Glossario

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SUBHAVA

 
(San.) Letteralmente significa "Essere", e corrisponde al cinese Yu, che vuol dire "esistenza". Nella traduzione cinese della Ekasloka Shastra di Nagarjuna, il termine viene usato con il significato di "sostanza che dà sostanza a sè stessa". Da questa parola deriva sabhavat che si compone di due parti: su (grazioso, bello, buono) e bhava (essere o stati dell'essere. Paradossalmente è spiegata come "la natura che non ha alcuna natura propria" e, ancora, come ciò che è con o senza azione (Vedi "Svabhavat"). Questo è lo Spirito all'interno della Sostanza, la causa ideale delle potenze che agiscono sull'opera dell'evoluzione formativa (non della "creazione" nel senso di solito dato a tale termine), le quali potenze diventano a loro volta la causa reale. Queste le parole usate nelle Filosofie Vedanta e Vyaya: nimitta, la causa efficiente, e upadana, la causa materiale, sono coeternamente contenute in Subhava. Uno Sloka Sanscrito dice: "Più meritevole degli asceti, attraverso la sua potenza (quella della causa "efficiente") ogni cosa creata viene dalla sua propria natura.

SUBLIMAZIONE

 
(Psi.) - Termine usato in psicoanalisi per indicare il meccanismo responsabile di molte attività umane di tipo superiore che, sebbene prive di qualsiasi riferimento palese alla sessualità, derivano invece dalle pulsioni sessuali parziali e dalle pulsioni aggressive. Generalmente l'oggetto dell'attività che risulta dal processo di sublimazione è socialmente connotato in termini molto positivi. Si tratta, tuttavia, di un concetto molto poco elaborato e variamente interpretato.

SUBLIME

 
(Arte) - Esperienza estetica diversa da quella del "bello", che è stata dibattuta fin dai primi tempi in cui si è parlato di estetica. Longino identifica bello e sublime, mentre Addison è il primo a separare le due cose; Burke considera le due cose fra loro opposte e ritiene che il sublime non nasca dal piacere ma dalla paura e dall'orrore. Per Kant, il sublime è un misto di sgomento e piacere, un conflitto fra sensibilità e ragione; Schiller pone il sublime al confine fra l'estetica e la etica affidando a questo sentimento un compito educativo; per Schopenhauer il sublime non è rivelazione del soprannaturale, ma intuizione dell'essenza dell'universo in quanto governato dalle cieche forze della natura. Hegel definisce arte del sublime l'arte orientale, Croce nega al termine ogni valenza estetica, ed oggi il concetto di "sublime" è caduto in disuso.

SUBLIMI SIGNORI

 
(Eso.) - I Sette Sublimi Signori sono i Sette Spiriti Creatori, i Dhyan Chohan, che corrispondono agli Elohim ebraici, ai Sephirot inferiori della Cabala, agli Amshaspend di Zoroastro, ecc. È la medesima gerarchia degli Arcangeli cristiani, cui appartengono Michele, Gabriele e gli altri.

SUBRAHMANYA

 
(San.) - Figlio di Shiva, è noto anche con il nome di Skanda, Karttikeya, Kumara, Sanmukha, Mu Ruka.

SUCCOTH BENOTH

 
(Bab.) - Era una divinità della mitologia babilonese, ma di essa nulla si conosce.

SUCHI

 
(San.) - Un nome di Indra; anche il terzo figlio di Abhimanin, figlio di Agni, cioè uno dei quarantanove fuochi primordiali.

SUD

 
(Geo.) - Una delle quattro direzioni fondamentali della geografia, che indica il meridione, l'opposto del Nord. Indica il mezzogiorno, la parte più calda del mondo, quella opposta alla tramontana, che è la parte più fredda. Lo troviamo in molte lingue in forma diversa a significare il sole, il caldo, la metà del giorno, il bollire, ecc. L'associazione con il caldo ha portato alla identificazione di questo segno con l'Inferno, il Patala degli antichi Indù.

SUDDA SATWA

 
(San.) - Una sostanza non soggetta alle qualità della materia; una sostanza luminescente e (a noi) invisibile, della quale sono formati i corpi degli Dei e dei Dhyani più elevati. Filosoficamente, Suddha Satwa, più che una qualche essenza, è uno stato cosciente di Egoità spirituale.

SUDDASTVA

 
(San.) - Sostanza non soggetta alle qualità della materia, dalla quale differisce completamente.
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