Glossario

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SUVETAR

 
(Sca.) - Nella mitologia nordica, con questo termine si designa una divinità sinonimo di Etheletar; specificatamente si tratta della Dea dell'estate.

SUWA

 
(Gia.) - Divinità femminile del pantheon giapponese, che aveva alcuni degli attributi di Diana.

SVA

 
-BHAVA (San.) - L'essere (bhava) proprio (sva), la natura essenziale della Realtà. È la caratteristica essenziale di ogni cosa, ciò che la cosa è e non potrebbe essere altrimenti, la sua identità. Svabhava è il crescere dall'interno di una cosa secondo l'identità che le compete.

SVA

 
-SAMVEDANA (San.) - Letteralmente significa conoscere sè stessi in modo completo; da qui il significato di auto-realizzazione, alla quale si perviene quando si raggiunge il Paramartha-Satya, ovvero la più alta delle verità.

SVABHAVAT

 
(San.) - Spiegata dagli Orientalisti come "sostanza plastica", il che è una definizione inadeguata. Svabhavat è la sostanza ed il materiale del mondo o, meglio, ciò che è dietro di esso - lo spirito e l'essenza della sostanza. Il nome deriva da Subhava ed è composto da tre parole - su, buono, perfetto, bello, attraente; sva, sè; bhava, essere o stato dell'essere. Da essa procede tutta la natura ed in essa tutto ritorna alla fine dei cicli di vita. In Esoterismo è chiamata "Padre-Madre". È l'essenza plastica della materia. Svabhavat è un termine del Buddhismo settentrionale che letteralmente significa "l'autodivenire", ed equivale al termine Padre-Madre delle Stanze di Dzyan, indicando in tal modo l'Essenza mistica, la radice plastica della Natura fisica. Come essenza è Coscienza-Sostanza, come manifestazione è Spirito-Materia. Per il Buddhismo settentrionale essa si chiama anche Adi-Buddhi, per i Brahmani è l'Akasha, ed equivale alle Acque Cosmiche del Vecchio Testamento. La materia prima del mondo è tesa fra due polarità: lo Spirito in alto e la Materia in basso. Questa materia prima è intessuta di due sostanze fatta una: Svabhavat; questa emana il noumeno che poi provoca la vibrazione universale degli atomi. Fohat provvede poi ad imprimere nella materia le idee della Mente Universale; ma Fohat è un emissario di Svabhavat, che può essere considerata anche un sinonimo della quadruplice Anima Mundi, il Mondo Archetipo dei Cabalisti, dal quale derivano il Mondo Creativo, quello Formativo, il Mondo Materiale, le Scintille e tutti gli altri mondi contenuti negli ultimi tre. Svabhavat è lo "Splendore mutevole della inconscia Tenebra Immutabile nell'Eternità". Ad ogni rinascita del Cosmo, essa passa da uno stato inattivo ad uno stato di intensa attività; si differenzia e comincia la sua opera attraverso tale differenziazione. Svabhavat è il noumeno dell'infinita Sostanza, il seno androgino della Sapienza, lo Spazio-Madre.

SVABHAVIKA

 
(San.) - La più antica scuola di Buddhismo esistente. Essa assegna la manifestazione dell'universo e dei fenomeni fisici a Svabhava, o alla rispettiva natura delle cose. Secondo Wilson, lo Svabhava delle cose consiste in: "le proprietà inerenti delle qualità attraverso le quali esse agiscono come calmanti, terrificanti o stupefacenti, e le forme Swarupa che sono la distinzione fra bipede, quadrupede, bestia, pesce, animale e simili".

SVADHA

 
(San.) - Offerta; è detta, allegoricamente, "la moglie dei Pitri"; gli Agnisvatta ed i Barhishad. Significa anche "energia, forza vitale, propria natura", giaculatoria, oblazione ai Mani.

SVADHARMA

 
(San.) - Dharma proprio a ciascun varna, o casta. Lo scopo più immediato delle norme tradizionali per l'agire è il far sì che ognuno sia sè stesso, realizzi sè stesso, la propria natura. Nella Bhagavad Gita è chiaro che la realizzazione del proprio dharma, qualunque esso sia, è un culto al Supremo quasi un rito sacro. I Greci esprimevano questo concetto con la massima "divieni ciò che sei", mentre il Taoismo lo intende come il seguire la propria legge interna, la propria via, senza intrusione di precetti estranei e di norme stereotipe. Dice Tchuang-Tze: "La forma vera dell'uomo è quella che egli ha ricevuto dal Cielo, la cui azione è spontanea ed immutabile. Perciò il Saggio trae dal Cielo la sua Legge, nell'aderenza alla propria verità, senza accettare il vincolo della morale convenuta. Gli insipienti , incapaci di prendere dal Cielo la propria legge, si lasciano guidare dagli altri". Bisogna sempre ricordarsi che la Via del Cielo non conosce nè il "bene" nè il "male".

SVADISTHANA

 
(Tan.) - Nella teoria del Tantrismo, è il secondo chakra, o centro di radiazione psichica, situato alla radice dei genitali. Esso emana sei raggi, o petali.

SVAHA

 
(San.) - Letteralmente significa "salute!" ed è una giaculatoria che accompagna ogni oblazione fatta agli Dei. Una esclamazione consueta che significa "possa essere perpetuato" o, meglio, "così sia". Quando è usata nei sacrifici ancestrali (Brahmanici), significa - "Possa la razza essere perpetuata". Svaha è anche il nome di una delle figlie di Daksha.
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