il dio Khnoum forma la trinità Egizia. È anche un termine sanscrito il cui significato è "sposa virtuosa , devota al marito" ed indica, in particolare, la sposa fedele che, alla morte del marito, si sacrifica sul rogo assieme al di lui cadavere. Tale usanza fu soppressa dagli inglesi nel 1829.

SATIRO

 
(Mit.) - Figura mitologica della Grecia antica e del mondo letterario greco-romano, che ha forma umana, orecchie, coda e zoccoli di cavallo, naso ricagnato, testa spelata, abbozzi di corna dietro le orecchie. Può essere considerato simile ai Sileni e possiede una grande carica sessuale caratterizzata da istinti lussuriosi. I Satiri sono sensuali ed aggressivi ma, secondo Esiodo, buoni a nulla. Talvolta sono considerati esseri divini del bosco, ed allora gli attributi equini diventano caprini. Durante il tardo periodo ellenico assunsero completa forma umana, con una piccola coda attaccata all'estremità della colonna vertebrale. Il termine fu usato anche per designare coloro che facevano gazzarra durante le feste di Bacco, specialmente la turba petulante e chiassosa che costituiva il seguito di quel nume. Questi danzavano, battevano su tamburelli, suonavano zampogne e flauti, agitavano in mano delle nacchere e, soprattutto, manifestavano una forte carica sessuale.

SATTA

 
(San.) - "La sola ed unica Esistenza" - Brahma (neutro).

SATTI

 
(San.) - O Suttee. La cremazione delle vedove viventi assieme ai loro mariti morti - un costume oggi fortunatamente abolito in India. Letteralmente, "una donna casta e devota".

SATTRA

 
-AYANA (San.) - Osservanza di una sessione: insieme di sacrifici la cui durata durava da 12 a 100 giorni, con un massimo di 12 anni.

SATTVA

 
(San.) - Comprensione, quiescenza nella conoscenza divina. Segue generalmente la parola Bodhi quando è usato come parola composta, ad esempio, "Bodhisattva". La prima delle tre componenti (guna) della Natura, quella che è luminosa, pura, pacificata, e che domina nell'essere che accede alla Conoscenza. È l'"essenzialità", "ciò che esiste", "che è completo"; da questi significati, nelle Upanishad viene ad assumere il significato del primo dei tre guna, cioè "immobile luminosità-albedine", opposta a rajas e tamas. L'uso del termine, collegato ai guna (qualità) sta a significare la qualità della bontà. È la comprensione, Buddhi. La scuola di Aryasanga chiama "sattva" la duplice monade, Atma-Buddhi, che sul piano superiore corrisponde a Parabrahman-Mulaprakriti.

SATTVA BODHI

 
(San.) - Vedi Bodhisattva.

SATURNALI

 
(Lat.) - I Saturnalia erano una solenne festa religiosa, di carattere popolare, che veniva celebrata il 17 Dicembre a ricordo del felice governo di Saturno sul Lazio. Durante questa festa vi era scambio di regali, gli schiavi venivano serviti a tavola dai loro padroni, ciascuno cercava il piacere con il mangiare, bere, frequentare spettacoli pubblici, ed altro. Durava tre giorni; il primo giorno si cominciava con una cerimonia religiosa, poi la festa diventava sempre più licenziosa, scivolando verso atti sfrenati ed orgiastici. La festa cadeva in un periodo in cui tutti i lavori dei campi erano terminati e quindi vi erano tutte le condizioni per dedicarvi completamente il tempo; gli affari erano sospesi, molti colpevoli riacquistavano la libertà, ai fanciulli venivano regalate delle figurine, non si iniziavano guerra, non si pronunciavano sentenze di condanna. Il regno di Saturno era un regno di pace e la sua festa voleva ricordare quei tempi.
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