Glossario

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FILO

 
-TEO-SOFIA (Fil.) - Sviluppo di pensiero amico della Teosofia.

FILO DI VITA

 
(Occ.) - O Filo di Fohat, è il Filo dell'Essere che anima l'uomo e passa attraverso le Personalità, o Rinascite, su questa Terra. Nella filosofia indù è detto Sutratma. Il filo di vita è il legame che unisce la serie ininterrotta delle manifestazioni della Vita (esistenze, rinascite), sia nel corpo fisico che al di fuori di esso.

FILO GIUDEO

 
- Un Ebreo Ellenizzato di Alessandria, storico e scrittore famosissimo; nato intorno al 30 a.C., morì all'incirca nel 45 d.C. Egli, dunque, avrebbe dovuto essere bene a conoscenza del più grande evento del I secolo della nostra era : i fatti concernenti Gesù, la sua vita ed il dramma della Crocifissione. Eppure egli mantiene sull'argomento il più assoluto silenzio, anche nella sua accurata enumerazione delle Sette e Fratellanze allora esistenti in Palestina e nei suoi rapporti sulla Gerusalemme dell'epoca. Era un grande mistico le cui opere abbondano di metafisica e di nobili idee; mentre, nella conoscenza esoterica, per molti secoli non ebbe rivali nemmeno fra gli scrittori migliori (Vedi "Filo Giudeo" nel Glossario della Chiave della Teosofia).

FILOGENESI

 
(Fil.) - Storia dell'evoluzione dei gruppi sistematici animali e vegetali. Spesso si usa in contrapposto ad Ontogenesi, che rappresenta, invece, lo sviluppo individuale.

FILOLOGIA

 
(Fil.) - Scienza della parola, come espressione del pensiero umano, e delle condizioni intellettuali e morali dei popoli, specialmente antichi. Arte di interpretare, di illustrare, criticamente, i testi di una data lingua, di fermarne la lezione.

FILONE BIBLO

 
(Fen.) - Biblo, seconda metà I secolo d.C., morto a Roma all'epoca di Adriano, mentre era ambasciatore delle città fenice. Talvolta viene anche chiamato Kerennius dal nome del suo protettore. Scrisse un trattato in 12 libri sull'acquisto e la scelta dei libri, un trattato in 30 libri sulle città e gli uomini notevoli da esse prodotti, un trattato in 3 libri sulla Storia inverosimile. La sua opera più nota è la Storia Fenicia, che lui dice essere una traduzione di un'opera di Sanchuniaton, vissuto ai tempi di Mosè e Semiramide.

FILONE DI ALESSANDRIA

 
(Gr.) - Alessandria 20 a.C. - 50 d.C. Filosofo giudaico di lingua greca, usò un metodo esegetico fortemente allegorico che gli permise di interpretare la Bibbia alla luce di convinzioni accolte dal platonismo e dal pitagorismo, in una originale sintesi fra fede giudaica e filosofia greca. Per Filone Dio è incorporeo, unico e creatore del mondo. La creazione è opera del Logos, espressione dell'attività intellettiva dell'Uno, sua prima ipostasi divina. Il Logos è il luogo delle idee divine, che sono gli archetipi sui quali è modellata la creazione. Al di sotto del Logos vi sono le Potenze, per mezzo delle quali Dio opera sul mondo. L'uomo è composto di tre parti, corrispondenti ad altrettanti principi : corpo e principio materiale, anima (o mente) e principio intellettuale, spirito e principio spirituale. Solo quest'ultimo è immortale.

FILONE DI LARISSA

 
(Gr.) - Filosofo greco, discepolo di Clitemaco, si trasferì a Roma nell'88 ed ebbe come allievo Cicerone. Egli si muove nella differenza fra evidenza e percezione : le cose sono evidenti quando sono presenti alla mente, anche se ciò non significa che esse siano di per sè percepite; non essendovi un segno distintivo della percezione, il vero ed il falso si presentano nella sfera della probabilità. L'uomo può raggiungere un certo grado di certezza attraverso l'opinione e la ricerca di ipotesi più probabili di altre.

FILONE EBREO

 
(Eb.) - Detto anche Filone Giudeo, è un filosofo alessandrino del I secolo d.C. Spese tutta la sua vita a studiare e scrivere. La sua prima opera fu sulla morte di Caligola, interpretando la morte del dittatore come punizione per la sua persecuzione degli Ebrei. Uomo pio e religioso convinto, di cultura greca, pensava una filosofia diversa dalla sua religione. Nella Bibbia egli cerca solo un senso mistico; la sua filosofia rientra nel filone platonico, ma accoglie motivi anche di altre correnti. La sua attività può essere definita come opera di sincretismo mistico.

FILOSOFI DEL FUOCO

 
- Nome dato agli Ermetisti ed Alchimisti del Medioevo, nonché ai Rosacroce. Questi ultimi, successori dei Teurgi, consideravano il fuoco come il simbolo della Divinità. Per loro era non solo la sorgente degli atomi materiali, ma anche il contenitore delle Forze spirituali e psichiche da cui traevano energia. Ampiamente analizzato, il Fuoco è un principio triplo; esotericamente, è un settenario come tutti gli altri Elementi. Come l'uomo è composto di: Spirito, Anima e Corpo più un aspetto quadruplice, altrettanto lo è il Fuoco. Com'è raffigurato nelle opere di Robert Fludd (de Fluctibus), un famoso Rosacroce, il Fuoco contiene : (1) una fiamma visibile (Corpo); (2) una fiamma astrale invisibile (Anima); (3) uno Spirito. I suoi quattro aspetti sono: il calore (vita), la luce (mente), l'elettricità o potere molecolare (kamico), l'Essenza Sintetica al di là dello Spirito, ossia la causa radicale della sua esistenza e della sua manifestazione. Per l'Ermetista ed il Rosacroce, quando una fiamma si è estinta sul piano oggettivo è solo passata dal mondo visibile a quello invisibile, dal conosciuto all'ignoto.
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