Glossario

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SRIYANTRA

 
(San.) - Il doppio triangolo del sigillo di Vishnu chiamato anche "il sigillo di Salomone", ed adottato dalla S.T.

SROTAPANNA

 
(San.) - Termine con il quale si indica uno che è entrato nel "sentiero", ovvero la via del ritorno.

SROTAPATTI

 
(San.) - Letteralmente, "colui che è entrato nella corrente", ovvero il flusso o il sentiero che conduce al Nirvana, ed anche, figurativamente, all'Oceano Nirvanico. Lo stesso che Sowanee.

SROTRIYA

 
(San.) - L'appellativo di un Brahmano che studia e pratica i Riti Vedici, diverso dal Vedavit, il Brahmano che li studia solo teoricamente.

SRUTI

 
(San.) - Tradizione sacra ricevuta per rivelazione, che si applica alle scritture sacre; i Veda e le Upanishad sono una rivelazione del genere, distinta da "Smriti". (Vedi anche "Shruti"). Si tratta di "ciò che è stato ascoltato al principio", ossia la "parola rivelata", la scienza sacra trasmessa di generazione in generazione, in seno alla casta religiosa e sacerdotale.

ST. CLAIRE

 
(Fr.) - Si tratta di due fratelli nati nelle Antille e morti in Francia. Charles nacque nel 1814 e morì a Parigi nel 1876. Recatosi giovanissimo a Parigi, intraprese ben presto lunghi viaggi di studio come geologo. Si dedicò specialmente alla risoluzione dei problemi sismici e vulcanologici. È sua la teoria che spiega le eruzioni vulcaniche come prodotte da infiltrazioni di acqua marina nel sottosuolo; questa, evaporando, sprigiona gas ad alta tensione sulla massa incandescente che si trova nelle profondità. In tal modo il magma è spinto verso la superficie. Henry-Etienne nacque quattro anni dopo Charles, 1818, e morì a Boulogne cinque anni dopo il fratello, nel 1881. Era chimico, fece a lungo il professore universitario, compiendo importanti studi sulla preparazione del sodio, del magnesio e dell'alluminio. Il suo maggior contributo è quello dato nello studio sulla dissociazione o decomposizione spontanea dei corpi sotto l'azione del calore.

ST. GERMAIN Il Conte di

 
- Considerato dagli scrittori moderni come un personaggio enigmatico, nacque non si sa dove verso il 1700 e morì ad Eckernforde nel 1780 o 1784. Forse si trattava di un ebreo portoghese, certamente buon conoscitore della chimica e della storia, uomo di spirito, si vantava di avere più di 2000 anni e di aver conosciuto Gesù. Diceva anche di essere in possesso di un elisir che perpetuava la vita, che avrebbe lasciato al suo discepolo Cagliostro. Federico II, Re di Prussia, era solito dire di lui che nessuno era mai stato capace di comprenderlo. Molti sono i suoi biografi, ma uno più sconsiderato dell'altro. Voltaire lo definì "conte per ridere". Da alcuni era considerato come un dio incarnato, da altri come un abile Ebreo Alsaziano. Una cosa è certa: il Conte di St. Germain - qualunque possa essere stato il suo vero patronimico - aveva diritto al suo nome ed al suo titolo poiché aveva comprato nel Tirolo Italiano una proprietà chiamata "San Germano", e pagò il Papa per questo titolo. Era di una bellezza non comune, e rimangono innegabili la sua enorme cultura e le sue capacità linguistiche, poiché parlava Inglese, Italiano, Francese Spagnolo, Portoghese, Tedesco, Russo, Svedese, Danese e molte lingue Slave ed Orientali, con la stessa facilità di uno del posto. Era molto ricco, non riceveva mai un soldo da nessuno - di fatto, non accettava mai un bicchiere d'acqua nè spezzava mai il pane con qualcuno - ma fece i più prodigiosi regali di gioielli stupendi a tutti i suoi amici e perfino alle famiglie reali di Europa. La sua abilità musicale era meravigliosa; suonava qualsiasi strumento, il suo preferito era il violino. "St. Germain rivaleggiava con lo stesso Paganini" disse di lui nel 1835 un belga ottantenne, dopo aver ascoltato il "maestro Genovese". "È St. Germain resuscitato che suona il violino nel corpo di uno scheletro italiano", esclamò un barone Lituano che li aveva ascoltati entrambi. Non rivendicò mai poteri spirituali, ma diede prova di avere diritto a tale rivendicazione. Passava dalle trentasette alle quarantanove ore in una trance profonda come la morte, senza svegliarsi, ed allora conosceva tutto quello che aveva da conoscere; e lo dimostrava il fatto che profetizzava il futuro senza mai commettere un errore. Fu lui a predire ai Re Luigi XIV e XVI ed alla sfortunata Maria Antonietta quanto poi successe. Nel primo quarto di secolo, molti erano i testimoni, ancora viventi, della sua prodigiosa memoria; poteva leggere un foglio al mattino e, senza più dargli un'occhiata, ripeterne dopo alcuni giorni il contenuto, senza omettere una sola parola; poteva scrivere contemporaneamente con due mani, con la destra un brano di poesia e con la sinistra una lettera diplomatica della massima importanza. Leggeva lettere sigillate senza toccarle, mentre erano ancora in mano al latore. Era un grandissimo adepto nel trasmutare metalli, creando oro ed i più meravigliosi diamanti, un'arte, egli diceva, che aveva appreso in India da certi Brahmani che gli insegnarono la cristallizzazione artificiale (rapidità) del carbonio puro. Come racconta il nostro Fratello Kenneth Mackenzie - "Quando nel 1780, durante una visita all'Ambasciatore francese a Le Hague egli frantumò con un martello un superbo diamante di sua fabbricazione, la cui altra metà, anche questa prodotta da lui, aveva poco prima venduto per 5500 luigi d'oro ad un gioielliere". A Vienna, nel 1772, era l'amico ed il confidente del Conte Orloff che aveva aiutato e salvato nel 1762 a S.Pietroburgo, quando era coinvolto nelle famose cospirazioni politiche del tempo; divenne anche intimo di Federico il Grande di Prussia. Naturalmente, aveva numerosi nemici, e quindi non c'è da meravigliarsi se tutte le dicerie inventate su di lui siano ora attribuite a sue personali confessioni; cioè: che aveva circa cinquecento anni, che proclamasse la sua personale amicizia "con il Salvatore ed i suoi dodici Apostoli e che avesse rimproverato Pietro per il brutto carattere" - una affermazione, questa, in netta contraddizione con quella in cui affermava di avere solo cinquecento anni. Se diceva di "essere nato in Caldea e dichiarava di possedere i segreti dei maghi e dei saggi Egiziani", poteva aver detto il vero senza fare alcuna rivendicazione miracolosa. Ci sono Iniziati, e nemmeno i più elevati, che sono in condizione di ricordare più di una delle loro vite passate. Ma abbiamo buone ragione per ritenere che St. Germain non avrebbe mai rivendicato la sua "personale intimità" con il Salvatore. Comunque sia andata, il Conte di St. Germain fu certamente il più grande Adepto Orientale che l'Europa abbia visto nel corso degli ultimi secoli. Ma l'Europa non lo riconobbe. Forse qualcuno potrebbe riconoscerlo nel prossimo Terreur che, quando verrà, colpirà tutta l'Europa e non un solo paese. (Vedi anche "Saint Germain").

ST. YVES DE ALVEYDRE

 
(Fr.) - Parigi 1839, Pau 1909. Ufficialmente era un pubblicista, sociologo, scrittore di religione e filosofia; esotericamente era uno Ierofante, capo di un numeroso gruppo di cabalisti francesi. Della sua vita si sa ben poco ed anche le sue opere sono poco note, se non agli studiosi che in essi trovano un tesoro di informazioni preziose. Questi scritti si collegano in gran parte a quelli di Fabre d'Olivet. Molte informazioni su questi due autori si hanno attraverso Papus.

STAGIONI (Eso.)

 
Dal latino stationem, significa l'atto del fermarsi dell'anno su una data condizione climatica. Non è accettabile la derivazione da sationem, l'atto del seminare, dal momento che non tutte le stagioni sono buone per la semina. Come è calendariamente noto, esse sono quattro e rappresentano la principale suddivisione dell'anno solare. Gli antichi attribuivano una divinità ad ogni stagione: Venere alla Primavera, Cerere all'Estate, Bacco all'Autunno, Vulcano od Eolo all'Inverno. A Venere si accompagnava Flora, coronata e vestita di fiori. Talvolta le quattro stagioni venivano rappresentato con Giano quadrifronte. Interessante è anche l'interpretazione che alcuni studiosi, i più eminenti dei quali possono essere considerati Frazer a la Weston, danno di alcune divinità antiche quali Tammuz, Adone ed altri simili. Questi Dei vengono considerati simboli del ciclo delle stagioni: la loro nascita, o rinascita, è legata al comparire della vegetazione in primavera; il loro massimo splendore corrisponde alla gloriosa maturazione estiva, sotto gli effetti del sole cocente; veniva poi il momento del declino durante la piovosa stagione autunnale e, quindi, la morte durante il pungente freddo invernale, con conseguente discesa agli Inferi. Da lì la divinità risorgeva a primavera ed il ciclo riprendeva. Anche la figura di Indra, nel Rig Veda, viene collegata al ciclo primordiale, perennemente ricorrente, di nascita, sviluppo, morte e resurrezione. Astrologicamente, le stagioni sono strettamente collegate con i segni zodiacali che si dicono cardinali quando coincidono con l'inizio di una stagione, fissi, quando cadono a metà, mutabili quando cadono sull'ultimo mese della stagione. La suddivisione quaternaria dell'anno corrisponde ad altre suddivisioni quaternarie che possiamo trovare nel giorno, nella vita dell'uomo, ecc. Vedasi la tabella sottostante. ================================================================= Primavera Estate Autunno Inverno Mattino Mezzogiorno Sera Notte Infanzia Adolescenza Maturità Vecchiaia Fuoco Aria Acqua Terra Est Sud Ovest Nord =================================================================

STALLO John Bernard

 
(Ger.) - Sierhausen, Oldenburg, 1823; Firenze 1900. Filosofo della scienza, insegnante, giurista, lavorò a Cincinnati ed a New York; negli ultimi cinque anni della sua vita ricoprì in Italia un incarico diplomatico. Insegnò lingue, fisica e filosofia presso i Gesuiti. Stallo si dedicò molto ad una riflessione critica sugli sviluppi della scienza moderna; la sua opera principale è un contributo epistemologico originale in cui l'analisi delle assunzioni ontologiche implicite nelle condizioni fisiche del suo tempo permetteva un'efficace individuazione di quelle difficoltà teoriche che l'opera di Mach andava contemporaneamente rivelando e le ricerche sperimentali e teoriche di Lorentz, Planck ed Einstein avrebbero avviato a soluzione. La sua influenza è particolarmente apprezzabile sul pensiero di Bridgmann. La sua opera più notevole è "Concetti e Teorie della Fisica Moderna". Con quest'opera egli si propone di contribuire a risolvere i contrasti fra le teorie classiche ed i nuovi dati sperimentali.
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