Glossario

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RAGNAROK

 
(Sca.) - Nell'Edda, è una specie di entità metafisica chiamata il "Distruttore" ed il "Crepuscolo degli Dei", due terzi del quale sono distrutti durante l'"Ultima Battaglia". Ragnarok giace in catene sulla cima di una roccia, e vi resterà fino a quando ci saranno alcuni uomini buoni nel mondo; ma appena tutte le leggi saranno infrante ed ogni virtù e bene scompariranno da esso, allora Ragnarok sarà slegato e gli verrà consentito di scaraventare sul mondo condannato tutti i mali e tutti i disastri immaginabili.

MATERIA

 
(Fil.) - In campo filosofico, fin dalle origini si pone la contrapposizione fra le due concezioni principali: la materia concepita in termini metafisici e la materia che tende alla metafisica partendo dalla natura. Per Platone la materia è una realtà squisitamente metafisica, per Democrito e Leucippo essa è "grandezza" e "figura". Per Aristotele la materia prima è il polo opposto dell'Atto puro; essa, essendo priva di qualsiasi determinazione formale, è di per sè inconoscibile, pura passività e ricettività. Per gli Stoici la materia era la "sostanza prima", intesa come soggetto passivo. Per Plotino la materia era non-essere, ovvero il limite opaco che segnava il confine all'espansione del principio spirituale luminoso. Agostino considera la materia come "assolutamente informe e priva di qualità", quindi prossima al nulla. Tommaso ritiene la materia imperfetta ed incompleta. Bisognerà aspettare il XV secolo per vedere attribuire alla materia un ruolo attivo che permea di sè tutte le cose. Bruno concepisce la materia come "subietto" di tutte gli esseri compresi gli spiriti. Cartesio darà impulso ad una visione moderna della materia, in termini naturalistici e fisici. Nei secoli XVII e XVIII la materia sarà vista come estensione, interpreti di questa teoria sono Hobbes e Spinoza, che gettano le fondamenta della ricerca scientifica. Per Kant la materia "riempie uno spazio non attraverso la sua pura esistenza, ma mediante una particolare forza motrice". Per i Romantici la materia è costituita da tre tipi di forza (espansiva, attrattiva e sintetica) cui corrispondono rispettivamente i fenomeni naturali del magnetismo, dell'elettricità e del chimismo. Mach ritiene la materia una "determinata connessione degli elementi sensibili in conformità di una legge". Il pensiero moderno ha posizioni così articolate che è praticamente impossibile fare una sintesi. Materia e forma, hanno un preciso senso gnoseologico, che è sviluppato molto bene da Kant e la contrapposizione è ripresa anche da filosofi successivi. Astrologicamente, la Luna è la materia informe, il Sole la forma, ovvero la virtù agente. La Luna, infatti, quando è scura, non possiede forma; la luce del Sole sembra plasmare la materia lunare che, quasi fosse cera molle, a seconda dell'illuminazione assume ora una forma ora un'altra. La Vita è una forma unica di esistenza che vede la materia quale veicolo per la manifestazione dell'Anima sul nostro piano di esistenza, e l'Anima quale veicolo per la manifestazione dello Spirito sul piano più elevato. Si tratta, quindi, di una Trinità (Spirito, Anima, Vita), la cui sintesi è la Vita. Elettricità, luce, calore, ecc. vengono chiamati "ombre della materia in movimento, ovvero stati sospensori della materia, di cui possiamo conoscere solo gli effetti. Sul nostro piano di esistenza non può esserci alcuna manifestazione di coscienza, totale o parziale,, se non attraverso un veicolo di materia, ovvero un aggregato fisico del quale sia possibile la percezione. Per l'Occultista, la Materia è quella totalità di esistenze nel Cosmo che è compresa in uno qualsiasi dei piani di percezione. Il calore è luce in risposo, la luce è calore in rapido movimento; entrambi sono fantasmi ed ombre della materia in movimento. La materia esiste in due condizioni: sukshma, condizione latente o indifferenziata, sthula, condizione differenziata. Solo in quest'ultimo stato diventa anu, atomica. In Natura ogni cosa è composta da due tipi di materia: una fissa ed eterea, l'altra passiva ed inerte. La materia grossolana, ponderabile, è il corpo, il guscio di Materia o Sostanza, il principio femminile passivo; Prana è il principio maschile attivo. Mulaprakriti è la Materia Radice, Daiviprakriti è la Prima Materia, divina ed intelligente, diretta emanazione della Mente Universale, ciò che forma tutti i globi semoventi del Cosmo. Essa è ritenuta l'origine del male quando viene identificata con la Diade. La Materia primordiale, sotto l'impulso della legge ciclica, si separa e si differenzia, dividendosi secondo uno schema generale in una scala settenaria di sostanze. Lo Spirito è Materia al settimo piano, mentre la Materia è lo Spirito al piano più basso: entrambi sono Maya. La sacra trinità ipostatica è costituita da Etere, Materia ed Energia. Noè che galleggia sull'Arca, nelle acque del diluvio, è lo Spirito che, nel principio femminile (Argha, la Luna, la vagina), cade nella Materia. E Noè pianta la vigna, beve il vino e si ubriaca: è lo Spirito che, imprigionato nella Materia, rimane intossicato. Spirito e Materia sono equilibrati nell'uomo. Sull'arco discendente si afferma la Materia, su quello ascendente si riafferma lo Spirito. Alla fine del ciclo, la Monade è totalmente spiritualizzata, avendo perso la materia che la ricopriva. La Materia è chiamata il regno di Satana, poiché si ritiene che in essa possa trovarsi il seme del male. Dio, infatti, puro Spirito, è Luce che si rispecchia invertito nella Natura, o Materia, divenendo in tal modo "tenebre"; questo il pensiero di E. Levi. Il Diavolo non è un 'entità malefica ma l'insieme delle forze disintegranti contro cui lotta la Materia, nelle sue innumerevoli forme e diversi stati, per mantenere la sua esistenza effimera. L'Abisso, o il Caos, era chiamato da Valentino "Sige", ed indicava la Materia nata dal Silenzio. Il suo opposto era Bitos; assieme costituivano il binario primordiale. Allo Spirito è associato il numero 3, alla Materia il numero 4; al primo la linea verticale, alla seconda la linea orizzontale: insieme formano la croce. Il 3 è indivisibile, il 4 giace sul piano della percezione oggettiva. Il 3 è il Triangolo, la triade sephirotale superiore del Cabalisti, da cui emana il 4, il Quadrato. E ciò è confermato da Pitagora nella sua Tetraktis. Nel Sistema Solare abbiamo sette stadi differenziati di Materia, o sette condizioni, dette anche capacità di percezione, di Prajna. Ne consegue che ci debbono essere sette stati di coscienza nell'uomo; a seconda del maggiore o minore sviluppo di questi stati, furono concepiti i diversi sistemi di religioni e di filosofia. Ogni oggetto esterno che cade sotto la nostra percezione è solo il prodotto del nostro stato mentale, per cui si può affermare che prakriti è illusione, mentre la sola realtà è purusha. Nell'opera "Origine delle Misure", Skinner rileva che la figura del cubo disteso, in relazione con il cerchio, diventa una croce, la forma del tau. Il cubo ha sei facce, ma il suo svolgimento in croce ne produce sette, essendo quella centrale in comune: abbiamo quattro quadrati in verticale e tre in orizzontale. Abbiamo 4 + 3 = 7. Quattro è il simbolo dell'Universo allo stato potenziale, o Materia Caotica, Tre è il simbolo dello Spirito, che la permea attivamente. Il Triangolo astratto primitivo deve perdere la sua qualità unidimensionale e spandersi attraverso la Materia, formando in tal modo la base manifestata dello spazio tridimensionale, affinchè l'Universo possa manifestarsi in modo intelligibile. È il cubo disteso che dà luogo a ciò, mentre la croce ansata diventa simbolo dell'uomo, della generazione e della vita. In Egitto Ank significava "Anima", "Vita", "Sangue". È l'uomo animato, vivente e settenario. Il Settenario è Spirito + Materia. L'autocoscienza a determinate forme della Materia viene data da Mahat che, cadendo in essa, ne sviluppa il Manas, l'egoismo. Non esiste Forza senza Materia e non esiste Materia senza Forza.

LOCKE John

 
(Ing.) - Wrington 1632, Oates 1704. Filosofo inglese, studiò ed insegnò alla Westminster School di Oxford dove conseguì i titoli accademici nel 1656 e nel 1658. Insegnò greco retorica e filosofia a Christ Church e coltivò anche medicina e chimica. Per continuare l'insegnamento avrebbe dovuto diventare ministro della Chiesa Anglicana; rinunciò e nel 1667 partì al seguito del conte di Shaftesbury, di cui seguì le alterne vicende politiche. Suo tramite, però, ottenne la dispensa di entrare nella chiesa per poter insegnare; si trasferì, quindi, a Londra, dove divenne medico, laureandosi nel 1675, e collaboratore del suo protettore, che seguì in diversi viaggi in Europa. Ritornato a Londra dove fu coinvolto in una rivolta contro il re capeggiata dal suo protettore. Nel 1683 dovette lasciare l'Inghilterra per l'Olanda, ma ritornò cinque anni dopo, sotto il regno di Guglielmo III e della regina Maria. La sua prima opera, il Saggio sulla tolleranza, dimostra il suo passaggio dal filoassolutismo all'antiassolutismo. L'Epistola sulla tolleranza, scritta in Olanda è fondata sul rispetto della coscienza religiosa del singolo. Nella Ragionevolezza del Cristianesimo egli intende liberare il cristianesimo da ogni elemento fanatico o intollerante. Locke fu molto influenzato dalla tradizione empiristica inglese impersonata soprattutto da Bacone. Nel Saggio sull'intelletto umano, Locke manifesta l'ispirazione antidogmatica e sperimentale che caratterizzava il gruppo di scienziati cui egli faceva parte, per stabilire i limiti della conoscenza umana. Questa ricerca si articolava in quattro libri. Il primo è la Critica dell'Innatismo. Locke non crede in idee e verità innate, ma una capacità innata di pervenire ad idee e conoscenze. E nega anche l'innatismo morale e religioso. Il secondo tratta delle Idee. Locke intende per "idea" qualsiasi contenuto mentale o oggetto psichico. Alcune idee sono acquisite per sensazione, ovvero attraverso esperienza esterna, altre per riflessione, ovvero mediante esperienza interna. Un terzo gruppo scaturisce dalla combinazione sensazione-riflessione. Le idee possono essere semplici (chiare, distinte ed indefinibili) e quelle complesse (derivano da insiemi di idee semplici). Il terzo tratta delle Parole e del Linguaggio. Locke nega il sostrato della metafisica che, secondo lui, è costituito da metafore grossolane. Le essenze reali, per lui, sono quelle nominali, costituite dalle definizioni dei nomi generali che usiamo per classificare le cose in generi e specie. Questi nomi sono le idee astratte. Il quarto libro tratta della Conoscenza umana e della Probabilità. Per Locke la conoscenza è la percezione dell'accordo o disaccordo fra le idee. Può essere intuitiva (immediate e chiara, senza bisogno di prova), o dimostrativa (cui si perviene dopo una serie più o meno complicata di passaggi). La conoscenza può andare al di là delle idee ed avere la pretesa di estendersi allo intero universo. Locke insistè molto sulla limitatezza dei poteri umani, soprattutto quelli intellettuali. Egli contrastò il tentativo di costruire teorie generali sulla natura, sostenendo che la conoscenza dev'essere corroborata da prove sicure e particolari.

LAMAISMO

 
(Tib.) - Il Buddhismo tibetano, comunemente detto "lamaismo", raggiunse la sua forma definitiva alla fine del XV secolo, epoca in cui fu costruito il suo edificio dottrinario ed il suo rituale, rimasto immutato. Il suo sviluppo abbraccia diversi secoli e ad esso prendono parte tutte le scuole e tutte le correnti del buddhismo. Il Lamaismo accolse numerosi elementi rituali, propensioni magiche e numina che nel Paese delle Nevi erano presenti già prima dell'arrivo del buddhismo (Bon Po). Noi, oggi, lo conosciamo attraverso la sua letteratura, vastissima, e sulle biografie delle sue figure più significative. Gli indirizzi del Lamaismo sono molti, costituiscono scuole che si accostano per alcuni aspetti, si differenziano per altri, rappresentando per certi versi la storia stessa del Tibet, caratterizzata da una continua oscillazione fra forze centrifughe tendenti a disgregare e spinte unitarie. Il mondo del Lamaismo si può dividere in due aspetti, nettamente separati l'uno dall'altro : Il mondo religioso (monastico o eremitico) e quello laico, esterno al primo ma ad esso strettamente collegato. Pensare di riassumere in poche righe la dottrina, o le dottrine, del Lamaismo è impresa assolutamente impossibile. Esso si fonda essenzialmente sul clero, composto da monaci e lama. I testi fondamentali del Lamaismo sono il Kangyur (Canone) da 100 a 108 volumi, ed il Tangyur (Commentario), 225 volumi. Il Canone è diviso in tre sezioni : Disciplina monastica, Discorsi del Buddha e testi tantrici, Metafisica. I Commentari parlano di cerimonie, inni e preghiere. La mistica e lo yoga sono i canali principali attraversi i quali si perviene al samadhi.

SIRIANO

 
(Gr.) - Filosofo neoplatonico vissuto nel V secolo, oriundo di Alessandria dove fece i primi studi. Recatosi ad Atene si legò in amicizia con Plutarco, il neoplatonico. Divenne capo della scuola e maestro di Proclo. Vero fondatore dell'insegnamento mistico, tentò di conciliare, sincretisticamente, Platone con l'orfismo e gli oracoli caldaici. Scrisse dei commentari sulla retorica di Ermogene e sulla Metafisica di Aristotele, interpretandone il testo in senso neoplatonico. Nelle sue opere si sente la forte influenza che subì da Giamblico.

SLACK H.J.

 
(???) - Autore citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta a proposito della contrapposizione fra metafisica e fisica.

STHULA SHARIRA

 
(San.) - In metafisica, il grossolano corpo fisico, un termine composto che designa l'involucro materiale umano che incorpora gli altri sei principi dell'uomo. Si tratta della materia grossolana del corpo fisico dell'uomo, la sostanza formata e modellata sul Linga Sharira (Chhaya) dall'azione di Prana.

TAMAS

 
(San.) - Letteralmente significa "insensibilità, pesantezza, sporcizia, inerzia"; è una delle tre qualità della materia, la qualità delle tenebre; è anche ignoranza, poiché la materia è cieca. Un termine usato nella filosofia metafisica, con il significato di oscurità-caos, sia sul piano cosmico che su quello esistenziale. È il più basso dei tre guna o qualità fondamentali, quello che è predominante negli animali; nell'uomo può essere inteso come "ottundimento mentale".

TEODORICO DI VRIBERG

 
(Ger.) - Filosofo e teologo tedesco vissuto nel XIII secolo, domenicano, cercò di conciliare la concezione emanatistica dell'universo con i principi della metafisica agostiniana e la psicologia aristotelica. Ne derivò un sistema eclettico, vicino alle posizioni di Avicenna, in contrasto con quelle di Tommaso d'Aquino. Originale il suo trattato sull'arcobaleno nel quale egli cerca di spiegare il fenomeno su basi geometriche, giungendo sino alla determinazione dell'ordine dei colori nel raggio rifratto e nello spettro solare.

LACHELIER Jules

 
(Fr.) - Fontainebleu 1832-1918. Filosofo francese appartenente alla corrente del realismo e positivismo spiritualistico francese, che fa capo al Ravasson. Il suo pensiero si sviluppa a partire dall'esperienza religiosa, la sola che ci consenta di affermare la realtà nella sua integrità vivente. Egli è scettico con la scienza poiché pensa che il fondamento dei fenomeni è spirituale, e lo spirito è sia intelletto sia volontà. Le leggi, o principi dei fenomeni, vengono colti dal pensiero nel momento che esso coglie la propria natura ed il proprio rapporto con i fenomeni. Lachelier pensa che la legge di causalità dev'essere completata da quella di finalità. La natura ha un'esistenza astratta, che procede secondo necessità, ed un'esistenza concreta che procede verso la finalità. L'unica certezza possibile della realtà è quella di una realtà inclusa nel pensiero. Se le condizioni dell'esistenza sono le stesse condizioni delle possibilità del pensiero, dev'essere possibile determinare queste condizioni a priori, risultando esse dalla natura stessa del nostro spirito. Il mondo si regge sul pensiero, che ha esistenza assoluta ed indipendente. Ogni atto del pensiero non si riallaccia al precedente per necessità alcuna, ma si lega ad esso soltanto nella totale corrente del pensiero, che tende verso la libertà assoluta. La nostra vera interiorità è sempre più alta di quanto non siano le forme passeggere in cui si incarna. La nostra attività morale è il tentativo di assimilarci al Dio vivente che è la nostra vera e sola realtà. La carità è la legge suprema di condotta. Fra le sue opere più importanti citiamo : Fondamento della Induzione, Psicologia e Metafisica. Fu professore alla Scuola Normale Superiore.
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