Glossario

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SPIRITI DELLA LUCE

 
(Eso.) - Sono chiamati così gli Esseri che operano nella sfera del Bene, ma la loro azione non è spontanea, bensì attivata dal richiamo della mente umana. Il Bene non opera in assoluto, è solo uno strumento a disposizione di quanti vogliano usarlo.

SPIRITI DELLE TENEBRE

 
(Eso.) - Secondo i cristiani sono gli Angeli Ribelli, condannati nel fuoco eterno per il loro gesto. Solo degli adoratori della forma potevano trasformare Angeli di Luce in Demoni, dimenticando fra l'altro che anche Satana è figlio di Dio, e che Satana e Logos sono la stessa cosa. D'altra parte, anche rimanendo nell'ortodossia cristiana, se è vero, come è scritto nella Bibbia, che la Luce nasce dalle Tenebre, è assolutamente necessario che gli abitanti delle Tenebre siano Esseri superiori a quelli della Luce. Negli scritti cristiani, quindi, sono da rilevare ingiustificate incoerenze.

SPIRITI ELEMENTALI

 
(Eso.) - Detti anche Spiriti di Natura, sono Esseri invisibili che operano quali strumenti della Natura e sono le pietre miliari della Natura stessa. Sono le forze che tengono in vita ogni pianta ed ogni animale, senza di esse il mondo così come noi lo vediamo non sarebbe possibile. Questi Spiriti si dividono in Superiori ed Inferiori.

SPIRITI FONTI

 
(Eso.) - Termine introdotto da Boheme, che considera questi Esseri come Potenze primarie, trattate come sette proprietà della Natura nella fase alchemica ed astrologica dei misteri medioevali. Secondo questa teoria, il Creatore avrebbe generato sè stesso in forma di creatura, nel corpo di questo mondo, negli Spiriti Fonti, o qualificanti.

SPIRITI LUNARI

 
(Eso.) - I Lha della Luna, gli Antenati delle Forme, il modello secondo il quale la Natura intraprese la sua opera esteriore, Vengono anche chiamati Padri, Pitri, Progenitori.

SPIRITI OFITI

 
(Eso.) - Gli Spiriti degli Ofiti erano sette e quattro di essi corrispondono a quattro angeli riconosciuti dalla chiesa cattolica: Raffaele, Michele, Uriele e Gabriele. A ciascuno di essi era associato un animale, rispettivamente: Drago, Leone, Toro, Aquila. Sostituendo l'uomo al drago, abbiamo i quattro animali che accompagnano i quattro evangelisti ed introducono i quattro vangeli.

SPIRITI PLANETARI

 
- Fondamentalmente sono i reggitori o i governatori dei pianeti. Come la nostra terra ha la sua gerarchia di spiriti planetari terrestri, dal piano più alto a quello più basso, così è per qualsiasi corpo celeste. In Occultismo, tuttavia, "Spirito Planetario" si applica generalmente solo alle sette gerarchie più elevate corrispondenti agli arcangeli Cristiani. Queste sono passate tutte attraverso uno stadio di evoluzione corrispondente all'umanità della terra, su altri mondi e nei lunghi cicli passati. La nostra terra, essendo solo alla sua quarta ronda, è ancora troppo giovane per produrre spiriti planetari elevati. Il più elevato spirito planetario che regge qualche globo è, in realtà, il "Dio personale" di quel pianeta; ed è molto più attendibile la sua "sovraregnante provvidenza" che non l'Infinita Divinità Personale della moderna Cristianità che si contraddice da sè. I Cristiani li venerano come Spiriti delle Stelle, ed anche i Sette Angeli della Presenza. Vengono considerati come Intelligenze incorporee e rappresentati sotto forma di cerchi. Per gli antichi Ierofanti, questi cerchi invisibili erano le cause prototipiche ed i costruttori dei mondi celesti, che erano i loro corpi o rivestimenti visibili, e di questi mondi essi erano l'anima. Gli Indù li considerano fra i più alti Dhyan Chohan.

SPIRITI RE

 
(Eso.) - Dei e Semidei, realmente vissuti, che assunsero un corpo per governare la razza del Lemuro-Atlantiani, istruendoli nelle arti e nelle scienze.

SPIRITI STELLARI

 
(Eso.) - I Sette Spiriti Planetari dei cristiani, gli Angeli della Presenza.

SPIRITO

 
(Eso) - La mancanza di un qualsiasi accordo reciproco fra gli scrittori nell'uso di questo termine ha dato come risultato una terribile confusione. Etimologicamente deriva dal latino "spiritus" che significa soffio, alito d'aria; pertanto dev'essere qualcosa di leggero ed invisibile, una sostanza incorporea. È stato così che ognuno l'ha definito a modo suo: Anima, Demone, Angelo, Folletto, ecc. Gli Stoici intendevano il pneuma (termine greco che ha lo stesso significato del latino spiritus) come energia che dà la vita a tutta la realtà, principio vitale, anima del mondo; Cartesio considerava gli spiriti animali, prodotti dal sangue ed inviati al cervello mediante le arterie, il fondamento fisiologico dell'attività psichica; per i cristiani è il soffio divino animatore dell'universo, anima di Dio e dell'uomo, distinguendo gli spiriti finiti (anime umane) da quelli infiniti (gli spiriti puri: Dio e gli Angeli). Kant intende per spirito il potere produttivo e l'originalità creativa della ragione; Hegel considera tre tipi di spirito: quello soggettivo, quello oggettivo e quello assoluto, che Croce, poi, porterà a quattro. Di solito, è reso come sinonimo di anima, ed i lessicografi ne approvano l'uso. Negli insegnamenti Teosofici, il termine "Spirito" si applica solo a ciò che appartiene direttamente alla Coscienza Universale, e che è la sua emanazione omogenea e pura. Così, la Mente superiore dell'Uomo, o il suo Ego (Manas), quando è indissolubilmente legata a Buddhi è uno spirito; mentre il termine "Anima", umana o perfino animale (il Manas inferiore che negli animali agisce come istinto) è applicato solo a Kama-Manas e qualificato come anima vivente. Questa in Ebraico è nephesh, il "soffio di vita". Lo Spirito è immateriale e senza forma e, quando individualizzato, è fatto della più sottile sostanza spirituale, Suddasatwa, l'essenza divina, della quale sono formati i corpi dei più alti Dhyani che si manifestano. Quindi, i Teosofi respingono l'appellativo di "Spiriti" per quei fantasmi che appaiono nelle manifestazioni fenomeniche degli Spiritisti, che invece chiamano "gusci" o con vari altri nomi. (Vedi "Sukshma Sarira"). Lo Spirito, in breve, non è affatto una entità nel senso che ha una forma, poiché, come ritiene la filosofia Buddhista, dove vi è una forma vi è una causa per il dolore e la sofferenza. Ma ciascuno spirito individuale dura solo per il ciclo di vita di un manvantara e potrebbe essere descritto come un centro di coscienza, un centro auto-senziente ed auto-cosciente; uno stato, non un individuo condizionato. Ciò avviene perchè nel Sanscrito vi è una grande abbondanza di termini per esprimere i diversi Stati di Essere, di Esseri e di Entità, e ciascuna denominazione mostra la differenza filosofica, il piano al quale appartiene questa unità, ed il grado della sua spiritualità o materialità. Questi termini, sfortunatamente, sono quasi intraducibili nelle nostre lingue Occidentali. Lo Spirito è l'elemento immortale che è in noi, la fiamma immortale che mai è nata e mai morirà; esso mantiene per tutto il manvantara la sua qualità, la sua essenza, la sua vita, facendo risplendere dentro di noi, attraversi i vari piani, alcuni dei suoi raggi, e facendo di noi ciò che noi siamo. Per i Cabalisti ebraici, lo Spirito è Ruach, mentre per lo esoterismo è la parte inferiore dell'Anima Mundi, o Luce Astrale che Nazareni e Gnostici consideravano femminile. È lo Spirito della Terra, l'Anima o Psiche, dai cristiani considerata diabolica. Lo Spirito astrale, da non confondere con il Soffio Divino, concepisce sette Forme o i Sette Stellari. La Luce Astrale è duale, o bisessuale: la parte maschile è lo Spirito, o la Saggezza (il Purusha indù), la parte femminile è lo Spiritus dei Nazareni, già contaminata dalla materia. I metafisici definiscono il corpo umano trino (spirito, anima e corpo), ma lo Spirito come soffio di Vita non va confuso con lo Spirito Immortale. Comunemente lo spirito è inteso come controparte della materia, ma lo Spirito manifestato è lo Spirito divino assoluto, tutt'uno con la Sostanza divina assoluta; Parabrahman e Mulaprakriti sono uno in essenza, il che significa che Spirito, Ideazione Cosmica e Sostanza Cosmica son una cosa sola. Talvolta il termine viene usato con il significato di Noumeno. Il punto matematico, ad esempio, è una qualsiasi posizione nello spazio dalla quale una cosa reale si diparte per estendersi nel mondo fisico dello spazio: questo punto è lo spirito di quella cosa. L'Universo ha un Reggitore (la Guida) ed un Costruttore (lo Spirito): i due costituiscono il primo potere dopo lo Uno. Nell'universo illusorio essi corrispondono allo Spirito ed alla Materia. Lo Spirito è al di là della natura manifestata, è il Soffio ardente nella sua assoluta Unità. Nell'universo manifestato è il Sole Spirituale Centrale, il Fuoco elettrico di tutta la Vita. Nel nostro sistema solare, esso è il Sole visibile, lo Spirito della Natura, il Dio terrestre. Come insegna la Teosofia, il ciclo di una Monade parte da una condizione puramente spirituale per discendere fino alla totale immersione nella materia e poi risalire nuovamente verso il puro spirito. Questo processo ci permette di dire che la materia è spirito condensato, mentre lo spirito è materia sublimata. Secondo Pratt, alcuni cabalisti ebrei consideravano lo Spirito dell'uomo come un essere senza corpo, disincarnato o spogliato, e perciò designato con l'ideogramma Nahash; spesso lo rappresentavano con un serpente. La vita dell'uomo può essere sintetizzata nella lotta fra la Sapienza divina (Nous) ed il suo riflesso terrestre (Psiche); la battaglia fra spirito ed anima avviene in terra, ma anche in cielo, e l'animale ne è solo la sede terrestre. Per i Semiti, l'uomo chinato davanti al Sancta Sanctorum rappresentava la caduta dello spirito nella materia, mentre per gli Ariani rappresentava l'esatto contrario. Nel Pimandro si dice che "il Dio dello Spirito e del Fuoco costruì Sette Reggenti che racchiudevano nel loro cerchio il mondo dei sensi, chiamato Destino fatale". Nelle parti più antiche del Rig Veda, lo Spirito Supremo è designato con il termine Asura. Lo Spirito della Vita e dell'Immortalità è sempre simbolizzato da un cerchio, mentre "lo spirito di Dio che si muove sulle acque dello Spazio" (il Caos) è il Logos che getta il primo seme dell'universo. Anche Virgilio, esperto di filosofia esoterica, parla dello Spirito nell'Eneide e scrive: "Dapprima lo Spirito (Divino) interno sostiene i cieli, la terra e le pianure liquide, il globo lucente della Luna, le stelle brillanti ....". A conclusione possiamo riepilogare dicendo che l'Ego che si incarna è una mescolanza di Materia (il cui massimo è nel corpo) e di Spirito (il cui massimo e nell'Atma). L'evoluzione dello Ego è il suo spostamento verso lo spirito, la sua involuzione è la negazione dello Spirito.
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