Glossario

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PASHUT

 
(Eb.) - "Interpretazione letterale". Uno dei quattro modi usati dagli Ebrei per interpretare la Bibbia.

PASHYANTI

 
(San.) - La seconda delle quattro tonalità (Para, Pashyanti, Madhyama e Vaikhari) nelle quali si divide il suono, a seconda delle sue differenziazioni.

PASQUA

 
(Rel.) - La parola pasqua può derivare dall'aramaico "pascha" o dall'ebraico "pesach", con il significato di "passare oltre, liberarsi". Per gli Ebrei è una festa solenne che si celebra annualmente per ricordare il passaggio dell'angelo sterminatore sullo Egitto, la peste che fece strage degli Egiziani, l'uscita degli Ebrei dalla terra d'Egitto, attraversando a piedi asciutti il Mar Morto. È la prima delle cinque feste annuali ed ha la durata di sette giorni; viene celebrata in forma conviviale mediante una cena i cui elementi fondamentali sono azimi ed agnello. Essa si rifà certamente ad un'antica festività primaverile con riferimento ad una cultura di tipo pastorale. Nel cristianesimo indica la festa per la resurrezione di Gesù che, secondo i Padri della Chiesa, rappresenta il passaggio dal deserto della vita mondana alla beatitudine della terra promessa, che si può raggiungere attraverso il Cristo. A partire dal Concilio di Nicea, questa festa si celebra annualmente nella prima domenica dopo il plenilunio che segue l'equinozio di primavera. Di conseguenza, il periodo utile è compreso fra il 22 Marzo ed il 25 Aprile. La pasqua cristiane è preceduta dalla Quaresima, che ne anticipa la preparazione, e dal periodo post-pasquale che ne amplifica la risonanza. Prima che avesse inizio il battesimo dei bambini, era in occasione della veglia pasquale che si battezzavano i catecumeni e si offriva loro la prima comunione. È evidente che la parola inglese Easter derivi da Ostara, la dea Scandinava della primavera. Era il simbolo della resurrezione di tutta la natura, ed era venerata all'inizio della primavera. Era abitudine dei pagani Norvegesi scambiarsi in quel periodo uova colorate chiamate uova di Ostara. Queste adesso sono diventate le Uova di Pasqua. In Asgard and the Gods è detto: "La Cristianità attribuisce un altro significato all'antica tradizione, mettendola in relazione con la Resurrezione del Salvatore che, come la vita nascosta nell'uovo, dormì nel sepolcro per tre giorni prima di risvegliarsi a nuova vita". Ciò era più che naturale, dato che il Cristo era identificato con quello stesso Sole di Primavera che si risveglia in tutta la sua gloria, dopo la triste e lunga morte dell'inverno. (Vedi "Uova").

PASQUA Isole

 
(Geo.) - Si trovano nel Pacifico centrale e presentano la caratteristica di cime di montagne appartenenti ad un continente sommerso. Di natura vulcanica, presentano prevalentemente una forma triangolare, coste scoscese, terreno arido. Sono esposte a forti venti, hanno scarse precipitazioni e povera vegetazione. Sono ricoperte da una grande quantità di statue ciclopiche, resti della civiltà di un popolo numeroso e colto che, sicuramente, viveva su una superficie molto estesa. Sul dorso delle statue si trova spesso un simbolo come la croce ansata degli Egizi. La leggenda racconta che tutte le isole della regione formavano una volta una terra immensamente vasta, abitata da uomini gialli e neri, sempre in guerra fra di loro. Gli Dei, stufi delle loro discordie, incaricarono Oceano di pacificarli. Questi inghiottì le terre e le liti ebbero fine. Rimasero emersi solo i picchi più alti delle montagne. Popoli abitanti a migliaia e migliaia di chilometri l'uno dall'altro, che non si erano mai incontrati prima che gli Europei sbarcassero sulle loro terre, hanno la stessa lingua, gli stessi usi e costumi, le stesse credenze religiose. Ciò si può spiegare solo con la remota appartenenza ad una terra comune. Si pensa che il popolo che abitava l'isola principale dovesse appartenere alla prima sottorazza della Terza Razza. Doveva trattarsi di esseri giganteschi, almeno a giudicare dalle opere che ci hanno lasciato. Suoi discendenti sono, oggi, forse, alcune tribù australiane e polinesiane.

PASSAGGIO

 
(Occ.) - Termine di immensa importanza in campo esoterico, usato con diversi significati in diverse situazioni. La sua valenza maggiore è quella di indicare un cambiamento di stato (passaggio dalla vita alla morte, passaggio dal mistero alla vita, ecc.) o di condizione esistenziale (dalla vita laica a quella monastica, dalla vita mondana a quella spirituale, ecc.), sia individualmente che collettivamente. Nei Misteri di tutti i popoli vi erano dei Riti che preparavano e sanzionavano il passaggio da uno stato ad un altro. Per quanto se ne sappia, essi erano fondamentalmente tre : 1)Separazione dalla condizione precedente (segregazione dell'individuo dal suo ambiente di origine); 2)Transizione dalla condizione precedente a quella futura (soggiorno in luogo isolato e prove varie); 3)Entrata nella nuova condizione (aggregazione solenne alla società degli Iniziati). Riti di iniziazione a parte, anche nella vita comune l'essere attraversa vari passaggi significativi, che impongono profondi mutamenti: battesimo, cresima, matrimonio, feste varie, conseguimento di titoli, ecc.

PASSAGGIO DEL FIUME

 
(Cab.) - È questa una frase che si può incontrare nelle opere che si riferiscono alla magia medioevale; all'inizio era il nome dato ad un alfabeto cifrato usato dai Rabbini Cabalisti; il fiume cui si allude è il Chebar - nome che si trova anche negli autori latini come Literae Transitus.

PASSI

 
(Occ.) - Nella Dottrina esoterica, con questo termine si indicano le sfere abitate dall'uomo, ma anche i suoi principi. I Tre ed i Sette Passi si riferiscono alla catena planetaria della Terra, ma anche alle sue sette regioni. Dal punto di vista cosmico, i Cinque Passi di Fohat sono i cinque piani superiori della Coscienza e dell'Essere, essendo il sesto ed il settimo (Contando dall'alto verso il basso) il piano astrale e quello terrestre, ossia i due piani inferiori.

PASSIONE

 
(Rel.) - Deriva dal latino "passius", participio passato del verbo "patio" che significa soffrire. Ogni passione è sofferenza, pena, travaglio; quella amorosa è piacevole, anche se può portare a conseguenze estreme, quella che la cristianità affida a Gesù Cristo lo è certamente molto meno. In filosofia è il predicato generale, o categoria dell'essere, correlativo e complementare all'azione (Aristotele). In un significato più limitato, il termine indica un fenomeno ricettivo, di modificazione o di alterazione patologica, che concerne l'intelletto passivo. Sono le cosiddette affezioni, tendenze, inclinazioni dell'anima, di carattere intenso e durevole. Platone rileva un contrasto tra le passioni e la ragione, ponendo le prime nel ventre e la seconda nella testa. Le passioni irascibili sono collocate nel fegato. Per Aristotele la passione è una alterazione dell'anima che coinvolge anche il corpo. In tempi più recenti Leibniz e Spinoza si interessano alle passioni, ma è Condillac a dare una definizione molto precisa: la passione è un impulso dotato di grande intensità che si impadronisce della mente dell'uomo, impedendole di volgersi ad altro oggetto. Kant distingue fra passione (inclinazione non governabile) ed emozione (sentimento di dolore o di piacere), mentre Hegel vede nella passione una determinazione unilaterale della volontà in base ad un'unica inclinazione. Le passioni si possono suddividere in polarità (piacere-dolore, amore-odio, audacia-timore, speranza-disperazione, ecc.), o in appetiti, a loro volta corporei o spirituali, semplici e primitive. Per Cartesio le passioni erano 34 e si trattava di spiriti animali che dal cuore salivano al cervello. La valutazione morale delle passioni è sostanzialmente negativa, addirittura come limitazione della libertà individuale. Ovvia la rivalutazione delle passioni da parte dei Libertini, ma netta la condanna da parte di Rousseau che considera le passioni non appartenenti alla natura originaria dell'uomo, ma derivanti da forme errate di socializzazione. Il Romanticismo rivaluta le passioni, non tanto sul piano edonistico, quanto come energie vitali che portano l'uomo al di là dei limiti della ragione, talvolta troppo angusti. Oggi il tema delle passioni è passato dalla filosofia alla psicoanalisi, dove la lettura del fenomeno viene fatta in una chiave del tutto diversa.

PASSO

 
(Ast.) - Distanza percorsa da un astro in un determinato periodo di tempo; si misura in gradi di arco. Può essere giornaliero se si riferisce alle 24 ore, settimanale se si riferisce ad una settimana, ecc.

PASTEUR Luigi

 
(Fr.) - Dole 1822, Sein-et-Oise 1895. Chimico e microbiologo francese, padre della batteriologia. Figlio di conciatori, fece studi normali; si diplomò nel 1846 in chimica e si diede alla ricerca scientifica. Cominciò con l'ottica, ma ben presto passò alla chimica e poi alla biologia. Studiò le fermentazioni, di cui scoprì l'anacrobiosi; inventò il processo di pastorizzazione, ovvero di uccisione dei microrganismi a mezzo del calore. Profondamente avversato dalla medicina ufficiale, difese accanitamente le sue scoperte. Approfondì la natura dei microbi e sperimentò le modalità del contagio. Inventò il vaccino, dapprima contro il carbonchio, poi contro la rabbia. L'Istituto che porta il suo nome nacque per sottoscrizione popolare. Pasteur è lo scienziato che ha dato il maggior contributo per legare la scienza alla società. È stato il primo ad aprire un laboratorio per il benessere dell'uomo.
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