Glossario

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HEL

 
(Scand.) - O Hela. Nell'antica mitologia germanica, Hel è il nome degli Inferi ed anche della divinità femminile che vi regna. La dimora della dea è situata sotto le radici dell'albero del mondo (Yggdrasil) e per arrivarci bisogna attraversare il fiume Gjoll. Col prevalere dell'idea del Walhalla, perdette gran parte delle sue caratteristiche. Per i germanici, il mondo dei morti non era un luogo di punizione, ma il mondo della non esistenza. Hel, quindi, è la Dea Regina del Paese dei Morti; l'inscrutabile ed orribile Essere che regna sulla profondità di Helheim e di Nifelheim. Nella mitologia più antica, Hel era la dea della terra, la buona e benefica madre, fornitrice di cibo agli esseri stanchi ed affamati. Ma negli Skald successivi essa divenne il Plutone femminile, l'oscura Regina del Regno delle Ombre che portò in questo mondo la morte e, poi, il dolore. Hel equivale all'Amenti degli Egiziani, un luogo di purificazione e, quindi, al Kamaloka indù. È anche l'Ade dei Greci. È un luogo freddo e buio, al quale si accede attraverso una caverna (l'antro di Guipa), a guardia della quale si trova un cane: Garmr. Nella caverna vi è anche un gallo nero, che canta sotto terra e che annuncerà la fine del mondo. Alcuni fiumi, simili allo Stige ed all'Acheronte, sboccano nel soggiorno di Hela. La regina, invece, è figlia di Loki, il genio del male, e Angerbode, la più terribile delle furie; essa ha un aspetto terribile e la parte superiore del corpo di colore nero ed azzurro. Per impedirle di far male agli uomini, fu assegnata da Allfader agli inferi, affinchè non divenisse pericolosa come il padre e custodisse nel suo impero nebuloso tutti i morti di malattia e di vecchiaia, punendoli per la loro mancanza di coraggio e di valore guerriero. Il suo palazzo è chiuso da porte di ferro e cinto da una altissima muraglia, nel quale abitano tutte le sventure. La sala del trono della regina Hel è il Dolore, la sua tavola la Carestia, il suo trinciante la Fame, il suo valletto il Ritardo, la sua fantesca la Pigrizia, la porta della reggia il Precipizio, il suo letto lo Sfinimento e la Malattia, la sua tenda la Maledizione. Fosche immagini di un ambiente tetro, molto lontane dalle giocose e soavi favole del mondo greco e romano !

HELHEIM

 
(Sca.) - Nella mitologia dei Nordici, è il Regno della Morte. Nell'Edda, Helheim circonda il Nordico Mondo delle Nebbie chiamato Nifelheim.

HELIOS

 
(Gr.) - Il Padre, il Sole come Apollo Karneios, trasformazione greca dell'indù Krishna-Kirana. Kirana significa "radiante", mentre Karneios significa "nato dal sole". Helios equivale a Bel, Baal, El. Il nome è composto da :Heli-on = Sole nel punto più altoHeli-os = Il più altoEli-os = Il più alto

HELLENBACH Lazar

 
(Austria) - Castello di Paczolay 1827,1887. Uomo politico e filosofo austriaco, fu Deputato al Parlamento Croato dal 1860 al 1867. Come filosofo fu influenzato da Schopenhauer, ma sviluppò un proprio punto di vista occulto, riuscendo a concepire la realtà come la somma delle volontà individuali e dei corpi nei quali tale volontà agisce. Scrisse parecchie opere ed è citato con molto rispetto da H.P.B. nella Dottrina Segreta. In particolare vengono citate le opere "Magia dei Numeri" e "Individualità alla luce della biologia e della filosofia moderna".

HELMHOLTZ Hermann Ludwig Ferdinand

 
(Ger.) - Potsdam 1821, Berlino 1894. Fisiologo, fisico e matematico tedesco, si laureò nel 1842 con una tesi sulla struttura del sistema nervoso negli invertebrati. Nel 1843 cominciò i primi lavori sui problemi di fisiologia energetica e nel 1847 scrisse una memoria sulla conservazione della forza. Nel 1850 mise a punto un apparecchio per l'osservazione della retina in un soggetto vivo iniziando un'opera sulla fisiologia oculare che sarebbe stata vastissima. Fu il primo a spiegare in maniera soddisfacente il funzionamento della membrana timpanica. Definì la scienza come insieme organico di conoscenze con le quali l'uomo tenta di sottomettere le forze irrazionali della natura alle proprie finalità etiche. Fra scienza e totalità del sapere esiste un preciso rapporto che deve tener conto delle scienze della natura ma anche di quelle dello spirito. Individuò come dato trascendente del conoscere la credenza umana nella "completa intelligibilità del mondo". Helmholtz rappresentò l'ultimo studioso enciclopedico che la scienza abbia conosciuto. Guidato dall'intuizione dell'unità dei fenomeni naturali, analizzò processi e fenomeni fisiologici con gli strumenti della fisica approdando ad una sorta di versione materialista del kantismo. Per lui le sensazioni non riproducono le cose, ma dipendono in modo essenziale dalle differenti fibre nervose stimolate e dalle loro diverse connessioni centrali: solo le relazioni tra le sensazioni, nella loro regolarità, rispecchiano la regolarità oggettiva dei fenomeni.

HELVETIUS Claude

 
-Adrien (Fr.) - Parigi 1715-1771. Filosofo francese, cominciò gli studi in un collegio di gesuiti, ma se ne allontanò presto per dedicarsi alla lettura di grandi moralisti, di filosofi e scienziati. Amico di Voltaire e poi di Montesquieu, scrisse un'opera sullo Spirito che gli provocò la condanna della Chiesa di Roma e l'esilio in Prussia. Tenne un salotto letterario e filosofico frequentato dagli illuministi e, dopo la sua morte, l'attività fu proseguita dalla moglie. Il suo pensiero è ispirato alle teorie gnoseologiche che egli sviluppa fino alle estreme conseguenze. Per lui non esiste alcun salto fra le facoltà sensibili e quelle intelligibili; il giudizio è la facoltà di comparare sensazioni diverse e lo Spirito è la nostra nozione dei rapporti fra le sensazioni. L'impulso all'azione nasce dalla percezione di piacere o dolore, e l'unica molla che spinge ad agire è l'interesse. Tutte le valutazioni morali sono, per Helvetius, una giustificazione del piacere ed una condanna del dolore, ed anche quei valori che si chiamano onore, nobiltà, ecc., hanno al fondo moventi utilitaristici. Gli uomini sono uguali per natura, diversi per educazione ed ambiente. I vizi ed i comportamenti immorali nascono dalla ignoranza e dalla corruzione della società: per combatterli occorre riformare la società e l'ambiente.

HEMADRI

 
(San.) - La Montagna d'oro; il monte Meru.

HEMERA

 
(Gr.) - "La luce delle regioni inferiori, o terrestri", così come l'Etere è la luce delle superiori sfere terrestri. Entrambe sono nate da Erebos (oscurità) e da Nux (notte).

HEPTAKI

 
(Gr.) - "Uno dai Sette Raggi" degli adoratori Caldei delle stelle; uguale a IAO (Vedi "Iao" e "Iaho"). Heptakis erano i Sette Raggi dei Caldei, da cui lo Iao delle pietre gnostiche, una delle forme del mistico Sette.

HERAKLE

 
(Gr.) - Lo stesso che Ercole.
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