Glossario

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ABHIDHARMA

 
(San.) - Una parte metafisica (la terza) del Tripitaka, un'opera di pura filosofia buddista composta da Katyayana.

AGNOSTICO

 
(Gr.) - Una parola la cui invenzione è rivendicata da Mr. Huxley, nel 1869, per indicare colui che crede solamente in ciò che può essere dimostrato dai sensi. Le scuole Agnostiche posteriori danno definizioni più filosofiche del termine. La parola nasce dal greco agnosos, 'non-conoscibile'. Il termine fu applicato a filosofie spesso diverse fra loro (positivismo, relativismo, evoluzionismo, criticismo, ecc.). Agnostico è colui che ha in dispregio ogni metafisica ontologica, in quanto ritenuta uno sforzo vano, irrimediabilmente destinato all'insuccesso. Agnostiche sono le dottrine filosofiche che attribuiscono una funzione essenziale ad una parte della realtà che dichiarano inconoscibile. Agnosticismo è cosa diversa dall'ateismo, dallo scetticismo universale e dall'incredulità. Secondo l'agnosticismo le nostre facoltà conoscitive non rivelano le cose come sono in se, ma solo le relazioni che intercorrono fra noi e le cose stesse : ne consegue che la realtà oggettiva è irraggiungibile. Recentemente il termine è stato applicato anche in campo teologico, in quanto Dio non può essere oggetto di scienza. Gli Agnostici dell'antichità erano quelli che assieme ai Mitolatri adottarono il simbolo della Croce per esprimere un significato impossibile (da cui deriva la X come incognita). Secondo l'Imperatore Giuliano, un Iniziato che conosceva i Misteri era 'una guerra contro la X'.

AIN SOPH

 
(Eb.) - Il 'senza confini' o l'Illimitato, la Divinità che emana e si estende. Ain Soph è anche scritto En Soph e Ain Suph; nessuno, neanche i Rabbini, è sicuro delle vocali di questo termine. Nella metafisica religiosa dei filosofi Ebraici, il Principio-UNO era un'astrazione come Parabrahman, sebbene dei Cabalisti moderni sono riusciti ora, per forza di puro sofismo e paradossi, a farne un 'Dio Supremo' e nulla di più alto. Ma secondo i primi Cabalisti Caldei, Ain Soph è 'senza forma o essere' poiché non ha 'somiglianza alcuna con nient'altro' (Frank Die Kabbala, p.126). Che Ain Soph non sia mai stato considerato come il 'Creatore' è provato perfino da un Ebreo ortodosso come Filone, che chiama il 'Creatore' il Logos che sta presso l''Uno Illimitato' e il 'Secondo Dio'. Dice Filone nel Quaest. et Solut.: 'Il Secondo Dio è la Saggezza (quella di Ain Soph)'. La Divinità è NULLA; essa è senza nome perciò è chiamata Ain Soph, la parola Ain che significa NULLA (Vedi Kabbala di Frank, p. 153, ff.). È il Tutto Illimitato che, oltre a corrispondere all'Indù Parabrahman, può essere accostato a qualsiasi altro Inconoscibile quale, ad esempio, Ormazd, Zeroana Akerne, ecc. Nella Cabala Ebraica si dice si manifesti attraverso le sette lettere del nome JEHOVAH. Esso è l'Uno Unico, l'Unità infinita, la Causa Prima che non ha nome, nè idea, nè simbolo. Può essere concepito indirettamente attraverso quanto si cela in termini di negazione di comprensione. Non può essere razionalmente compreso, nè nominato, nè localizzato. È un termine di negazione : il NON di ogni cosa manifesta, il Nulla senza limiti, senza fine. È UNO, nonostante le infinite forme che sono in Lui e, come Macroprosopo, ha in Adam Kadmon il suo Veicolo. È Ain ( il Nulla), che può essere inteso solo come 'non questo, non quello'.

ANIMA DIVINA

 
(Eso.) - L'Anima Divina è simboleggiata dalla Acqua e dalla Luna, mentre lo Spirito Divino è simboleggiato dal Sole e dal Fuoco. Sono madre e padre di Pneuma, l'Anima umana, o Mente, simboleggiata dall'Aria, o vento. Essa è l'aspetto divino di Manas proteso e fuso con Buddhi : il continuum delle nostre innumerevoli esistenze. Buddhi è il sesto principio della natura metafisica; Diti, la madre dei Marut, è una delle sue forme terrestri, e rappresenta l'Anima Divina nelle aspirazioni ascetiche.

ARDIGÒ Roberto

 
(It.) - Casteldidone 1828, Mantova 1920. Sacerdote e filosofo, dopo una crisi di coscienza lasciò l'abito talare. Insegnò a lungo a Padova. Ritornato a Mantova, a seguito di una malattia nervosa, si suicidò. È considerato il fondatore del positivismo italiano. Egli accettò dallo Spencer sia la concezione monistica che il principio dell'evoluzione, ma li elaborò in via personale. Egli sentiva il bisogno di tornare alla concretezza dell'esperienza, fondamento necessario per qualsiasi costruzione teorica, e limite estremo anche per l'atto spirituale. Per Ardigò non esiste alcun elemento che sia al di là delle possibilità di conquista intellettuale da parte dell'uomo. L'Inconoscibile, che per Spencer era una astrazione metafisica al di fuori dell'ordine empirico, per Ardigò è solo un limite del pensiero umano e può sempre essere affrontato attraverso il metodo sperimentale. Egli pone la sensazione come elemento primordiale di tutta la realtà psicofisica. Distingue l'inconoscibile dall'ignoto e chiama 'formazione naturale' il processo che dallo indistinto porta al distinto. Anche nel campo della pedagogia Ardigò riporta i suoi principi. Nella Scienza dell'Educazione egli sostiene la necessità di fondere nel processo educativo, che ha come scopo l'acquisizione di abitudini e di abilità sociali non possedute dall'individuo fin dalla nascita, il metodo intuitivo diretto ed il metodo intuitivo indiretto.

DITI

 
(San.) - La madre dei Marut, sorella, o complemento, e varietà di Aditi. Il Cielo Settuplo degli Egiziani. Akasha o Buddhi degli Indù, il sesto principio della Natura metafisica.

EFESO

 
(Gr.) - Famosa per la sua grande Accademia metafisica dove si insegnavano l'Occultismo (Gnosi) e la filosofia Platonica ai tempi dell'Apostolo Paolo. Una città considerata il punto focale delle scienze segrete e di quella Gnosi, o Saggezza, che anche oggi è l'antagonista della degenerazione dell'Esoterismo del Cristo. Questo accadeva quando ad Efeso c'era la grande Accademia degli Esseni e tutto il sapere che il Tamain (l'iniziato) aveva preso dai Caldei.

ESTETICA

 
(Fil.) - Disciplina filosofica che si occupa del bello e dell'arte. Kant chiama "estetico" il giudizio di gusto; Baumgarten riserva all'estetica il campo delle conoscenze che pervengono dalle percezioni e non hanno per oggetto idee chiare e distinte. L'estetica acquista una posizione autonoma in filosofia solo a partire dal XVIII secolo; prima di tale epoca essa viene trattata all'interno della metafisica, o nello studio dell'arte.

EVOLUZIONISTI

 
(Fil.) - Sostenitori dell'evoluzionismo enunciato da Spencer. Essi affermano che l'uomo ha origine fisica e non metafisica e con un processo di comparazione stupefacente tentano di dimostrare la perfetta somiglianza, osso per osso, muscolo per muscolo, fra la scimmia e l'uomo. Tale somiglianza, con procedimento altrettanto razionale, è stata dimostrata falsa da Huxley.

ARISTOTELE

 
(Gr.) - Stagira 384, Calcide 322 a.C. - Uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, con il suo pensiero ha dominato il corso della storia e della filosofia fino ai tempi moderni. È il primo a porre la filosofia come scienza interna ad un sistema globale di 'sapere', ma la cui parte metafisica stà al vertice ed impone confini e connessioni alle altre scienze. Figlio di un medico del Re di Macedonia, studiò con Platone ad Atene dove rimase fino alla morte del Maestro. Lasciò quindi la città per andare a Mitilene dove fece ricerche di carattere biologico. Sovrintendente all'educazione del figlio del Re Filippo, quell'Alessandro che poi diventerà Magno (!) fino al 335, torna poi ad Atene dove fonda la sua scuola, in un luogo sacro ad Apollo. Alla morte di Alessandro si ritira a Calcide, dove muore poco dopo. Il corpus delle sue opere comprende quattro gruppi :1) Scritti di Logica (Organon); 2) Scritti di filosofia della natura, o fisica; 3) 14 libri di metafisica, o di 'dopo' fisica; 4) Opere morali, politiche, di poetica e di retorica. L'immensità del suo pensiero è difficile da riassumere in poche righe; basti pensare che ha dato origine ad un numero imprecisato di scuole in tutti i paesi ed in tutti i tempi. Bisognerà attendere Paracelso, Telesio, Bruno e Gal
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