Glossario
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LA NAULETTE
(Bel.) - Località del Belgio, situata sulle rive del Lesse, nella quale sono stati trovati i resti (una mascella) dell'uomo di più bassa statura mai individuato. Si tratta di un uomo antichissimo, certamente precedente alla grande inondazione.
LA PLUCHE
(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta.
LA VENTA
(Ame.) - Città importante per lo studio della civiltà Olmeca, della quale era un antico centro.
LABANO
(Eb.) - Personaggio biblico, fratello di Rebecca, diede ricovero a Giacobbe che fuggiva dall'ira di Esaù e gli promise in moglie la figlia Rachele in cambio di sette anni di lavoro. All'ultimo momento la sostituì con Lia e Giacobbe, per poter avere Rachele, dovette lavorare altri sette anni.
LABARO
(Lat.) - Bandiera a forma di stendardo, con il disegno di un'aquila al centro, nata prima che gli Imperatori Romani la usassero quale emblema di sovranità. Era una lunga lancia che prima della sommità portava un'asta a croce, ad angolo retto, dalla quale pendeva un rettangolo di seta, riccamente ornato di oro e di ricami. Costantino sostituì l'aquila con il monogramma Cristiano che recava il motto en touto vika, in seguito interpretato con la frase in hoc signo vinces. Il monogramma era una combinazione delle lettere X - Chi, e P - Rho, la sillaba iniziale di Christos. Su questo fatto, Lattanzio vi costruì la nota leggenda, ma il sacro vessillo fu abolito da Giuliano l'Apostata e poi restituito da Graziano nel IV secolo della Chiesa. Ma il Labaro era stato un emblema ai tempi dell'Etruria, prima di Costantino e della era Cristiana. Era anche il simbolo di Osiride e di Horo, che è spesso rappresentato con la croce lunga Latina, mentre la croce del pettorale Greco è puramente Egiziana. Nel suo "Decline and Fall", Gibbon ha evidenziato l'impostura di Costantino. L'imperatore, se mai ha avuto una qualche visione, deve aver visto il Giove Olimpico, nella cui fede morì.
LABDA
(Gr.) - Una delle Baccanti, figlio di Anfione, beffeggiata dalle compagne perchè storpia. Sposò Etione, da cui ebbe il figlio Cipfelo, che l'oracolo prevedeva padrone di Corinto. Fu inviata una spedizione per uccidere il fanciullo, ma quando uno dei sicari era sul punto di colpirlo con un pugnale, il bimbo gli protese le braccia con tanto amore che l'uomo si arrestò. Il bimbo, allora, passò di mano in mano fino ad essere restituito alla madre.
LABIRINTO
(Gr.) - Leggendaria costruzione architettonica dell'antichità, di struttura ingegnosa e talmente complicata per intreccio di stanze, corridoi, gallerie, da rendere difficile l'orientamento e, quindi, l'uscita, a chi vi fosse entrato. È famoso quello costruito da Dedalo a Creta per il Minotauro, il mostruoso figlio di Minosse. All'inizio designava le caverne, o cave di metalli, che si diramavano in diverse direzioni nel ventre della terra. Con questo nome fu chiamato un monte presso Gortina, nell'isola di Creta, ricco di grotte, burroni e gallerie. Il termine è sinonimo di percorso intricato, naturale od artificiale, ma anche di imbroglio, confusione. Sia il nome, che il suo significato, era già noto agli Egiziani che avevano il loro loperohunt.
LABIRINTO
(Gr.) - L'Egitto aveva il "labirinto celeste", nel quale venivano spinte le anime dei dipartiti, di cui esisteva un esemplare anche sulla terra, il famoso Labirinto, formato da una serie di sotterranei, antri e passaggi con le più intricate giravolte. Erodoto lo descrive composto da 3.000 camere, metà sotto e metà sopra la superficie della terra. Perfino ai suoi tempi gli stranieri non erano ammessi nelle sue parti sotterranee, poiché esse contenevano i sepolcri dei re ed altri misteri. Il "Padre della Storia" trovò il Labirinto già pressoché in rovina, tuttavia, nonostante il suo stato di sfacelo, lo considerò ancor più meraviglioso delle stesse Piramidi.
LABNÀ
(Maya) - Antica città Mayadel principato degli Xiu di Mani. Fiorì fra l'XI ed il XIV secolo d.C.; fra le sue rovine vi è una piramide alta 14 metri.
LABRO
- Un santo Romano, solennemente beatificato pochi anni fa. La sua grande santità consisteva nell'essere stato seduto notte e giorno, per quarant'anni, davanti ad una delle porte di Roma, senza mai lavarsi per tutto questo tempo. Fu mangiato dai vermi fino alle ossa.